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Originariamente inviata da amarlena
Oggi ho avuto uno scambio di opinione interessante con uno psichiatra...uno non proprio a caso.
Mi ha disegnato una curva sinusoidale su un foglio dicendomi che quando l' ansia raggiunge dei picchi poi lentamente tende a scendere di livello e si recupera la normalità, nei soggetti normali ....
In alcuni invece la curva non raggiunge più il livello minimo ma si attesta sempre in un range di valori medio alti indipendentemente dagli eventi.
Gli ho detto che mi fa piu paura la cronicizzazione della depressione: quando non sai più riconoscere le tue emozioni in base agli eventi.
Non sai più se la tua reazione negativa è dovuta ad un evento brutto in sè, o se sei tu che da depresso vedi invece tutto nero.
Per non parlare dell' anestesia nei sentimenti....Non provo nulla perchè la persona non m' interessa o non provo nulla perchè dentro di me sono spenta?
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chi lo sa. Quando mi è capitato di finire in una situazione simile di stallo, la stessa situazione mi ha a lungo andare atterrito. La mia mente ha iniziato a macchinare terrificanti metodi suicidi degni del grand guignol.
In taluni casi sono arrivato all'autolesionismo, ora non ne ricorro più. Ma ci sono pensieri così orrendi che sortiscono lo stesso effetto senza lasciare cicatrici.
Personalmente l'idea stessa di non vedere possibilità se non di guarigione (cfr il tuo interessante 3d a riguardo) almeno di cambiamento, persino in peggio, mi fa venire voglia di prendermi la testa e spaccarmela contro un muro.
Di solito succede che a un certo punto trovo una canzone che mi dà una carica assurda, mi metto quasi a piangere (purtroppo non a fontana, piangere per me è molto difficile) e mi viene voglia di fare qualcosa.
La prima cosa su cui investo l'energia ricavata è l'attività fisica, in quanto produce endorfine, e da lì poi cerco di puntare su cose più concrete.
Poi succede il fenomeno opposto.