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12-05-2013, 20:02
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#1
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Buongiorno a tutti.
Inizio il thread riassumendo ciò che scrissi di me nella presentazione.
Mi trovo qui perchè da quattro anni soffro il totale disgusto verso la società in genere, specie quella parte nella quale rientrano i miei coetanei, anno più, anno meno e mi trovo letteralmente bloccato nel compiere normali azioni come quella di uscire la sera (e persino di accettare, ad esempio, inviti o avances). Credo fermamente che questa forma di misantropia cronica sia dovuta al fatto che la mia famiglia, sin dal momento della mia nascita, abbia gestito locali pubblici, nei quali ho passato in pratica quasi ogni istante della mia vita fino all'età di 24 anni. Dato il mio innato animo da osservatore e avendo ascoltato le storie di ogni individuo che andava e veniva, mi azzardo a credere di aver sviluppato una sottospecie di talento naturale nell'inquadrare (non senza una punta di pregiudizio) le persone che incontro, che mi fa trovare più conferme che insegnamenti nei libri di Freur, Reich, Jung, Cioran, Schopenhauer etc... Ciò che - nello specifico - non mi fa vivere bene è il fatto di dover stare (sentendomi spesso in una condizione di superiorità intellettuale) in una società che riflette specularmente quei pochi valori ai quali sono legato; una società che trova nella disinibizione pilotata uno status sociale positivo, rimbambita dagli smartphone, capace di relazionarsi soltanto se alterata, nella quale la cultura è stata abbandonata a vantaggio del superfluo e del superficiale.
Da quattro anni non esco dal mio mondo di natura, animali, salutismo e cultura (vivo isolato in collina e lavoro nei boschi come selvicoltore); inoltre, rifiuto gran parte delle relazioni sociali e quando ci provo finisco per farmi etichettare come "Quel tipo strano". Il dubbio che ora mi assale è: dovrei riconoscermi più nel misantropo, nel sociofobico o, addirittura, nel narcisista? Qual'è il confine che separa questi tre stati mentali?
La vostra opinione mi è più che utile poichè - sebbene stia bene come sono ora - la mia paura è che, in futuro, questa cosa possa portarmi dei problemi...
Vi ringrazio anticipatamente e perdonate gli eventuali errori grammaticali. La fretta è sempre cattiva consigliera.
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12-05-2013, 20:07
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,726
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silvicoltore? wow bellissimo lavoro!
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12-05-2013, 20:16
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#3
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Silvicoltore, selvicoltore, boscaiolo... è uguale
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12-05-2013, 20:23
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#4
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Beh, se nel mio presente mi preoccupo per il futuro, hai ragione: il problema è adesso...
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12-05-2013, 20:28
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#5
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Originariamente inviata da Balordo
Futuro? Vivi il presente, piuttosto. La vita è un fiume unico, non ce ne sarà un secondo, a meno che tu non creda nella vita ultraterrena, non posso saperlo; in ogni caso, perchè cercare una diagnosi a tutti i costi? Hai trovato un modo per eludere il sistema, non scavarti la fossa da solo
Non cercare problemi laddove non ce ne sono.
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Non hai tutti i torti. Mi sono iscritto a questo forum sotto consiglio di una di quelle poche persone con le quali ancora parlo... Come ti ripeto la mia condizione attuale mi sta bene, solo che a volte mi viene il dubbio che non sia del tutto sana. Non credo nella vita ultraterrena nè alla storia dell'omino invisibile che abita nel cielo, tranquillo, era solo per vedere cosa ne pensavano gli utenti del forum di questo mio dubbio...
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12-05-2013, 20:40
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#6
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Avanzato
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 374
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Da un lato provo una leggera invidia nei tuoi confronti perché spesso la mia sindrome evitante mi ha fatto sognare di rifugiarmi in una casa di campagna a curare un orto e vivere semplicemente. Per quanto apprezzi in parte questo genere di vita, sono consapevole che questo desiderio sia per lo più dettato dal mio disturbo evitante, perche da un lato darebbe un sollievo immediato dal non dover piu stare a stretto contatto con la gente. Pero poi per quanto sia un lupo solitario, sentitei la mancanza di relazioni umane e probabilmente è lo stesso disagio che senti tu. potrebbe quindi esserci fietro un disturbo evitante (ma qui non siamo medici per cui si può solo confrontare le nostre sensazioni).
inoltre, il fatto che provi un certo disprezzo vs gli altri e una certa società, può essere legayo ad un disturbo schizofrenico, su cui potresti documentare x scoprire se ti ci rivedi.
Poi so che i due disturbi sono a volte sovrapponibili. C è da studiare un po'
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12-05-2013, 20:45
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#7
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Credo tu ci abbia centrato abbastanza il punto della questione. Credo nel fatto che l'auto-esclusione sia di per sè un atto conseguente ad un comportamento autoesaltante. Riconosco pure che in giro ci siano persone culturalmente superiori. A proposito di questo, mi sono dimenticato di dire che le uniche persone che frequento e con le quali mi interessa confrontarmi sono proprio queste. Poi, come già ho scritto, ammetto che una punta di pregiudizio, purtroppo, non mi manca..
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Ultima modifica di Scrooge; 18-06-2013 a 11:33.
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12-05-2013, 20:58
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#8
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Quote:
Originariamente inviata da ConLeStelle
Da un lato provo una leggera invidia nei tuoi confronti perché spesso la mia sindrome evitante mi ha fatto sognare di rifugiarmi in una casa di campagna a curare un orto e vivere semplicemente. Per quanto apprezzi in parte questo genere di vita, sono consapevole che questo desiderio sia per lo più dettato dal mio disturbo evitante, perche da un lato darebbe un sollievo immediato dal non dover piu stare a stretto contatto con la gente. Pero poi per quanto sia un lupo solitario, sentitei la mancanza di relazioni umane e probabilmente è lo stesso disagio che senti tu. potrebbe quindi esserci fietro un disturbo evitante (ma qui non siamo medici per cui si può solo confrontare le nostre sensazioni).
inoltre, il fatto che provi un certo disprezzo vs gli altri e una certa società, può essere legayo ad un disturbo schizofrenico, su cui potresti documentare x scoprire se ti ci rivedi.
Poi so che i due disturbi sono a volte sovrapponibili. C è da studiare un po'
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Grazie della tua risposta. In realtà ero già andato a cercarmi la sintomatologia e le varie definizioni di certi disturbi (evitante, borderline, sociopatia, etc...) e mi ci sono ritrovato un po' in tutti. Senza allarmismi poi mi son detto: "Ok, faccio finta di nulla, magari non è niente di tutto ciò ma se è così meglio non sapere..." e ho chiuso enciclopedie e pagine wiki..
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12-05-2013, 21:04
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#9
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Il prendere la cultura come metro per stabilire inferiorità e superiorità fra le persone mi sembra sia segno di scarsa cultura...
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Mi sono spiegato malissimo e in fretta, perdonami. Sicuramente non la penso così, anche perchè sono consapevole del fatto che nessuno è superiore a qualcuno (dato che io stesso faticato a finire il liceo). Quel che volevo specificare è che mi trovo semplicemente meglio ad argomentare un discorso con persone intelligenti e non con Zombies attaccati esclusivamente a discorsi su iPhone, calcio, veline e Belen...
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12-05-2013, 21:11
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#10
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,573
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staccare un pò dalla società non ti può far così male.
mi pare di capire che sei stato a contatto con molte persone, anche quando non ne avevi voglia magari.
visto la tua storia può anche essere comprensibile questa tua insofferenza verso gli altri.
questo non vuol dire che quando te la sentirai non riuscirai più a relazionarti agli altri (visto che sai come farlo) anche gradualmente.
quindi cerca di stare sereno e non farti troppi problemi a riguardo.
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12-05-2013, 21:21
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#11
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Quote:
Il pregiudizio e la selettività spesso però sono disfunzionali. A volte per essere ricchi culturalmente ed emotivamente è necessariamente anche conoscere e sperimentare il diverso. E soprattutto capire se davvero ne siamo impossibilitati per disinteresse e repulsione, o perchè ci spaventa talmente tanto che siamo costretti a consolarci con la teoria della superiorità culturale. Nel primo caso, potrebbe essere anche interessante "scendere" tra la società. Nel secondo, sarà invece bene lavorare su noi stessi, che in ogni caso è sempre la cosa migliore da fare..
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Pian piano... Credo comunque di avere omesso molte cose. A partire dal fatto che il mio background è comunque molto variegato: al locale (e fuori) ho conosciuto varie tipologie di persone, dal signorotto borghese al punkabbestia, dal matematico al carpentiere... Ho frequentato i cso, i club alla moda, le biblioteche, i boschi e le peggiori zone periferiche... Ho anche provato vari "sballi"... Da tutto ciò ho (fortunatamente) potuto scegliere cose includere e cosa escludere dalla mia vita. Tutto ciò mi ha condotto ad una decisione lenta e abbastanza ragionata; ciò che ancora mi chiedo è se questo sia il risultato di un percorso ancora incompleto o, al contrario, di una saturazione.
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Ultima modifica di Scrooge; 18-06-2013 a 11:42.
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12-05-2013, 21:28
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#12
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Intermedio
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 105
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Il prendere la cultura come metro per stabilire inferiorità e superiorità fra le persone mi sembra sia segno di scarsa cultura...
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su questo sono abbastanza d'accordo. per me il concetto di cultura (intesa come conoscenza approfondita di uno o più settori di studio) estremamente vario sia geograficamente che temporalmente quindi è un metro arbitrario per giudicare la "superiorità" di una persona. per me personalmente è più importante come una persona vede il mondo e le domande su di esso che si fa piuttosto che le risposte che pretende di dare basandosi sulla sua limitata cultura (non una limitazione a causa di ignoranza o pigrizia nell'approfondimento ma dettata dagli obbiettivi limiti dell'intelligenza umana).
detto questo non sai quanto ti invidio. poter lavorare nella natura e non dover per forza dover avere a che fare col genere umano è il sogno di una vita. certo non escluderei di avere contatti con qualche persona, ma devono essere (nel mio ideale di vita) esclusivamente voluti e con persone con le quali potrei confrontarmi costruttivamente oppure passare piacevolmente il tempo. non sopporto di dover avere a che fare per forza con le persone, la mia è misantropia non fobia, me ne sto rendendo conto sempre di più, non so se sia meglio o peggio...
tornando alla tua domanda secondo me solo tu puoi sapere realmente le cause che ti portano ad isolarti così ma penso che dovendo avere a che fare "per forza" con molta gente per gran parte della tua vita sia più che comprensibile che tu voglia staccare un po' dal viavai e prenderti del tempo per te stesso. se poi col tempo vedi che lo stare isolato ti crea problemi di qualsiasi tipo o ti manca la vita in società sei sempre a tempo a ributtarti "nel formicaio"...
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12-05-2013, 21:31
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#13
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 948
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Caro Romero, ti capisco perfettamente. Anche io provo un certo disgusto verso certe cose che la società considera "valori" mentre per me non sono altro che "disvalori" e viceversa. Però come diceva mio padre, si rischia di fare la fine della Cina di qualche anno fa: essendosi isolata dal mondo grazie alla costruzione della grande muraglia, si era scoperta arretrata mentre tutto il mondo invece era avanzato. Per il resto a me scoccia da morire dover lottare per scambiare due parole con qualcuno, quasi come non esistessi (e se c'è da lottare è perché evidentemente dall'altra parte non c'è tutto questo interesse). Anche quando mi connetto su facebook, skype o qualsiasi altro sito in cui sono iscritto dove essere sempre io quello che cerca di parlare sennò rimarrei isolato (nella vita reale non funziona in modo molto diverso). A volte mi tocca assistere ad inviti che si fanno le altre persone tra di loro e che mi trovano escluso e in certi casi mi viene da pensare "meno male"!! Il mio problema è che sono duro e testardo dentro e non mi arrendo mai anche se per ora i miei sforzi sembrano essere serviti a poco! Insomma non credo che a te faccia piacere la tua situazione, ma è altrettanto vero che questa società finta libertina faccia abbastanza schifo! Quindi secondo me te non devi arrenderti a cercare amicizie (e perché no, una ragazza se già non ce l'hai) e poi vedi cosa succederà.
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12-05-2013, 22:56
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#14
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: I'll remain unperturbed by the joy and the madness that I encounter everywhere I turn.
Messaggi: 1,955
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Non ci sono categorizzazioni che reggano. Ogni bisogno ha una sua storia particolare, e se si vuol credere al fatto che ciascuno di noi è un universo a sé, allora dovremmo ammettere che questo sarà regolato dalle proprie leggi. Solo perché la necessità ha spinto tanti a concentrarsi nelle città, giustificandosi che l'uomo fosse animale sociale a prescindere, non credo che rientrare nella percentuale di coloro che soffrono di una determinata patologia sia il modo migliore per soddisfare bisogni di appartenenza indotti. Piuttosto, dovresti essere fiero della libertà mentale che sei riuscito a conquistarti, alla quale, evidentemente, vuoi far corrispondere una altrettanto intensa libertà fisica.
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12-05-2013, 23:07
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#15
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Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Cagliari
Messaggi: 282
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Quote:
Originariamente inviata da Romero
La vostra opinione mi è più che utile poichè - sebbene stia bene come sono ora - la mia paura è che, in futuro, questa cosa possa portarmi dei problemi...
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Paura più che fondata Romero, fattelo dire da uno che ha buttato nel cesso una decina d'anni di vita, passati in isolamento per motivazioni simili alle tue. Non ne vale la pena e, come stai probabilmente già intuendo, se pure adesso stai da dio in futuro le cose potrebbero cambiare in maniera radicale quanto repentina.
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12-05-2013, 23:15
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,195
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Quote:
Originariamente inviata da Romero
Da quattro anni non esco dal mio mondo di natura, animali, salutismo e cultura (vivo isolato in collina e lavoro nei boschi come selvicoltore); inoltre, rifiuto gran parte delle relazioni sociali e quando ci provo finisco per farmi etichettare come "Quel tipo strano". Il dubbio che ora mi assale è: dovrei riconoscermi più nel misantropo, nel sociofobico o, addirittura, nel narcisista? Qual'è il confine che separa questi tre stati mentali?
La vostra opinione mi è più che utile poichè - sebbene stia bene come sono ora - la mia paura è che, in futuro, questa cosa possa portarmi dei problemi...
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Mi hai fatto venire in mente Dinamite Bla
Se non sai chi è: http://it.wikipedia.org/wiki/Dinamite_Bla
Insomma, a parte che io ti invidio per la vita a contatto con i boschi, se non modifichi la tua situazione dei rapporti sociali, rischi di diventare come questo personaggio di Paperopoli, pronto a sparare con l'archibugio a chiunque gli si avvicini...
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13-05-2013, 03:36
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#17
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Ringrazio tutti per il supporto e per i consigli che date. E' sempre piacevole ascoltare le opinioni altrui sull'argomento. Soprattutto per chi come me ha avuto esperienze simili...!
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13-05-2013, 03:41
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#18
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Monte San Lorenzo
Messaggi: 16
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Quote:
Originariamente inviata da Lino_57
Mi hai fatto venire in mente Dinamite Bla
Se non sai chi è: http://it.wikipedia.org/wiki/Dinamite_Bla
Insomma, a parte che io ti invidio per la vita a contatto con i boschi, se non modifichi la tua situazione dei rapporti sociali, rischi di diventare come questo personaggio di Paperopoli, pronto a sparare con l'archibugio a chiunque gli si avvicini...
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Non ti nascondo che una risata riflessiva me la sono fatta! Terrò in mente questo personaggio...!!
Ti lascio una frase che lessi (forse in uno degli scritti di Emil M. Cioran): "...mi torna in mente quel vecchio misantropo che, sul letto di morte disse alla moglie di non voler ricevere nessuno. Lei, di tanto in tanto, per compassione, andava a suonare al campanello."
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13-05-2013, 13:12
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#19
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Intermedio
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 105
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Quote:
Originariamente inviata da Josef K.
Non ci sono categorizzazioni che reggano. Ogni bisogno ha una sua storia particolare, e se si vuol credere al fatto che ciascuno di noi è un universo a sé, allora dovremmo ammettere che questo sarà regolato dalle proprie leggi. Solo perché la necessità ha spinto tanti a concentrarsi nelle città, giustificandosi che l'uomo fosse animale sociale a prescindere, non credo che rientrare nella percentuale di coloro che soffrono di una determinata patologia sia il modo migliore per soddisfare bisogni di appartenenza indotti. Piuttosto, dovresti essere fiero della libertà mentale che sei riuscito a conquistarti, alla quale, evidentemente, vuoi far corrispondere una altrettanto intensa libertà fisica.
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non potrei essere più d'accordo, specialmente con la parte in grassetto
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13-05-2013, 13:40
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Mah mi sembra azzardato credere di conoscere la società basandosi solo sulla gente che sta nei locali dei tuoi...
Per quanto riguarda l'etichetta...è davvero necessaria? Spesso non è altro che una banalizzazione, si considera solo un aspetto di una persona per poi ignorare tutti gli altri.
Se poi ti serve per auto-esaltazione, dipende dai tuoi gusti, la decisione non la devono prendere gli altri.
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Ultima modifica di Weltschmerz; 13-05-2013 a 13:46.
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