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		|  10-11-2017, 19:13 | #1 |  
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			Dopo mesi che prendo la paroxetina mi sta venendo il serio dubbio di esserne completamente assuefatto, addirittura gli effetti collaterali stanno sparendo, la libido credo sia quella che avrei senza farmaco, la vista pure sembra essere tornata alla normalità, gli effetti positivi pure mi sembrano meno marcati, i momenti di depressione ci sono e penso siano gli stessi che avrei senza farmaco, l'ansia è leggermente minore ma questo potrebbe essere dovuto a una riduzione per via dell'esposizione lentamente a una vita più normale quindi una riduzione naturale dell'ansia.
 
A questo punto mi chiedo se vale la pena continuare, aumentare il dosaggio, smettere del tutto con gli SSRI o semplicemente cambiare molecola, lo psichiatra mi ha detto di continuare per ora e mi ha prescritto pure un integratore al triptofano che invece noto mi alza un po l'umore quando lo prendo ma niente di incredibile, il farmaco invece ormai lo sento come se prendessi una caramella o un placebo.
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		|  10-11-2017, 19:26 | #2 |  
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			Il problema è che scendendo incorrerei in una sintomatologia da discontinuità non tanto piacevole, come quando si interrompe una qualsiasi droga, gli psicofarmaci non possono essere la cura definitiva per la depressione perché il cervello si adatta lentamente riducendo la produzione endogena dei neurotrasmettitori che il farmaco tocca e quindi siam sempre lì.
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		|  10-11-2017, 19:34 | #3 |  
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			parlane con il medico...
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		|  10-11-2017, 19:36 | #4 |  
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					Originariamente inviata da Sickle  parlane con il medico... |  Ha detto di contattarlo a fine Novembre, continuerò a prendere questa caramella pure per questo mese quindi.    |  
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		|  10-11-2017, 21:01 | #5 |  
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					Originariamente inviata da M.me Adelaide  La maggior parte degli effetti collaterali passano dopo un po', non puoi basati su quello. Gli antidepressivi, poi, non dovrebbero andare in tolleranza come gli ansiolitici. |  Invece vanno, probabilmente varia molto da persona a persona, ho letto gente sul forum parlare di effetto iniziale potente degli antidepressivi che poi col tempo si affievolisce.
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		|  10-11-2017, 21:44 | #6 |  
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			Stai facendo terapia? I farmaci possono essere da supporto per superare momenti di empasse, ma senza la terapia non si arriverà ad affrontare le cause organiche del proprio disagio.
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		|  10-11-2017, 23:47 | #7 |  
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					Originariamente inviata da Marco.Russo  Stai facendo terapia? I farmaci possono essere da supporto per superare momenti di empasse, ma senza la terapia non si arriverà ad affrontare le cause organiche del proprio disagio. |  Si, però se è una depre endogena come temo la terapia serve fino a un certo punto e i farmaci vanno cambiati dopo un po per evitare assuefazione, credo sia l'unica possibilità in attesa di una terapia genica.    |  
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		|  11-11-2017, 04:15 | #8 |  
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					Originariamente inviata da Svers0  Si, però se è una depre endogena come temo la terapia serve fino a un certo punto e i farmaci vanno cambiati dopo un po per evitare assuefazione, credo sia l'unica possibilità in attesa di una terapia genica.   |  Non credo sia utile distinguere tra depre endogena o dovuta a fattori ambientali. Perché esistono molte vie di mezzo, ad esempio le ultime ricerche riguardo all'epigenetica ci dimostrano che l'informazione contenuta nei geni può esprimersi o meno a seconda di condizioni esterne.
 
Quel che voglio dire è che il cervello ha tantissimi meccanismi di regolazione della propria chimica, e che la terapia può metterti in grado di imparare ad usare determinati strumenti mentali al fine di gestir meglio, per quanto possibile, la tua individualità, e renderla funzionale. A volte è più semplice e altre è più difficile. Ma ci vuol comunque un po' di tempo.
 
Lascia valutare ai dottori, segnalando ovviamente tutti gli effetti che percepisci. In questo caso devi solo stare tranquillo e aspettare queste due settimane; poi eventualmente ricontatterai lo psichiatra per spiegargli la situazione, e insieme stabilirete la strategia più adatta.
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		|  11-11-2017, 13:20 | #9 |  
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					Originariamente inviata da Marco.Russo  Non credo sia utile distinguere tra depre endogena o dovuta a fattori ambientali. Perché esistono molte vie di mezzo, ad esempio le ultime ricerche riguardo all'epigenetica ci dimostrano che l'informazione contenuta nei geni può esprimersi o meno a seconda di condizioni esterne.
 Quel che voglio dire è che il cervello ha tantissimi meccanismi di regolazione della propria chimica, e che la terapia può metterti in grado di imparare ad usare determinati strumenti mentali al fine di gestir meglio, per quanto possibile, la tua individualità, e renderla funzionale. A volte è più semplice e altre è più difficile. Ma ci vuol comunque un po' di tempo.
 
 Lascia valutare ai dottori, segnalando ovviamente tutti gli effetti che percepisci. In questo caso devi solo stare tranquillo e aspettare queste due settimane; poi eventualmente ricontatterai lo psichiatra per spiegargli la situazione, e insieme stabilirete la strategia più adatta.
 |  Giusto, aspetteró e nel frattempo lo piglio come se fosse una caramella.    |  
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		|  11-11-2017, 23:35 | #10 |  
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			Più che altro, non esiste una cura universale, e comunque ogni persona risponde in modo diverso ai farmaci..quindi vanno un po' a caso e sperano di azzeccarci..poi sorgono nuovi problemi (intolleranza, dipendenza, assuefazione) e allora viene prescritto un altro farmaco per correggere questi problemi, poi questo farmaco presenta altri problemi e via dicendo.Per la mia esperienza e di quelli che ho conosciuto, nessuno ha detto "ho preso A e tutto si è risolto". E' sempre stato un "ho cominciato con A poi è venuto fuori X allora ho dovuto prendere B ora però ho anche Y quindi prendo A+B e ancora non sto bene, settimana prossima inizio C e forse tolgo A..bla bla bla"
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		|  14-11-2017, 01:07 | #11 |  
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			Lo psichiatra non risponde ai miei messaggi, che palle avere uno psichiatra blasonato che sta sempre impegnato, io sono molto deciso a ridurre, persino gli effetti collaterali del farmaco sono spariti, la libido mi sembra tornata normale e questo non è certo un bene per me.
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		|  14-11-2017, 01:08 | #12 |  
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					Originariamente inviata da ndm  Più che altro, non esiste una cura universale, e comunque ogni persona risponde in modo diverso ai farmaci..quindi vanno un po' a caso e sperano di azzeccarci..poi sorgono nuovi problemi (intolleranza, dipendenza, assuefazione) e allora viene prescritto un altro farmaco per correggere questi problemi, poi questo farmaco presenta altri problemi e via dicendo.Per la mia esperienza e di quelli che ho conosciuto, nessuno ha detto "ho preso A e tutto si è risolto". E' sempre stato un "ho cominciato con A poi è venuto fuori X allora ho dovuto prendere B ora però ho anche Y quindi prendo A+B e ancora non sto bene, settimana prossima inizio C e forse tolgo A..bla bla bla"
 |  Infatti non vorrei salire di dosaggio, non ha senso dato che poi mi assueferei pure a quel dosaggio e scendere sarà ancora più lungo e difficoltoso, praticamente sto seguendo lo stesso percorso di un tossico e ora devo scegliere se aumentare la dose, cambiare droga o smettere.
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		|  14-11-2017, 16:01 | #13 |  
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			Lo psichiatra ha suggerito di salire a una e mezza ma mi assueferei pure a quel dosaggio prima o poi, io vorrei scendere piuttosto.
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		|  14-11-2017, 21:51 | #14 |  
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			Non mi piace l'idea di salire di dosaggio, piuttosto scendo e cambio molecola, tanto mi assueferei pure alla dose maggiore.
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		|  14-11-2017, 21:55 | #15 |  
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					Originariamente inviata da Svers0  Non mi piace l'idea di salire di dosaggio, piuttosto scendo e cambio molecola, tanto mi assueferei pure alla dose maggiore. |  Potrei scendere già da domani ma mi serve il suo consenso mi sa.    |  
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		|  15-11-2017, 00:32 | #16 |  
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			A dir la verità non sto tanto bene, salire col dosaggio sarebbe la soluzione più comoda a breve termine ma la peggiore a lungo termine dato che mi assueferei pure a questa nuova dose e poi dismettere sarà ancora più difficile, forse do l'assuefazione per scontata ma mi pare assurdo che a una compressa ci si assuefae e a una e mezza no, mi assueferò anche a quella quantità e poi dovrò salire a due o scendere, insomma la stessa situazione di ora ma dismissione più lunga, secondo me bisogna cambiare molecola e quando mi assueferò anche a quella tornare a questa e così via. 
Ma forse indipendentemente dall'assuefazione questa molecola non ha mai funzionato più di tanto su di me.    |  
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		|  15-11-2017, 11:47 | #17 |  
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			Senza sentire il parere del medico oggi ne ho assunto 3/4 di pillola e non una intera quindi all'incirca 15 mg di paroxetina e non 20, vediamo se reggo meglio la discesa rispetto a quando ero sceso direttamente a 10.
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		|  15-11-2017, 12:09 | #18 |  
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			Gli ssri devono essere presi per almeno 6-8 mesi a dosaggio fisso, poi in accordo col curante si può tentare una diminuzione. non dovrebbero in teoria dare tolleranza ma in pratica in alcuni soggetti può capitare ma in misura molto minore rispetto alle benzodiazepine.
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		|  15-11-2017, 18:15 | #19 |  
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			Mi son preso un altro quarto di Daparox poco fa, visto che l'emivita è di 21 ore l'effetto di questo quarto mi durerà fino a domani pomeriggio mentre dei tre quarti fino a domani mattina, domani quindi prendendone mezza dovrei cavarmela visto che per metà giornata in teoria ho in corpo un altro quarto. 
Ci vorrebbe pure un po di eroina comunque.    |  
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		|  15-11-2017, 18:18 | #20 |  
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					Originariamente inviata da syd_77  Gli ssri devono essere presi per almeno 6-8 mesi a dosaggio fisso, poi in accordo col curante si può tentare una diminuzione. non dovrebbero in teoria dare tolleranza ma in pratica in alcuni soggetti può capitare ma in misura molto minore rispetto alle benzodiazepine. |  Secondo me sono uno di quelli che si assuefae agli SSRI, persino gli effetti collaterali sessuali sono spariti, oppure potrei provare a prenderne metà la mattina e metà il pomeriggio, magari il corpo a questo dosaggio non è abituato e il farmaco torna a funzionare.
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