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27-06-2015, 20:55
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#1
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Principiante
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 13
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Ultima modifica di Lav Pat'Nab; 24-10-2016 a 14:37.
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27-06-2015, 20:57
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#2
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Banned
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 251
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MASSIMA STIMA per te.
Sei l'unico che ha davvero capito tutto.
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27-06-2015, 22:53
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#3
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Questo topic è la sconfitta del genere umano
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27-06-2015, 23:05
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#4
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Nietzsche è uno che ha finito la propria esistenza in preda alla follia più totale, rinchiuso in una soffitta ed esibito dalla sorella agli ospiti come un animale raro: la cosa mi pare più eloquente di tanti ragionamenti.
Ma comunque incolpare dei libri per la propria depressione è un po' come incolpare la tv "cattiva maestra" per questo e quell' altro: ci può anche essere del vero, ma il ragionamento è molto limitato.
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27-06-2015, 23:19
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#5
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Gli si imputa più che altro di non saper tirartici fuori, dalla depressione.
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Se lo scopo è quello non mi pare appunto molto astuto rivolgersi ad una persona che ha fatto quella fine: cercherei piuttosto di osservare qualcuno che perlomeno sembra un po' felice.
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27-06-2015, 23:41
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#6
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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A me Nietzsche non mi ha tirato certo fuori dalla depressione o dall'evitamento, ma mi ha fatto passare bei momenti leggendolo e per questo gli sono grato.
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28-06-2015, 09:35
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#7
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Avanzato
Qui dal: May 2015
Ubicazione: Provincia di Monza
Messaggi: 368
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
cercherei piuttosto di osservare qualcuno che perlomeno sembra un po' felice.
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sono d'accordo
Lav Pat'Nab il mio consiglio è di leggere l'opposto di come stai, qualcosa che ti dia speranza, forza...
poi prendi antidepressivi?
mi dispiace tanto per come stai, ma non metterti in testa che non si guarisce dalla depressione! Non è vero!
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28-06-2015, 14:04
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Sicuramente la depressione non l'hai trovata sui libri, però senz'altro è curioso che tu, come ho fatto anche io, ti sia rivolto a Nietzsche proprio in un certo momento buio della tua vita. La sua biografia ti era in parte nota se lo avevi studiato e, secondo me, la vita di una persona è la prova più attendibile della "qualità" e della "fondatezza" delle idee che lo muovono davvero, al di là di quello che può o meno professare in superficie; per quanto potenti, sicure, ardite fossero certe sue parole, lui stesso confessava costantemente un senso di inquieta e disperata solitudine che lo opprimeva, soffriva la solitudine malgrado il suo individualismo, quasi che quelle fossero piuttosto tentativi razionali-automotivazionali per darsi una direzione. (A cui del resto neanche a lui dovevano bastare visto che appunto continuava a soffrire.) Senza contare poi, come è già stato fatto notare, il declino psicologico che ha avuto e che potrebbe benissimo essere la conseguenza logica del suo pensiero: l'autodistruzione. Non basta questo a confutarlo se si è in cerca di motivazioni e stimoli positivi? Nietzsche è un cattivo maestro se lo si legge in un certo modo, ha un fascino oscuro, per questo mi piace, e dalla sua filosofia non se ne può uscire altrimenti che avvelenati se ci si avvicina con certe inclinazioni e malesseri.
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Il brutto è che la gente a questi modi fallaci ci crede. Lo leggono per uscire subito dai libri. Un po' come fa il gregge dei cristiani.
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In che cosa consiste secondo te il fallo qui? Si tratta di credere o piuttosto di ritrovarsi in certi stati d'animo e in certe considerazioni?
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28-06-2015, 14:35
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
La lettura a mo' di manuale d'istruzioni, insomma. Il doping d'illusioni che corre incontro alla vita lì fuori.
Ogni fede, e anche la fiducia in sé stessi è fede, è fede nell'azione. L'azione è volontà, e la volontà è pensiero che si desidera imporre ad una materia passiva e inerte.
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Questo è vero; se si trattasse di fede. Ma per l'appunto, si tratta solo di fede? Le ragioni di Nietzsche ci sono, le fa presenti e uno può o no ritrovarcisi; io pensavo che tu ti riferissi a un fallo in queste ragioni. In che cosa insegna molto se poi lo ritieni (come anche lo ritengo io) un pessimo "coach esistenziale"?
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28-06-2015, 14:45
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Non ricordo niente di Nietzsche ma ovviamente le parole come quelle di tanti filosofi vanno capite anche in base al contesto e al periodo in cui hanno vissuto.
(Quindi la mia risposta può essere non significante...)
Ma credo comunque riallacciandomi a quanto detto all'inizio, che il tutto vada filtrato e fatto proprio.
Se riuscivi a stare meglio leggendo Nietzsche non avrei smesso, anche se chissà un vuoto così grande.. lo avrebbe riempito.
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28-06-2015, 15:15
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#11
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
L'azione è volontà, e la volontà è pensiero che si desidera imporre ad una materia passiva e inerte.
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Ma la volontà è molto più che "pensiero", in quel "desiderare di imporsi" c'è parecchio: pensiero è pensare che ho finito la birra che sto bevendo. Volontà è desiderarne un' altra, vincere la pigrizia, andare verso il frigo, sconfiggere la tenace resistenza dello sportello, trovare il cavatappi ed aprirne indomitamente un' altra.
Se poi il frigo è vuoto bisogna trasvalutare tutti i valori e andare a cercarsene un' altra chissà dove, quindi allora ci vuole proprio una volontà d' acciaio...
Certo, so' sempre cazzi, e come dicevi in un' altra discussione, c'è da faticare: il punto è sempre valutare se per se stessi ne vale davvero la pena, altrimenti si rimane nel campo dell' estetica fine a se stessa.
La volontà ha bisogno di "carburante" diverso rispetto al solo pensiero... e ora non parlo della birra.
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28-06-2015, 15:21
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#12
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Beh Dedalus, allora spiega perché. Altrimenti la visione del mondo di Nietzsche funzionerebbe... o no?
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29-06-2015, 00:23
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Lav Pat'Nab
Salve a tutti.
Ho compiuto venti anni due giorni fa. Non sono nuovo in questo forum.
Ho assistito negli ultimi mesi della mia vita (facciamo un annetto e mezzo, via) a un totale annientamento della mia persona. Io non credo in nulla e non aspiro a nulla, e non ne soffro: ne sono completamente indifferente, così come sono indifferente nei confronti del dolore di chi mi sta intorno, del mio [raro] dolore e dell'affetto di chi mi si considera vicino. C'è solo un vuoto assoluto.
L'ultima volta in cui ho creduto a e in qualcosa è stato quest'inverno, quando già sentivo un nulla oscuro e profondissimo prevalere su di me. Avevo finito il liceo da poco e non ero entrato all'università a cui aspiravo, quindi per il momento dovevo solo trovarmi qualcosa da fare nell'attesa che fosse anno nuovo. Ebbene, pensai che i miei studi potessero risultarmi in qualche modo utili nella vita di tutti i giorni (cosa in cui ora non credo assolutamente), così andai a ripescare in quel cespuglio di filosofi che avevo studiato al liceo qualcuno che potesse essermi d'aiuto. Si parla del buon Nietzsche, ovviamente. In un momento di vuoto, silenzio e dispersione assoluta solo delle parole forti come le sue potevano aiutarmi. Volevo riprendere anch'io a sorridere e ad avere fiducia in qualcosa.
Mi venne detto che seguire una filosofia di vita per risollevarsi, specialmente così specifica, era una cosa inutile, infantile e stancante. "Stancante" me lo ricordo particolarmente, perché me lo disse la mia ragazza sbuffando. La stessa ragazza che ora se la prende con me in quanto sono un morto vivente. Ed è così, intendo dire: qual è il problema? Va bene, non potevo più nemmeno credere in qualcosa di mio, in un ultimo baluardo che potesse ridarmi una certa coscienza di me, delle mie possibilità, così ho lentamente accettato di morire dentro. Quelli che mi conoscono non lo sanno, ma la persona che conoscevano è morta, io sono completamente diverso. Non provo affetto per i miei cosiddetti amici, non provo stima per i miei conoscenti, provo solo una leggera pietà per i miei genitori, che almeno credono in me e cercano di stimolarmi.
Non ho opinioni, in quanto non credo a quello che dico. Non credo neanche nella realtà, perché quella è così di per sé e non ha bisogno che io ci creda. Vivo le mie necessità fisiche e niente altro. Dormo, mangio, mi riposo e mi masturbo, quando non ho la mia ragazza con me. Non dico che questo mi basti, so solo che non posso pretendere altro dalla vita.
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Non ho compreso bene il tuo discorso... Tu affermi alla fine di non dire che quel che hai ti basti... Ma il "di più" che tu dici di non poter pretendere, in cosa consisterebbe per te?
Poi una volta compreso in cosa dovrebbe consistere questo di più che a quanto a pare ti manca, non puoi pretenderlo per quali motivi?
A pretendere penso che si possa pretendere praticamente tutto, in realtà il problema vero consiste poi nel riuscire ad ottenerlo effettivamente .
Per me poi se una persona già sa che quel che ha non le basta, già sta affermando indirettamente che "pretende altro" dalla vita, risulta un po' incoerente per me dire "non posso pretendere altro però quel che ho non mi basta".
Se davvero non puoi pretenderlo altro ti dovrebbe bastare già tutto, quindi o dici "mi va bene tutto così com'è" non avendo davvero altre pretese o la tua affermazione relativa al non poter pretendere altro cade, visto che a quanto pare psicologicamente lo pretendi e come qualcos'altro.
Nietzsche non lo amo molto, per me non è stato un filosofo davvero sincero con sé stesso... Affermava in continuazione che la vita bisognava accettarla così com'è ma predicava bene e razzolava male.
Preferisco le persone che si lamentano sinceramente (filosofi come Schopenhauer, Leopardi o Cioran) rispetto a quelle che da un lato affermano di non lamentarsi di nulla e di accettare tutto (e quindi di non pretendere più nulla), ma che poi in pratica non accettano affatto volentieri tante situazioni...
Io poi dal comportamento e dall'atteggiamento psicologico di una persona lo deduco che pretende qualcos'altro, perché se una persona non è così felice e soddisfatta di quel che ha, qualcosa le manca di sicuro ed una parte di sé pretende e come ancora altro anche se a parole contina a ripetersi che "non può pretenderlo". Se non potesse pretendere proprio più nulla non proverebbe proprio quel che prova e un discorso come il tuo non avrebbe alcun motivo per articolarlo.
Si pretende altro? Ecco io non so se si potrà ottenere o meno questo "altro", però almeno che una persona sia sincera e lo dica che lo desidera e che le manca (fosse anche la Luna) invece di mettersi a girare intorno alla questione usando affermazioni come "non posso pretendere altro" e cose del genere. Non esiste nessuna impossibilità psicologica che blocca queste pretese, intenzioni e desideri, al limite possono esserci poi impossibilità di altro tipo che non ne permettono la realizzazione e possono essere di natura fisica, biologica, sociale e così via...
Poi non mi sembra sia vero che non hai opinioni, una persona che non ha opinioni se è consapevole di questo ed è vero che non ha opinioni, coerentemente se ne starebbe zitta come un sasso e non scriverebbe nulla... Un sasso non ha opinioni e coerentemente un sasso non si mette a scrivere in un forum.
Non pensi?
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Ultima modifica di XL; 29-06-2015 a 01:13.
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29-06-2015, 00:29
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Secondo me il fatto stesso che tu abbia messo queste parole nero su bianco denota che invece esiste una parte in te che vorrebbe qualcosa in cui credere e per cui lottare.
Se fossi stato al 100% un morto vivente non avresti nemmeno avuto l'impulso di scrivere.
Comunque la consapevolezza e la chiarezza con cui hai scritto come sei, è incredibile e mi è piaciuto un sacco leggere questo post anche se è amarissimo e fa lo stesso effetto di un pugno in faccia.
Io penso che le cose in un caso del genere potrebbero solo sbloccarsi grazie a una persona diversa dalla massa in cui hai vissuto. O grazie a qualche evento imprevisto che ti spinga verso qualcosa.
Probabilmente starai pensando "cosa cazzo dice questa?", perché appunto non senti niente.
Ma sono curiosa di sapere se fra un po' di tempo ti sentirai così ancora.
Magari è solo la tua fase cenere e poi rinasci fenice, che ne sai.
Tu ti muovi, respiri, fai cose, e il tuo cervello in realtà si resetta perché fin ora le cose han fatto troppo schifo e non è valsa la pena viverle.
Destroy, erase, improve.
E ora devo andare a dormire perché finisce che deliro, come al solito,
ciao.
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