paguro

Una città abitata da VF dove non ci si vergogna perchè si è tutti sulla stessa lunghezza d' onda.
Dopo il primo mesetto di imbarazzo (questa parola la conosco davvero bene) diventeremmo tutti una grande famiglia.
Rispetto, fiducia, amicizia, socialità, amore .... sarebbero finalmente alla nostra portata

Prendiamo calce, cazzuole, attrezzi vari e ...
iniziamo a costruire FobicVille felici, liberi e contenti

P.S. si accettano tutti i consigli, astenersi politici di professione con conflitti di interesse!

Hypercube

sono con te xD e sono pure muratore pittore elettricista e idraulico...siamo avvantaggiati

bunker

ci si potrebbe scrivere un libro

Atpco

Forse vivere fuori dalla realtà attuale aiuterebbe ad essere felici.

Atpco

Sul fatto che sia un utopia credo che siamo tutti d'accordo, per quanto riguarda il vivere fuori dalla realtà, pensandoci bene, siamo sicuri di non farlo già?, o meglio siamo sicuri di non vivere nella realtà in cui vogliono che crediamo di vivere?, mi riferisco alla potenza dell'espozione mediatica nella società attuale ed ai suoi effetti.

paguro

La nostra FobicVille sarebbe a nostra misura.
Niente psicologi, niente medicine, noi autori ed attori allo stesso tempo. SENZA PAURE. Utopia è una parola creata dallo status quo per impedire i cambiamenti radicali.

AL solo pensiero della nostra bella cittadina MI SENTO GIà MEGLIO
E poi non sarebbe affatto disabitata, noi VF siamo una marea nascosta.....

stuntmanmike

sarebbe un sogno...

Hypercube

un sogno non impossibbile se sterminiamo gli introversi

Labocania

Sogno utopico che se applicato alla realtà rivelerebbe tutti i suoi limiti.

La parte estroversa che alberga nel nostro animo in una città del genere si rivelerebbe in tutta la sua potenza, istinti primordiali da sempre soffocati si scatenerebbero con una violenza inaudita, scontri sanguinosi all'ordine del giorno, case devastate, campi ridotti in cenere, saccheggi delitti, violenze efferate...

Comunque non sono pessimista io!

paguro

Labocaina altro che violenza, noi vivremmo di pace e rispetto. Sono i normaloni che fanno le guerre, non i fobici

clanghetto

Praticamente concordo con te.

Un mesetto per conoscerci e levare l'ansia....e poi finisce l'idillio.

Redman

http://www.fobiasociale.com/ma-perch...a-citta-15795/
è un idea comune

TerzaCagna

prontissima per il trasloco

maury25

io ci sono

rainman

Ragà... questa cosa non è impossibile... potremmo trasferirci, anche non definitivamente, un paese tipo roma (timebomb dice che si possono trovare appartamenti in fitto a basso costo, e prendere in fitto un locale nel paese per trascorrere il tempo. Una volta che hai il locale può succedere di tutto, ci piazzi una tv lcd, un nintendo wii, una ps3 e un pc attaccato alla tv, connessione internet (anche una chiavetta, o di uno smartphone va benissio) puoi fare un mucchio di roba.

Questa secondo me una delle situazioni ideali perchè puoi fare un mucchio di cose... condividendo interessi si rompe il ghiaccio, nascono amicizie, ci si apre, si comincia a parlare di questo famoso più e del meno che a tutti è sconosciuto, ci si mette una mano sulla spalla, ci si capisce. Così finalmente si rompe una barriera importante, il resto poi viene da se, non ci avrei mai creduto... ma la magia avviene... (ho fatto esperienze "simili")

Myway

Gli introversi?

MoonwatcherII

Infatti. Dato che non siamo tutti uguali neppure tra fobici anche in questo microcosmo si ricreerebbero quelle dinamiche e quelle "ingiustizie" che ben conosciamo.

rainman

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Noctis

Quoto Labocania e Plaxico, in ogni tipo di società umana, ci sarà sempre colui che cercherà di ergersi sopra tutto e tutti, è la natura a volerlo.
In nessuno luogo, in nessuno modo, anche con le persone migliori del mondo, pace e armonia non esisteranno mai.
Essere pessimisti è l'unico modo per guardare la vera realtà del mondo.
Scusate se sono troppo pessimista, ma sono fatto cosi, nessuno però vi vieta di provaci.

rainman

No Mangetsu, non hai dettoquello che pensi realmente, hai semplicemente detto quello che la societ&#224; ti ha insegnato. Se credi di parlare con la tua testa sei fuori strada.