"Più penso di essere ignorato e più succede."
Non è una strana coincidenza, il fatto è che non te ne rendi conto ma il contenuto del messaggio che stai lanciando quando ti esponi per comunicare è incerto, debole, e quindi non suscita interesse.
Mi somigli molto, da questo punto di vista.
Spero che valga quindi anche per te la riflessione che io ho fatto su me stessa già da un po' di anni, e che puntualmente funziona: sono più portata a rivolgermi ai singoli che non ai gruppi.
Nella relazione one-to-one ho più modo di capire l'altro, di cogliere il suo interesse e conoscerlo, per poi entrare in contatto positivo con lui.
Davanti a un gruppo mi inibisco molto, mi vedo in una situazione troppo sbilanciata, tutti contro di me, a giudicarmi da troppi punti di vista diversi, quindi per definizione sento che ciò che sto per dire non andrà bene, quindi mi blocco.
E un concetto che a una sola persona avrei saputo esprimere in modo interessante, ricco di particolari, entusiasta, davanti a un gruppo diventa una roba noiosa e senza senso.
Insomma, devo prima conoscerli uno a uno personalmente, entrare in sintonia con ciascuno di loro, per poi sentirmi a mio agio nel gruppo.
E' un lavoro che richiede molto tempo ,però anche se raramente, alla fine sono riuscita più volte in passato a trovarmi a mio agio nei gruppi: nella squadra, al lavoro.
Prova così !
Comincia da quello di loro che ti sembra il più disponibile e vicino in termini di gusti/di idee.