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10-10-2020, 12:15
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#21
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Trapani
Messaggi: 2,609
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Quote:
Originariamente inviata da tsubaki
una donna si deve realizzare nel modo migliore in cui crede [...]
per non parlare del fatto che fare figli nel 2020 è una grande responsabilità e un grande compito che i genitori devono saper sostenere sia economicamente che dal lato educativo.
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Hai centrato perfettamente il punto.
Fortunatamente oggi le donne possono lavorare e mantenersi economicamente, e trovare soddisfazioni in diversi campi: arte, impegno sociale, politica...
Riguardo ai figli, hai ancora ragione: ho stampato una fanciulla 22 anni fa, sull'onda degli incoraggiamenti dei parenti; ma poi mi sono venuti i dubbi sul tipo di societa' a cui sarebbe andata incontro.
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10-10-2020, 12:43
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da tsubaki
un uomo da solo per la società va bene, l'importante è che lavori. per la società la donna è utile perché fa figli, quindi se sei donna e non ne fai sei inutile.
e io da donna questa pressione la sento.
anche se non ho mai avuto una relazione, anche se non vado alla ricerca di una persona con cui stare, anche se non penso al matrimonio, ad una convivenza, a niente.
io se trovo qualcuno sono contenta, ma se non trovo nessuno so tranquillamente vivere da sola. di certo io non ho bisogno di qualcun altro per vivere.
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Per vivere non c'è bisogno quasi di nulla, per vivere bene, almeno per me, c'è bisogno di contatto fisico e un po' di condivisione con l'altro sesso. E non me le ha messe in testa la società queste cose.
A me personalmente di essere utile alla società non è che mi interessa in sé, la società che mi dà in cambio?
Tu se stai bene da sola e hai i mezzi per sopravvivere, che ti frega?
A me infastidisce il fatto che ci siano regole "se non fai questo non hai quest'altro" ma alla fine se mi dicono "se non fai questo per la società sei inutile" a me personalmente cosa frega?
Le persone super sfruttate sono utilissime alla società ma mica poi questa cosa è gratificante visto che spesso in cambio non è che ricevono granché e non vivono affatto come desiderano.
Mica devo essere utile a qualcuno o qualcosa?
A me addirittura disturba questa cosa, voglio essere inutile se in cambio non ricevo nulla di quello che a me interessa davvero. Quando iniziano a farmi discorsi relativi all'utilità non mi sento pressato ma mi viene addirittura voglia di sottrarmi proprio a questa cosa.
In concreto tu, cosa mi dai in cambio? Della gratificazione relativa all'essere utile me ne strafrego, ma in genere se ne fregano tutti di questa cosa, per questo 'sti discorsi mi convincono poco.
Quando una persona dice di essere inutile, non vuol dire questo in sostanza, magari è utilissima alla società, il vero problema è che non vive in modo gratificante la cosa.
Penso a certe situazioni dove un figlio rimane con i genitori anziani ed è costretto a fare da badante, una persona del genere è utilissima al resto della famiglia, ma vive uno schifo comunque.
A me infastidisce di più il fatto che non posso ottenere certe cose senza farne altre che detesto, solo se la mia utilità sociale è spendibile per ottenere ciò che desidero può avere un qualche valore, altrimenti è un'altra cosa che a me non serve e che posso buttare via.
A me disturba il fatto che non posso avere una relazione senza l'imposizione di dover fare altre cose, non è che voglio avere una relazione per essere utile alla società, mi sembra francamente una motivazione di copertura, dell'utilità che te ne fai?
Vivere tutta una vita facendo cose che a te non interessano per nulla sapendo che sono utili alla società o ad altri non riesco a capire che senso abbia. Fai un figlio perché è utile alla comunità e non perché lo desideri tu?
Che poi potrebbe avere senso indirettamente, uno magari il figlio se lo vende e cose del genere, ma anche qua lo scopo non è essere utili in sé ma i soldi che a loro volta servono per soddisfare cose che interessano davvero.
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Ultima modifica di XL; 10-10-2020 a 13:12.
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10-10-2020, 13:49
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#23
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Concordo totalmente con la tua visione, ed anche con quella di XL.
Direi che è una visione più che legittima, umana e stupenda.
Quelle nominate sono tappe che solitamente vengono viste quasi come obbligatorie, per siglare davvero l'autenticità di un rapporto, rituali e consuetudini che a me non piacciono, incluso il fare figli.
Questo è un motivo ulteriore per cui non cerco granché un rapporto e non ci sono tanto fissato sapendo che a monte oltre ai miei problemi c'è una mia visione dei rapporti che non coincide con la maggioranza della gente, per cui neanche mi troverei in linea nella maggioranza dei casi con l'ideale di rapporto, oltre all'intesa vera e propria che sarebbe qualcosa di più unico che raro da trovare, così come l'innamoramento.
Il problema è che una visione così pura da essere quasi utopica, secondo me è difficile da realizzare anche nella remota possibilità di trovare qualcuno.
Prima o poi la realtà comincia a bussare alla porta, e tutto si trasforma e cambia, si viene fagocitati da essa, subentra la normalizzazione, la convivenza, il matrimonio, cose che secondo me annientano la magia del rapporto che dovrebbe essere una sorta di dimensione alternativa, di mondo a parte vissuto giorno per giorno, senza la pressioni della società, senza progetti precisi e solo con reciproca fiducia, affinità, affetto e condivisione. Io nel mio piccolo continuo a oppormi alla realtà in tanti modi, io stesso odio l'obbligo di tante tappe già nella vita vissuta da soli e mi invento tutte le alternative possibili, figuriamoci in coppia. E quindi non penso che siano in molte le donne disposte a stare con persone così "strane" e sognatrici, di solito si pretende stabilità soprattutto dal punto di vista lavorativo e del voler progettare, senza contare i problemi psicologici che possono togliere ulteriori possibilità.
Però ci resta la fantasia, l'immaginazione, che è il nostro più grande dono.
P.S. Bellissima l'immagine della coppia di senzatetto che hai descritto, secondo me una coppia così può valere anche di più per la loro capacità di viverlo in un modo così inusuale e particolare, di avere il coraggio di farlo nonostante la loro condizione, non sta di certo alla società decretare quanto valga il loro rapporto
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Ultima modifica di Onizuka; 10-10-2020 a 16:25.
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10-10-2020, 17:26
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#24
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,640
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Quote:
Originariamente inviata da tsubaki
si, confermo. fin da piccole i genitori, la famiglia e un po' tutta la società (anche se molto lentamente e su certi aspetti qualcosa sta cambiando) ti inculcano nella testa che devi sposarti e sarai realizzata come donna solo quando avrai anche dei figli.
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Da questo punto di vista sono fortunata, non ho ricevuto pressioni da parte dei genitori/nonne.
Solo una zia ogni tanto ha cercato di affrontare il tema con toni catastrofici ma sono sempre riuscita a glissare con delle battute.
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10-10-2020, 20:48
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#25
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Banned
Qui dal: Feb 2020
Messaggi: 1,134
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La vera coppia é sicuramente diversa da quella proposta dall' ideologia dominante. Uomini e donne sono troppo diversi per stare assieme. Possono al massimo condividere la sessualità, qualche passione ma poi ognuno dovrebbe andarsene per i cavoli suoi. La convivenza é da escludere.
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10-10-2020, 21:09
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#26
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da Onizuka
Concordo totalmente con la tua visione, ed anche con quella di XL.
Direi che è una visione più che legittima, umana e stupenda.
Quelle nominate sono tappe che solitamente vengono viste quasi come obbligatorie, per siglare davvero l'autenticità di un rapporto, rituali e consuetudini che a me non piacciono, incluso il fare figli.
Questo è un motivo ulteriore per cui non cerco granché un rapporto e non ci sono tanto fissato sapendo che a monte oltre ai miei problemi c'è una mia visione dei rapporti che non coincide con la maggioranza della gente, per cui neanche mi troverei in linea nella maggioranza dei casi con l'ideale di rapporto, oltre all'intesa vera e propria che sarebbe qualcosa di più unico che raro da trovare, così come l'innamoramento.
Il problema è che una visione così pura da essere quasi utopica, secondo me è difficile da realizzare anche nella remota possibilità di trovare qualcuno.
Prima o poi la realtà comincia a bussare alla porta, e tutto si trasforma e cambia, si viene fagocitati da essa, subentra la normalizzazione, la convivenza, il matrimonio, cose che secondo me annientano la magia del rapporto che dovrebbe essere una sorta di dimensione alternativa, di mondo a parte vissuto giorno per giorno, senza la pressioni della società, senza progetti precisi e solo con reciproca fiducia, affinità, affetto e condivisione. Io nel mio piccolo continuo a oppormi alla realtà in tanti modi, io stesso odio l'obbligo di tante tappe già nella vita vissuta da soli e mi invento tutte le alternative possibili, figuriamoci in coppia. E quindi non penso che siano in molte le donne disposte a stare con persone così "strane" e sognatrici, di solito si pretende stabilità soprattutto dal punto di vista lavorativo e del voler progettare, senza contare i problemi psicologici che possono togliere ulteriori possibilità.
Però ci resta la fantasia, l'immaginazione, che è il nostro più grande dono.
P.S. Bellissima l'immagine della coppia di senzatetto che hai descritto, secondo me una coppia così può valere anche di più per la loro capacità di viverlo in un modo così inusuale e particolare, di avere il coraggio di farlo nonostante la loro condizione, non sta di certo alla società decretare quanto valga il loro rapporto
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10-10-2020, 22:31
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#27
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Principiante
Qui dal: Sep 2020
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 44
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E' il discorso del 'costruire' che faccio fatica a capire.
Per me già solo lo 'stare' in quella relazione, automaticamente la definiva come importante, anche senza progetti concreti sul futuro non immediato. Cioè l'importanza non era per me vincolata alle possibilità di progettare l'avvenire, ma già solo l'avere formato quel rapporto implicava l'importanza della relazione stessa. Non riuscivo a fare qualcosa con lo scopo di farmi amare: già stare in quella relazione implicava l'amore. Dimostrarlo in altri modi, progettando il futuro, lo vedevo come una pretesa, una richiesta, una condizione necessaria per essere amato.
Mai detto che potesse durare tutta la vita o che non potesse, e sarebbe la stessa cosa se fossi stato interessato al matrimonio: le garanzie nessuno le ha, non si possono avere per definizione. Sono stato chiaro da subito su questo.
Ha resistito per un po', ha provato ad amarmi per ciò che ero, ha sperato che io cambiassi, e poi non ce l'ha fatta più: cercava qualcosa di diverso e quando ha capito che io non potevo e non volevo cambiare, ha lasciato. Non la biasimo. Solo tardi, verso la fine, ho capito pienamente che in realtà mai mi aveva amato per ciò che ero, ma per ciò che voleva che io fossi, e che non potevo essere: qualcuno di diverso.
'Non siamo mai stati una coppia'. Quando me lo sono sentito dire, intorno alla fine, ero sorpreso: per me lo eravamo stati eccome, anche senza progettualità. Il concetto di coppia che aveva lei era diverso dal mio, nessuno dei due era sbagliato, almeno voglio sperarlo, e non combaciavano.
A lungo mi sono sentito in bilico tra senso di colpa, inadeguatezza, senso di immaturità, poi mi sono detto che volevamo cose diverse e che fosse giusto così.
Non capiteranno altre occasioni con altre donne, ma se dovesse ricapitare e dovesse andare allo stesso modo.. Ma è un finto problema, dopotutto.
Non sono arrabbiato, non ho motivi per esserlo; è passato del tempo ormai e sono riuscito ad elaborare 'il lutto' di questa perdita. Mi piace pensare che tutto ciò che è stato fosse necessario, e tutto ciò che è stato sia un dono che mi ha arricchito.
I miei dubbi permangono; rispetto ogni visione; e vivo sperando in un dono raro, rarissimo.
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Ultima modifica di Awareness; 10-10-2020 a 22:35.
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11-10-2020, 02:28
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#28
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,265
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Quote:
Originariamente inviata da Awareness
Ha resistito per un po', ha provato ad amarmi per ciò che ero, ha sperato che io cambiassi, e poi non ce l'ha fatta più: cercava qualcosa di diverso e quando ha capito che io non potevo e non volevo cambiare, ha lasciato. Non la biasimo. Solo tardi, verso la fine, ho capito pienamente che in realtà mai mi aveva amato per ciò che ero, ma per ciò che voleva che io fossi, e che non potevo essere: qualcuno di diverso.
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Questo è il punto chiave, ora dirò il mio personalissimo parere: oltre una certa età è impossibile cambiare la propria natura, si è già assestati e la personalità è ben definita, al massimo si possono smussare certi lati spigolosi ma é inutile cercare di stravolgersi, conviene giocare a carte scoperte fin da subito ed essere fermi nel dire "Io sono fatto così" anche a costo di risultare bruschi.
Se l'altra persona spera in un cambiamento e poi ti dice "tanto tu non cambierai mai" non si è innamorata di te, si è innamorata di un ideale, di una proiezione che esiste solo nella sua mente.
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