Per approfondire il discorso tutti questi concetti che si presuppongono comuni ma che non lo sono comuni è meglio non usarli proprio.
Alla fine se uno vive bene di questua che senso ha chiedersi se è dignitoso o no vivere di questua? A qualcuno sta bene vivere di questua (hanno messo su un ordine, i francescani che all'inizio questo facevano) a qualcun altro non sta tanto bene e non gli va e non gli piace e ha altre preferenze, ma che significa che è dignitoso?
Io avrei un po' di difficoltà a vivere così, ma c'è un mucchio di gente che così campa, lo vedo. Potrei anche pensare che sono molesti e non dovrebbero vivere così, ma di nuovo che c'entra mettere in mezzo un modo di vivere corretto? Per me non è corretto far così, per loro sì.
Anche il concetto di felicità è un'altra cosa che va smontata, la felicità è una cosa soggettiva e personale, non è comune, e secondo me anche la sanità mentale è un altro concetto discutibile, quand'è che una mente sta meglio?
Chi lo dovrebbe decidere e valutare se non il singolo soggetto? Per un tizio alla Amleto la mente sta bene quando ha ammazzato un po' tutti quelli che hanno rotto i coglioni per un altro è la pace.
Sto partecipando ad un gruppo, mi ci hanno mandato, e ho deciso di andarci per vedere qualcuno durante la settimana, ma spesso, spessissimo mi trovo proprio in conflitto con i concetti che le operatrici cercano di inculcare.
Ad esempio si vuol far intendere che ci sono comportamenti dannosi in sé, ma per me la cosa è relativa e un comportamento può danneggiare altri e non danneggiare noi.
Per me anche drogarsi non si può concludere che sia un comportamento più dannoso nell'insieme di altre condotte, danneggia certi apparati ma magari permette ad un individuo di tirare avanti e quindi il danno non è assoluto come si vuol far credere.
Magari quello specifico individuo se non si fosse drogato si sarebbe buttato giù da un ponte o magari avrebbe fatto una strage, sarebbe finito in galera e così via.
Tutto il sistema individuale ha dei margini di elasticità, ma non può trasformarsi a testa di cavolo come hanno in mente i terapeuti perché pensano "vedi quell'altro è diventato così", e tu come fai ad esser così sicuro che può diventare così pure un altro tizio?
Gli scopi educativi di questi gruppi per me lasciano il tempo che trovano, li trovo utili però come al solito per tutt'altri motivi (non quelli manifesti), se non altro stimolano con certi giochini e si sta insieme per un'oretta in un ambiente abbastanza tranquillo, questo aumenta un po', di poco, il mio benessere, e ci vado.