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30-12-2014, 21:16
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#41
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Avanzato
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 326
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Boh, niente. Vado avanti perchè ho una certa routine, certi doveri, un certo percorso. Dei veri obiettivi non ci sono, e sicuramente non c'è l'idea che andrà meglio in futuro.
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30-12-2014, 21:41
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#42
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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La mia vita ultimamente è un po' come l'uscire per fare la spesa senza averne particolarmente voglia, quelle volte in cui ti limiti alla roba fondamentale per la sopravvivenza, un po' perché la cassa piange un po' perché hai poca fantasia.
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31-12-2014, 00:20
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#43
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Intermedio
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 108
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Perdonatemi: quanti inutili parole!
questa risposta è troppo facile e comune a TUTTI, siano essi fobici, estroversi, cattolici o mussulmani
Felicità! (termine romantico del più tecnico benessere psicofisico)
Che la si possa trovare con una promozione al lavoro, con una compagna, con il sesso o con il successo sociale sono solo dettagli...
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31-12-2014, 01:40
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#44
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Quote:
Originariamente inviata da Ste Fano
Perdonatemi: quanti inutili parole!
questa risposta è troppo facile e comune a TUTTI, siano essi fobici, estroversi, cattolici o mussulmani
Felicità! (termine romantico del più tecnico benessere psicofisico)
Che la si possa trovare con una promozione al lavoro, con una compagna, con il sesso o con il successo sociale sono solo dettagli...
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Secondo me non sono dettagli, il fine è tanto rilevante quanto il mezzo che si impiega per raggiungerlo. Il famoso detto che afferma il contrario, difatti è una fesseria.
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31-12-2014, 11:13
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#45
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Florentia
Messaggi: 1,368
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Quote:
Originariamente inviata da Ste Fano
Perdonatemi: quanti inutili parole!
questa risposta è troppo facile e comune a TUTTI, siano essi fobici, estroversi, cattolici o mussulmani
Felicità! (termine romantico del più tecnico benessere psicofisico)
Che la si possa trovare con una promozione al lavoro, con una compagna, con il sesso o con il successo sociale sono solo dettagli...
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Non permetterti mai, qualunque sia il tuo nome e qualunque nome porterai, di definire "inutili" le parole altrui.
Quella che hai dato è la tua risposta. Tu trovi nella "felicità" propria il fine della propria vita.
Per qualcuno potrebbe non essere così. E se anche fosse la persona più emarginata e la meno consapevole sulla faccia della terra, il suo pensiero è degno di rispetto.
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31-12-2014, 13:08
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#46
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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muttley mi 6 molto simpatico te l'ho mai detto ?
Ma non credo di aver capito bene la domanda ame mi motiva avere successo in quello che faccio , ecco aprire un'attività mia fosse solo vendere 'lupini' in un chiosco o il caldarrostaio mi darebbe un'autostima a continuare
mentre lo stare sotto padrone tipo fare il passacarte al comune di Limbiate
non mi motiverebbe per niente
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31-12-2014, 13:13
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#47
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Materialmente parlando, mi pare tutto così insensato che nulla sembra potersi meritarsi un posto nella mia risposta a questo tread.
Al massimo posso rispondere, non il domani, quanto il dopodomani. Vigile attesa.
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05-01-2015, 13:11
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#48
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Principiante
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 81
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La convinzione che domani potrà essere migliore di oggi se solo ci credessimo un po' di più.
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05-01-2015, 13:32
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#49
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,196
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
muttley mi 6 molto simpatico te l'ho mai detto ?
Ma non credo di aver capito bene la domanda ame mi motiva avere successo in quello che faccio , ecco aprire un'attività mia fosse solo vendere 'lupini' in un chiosco o il caldarrostaio mi darebbe un'autostima a continuare
mentre lo stare sotto padrone tipo fare il passacarte al comune di Limbiate
non mi motiverebbe per niente
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Da come hai risposto mi pare tu abbia capito perfettamente la domanda.
Hai mai lavorato sotto padrone? Anche a me il dipendere da qualcuno non ha mai motivato, anzi mi ha più volte creato stati d'ansia e agitazione dovuti al fatto che, considerato il tipo di interazione con i miei famigliari (raramente fondata sul complimento o il riconoscimento del merito), difficilmente riesco a rappresentarmi come una persona affidabile e meritevole, non ho molta coscienza del mio valore in qualità di "sottoposto" e tendo irrimediabilmente a vedermi come "deficitario" e degno solo di rimproveri o critiche. Difficilmente assimilo i complimenti mentre sono permeabilissimo alle reprimende. Tuttavia le necessità materiali della vita mi spingono ad adattarmi (in realtà mi spinge più il mio desiderio di adattabilità) e a scendere ad alcuni compromessi. Certo, se potessi avere un lavoro in proprio, sarebbe decisamente preferibile. E' così anche per te?
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05-01-2015, 13:39
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#50
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,196
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Per questo gli psicologi quando parlano di pensiero disfunzionale senza aggiungere altro affermano stupidaggini... Disfunzionale a far cosa?
Anche stabiliti gli scopi e le priorità rispetto ai quali un certo atteggiamento risulta disfunzionale poi bisognerebbe chiedersi: ma il soggetto in questione li condivide questi scopi e queste priorità? Gli scopi e le priorità che si vogliono attribuire all'altro sono gli scopi e le priorità di questa persona?
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Se è per questo allora è sbagliato anche parlare di abitudini nocive alla salute, visto che rimanere in vita è utile solo da un certo punto di vista. Non drogarsi per restare in vita, lavorare e contribuire al mantenimento in essere di un sistema produttivo è utile a chi? Cioé tu condividi lo scopo di vivere il più a lungo possibile? Si presume che la maggioranza delle persone voglia vivere il più a lungo possibile in buona salute fisica e senza sofferenze psicologiche ed è proprio a questo sistema di valori che fanno riferimento gli psicologi.
Quindi è inutile continuare la tua battaglia personale contro una certa categoria, come ti è già stato detto svariatissime volte, se vuoi rimanere infelice nessuno te lo nega.
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05-01-2015, 14:00
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#51
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Da come hai risposto mi pare tu abbia capito perfettamente la domanda.
Hai mai lavorato sotto padrone? Anche a me il dipendere da qualcuno non ha mai motivato, anzi mi ha più volte creato stati d'ansia e agitazione dovuti al fatto che, considerato il tipo di interazione con i miei famigliari (raramente fondata sul complimento o il riconoscimento del merito), difficilmente riesco a rappresentarmi come una persona affidabile e meritevole, non ho molta coscienza del mio valore in qualità di "sottoposto" e tendo irrimediabilmente a vedermi come "deficitario" e degno solo di rimproveri o critiche. Difficilmente assimilo i complimenti mentre sono permeabilissimo alle reprimende. Tuttavia le necessità materiali della vita mi spingono ad adattarmi (in realtà mi spinge più il mio desiderio di adattabilità) e a scendere ad alcuni compromessi. Certo, se potessi avere un lavoro in proprio, sarebbe decisamente preferibile. E' così anche per te?
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Mi permetto di inserirmi in questo vostro dialogo
Io devo dire che condivido questa paura del rimprovero, è quasi una vera e propria fobia, ed è chiaro che in un rapporto di lavoro subordinato questo mi darebbe noia.
Però io allo stesso tempo ho paura anche a lanciarmi in un'attività autonoma. Forse è bassa autostima, forse l'accumularsi di credenze negative sulle mie capacità di fare da solo, però insomma... ho sempre avuto una scarsa iniziativa personale. Mettermi in gioco personalmente (tra adempimenti, burocrazia, rischio economico, iniziativa nel lavoro) mi fa se possibile più paura del rimprovero di un "capo".
Io sono da poco abilitato ad una professione, però ecco, la sola idea di ricevere il cliente e dire "ok facciamo questo, facciamo quello, si fidi di me che ci penso io", mi mette il panico...
Insomma, non so quale prospettiva mi dà più ansia
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Ultima modifica di Blue Sky; 05-01-2015 a 14:04.
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05-01-2015, 14:20
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#52
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: I'll remain unperturbed by the joy and the madness that I encounter everywhere I turn.
Messaggi: 1,966
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Ehmm... purtroppo attualmente proprio niente, e quel che è peggio è che non è nemmeno un brutto periodo, ma che questa in qualche modo sia diventata la mia vita e a me fondamentalmente vada bene così.
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05-01-2015, 17:36
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#53
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,196
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Non mi sembra che gli psicologi impongano un pensiero, propongono soltanto un punto di vista, che lo si voglia condividere o meno (infatti non vengono imposti da chicchessia).
Per il resto vale ciò che ho sempre affermato: se la realtà che ci circonda non ci piace, o ci adoperiamo a cambiarla o ci diamo alla rassegnazione positiva. Rassegnarsi negativamente mi sembra contraddittorio, oltre che controproducente.
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05-01-2015, 18:41
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#54
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,196
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E' contraddittorio perché la rassegnazione implica uno stato di accettazione e quindi di rinuncia alla sofferenza, una volta fatto proprio il pensiero di non poter cambiare una situazione.
Ma siccome non sappiamo cosa sia possibile modificare o meno con certezza, perché allora sostenere che certe cose, quelle che possono dare la felicità, non le si possono avere? Ecco perché sostengo che una persona che si definisca "sofferente" in senso psicologico dovrebbe adoperarsi per raggiungere il presunto stato di cose in grado di modificare il suo malessere in senso positivo.
Però, per tornare in tema, l'esistenza della psicologia non rappresenta una risposta ai problemi con pretese di veridicità assoluta, ma uno schema di pensiero al quale si è liberi di adeguarsi o meno. Ecco perché non capisco il motivo di queste crociate ad hoc, visto che nulla del pensiero psicologico moderno viene imposto.
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05-01-2015, 18:43
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#55
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da XL
E qua mi riallaccio alle forme di aiuto, l'aiuto da fornire dovrebbe consistere nel dare mezzi che agevolino la modifica della realtà non nel motivare semplicemente le persone ad adoperarsi a modificarla o a rassegnarsi positivamente se nel primo caso non c'è molto da fare mentre il secondo non rispecchia i veri desideri della persona.
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Eh, ma questo in certi casi cozzerebbe contro schemi collaudati che, di necessità o per virtù, alla maggioranza delle persone vanno bene o che costoro si fanno andare bene, per cui all'esortazione al cambiamento o alla richiesta di mezzi per modificare la realtà la risposta è "Attaccati".
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05-01-2015, 18:44
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#56
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Però, per tornare in tema, l'esistenza della psicologia non rappresenta una risposta ai problemi con pretese di veridicità assoluta, ma uno schema di pensiero al quale si è liberi di adeguarsi o meno. Ecco perché non capisco il motivo di queste crociate ad hoc, visto che nulla del pensiero psicologico moderno viene imposto.
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... se non tramite l'ostracismo sociale di chi non vi si adegua.
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05-01-2015, 18:48
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#57
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,196
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L'idea che esista una maggioranza di pecore che si fa andare bene tutto scientemente per paura o pigrizia, è una cosa che pensavo da adolescente. Per come la vedo io il genere umano difficilmente conoscerà una soddisfazione completa in ogni aspetto della vita, non ora almeno.
Di conseguenza preferisco rassegnarmi all'idea che non avrò ora tutto quello che cerco e trovare motivi di soddisfazione in altre cose.
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05-01-2015, 18:50
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,196
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
... se non tramite l'ostracismo sociale di chi non vi si adegua.
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Probabilmente sono tante anche le cose a cui tu ti adegui e che ti vanno perfettamente bene, ma che non vanno minimamente bene a tanti altri. Come si risolve il problema di accontentare tutti in maniera differente?
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05-01-2015, 19:00
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#59
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Probabilmente sono tante anche le cose a cui tu ti adegui e che ti vanno perfettamente bene, ma che non vanno minimamente bene a tanti altri. Come si risolve il problema di accontentare tutti in maniera differente?
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Ti rendi conto che hai scritto nel forum enciclopedie di parole senza arrivare mai a un punto?
Filosofie e astrazioni fini a se stesse?
Se tu avessi applicato un milionesimo delle tue teorie simil scientologiane, saresti il padrone del mondo
E viviamo cazzo, basta con i bla bla bla bla bla bla bla bla campati in aria
Il tuo avatar non dovrebbe essere muttley, ma il simbolo dell infinito con un bla in mezzo.
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Ultima modifica di lauretum; 05-01-2015 a 19:02.
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05-01-2015, 19:04
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#60
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
L'idea che esista una maggioranza di pecore che si fa andare bene tutto scientemente per paura o pigrizia, è una cosa che pensavo da adolescente.
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Bravo, eri un enfant prodige allora
Scherzi a parte, non si tratta necessariamente di un marchio d'infamia: mi pare ovvio che spesso si cerchi di adattarsi alla situazione contingente, per quanto possibile, finché questo non comporta sforzi o disagi poco tollerabili. E' l'adattamento la carta vincente della specie umana, no? quella che le ha permesso di colonizzare quasi tutti gli habitat terrestri?
E la tua amata psicologia sociale mi pare abbia accettato da tempo il concetto che gli esseri umani tendono a basare i propri comportamenti su schemi abitudinari, che essi mettono in atto in modalità "risparmio energetico", quasi col pilota automatico (ho seguito un corso che parlava proprio di questo e di altri argomenti simili, di recente, e ho pensato a te ).
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Per come la vedo io il genere umano difficilmente conoscerà una soddisfazione completa in ogni aspetto della vita, non ora almeno.
Di conseguenza preferisco rassegnarmi all'idea che non avrò ora tutto quello
che cerco e trovare motivi di soddisfazione in altre cose.
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Si può anche cercare di avvicinarsi quanto più possibile alla soddisfazione completa, anche senza mai raggiungerla. Non è che se non si può avere tutto, allora si abbandona anche la ricerca del qualcosa o del parecchio (cit., non a caso Giolitti aveva ragione e D'Annunzio e crapa pelada torto).
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Probabilmente sono tante anche le cose a cui tu ti adegui e che ti vanno perfettamente bene, ma che non vanno minimamente bene a tanti altri. Come si risolve il problema di accontentare tutti in maniera differente?
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Lasciando a tutti la massima possibilità di seguire le proprie inclinazioni e abbandonando la pretesa di definire quali siano quelle socialmente più "giuste" (fatto salvo il rispetto della legge e dell'incolumità altrui). Quindi promuovendo un'educazione che rimuova il più possibile l'associazione tra "diverso" e "strano" o "sbagliato", o per dirla con le immortali parole del genio: Being in a minority did not make you mad
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