Sto riascoltando/vedendo, perplesso, questo.
Dopo le suppliche di mia sorella sono andato, infine, a trovare quel simpatico nanerottolo di mio nipote. Ha un anno ma lo vedo assai poco, anche se è a 5 minuti di auto. Conto di rifarmi più tardi. E' la parola preferita di molti: dopo.
Gli voglio bene, molto anche, ma se ho difficoltà a spiegarmi con chi parla la mia lingua, trovo più facile "relazionarmi" con un ciclamino che con un pupo che gattona e ballonzola.
E ballonzolava proprio e tanto quando sono entrato nella casa del suoi genitori.
Tv perennemente accesa e sul canale di musica (boh... ai miei tempi c'era MTV, non so se quello fosse lo stesso.
Ad ogni modo il pupo ballonzolava al suono di questo:
certo che nel deserto ne capitano delle belle. Allora, va bene la licenza poetica ma qui abbiamo:
_ un nonnino dall'indole "irrequieta" che si sganascia dalle risate al 0.39 (assecondato dal suo gruppetto di banditi) al suono di un semplice tamburo che scorre...
_quella che dovrebbe essere una nativa americana con una carnagione come minimo curiosamente
innaturale, per la zona, al pari dei lineamenti delicati da fata, comparire al 0.56 (sorvolo sulle ciglia rifatte... vabbè, fanno brutto...)
_la suddetta tipina si intasca il sole al 1.21, ma pur conservandoselo in saccoccia, è di nuovo giorno nel 1.29
_al 1.55 è nuovamente notte, e compare una bella tinozza per due piena d'acqua, nel deserto
_al 2.06 la tipina la spallina di un reggiseno (mah...) che nel 2.09 le ricompare magicamente
_ nel 2.09 succede un altro fatto curioso... la tipina mentre si accoscia nella tinozza assieme al fortunato, scroscia acqua dal sedere in maniera assai poco igienica
_nel 2.35 la tinozza non esiste più
_nel 2.55 si nota l'intelligenza del nostro nonnino, che sceglie bene di duellare stile pistoleros con una signorina sporcaccione che nella fondina tiene un sole
Una licenza poetica sconfinata