Uomo ambizioso e combattente infaticabile, soprannominato il leone del Nord, re Gustavo di Svezia ebbe un ruolo centrale nella Guerra dei Trent'anni. Sceso in campo ufficialmente nel 1630 per difendere gli interessi e la libertà protestanti egli si distinse per le sue capacità militari, le sue innovazioni e il suo coraggio in diverse battaglie. Morì sul campo di battaglia mentre stava guidando una carica di cavalleria, disarcionato da due colpi di moschetto,uno al braccio e uno alla schiena; si sarebbe salvato se agli imperiali che gli si avvicinarono non avesse risposto con questa frase provocatoria: «Sono il Re di Svezia, suggello la religione e la libertà della Nazione Germanica con il mio sangue.» I soldati indispettiti e crudelmente eccitati dall'occasione di eliminare il comandante nemico piantarono le loro picche nel petto del sovrano, crivellandolo.
https://youtu.be/T1gvNaC17B4