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26-09-2016, 13:17
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#1
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Banned
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,673
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Ieri ho preso un paio di scarpe, dei calzini e una maglietta da decathlon..e aldilà dei soldi spesi per comprare queste cose (ormai mi sento male a spendere pochi euro per dei vestiti, tale è diventata la ripulsa per questo sistema) mi ha dato molto da riflettere quel "made in Bangladesh - Cina - Indonesia" sull'etichetta.
Ho comprato 45 euro di scarpe, ma alla manodopera (sarà pure un ragazzetto minorenne) andrà una vera miseria.
Ho preso roba da amazon tempo fa e mi son capitati sotto gli occhi i post di alcuni utenti su "Forum Cafè", dove si parlava di condizioni disumane per i lavoratori, costretti a ritmi insostenibili per rispettare i tempi di consegna per cui amazon è "rinomata".
Potremmo continuare con gli esempi (le miniere di columbite-tantalite in Congo, materiale fondamentale per la costruzione di condensatori utilizzati in smartphone, computer, ecc.. dal cui ricavato viene praticamente alimentata una guerra civile nella parte orientale dello stato), ma evito di dilungarmi oltre.
Voi cosa pensate si possa fare, nel nostro piccolo, per migliorare la situazione? Qual è il vostro atteggiamento nei confronti di questi problemi?
Io più vado avanti, più ho difficoltà a rapportarmi con queste cose, vedendo anche l'indifferenza della maggior parte delle persone. Da una parte tutti dicono "fregatene, il mondo va cosi", ma il problema è che io i conti con la mia coscienza li devo fare. Me la sento sporca, e il fatto che altri l'abbiano più sporca di me non aiuta affatto.
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Ultima modifica di Ippocrates; 26-09-2016 a 13:28.
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26-09-2016, 13:57
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 5,188
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Niente.
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26-09-2016, 14:12
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#3
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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la bomba proletaria illuminava l'aria, la fiaccola dell'anarchia
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26-09-2016, 15:06
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#4
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Banned
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,673
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Ma questo senso di colpa chi lo crea? A me pare siano sopratutto proprio le classi ricche che attraverso vari mezzi di propaganda (come l'istruzione pubblica e la beneficenza pubblicizzata che loro stessi fanno) introducono idee "buoniste" e semplificatorie per ridurre questioni molto complesse allo scegliere prodotti con certe etichette piuttosto che altre.
A loro fa comodo che la gente si senta in colpa, se fosse serena non avrebbe bisogno di comprare così tante cose.
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Io compro il necessario (camminavo da 2 mesi con delle scarpe bucate), ma mi sento in colpa ugualmente Tutto questo senso di colpa in giro non lo vedo, anzi.. quando frequentavo ancora l'università quando cercavo di portare avanti discorsi di questo tipo la risposta standard era: " ciccia ar culo" ("non me ne frega nulla").
Poi che ci sia la beneficenza pubblicizzata è fuor di dubbio.
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Ultima modifica di Ippocrates; 26-09-2016 a 15:09.
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26-09-2016, 15:46
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,883
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Quote:
Originariamente inviata da Ippocrates
....
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Personalmente sono vegana (quasi, rarissime eccdezioni) con una preferenza per frutta e mele...alberi insomma, ossigeno (non lo faccio solo per quello, anche perche' credo faccia bene), diverso da mucche che pare anche emettano non poco metano...piu' la storia che necessitano un sacco di acqua e conseguente desertificazione e sofferenza animale., Inoltre piuà i prodotti piu' son semplici meno si inquina per trasformarli, piuà meno confezionamento uguale meno rifiuti.
Recentemente ho preso anche a acquistare frutta e verdura dai produttori e biologica...costa ma e' un investimento per la salute e l'ambiente (e pare che i pesticidi e diserbanti facciano un bel po' di male anche agli agricoltori che li danno) e permetto il sostentamento di piccoli agricoltori non grandi magazzini (se qualcuno e' interessato gli posso dare il contatto privatamente, ne ho anche uno non biologico, acquisto su internet e consegna a casa).
Di altro faccio il minimo...chesso' se c'e' qualche gesto di solidarieta' in occassione di qualche evento specifico ci partecipo. Non e' tanto per i soldi (importante, ma c'e' sempre il timore che non arrivino davvero dove servano), ma anche per trasemttere un senso di vicinanza (non incentrato su di me ovviamente, ma del tipo "la solidarieta' e' stata tanta" ecc.).
Mi piacerebbe molto fare cose per aiutare...es pulire da bottiglie e simili...ognitanto qualcosa faccio ma vorrei farlo in compagnia...se qualcuno ne ha voglia e e' dalle mie parti (nelle vicinanze di Milano) lo possiamo fare insieme. Ma ci sono tante iniziative come quelli che gettano semi di fiori per rendere piu' ameni luoghi che ora lo sono poco. Un'altra cosa e' le vacanze-lavoro/volontariato, anche se alla fine non so quanto si aiuti realmente, pero' e' abbastanza piacevole come esperienza (l'ho fatto una volta) ma ormai ho passato l'eta'.
Ho visto per l'Unicef la possibilita' di fare pigotte e poi i soldi in beneficienza: da sola non son capace, ne' forse ho voglia di impiegarci soldi o tempo ma se qualcuno a disponibile a farlo con me mi piacerebbe.
E in generale iniziative che mostrino attenzione per gli altri e l'ambiente, per esempio a ottobre mi piacerebbe partecipare a "seminare il futuro".
In effetti fare la turista a tempo perso, spendere per entrare a visitare posti o andare in locali o luoghi teoricamente di divrtimento non mi da' molto. Preferirei fare qualcosa che abbia un suo senso.
Vero volontariato non me la sento, un misto di troppo impegnativo egoistico ma anche timore di non farcela/ non essere all'altezza, inoltre c'e' anche il rapporto con e giudizio degli gli altri volontari a bloccarmi.
Mi ripropongo pero' di essere piu' gentile e sensibile verso gli altri, stare attenta nelle parole e argomenti utilizzati a non ferire, cercare di fare una gentilezza in piu' piuttosto che una in meno (non sono una santa e tanti potrebbero avere da ridire al riguardo...ci sto lavorando).
Non c'e' bisogno di fare volontariato in Africa per essere d'aiuto , sforzarsi di comportarsi al meglio in ogni interazione e esserci per gli amici e le persone che han bisogno in cui si entra in contatto e' gia' moltissimo.
Per lo sfruttamento e la mafia dietro che forse era il tema del topic...non lo so..in casi come quelli citati lo vedo come un lottare coi mulini a vento...perche' ormai e' in praticamente qualsiasi cosa che si acquista... e che facciamo giriamo nudi o senza un cellulare che ci serve perche' ci chiamino per il lavoro? (consumismo gia' non ne faccio, chi ci ha i soldi?). Tante volte cambiano pure illegalmente a posteriori la provenienza...quindi non lo so cosa si potrebbe fare, manifestazioni forse, perche' il problema non sta a noi risolverlo, la colpa non e' nostra, noi siamo gia' vittime di questi poteri anche se e' meno evidente.
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Ultima modifica di cancellato2824; 27-09-2016 a 09:01.
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26-09-2016, 16:56
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Ippocrates
Ieri ho preso un paio di scarpe, dei calzini e una maglietta da decathlon..e aldilà dei soldi spesi per comprare queste cose (ormai mi sento male a spendere pochi euro per dei vestiti, tale è diventata la ripulsa per questo sistema) mi ha dato molto da riflettere quel "made in Bangladesh - Cina - Indonesia" sull'etichetta.
Ho comprato 45 euro di scarpe, ma alla manodopera (sarà pure un ragazzetto minorenne) andrà una vera miseria.
Ho preso roba da amazon tempo fa e mi son capitati sotto gli occhi i post di alcuni utenti su "Forum Cafè", dove si parlava di condizioni disumane per i lavoratori, costretti a ritmi insostenibili per rispettare i tempi di consegna per cui amazon è "rinomata".
Potremmo continuare con gli esempi (le miniere di columbite-tantalite in Congo, materiale fondamentale per la costruzione di condensatori utilizzati in smartphone, computer, ecc.. dal cui ricavato viene praticamente alimentata una guerra civile nella parte orientale dello stato), ma evito di dilungarmi oltre.
Voi cosa pensate si possa fare, nel nostro piccolo, per migliorare la situazione? Qual è il vostro atteggiamento nei confronti di questi problemi?
Io più vado avanti, più ho difficoltà a rapportarmi con queste cose, vedendo anche l'indifferenza della maggior parte delle persone. Da una parte tutti dicono "fregatene, il mondo va cosi", ma il problema è che io i conti con la mia coscienza li devo fare. Me la sento sporca, e il fatto che altri l'abbiano più sporca di me non aiuta affatto.
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vivi seguendo la tua sensibilità, perseguendo il bene e comportandoti come vorresti che facessero gli altri con te
se tutti nel mondo facessero così per 10 minuti non esisterebbe più il male
ma dato che il male esisterà fino alla fine di questo mondo quello che puoi fare tu e lottarci contro fino alla fine...
le modalità e le azioni nel concreto le trovi senza bisogno di inventare chissà cosa
quello che è certo è che nessuna azione, nesun pensiero nulla rimane fine a se stesso, così come una piccola azione malevola concorre a propagare il male anche una piccolissima buona azione o buon pensiero concorre a propagare il bene
che ne so, puoi comprare un paio di calzini in meno del bangladesh e fare un offerta in più a chi porta aiuto a quelle popolazioni
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26-09-2016, 17:17
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Nel piccolo, niente.
Come impegno collettivo: introduzione ed elevazione del salario minimo, unione globale dei lavoratori. Poi se ne andassero a delocalizzare su Marte.
Ma in tutto questo occorre considerare l'automatizzazione crescente della produzione (capitale variabile umano che diventa capitale fisso meccanizzato) che ce la metterà nell'ano a noi tutti e quindi bona lé.
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. . . E la notizia cattiva?
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26-09-2016, 18:23
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 1,412
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
. . . E la notizia cattiva?
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Mi sa che non avremo spazio per alloggiarla tutta lì.
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26-09-2016, 18:30
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 1,412
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Che siamo circondati di anime belle.
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Che poi quell'espressione, " anima bella", sembra avere una storia interessante! La definizione di Schiller mi piace:
Quote:
«Un’anima bella non ha altro merito che quello di esistere. Con facilità, come se l’istinto agisse per lei, esegue i doveri più penosi per l’umanità, e il sacrificio più eroico, che essa strappa all’istinto naturale, appare come libero effetto di quel medesimo istinto»
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26-09-2016, 19:00
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 1,087
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Smettere di supportarla (e sopportarla).
Prima occorerrebbe capire cosa sia la società, e dimenticare le favole che senza di essa "l'anarchia" prenderebbe il sopravvento.
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Ultima modifica di Nishi; 26-09-2016 a 19:06.
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26-09-2016, 19:01
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 1,412
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Sarà anche per quello che a scuola non mi piaceva e non l'ho capito. Se poi la risposta getta le basi per una stirpe di "anime incattivite" e indurite, magari è meglio lasciarsi alle spalle anche quella. Da tesi ad antitesi a sintesi a colpi di perculate.
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26-09-2016, 20:04
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#12
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Banned
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,673
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Quote:
Originariamente inviata da Nishi
Smettere di supportarla (e sopportarla).
Prima occorerrebbe capire cosa sia la società, e dimenticare le favole che senza di essa "l'anarchia" prenderebbe il sopravvento.
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Potresti argomentare meglio il "smetterle di supportarla"? Concretamente in cosa si traduce?
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26-09-2016, 20:18
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#13
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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Quote:
Originariamente inviata da onisco
Sarà anche per quello che a scuola non mi piaceva e non l'ho capito. Se poi la risposta getta le basi per una stirpe di "anime incattivite" e indurite, magari è meglio lasciarsi alle spalle anche quella. Da tesi ad antitesi a sintesi a colpi di perculate.
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26-09-2016, 21:17
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Hegel giustamente la perculò a lungo.
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Come si permette >_>
*lo pugnala nel ano*
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26-09-2016, 22:33
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#15
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 1,087
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Quote:
Originariamente inviata da Ippocrates
Potresti argomentare meglio il "smetterle di supportarla"? Concretamente in cosa si traduce?
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Come ogni cosa riguardante l'uomo abbisogna di essere prima elaborata tramite pensiero, compresa e poi divulgata, che non sempre è in quest'ordine possiamo rendercene conto quasi tutti, giusto?
Come primo vediamo di formulare un'ipotesi, in questo caso userò una metafora/domanda: quando un edificio è in pessime condizioni ed inagibile, quale è la prima soluzione? Ristrutturamento? Oppure demolirlo e farne uno nuovo? O anche lasciarlo in quello stato, ci sono sempre più possibilità per un unico problema.
La società è un modello, nient'altro che questo, un modello piramidale con il potere posto in modo tale da introdurre un altro modello, ovvero il capitalismo, il sogno di possedere sempre di più tramite il libero mercato (eufemisticamente definito libero, in realtà pilotato da chi il potere ne dispone seriamente) ora il mio scopo non è cominciare ad utilizzare termini politici ed economici, sia perché non ne sono avvezzo sia perché mi provoca un certo fastidio, ho impostato il discorso superficialmente volutamente altrimenti non finirei più.
La così definita società civile, che pruduce ed insegna ad avvalersi della povertà del debole e della stupidità del ricco è un modelllo finito, fallito da prima di cominciare, l'unico motivo per cui è ancora in piedi è la sventurata ingenuità di chi lo vive, tutti noi, nelle nostre scelte morali ed etiche, nel piccolo, ma ad un livello macroscopico...non c'è bisogno di chiudere il periodo, spero.
Il tuo "Concretamente in cosa si traduce" mi lascia dubbioso, mi spiego, mi stai chiedendo di spiegarti in cosa consiste il modello che pensi io abbia elaborato?
Nel caso non posso che rivelare l'errore di base nel ragionamento, io NON POSSO creare un'utopica società in cui i problemi non esistono (non sto dicendo che lo pensi, non lo so) poiché migliaia di uomini prima di me ci hanno provato, e il risultato si vede tutt'ora.
Ciò a cui auspico è un risveglio, l'essere umano deve rifiutare ogni cosa proveniente "dall'alto". So che per molti la mia sembrerà una non risposta, me ne rendo conto, non è la prima volta che affronto questo discorso.
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26-09-2016, 22:55
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#16
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Banned
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,673
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Quote:
Originariamente inviata da Nishi
Come ogni cosa riguardante l'uomo abbisogna di essere prima elaborata tramite pensiero, compresa e poi divulgata, che non sempre è in quest'ordine possiamo rendercene conto quasi tutti, giusto?
Come primo vediamo di formulare un'ipotesi, in questo caso userò una metafora/domanda: quando un edificio è in pessime condizioni ed inagibile, quale è la prima soluzione? Ristrutturamento? Oppure demolirlo e farne uno nuovo? O anche lasciarlo in quello stato, ci sono sempre più possibilità per un unico problema.
La società è un modello, nient'altro che questo, un modello piramidale con il potere posto in modo tale da introdurre un altro modello, ovvero il capitalismo, il sogno di possedere sempre di più tramite il libero mercato (eufemisticamente definito libero, in realtà pilotato da chi il potere ne dispone seriamente) ora il mio scopo non è cominciare ad utilizzare termini politici ed economici, sia perché non ne sono avvezzo sia perché mi provoca un certo fastidio, ho impostato il discorso superficialmente volutamente altrimenti non finirei più.
La così definita società civile, che pruduce ed insegna ad avvalersi della povertà del debole e della stupidità del ricco è un modelllo finito, fallito da prima di cominciare, l'unico motivo per cui è ancora in piedi è la sventurata ingenuità di chi lo vive, tutti noi, nelle nostre scelte morali ed etiche, nel piccolo, ma ad un livello macroscopico...non c'è bisogno di chiudere il periodo, spero.
Il tuo "Concretamente in cosa si traduce" mi lascia dubbioso, mi spiego, mi stai chiedendo di spiegarti in cosa consiste il modello che pensi io abbia elaborato?
Nel caso non posso che rivelare l'errore di base nel ragionamento, io NON POSSO creare un'utopica società in cui i problemi non esistono (non sto dicendo che lo pensi, non lo so) poiché migliaia di uomini prima di me ci hanno provato, e il risultato si vede tutt'ora.
Ciò a cui auspico è un risveglio, l'essere umano deve rifiutare ogni cosa proveniente "dall'alto". So che per molti la mia sembrerà una non risposta, me ne rendo conto, non è la prima volta che affronto questo discorso.
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No Nishi, è una risposta e ti ringrazio ho capito quello che intendi ed effettivamente il mio "in cosa si traduce?" era la speranza (che già sapevo essere vana) di una pillolina magica per levarmi dal disagio esistenziale in cui mi trovo. Mi hai dato degli spunti su cui riflettere cmq
Una domanda: cosa ne pensi delle persone che hanno deciso di vivere senza soldi? Può essere una risposta al modello capitalistico? Il risveglio a cui ti riferivi.
http://www.corriere.it/reportage/cro...celta-di-vita/
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26-09-2016, 23:14
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#17
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 854
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Potremmo anche cercare di migliorare la società nel nostro piccolo, ma saremmo soltanto delle gocce che si sperdono nell'oceano, ci vorrebbero mooolte gocce per smuovere 'sto cazzo di oceano. Per adesso scordiamoci rivoluzioni alla Mr. Robot, la situazione è ancora in equilibrio; fragilissimo ma si tratta sempre di un equilibrio.
Mi hai fatto venire in mente questa canzone di Caparezza:
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26-09-2016, 23:23
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 1,001
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Ormai il futuro è segnato,ci attende la dittatura globale profetizzata da Orwell e Huxley.
Appena esco da matrix provo a buttare giù due righe a riguardo.
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28-09-2016, 21:26
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#19
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
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Quote:
Originariamente inviata da Ippocrates
No Nishi, è una risposta e ti ringrazio ho capito quello che intendi ed effettivamente il mio "in cosa si traduce?" era la speranza (che già sapevo essere vana) di una pillolina magica per levarmi dal disagio esistenziale in cui mi trovo. Mi hai dato degli spunti su cui riflettere cmq
Una domanda: cosa ne pensi delle persone che hanno deciso di vivere senza soldi? Può essere una risposta al modello capitalistico? Il risveglio a cui ti riferivi.
http://www.corriere.it/reportage/cro...celta-di-vita/
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È una scelta differente, scegliere un altro modello, uno stile di vita alternativo, dal mio punto di vista, è utile al risveglio di cui parlo come lo è all'uomo il desiderio di volare, un utile dilettevole nel muoversi da un punto ad un altro, nella vana speranza di trovare la diversità, quando in ogni luogo troverà ciò che ha lasciato per timore, ovvero se stesso.
Voglio far notare che nelle mie parole non vi è traccia di livore o di derisione, per evitare qualunque fraintendimento.
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