Anonymous-User

Propongo un thread (questo appunto) dove ognuno scrive solo quello che sta facendo per risolvere questa situazione che ci accomuna, ovviamente quello che sta facendo adesso non quello che ha fatto in passato, spero siate in molti a scrivere e spero un giorno di riuscire a scrivere qualcosa anch'io.

Ciao!!

Il_riccio

Io cerco di uscire il piu' possibile con i miei amici (pochi). A volte non mi va proprio di vederli, ma mi sforzo, e sopratutto cerco di essere contento di vedereli.
Ciao
Davide

blackout

bhe io affronto la mia ricaduta come ho affrontato il problema ai tempi: cioè cercando di condurre una vita normale,facendo tutto ciò che una persona senza il nostro problema fa, con tutte le difficolta che ne seguono...io amo la musica,suono, e stasera sono stato ad un concerto..avevo un bel po di ansia prima di entrare, ma ho cercato di cacciarla in fondo lasciandomi un po andare ridendo e parlando anche ad alta voce con i miei amici mentre eravamo in fila ad aspettare...per la cronaca ho visto i verdena...e sabato dovrei andare a catania a vederne u naltro...ma nn me la sento...anche perche dormirei la sera a casa di amici di amici e in questo momento nn me la sento...assolutamente

vodookitty

Anch'io come voi cerco di fare una vita normale, da ragazza senza questo problema. Alle volte però, quando le cose sono andate storte tutto il giorno, diventa difficile e inizio a pensare di evitare determinate situazioni, quelle più ansiogene. Lo so che non è una soluzione, anzi! Però alle volte è proprio dura.... alcune cose purtroppo le evito già, ma non sempre, un po' a periodi, a seconda anche dell'umore e del coraggio anche che mi sento...
Anchio come te, Blackout, amo la musica. Vado spesso ai concerti, però vorrei tanto poterci andare senza incontrare persone che conosco. Invece, nel genere musicale che ascolto ci sono un numero ristretto di persone che si conoscono tutte e vanno più o meno a tutti i concerti. Io faccio parte di queste persone e non ci posso fare niente. Di solito non rinuncio ai concerti, almeno non a quelli che mi interessano di più, poi però quando sono là spesso ho un sacco di ansia, non so che dire e allora il mio metodo per "curare" il mio disagio per le relazioni sociali pre e post concerto diventa l'alcool. Se per qualche motivo so già che non posso bere la sera di un concerto non ci vado neanche. Per favore non ditemi che è sbagliato perchè lo so, ne sono consapevole. Ma è così che va e per ora, che non ho il coraggio probabilmente di curarmi in un altro modo, è l'unica soluzione. Vorrei provare sto benedetto Rivotril ma il mio medico della mutua è assolutamente contraria a questo genere di cose (è una fricchettona per l'agopuntura e l'omeopatia!!!) e per adesso non me la sento di andare da uno psichiatra.
Boh, la vita continua.

1Viaggioalcuore

Aspetto che qualcosa cambi ma non so se sarò ancora cosi paziente per molto tempo.

pikkolo80

ieri a lezione ho provato a sforzarmi di uscire dal guscio e fingermi un estroverso
prima con compagni (e' un nuovo corso e ci conosciamo poco) erano tuti un po' zitti,ho iniziato a parlae e scherzare con quelli dietro,poi mi son accorto che si son girati un po' tutti ad ascoltarmi e inaspettatamente ho avuto la sensazione di arrossire uf.ho dovuto piantarla li e riprendere un po' dopo.strano non sono uno che arrossisce facilmente,forse perche' eran tutte ragazze..
poi ho fatto qualche battuta all'inizio della lezione al prof
ma e' bastato poco che po' mi sono riintanato... forse penso troppo,mi giudico piu del dovuto.Noto che nel parlare a tutti ho la voce non troppo alta,avrei qualche modo di rendermi piu simpatico ed esibizionista,ma poi al momento lascio stare..nn sono abituato.e' un po' come quando credi di saper guidare, e poi quando sei li x la prima volta,spingi i pedali e la macchina si spegne,e quando ci riesci la paura delle altre macchine ti bloccano..

Anonymous-User

ragazzi secondo mè il metodo migliore per vincere ogni tipo di ansia lo si costruisce con la forza di volontà nel corso degli anni, il riuscire a vincere passo a passo ogni paura,rendendosi conto che siamo tuttti ugulali, e chi ic giudica spesso a meno qualità delle nostre..insomma bisogna crearsi una personalità sulla quale cullarsi nei momenti più difficili...il mio problema è che a casa mia non mi hanno permesso di costruimi una personalità,un orgoglio o delle sicurezze, e trovarle da solo a 25 anni è difficile..in bocca al lupo a tutti!

leggosolopostvecchi

Io non faccio niente : mi lascio vivere

dottorzivago

Mi creo mille impegni e passatempi....ma non c'è soluzione alla solitudine

Mirko

Penso che questo sia il punto, almeno per me.
Quando poi ci riesci, ti accorgi che ci vuole ben poco per scambiare due parole (e magari ahce far su un discorso), è come se vedessi lo scalino alto 10mt quando in realtà è 10 cm

leggosolopostvecchi in un certo senso sei proprio sadico, mette proprio angoscia non sapere che fine hanno fatto queste persone. come nella vita, quando perdi qualcuno a cui tenevi e non sai più niente... è stano, è folle, è angosciante, è la vita

Redman

nulla...

paule

quoto

Guardiano_dell_Orsa

Nel mio piccolo ho mostrato (o tentato di farlo) affetto ad una persona, ad una ragazza, chiamandola e mentenendo i contatti con lei, comportandomi come mai avevo fatto.
Ma la mia deprecabile condizione mi ha impedito di fare un tentativo decente con questa ragazza...e ora i contatti con lei li ho chiaramente persi!
Ho fatto il servizio civile: a contatto con la gente in uffici, la maggior parte del tempo al pubblico...nulla! Nemmeno così nulla è mutato...lì ero professionale e pure quasi disonvolto, ma nel resto il solito demente!
Ora vorrei tanto tentare una cosa che mi ha sempre affascinato: un corso di aeti marziali, di karate in particolare...ma non ho il coraggio di provare...dovrei andare in una palestra nuova, piena di gente che non conosco...è da agosto che ci penso, ma non ho ancora avuto il coraggio...è più forte di me. mah
Saluti a tutti

valmor

è molto più di una situazione (che se vogliamo può denotare un lasso di tempo anche molto lungo ma in un certo senso definito non indeterminato), almeno per me, è una vita - e da questa non si esce, tocca viverla fino al game over.

gerrard

esco con gli amici e guardo la tv,punto.