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Originariamente inviata da pure_truth2
Magari è illusorio ma è più funzionale ad una certa tenuta mentale,che evita l'autosvalutazione,o l'eccessiva dipendenza dal giudizio esterno,rendendoti più forte e resiliente.
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Non so se questo è vero, io in un primo periodo della mia vita ho trascurato troppo questi fattori, andavo in giro vestito come un barbone, senza rendermi bene conto che poi le difficoltà sociali erano legate anche a come venivo giudicato e percepito dagli altri, dall'altro sesso e così via.
Magari se questa forma di consapevolezza l'avessi raggiunta prima (riuscendo a capire che un discorso del genere "vale solo che pensi tu" non è realistico e nemmeno così adattivo), sarei riuscito ad intervenire in modi più significativi quando ancora avevo le energie, ero più elastico e potevo farlo.
Poi quelli che dicono che il giudizio altrui non conta nulla sono quelli che si rasano il culo, fanno lifting, curano il corpo e (guarda caso) lo avvicinano ai modelli sociali accettati, e fanno un mucchio di altre cose per ben inserirsi nel contesto sociale esistente adesso ed essere accettati e benvoluti...
Poi però a parole dicono che conta quel che loro pensano e non come vengono giudicati socialmente.
Ho notato che seguono anche la moda come pecore, quando non si portava la barba tutti lisci, oggi che è tornata cool tutti talebani. Quando i tatuaggi erano roba solo da criminali incalliti nessuno li aveva, oggi che sono un altro modo per affermare il proprio status e sono diventati una cosa accettata e ricercata esteticamente, tutti 'sti coglioni sono tatuati dalla testa ai piedi. E poi io mi devo sorbire proprio da questa massa di coglioni inconsapevoli dei veri motivi per cui risultano ben inseriti, che conta solo quello che pensano loro?
Ma se poi qua proprio questi rompono sempre i coglioni per spingerci a diventare altro e più estroversi per ottenere certe cose, come si spiega questa pressione? Qua è chiaro che in pratica non si riescono a soddisfare certe cose in ambito sociale così come siamo proprio perché in una vasta gamma di relazioni non veniamo giudicati affatto bene così come siamo.
Io poi a questa scemenza che ripetono, proprio queste persone qua, per dare aria alla bocca ci devo credere?
A parole dicono una cosa, nel comportamento ne dimostrano una diametrametalmente opposta.
Quando aprono bocca queste persone per affermare qualcosa di vero sul loro conto io vedo solo mandibole che si agitano, nulla di concreto.
Una donna si sottopone ad un intervento chirurgico si fa le tette giganti e poi dice "l'ho fatto per me e non perché le tette giganti piacciono ai maschi e poi penso di risultare più attraente", ma è una spiegazione assurda per chi ha due, tre neuroni funzionanti, e ormai credo siano pochi.
Io non ci credo.
Perché io non sento alcuna esigenza di farmi le tette giganti?
E' un caso?
Anche Berlusconi, esempio citato, poi si mette i tacchi per sembrare più alto e si fa spray sulla testa per coprire la calvizie, non mi pare proprio che sia immune dal giudizio sociale, anzi, va direttamente nella direzione opposta.
Sono più immune io a cose del genere che Berlusconi, sono più basso di Berlusconi ma le scarpe col tacco non mi piacciono e le trovo anche scomode, i capelli non li ho e non uso né spray, né parrucca, né ho fatto trapianti, non mi pare proprio che sia poi io a non accettare la mia fisicità in questi termini, ma in pratica poi devo sentirmi ripetere che sono io a non accettarla ed è questo che poi produrrebbe la non accettazione sociale in certi ambiti, così per magia.
Se questi fossero nati all'interno di una tribú in culo al mondo avrebbero aderito ai modelli sociali e valori esistenti in questa tribú senza capire in minima misura perché e avrebbero comunque ripetuto come deficienti con penne in testa, strisce in culo e via dicendo, che conta solo quel che loro pensano di sé e che sono così come sono in modo indipendente dal contesto in cui sono inseriti e come vengono percepiti dall'altro in questo contesto.
Io osservo che si afferma a parole un'indipendenza fittizia. L illusione non è propriamente un illusione perché non si comportano di conseguenza. E' una credenza consciamente falsa, ma inconsciamente poi guida il loro comportamento effettivo.
Si comportano come un tizio che dice di amare la moglie a parole ma inconsciamente la odia e poi agisce di conseguenza e magari l'avvelena.
Se l'illusione è veramente radicata e si pensa davvero alla moglie in termini angelici, ci si comporta di conseguenza, ma io, cambiando quel che c'è da cambiare, non osservo questo ma tutt'altro.
Quelli che ci credono davvero a certe cose non sono Berlusconi o Pinco Pallo, in genere finiscono in manicomio, insomma in qualche istituto.
Se inizi a pensare di essere una persona assolutamente amabile, ci credi e poi effettivamente non vieni amato da nessuno, vai fuori di testa molto più velocemente, perché terrai comportamenti assurdi in ambito sociale rispetto a chi magari vive male questa cosa ma lo sa ad un qualche livello.
La donna obesa e magari caratterialmente antipatica che viene rifiutata spesso cosa deve pensare? Che è il fatto che non accetta da sola i chili di troppo e il suo carattere che producono nell'altro questo rifiuto?
A me di dire 'ste puttanate non mi va, magari quella persona già vive male, poi bisogna caricarla anche di quest'altro peso del cazzo perché bisogna tenere in piedi questa cosa, che in pratica socialmente c'è spazio per tutti in egual misura e basta solo accettarsi così come si è e tutto fila liscio.
Si vedrà perciò poi un barbone spiantato accoppiato con una modella, il calciatore straricco accoppiato con la bruttina e così via, io 'ste cose non le vedo in giro tanto spesso, certo magari poi uno qualcuno che lo accetta magari lo trova, ma sempre commisurato alle possibilità concrete che la società offre in relazione a quel che è e rappresenta per questa e non in base a quello che questa persona pensa di sé.
Al limite succede una cosa del genere a chi crede davvero a certe cose...
https://youtu.be/myF4DdWlUgg
Mi viene in mente la puntata di Pollon dove prende arco e frecce di Eros e fa accoppiare e innamorare a caso le persone, ecco se fossero vere queste teorie dovrebbe capitare qualcosa del genere effettivamente. Ma io continuo a vedere una gerarchia e certi tipi di persone vengono effettivamente meno preferiti di altri, e non certo in base a quel che loro stessi pensano di sé ma in relazione a quel che pensano gli altri.
Se io penso che i soldi e lavoro non contano nulla in ambito sentimentale e verrò amato comunque da spiantato per questo da donne piacenti, per me sarebbe super gratificante crederci a cose del genere, sarei di sicuro più felice, ma per poco. Se poi in pratica osservo che non piaccio a nessuna di queste persone verrebbe a crearsi una discrepanza e me ne accorgerei, se riuscissi ancora a valutare cose del genere.
Berlusconi sapeva bene di non essere tanto piacente fisicamente per questo poi ha cercato di diventare ricco, non è che in principio si credeva chissà che, se Berlusconi perdesse tutti i suoi averi oggi farebbe una brutta fine, non penso proprio che starebbe bene in base al suo fantomatico valore intrinseco.
Capita abbastanza spesso che chi è diventato ricco e perde tutto poi magari si suicida o esce fuori di testa, la teoria che lo sia diventato in base al valore intrinseco per me si può buttare nel cesso alla luce di fatti del genere. Lo si vede poi anche quando un tizio attraente invecchia e non lo caga più nessuno come prima, mica prima stava bene in base al valore intrinseco? Stava bene perché era ben adattato e riusciva ad ottenere abbastanza di quel che desiderava davvero. Certi cambiamenti possono sconvolgere certi equilibri, ma il riassestamento dipende da altre risorse secondo me e non da questo fantomatico valore intrinseco.
Piazza un tizio in un campo di concentramento, spoglialo di tutto e trattalo come una bestia e vedi che fine fa il tuo cavolo di valore intrinseco.