cancellato18934

In queste periodo mi sono toccate alcune cene e serate con i miei colleghi e mi sono accorto che argomenti sono sempre gli stessi:

1) Viaggi e locali frequentati
2) Racconti di serate con drink e amici che hanno fatto cose
3) Mostrare dal telefono video virali inviati da qualche conoscente

Parlo di persone con una fascia di età compresa tra i 20 e 30 anni.
Tutto questo moltiplicato per la durata di tutta la serata.. Io ho fatto poche serate e nemmeno me le ricordo, 0 viaggi nella mia vita, che cosa dovrei dire??
Queste cene sono sempre un calvario e purtroppo sono legate al lavoro e non posso rifiutare l'invito. Sto iniziando a pensare di non provare interesse per le persone e la cosa mi preoccupa non poco, perché il rischio serio è quello di ritornare a isolarmi completamente

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Hazel Grace

puoi iniziare a parlare della tua vita, dei tuoi interessi, la musica che ascolti e quello che leggi.. non tutti riescono a parlare di massimi sistemi o sono molto acculturati. Ti consiglio di non rifiutare questi inviti e cercare di prolungare queste conoscenze, so che e' difficile ma un passo alla volta, abituati alla socialita' giorno per giorno, quando ti chiudi troppo poi e' difficile tornare la fuori

Rednaw

Capitano spesso anche a me, che siano amici di vecchia data o gente nuova. Soprattutto con gente che non conosco mi viene una malinconia.. della serie meglio essere soli per conto proprio che con gli altri.

Svers0

Mi sento male per voi, chissà che calvario.

Iago

Il top è quando si inizia a parlare delle proprie conquiste (alcune inventate di sana pianta)

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S.Marco91

io prorpio non gli la faccio a fingere interesse o ad assumere un comportamento imitativo, sto tutta la serata in disparte a pensare:" ma chi me l'ha fatto fare ad uscire? chi?"

cancellato18934

Mi sembra difficile parlare di queste cose quando si è in un gruppo di persone, si parla per poco tempo alla volta, e solo i più diciamo "carismatici" riescono ad avere il controllo della conversazione parlando più degli altri, ma il problema è che si limitano a raccontare aneddoti su feste, viaggi ecc.. Non è la qualità della conversazione il problema.. Il problema è che in questi argomenti limitati non mi ritrovo non so che cosa dire parlare di musica o di libri magari

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Demiurgo

1) calcio e sport
2) auto o moto (motori in generale)
3) figli, mogli o fidanzate
4) successi o beghe lavorative
5) tasse, burocrazia, rogiti...
6) casa, arredamento, mobili...

Dù p@ll& -__-

S.Marco91

se dovessi parlare dei miei interessi ucciderei tutti all'istante:

rivalutazioni monetarie ottocentesche, dati macroeconomici, investimenti di vario tipo, ricerca genealogica, storia dell'arte, aneddotistica del passato..

cancellato18934

Beh quello è il punto più alto della serata

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cancellato18934

É quello che penso anche io.. Purtroppo tocca sforzarsi di sembrare una persona "normale" per non compromette rapporti di lavoro

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S.Marco91

lo so, ma spesso è più forte di me e faccio scena muta

Svers0

Ma non capisco, da quando in qua andare a cene con colleghi fa parte dei doveri lavorativi? Veramente il colmo quando il lavoro invade cosi il tempo libero, manco se ti pagassero per andarci.

S.Marco91

effettivamente è vero, tuttavia non andarci potrebbe compromettere future possibilità di carriera o mantenimento dell'impiego.

incompresa88

Che noia le conversazioni...
Ricordo quando ancora ero costretta a stare tra la gente. Scena muta proprio. Zero interesse per i racconti altrui.
Sempre i soliti discorsi. Maschi, femmine, sesso, feste, locali e shopping.

Evitare sempre!

incompresa88

In effetti... perché lasciarsi invadere in questo modo? Voglio dire, uno già al lavoro deve sopportare le persone, frequentarle anche nel tempo libero è masochismo puro!

cancellato18934

Se non ci vado la cosa non viene vista bene per tanti motivi..

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Svers0

E andarci e fare la figura del fobico è meglio? O riesci a fingere?

alien boy

Avendo lavorato pochissimo e in situazioni che non richiedevano quel tipo di frequentazioni esterne con i colleghi, non ho avuto da gestire il problema delle cene extra-lavoro. Solo una volta mi sono trovato ad andare a una cena in periodo pre-natalizio con persone del luogo di lavoro. Andai perché tutto sommato con alcuni il rapporto non era male. Lì ovviamente mi trovai in difficoltà e iniziai a bere. Iniziai a sciogliermi un po' e a fare la figura di quello che 'non sembra, ma è uno che beve'. Al momento dei saluti avevo anche impensierito alcuni per il fatto che da brillo non potevo guidare. E invece guidai, con qualche piccolo imprevisto
Comunque anche a me questa cosa delle cene di lavoro e simili disturberebbe, e di certo non si potrebbe pretendere la partecipazione, visto che è in orario extra-lavorativo.
Quindi il mio consiglio è evitare se possibile. Trovarsi scuse, impegni, telefonare e dire:"oh cavolo, ho avuto un problema alla macchina, mi sa che non posso venire, sono desolato". Oppure durante la cena farsi venire mal di testa o sentirsi la febbre, ecc.
Per il parlare va bene lasciare parlare gli altri, che alla fine quello cercano, essere ascoltati, stare al centro dell'attenzione, del timido che non dice niente non ne fanno un dramma in genere.

cancellato18934

In queste situazioni l'alcool aiuta, dopo un paio di bicchieri riesco a sciogliermi.. Poi queste persone le vedo tutti i giorni le conosco e anche loro conoscono me, non si aspettano di certo che io sia l'anima delle cena o della festa. Sarei stato l'unico dipendente a non andare ed è piccola come azienda (nella mia sede) inoltre alla cena erano presenti tutti i proprietari, quindi meglio andare e nel caso fare la figura del fobico.

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