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30-04-2008, 12:31
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#81
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Ubicazione: un'eiaculazione
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ma non è ke ne sono ossessionato, purtroppo è la realtà dei fatti, ke puntualmente mi viene confermata ogni volta
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30-04-2008, 13:28
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#82
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Quote:
Originariamente inviata da 1798Leopardi_the_best1837
ma non è ke ne sono ossessionato, purtroppo è la realtà dei fatti, ke puntualmente mi viene confermata ogni volta
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Mah, non è mica vero che sia sempre così :roll: ....avevo già accennato la cosa in un altro post, ma dato che nessuno lo aveva preso in considerazione, mi ripeterò.
Io ho un amico che pur non essendo bellissimo, esercita sulle ragazze un enorme fascino, derivante da un mix composito fatto di personalità intro-estroversa (se può esistere ciò!), carisma, mistero, abilità comunicativa e capacità di accoglienza, senza ricorrere a comportamenti artefatti o troppo codificati.
Ripeto, questo mio amico (il mio migliore amico) è stracorteggiato perchè può giocarsi anche la carta - sicuramente fascinosa - dell'artista che scrive e suona il pianoforte; ha dei modi eccentrici, ma nel contempo autentici che lo rendono particolare, accompagnati da una grande qualità ,ovvero la capacità di ascoltare e percepire al volo le esigenze più intime del prossimo, assecondandole per mettere a suo agio anche l'interlocutore più impacciato (e per questo tutti lo adorano: maschi o femmine che siano!!).
Ovvio che alcune qualità sono spontanee, il carisma non si apprende, però sfaterei questo mito della bellezza e dei soldi così ossessiva su questo forum.
Difatti, oltre che a non essere di certo un Adone, questo mio amico è anche sempre e perennemente squattrinato, tanto dal non farsi minimamente il problema nel chiederti spessissimo "quarche piotta da prestaje per fasse un cicchetto".
Si veste anche con camicie e giacche un po' consunte e va in giro con una barbetta da ebreo anni '50, eppure....aevoja se non riscuote successo tra le donne! Ha anche conquistato varie contessine in preda al bovarismo più spinto e desiderose di una pseudo-vita bohemienne!! spesso lui le rifiuta, perchè poi è una persona che nei rapporti umani è molto esigente, nonostante abbia l'approvazione di molti!
Forse la cosa che più affascina di lui è questa capacità continua di spiazzare gli altri attraverso l'uso di codici comunicativi e comportamentali che non ti aspetteresti e che per questo lo rendono curioso e assieme misterioso.....e poi è sfuggente quanto la primula rossa!!
Io credo, in poche parole, che dovremmo più lavorare sulla nostra personalità, cercando di valorizzare e far emergere le nostre reali qualità interiori e frutto di anni di vissuti e sofferenze, anzichè rincorrere dei modi d'essere e di pensare che non ci appartengono.
Se non si è estroversi è inutile puntare su una qualità che non sentiamo nostra: meglio, allora, valorizzare e mettere in luce quella che reputo essere le qualità dei timidi, ovvero la sensibilità, la discrezione, la lentezza...
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30-04-2008, 13:31
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#83
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Ubicazione: un'eiaculazione
Messaggi: 1,347
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io parlo della fascia d'età fino ai 25/28..... fatti un giro e guarda le nuove generazioni :lol:
ovviamente non vale per tutti, ma per gran parte sì.
Quote:
Originariamente inviata da Leopardi feat Moretti
MA COME PARLIIIIIII L'ASPETTO FISICO è IMPORTANTEEEEEEEEE
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30-04-2008, 14:31
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#84
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Quote:
Originariamente inviata da 1798Leopardi_the_best1837
io parlo della fascia d'età fino ai 25/28..... fatti un giro e guarda le nuove generazioni :lol:
ovviamente non vale per tutti, ma per gran parte sì.
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Ehi, mica sono così vecchia!! Ho 29 anni eh!"!!:wink:
Scherzi a parte...forse è vero, superati i 30 cambia l'ottica delle cose, perchè si è più disposti ad andare "oltre"; purtroppo, però, la sua buona parte la fa anche un determinato ambiente che si frequenta, che rispecchia spesso e volentieri una data mentalità, che se è "quella" fatica comunque a morire; poi puoi avere 12 anni come 35, ma l'immaturità e la grettezza permangono ("uomini e donne" della De filippi docet!)....
Se si hanno amici palestrati e si bazzica solo in quel tipo di ambiente varrà il discorso che fai tu, ovvero quello relativo alla centralità dell'apparenza fisica come carta vicente necessaria per essere socialmente accettati.
Io fortunatamente - finito il liceo - ho iniziato a muovermi in un ambiente un po' meno attaccato a certe cose, anche se la superficiliatà è comunque trasversale e la puoi trovare ovunque!
Forse crescere veramente è imparare anche a selezionare le opinioni delle persone che reputiamo valide, lasciarci alle spalle certe dinamiche un po' adolescenziali che sempre di più si stanno evolvendo in post-adolescenziali.....oggi viviamo in un'eterna adolescenza!
Quote:
Originariamente inviata da Leopardi feat Moretti
MA COME PARLIIIIIII L'ASPETTO FISICO è IMPORTANTEEEEEEEEE
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E chi sarebbe Moretti??????? Nanni??? Guarda, non parlar male del mio vicino di casa eh! ... :P
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30-04-2008, 15:32
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#85
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,848
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Quote:
Originariamente inviata da clizia
Io credo, in poche parole, che dovremmo più lavorare sulla nostra personalità, cercando di valorizzare e far emergere le nostre reali qualità interiori e frutto di anni di vissuti e sofferenze, anzichè rincorrere dei modi d'essere e di pensare che non ci appartengono.
Se non si è estroversi è inutile puntare su una qualità che non sentiamo nostra: meglio, allora, valorizzare e mettere in luce quella che reputo essere le qualità dei timidi, ovvero la sensibilità, la discrezione, la lentezza...
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Non mi convince del tutto. Cioè: io una personalità credo di averla. Ho un mio modo di parlare, di fare, dei gusti, degli hobby. Però: segoni con due mani, scusate il francesismo. Quindi? Probabilmente bisogna essere abbastanza fortunati da avere una personalità che possa piacere a qualche donna+"saperci fare" con loro. Io le mie qualità le faccio emergere, ma ricavo solo simpatie ed amicizie, mai amore o sesso. Infatti qualche volta penso che farei meglio a rassegnarmi, non ci fossero il confronto con gli altri ed il bisogno fisico che spingono in altra direzione.
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30-04-2008, 15:40
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#86
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 428
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avere una personalità, o carattere...tutte stronzate...ho visto dei trogloditi i cui interessi nn andavano oltree la partita delladomenica e scoparsi più ragazze possibile, avere tantissime donne...conta l'aspetto fisico e il saperci fare. Punto. Non conta altro
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30-04-2008, 16:05
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#87
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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il problema e che pur essendo introverso quelle poche volte che conosco ragazze mi fingo estroverso o quantomeno cerco di apparirlo perche nella mia testa penso che solo gli estroversi abbiano successo con le donne.il saperci fare comunque e fondamentale :wink:
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30-04-2008, 16:21
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#88
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
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Quote:
Originariamente inviata da Mau
avere una personalità, o carattere...tutte stronzate...ho visto dei trogloditi i cui interessi nn andavano oltree la partita delladomenica e scoparsi più ragazze possibile, avere tantissime donne...conta l'aspetto fisico e il saperci fare. Punto. Non conta altro
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Dipende a cosa miri, scusa!
Se miri solo a quello è ovvio che non conti altro.
Allora diamo il loro nome alle cose; vi lamentate, ma poi cosa cercate dall'altro sesso? Una notte di sesso sfrenato e via? Allora va bene ciò che dici tu: muscoli e modi alla gigolò van più che bene|!
Se cerchi/ate di costruire qualcosa che abbia un minimo di senso, credo che le dinamiche uomo/donna siano un po' più complesse di quello che tu dici.
E poi basta con l'idea che esistano uomini o donne tipo, per cui se non piaci tutto improfumato e muscoloso ad una tizia, allora non piacerai mai a nessun'altra. Magari non piacerai alla coatta che fa lo struscio a via del corso, ma magari piacerai a qualcun'altra che non passa tutti i sabati della sua vita a fare shopping! Non categorizziamo, prego!
Poi, mai sentito parlare di AFFINITA'? ecco, questo è un concetto che spazza via tutti i luoghi comuni sin ora detti.
Il difficile, casomai, è incontrare un individuo che abbia il nostro stesso sentire verso la vita, le stesse tensioni esistenziali, gli stessi ideali, le medesime curiosità e perchè no? Anche il medesimo dolore. Per questo IO penso che sia difficile instaurare un legame, perchè vorrei afferrare tutte queste cose e vederle rispecchiate in un'unica persona.
Poi, è ovvio, che serve quel "quid", che sfugge ad ogni definizione, quella impercettibile cosa che rende la comunicazione fluida e possibilmente "meno mediata" , a far scattare qualcosa tra due persone potenzialmente simili (non so se si capisce, ma sto scrivendo di getto!)...
Non c'è un "quid" universale, valido per tutti e tutte, e anche l'affinità varia da persona a persona...tante cose dipendono dall'interazione a due, che in quanto unica e irripetibile non può essere replicata sulla base di dinamiche uomo/donna codificate in regole rigide.
Posso però aggiungere una cosa: lo noto osservando ormai a lungo un mio amico di penna di vecchia data.
Se una persona è estremamente impacciata e timida, timorosa del giudizio sociale, mostrerà inevitabilmente questa sua introversione; se poi, però, oltre a ciò, essa mostra ANCHE chiaramente i segnali delle sue implicite richieste di conferme sociali, gli altri tenderanno comunque a sottovalutarla e a evitarla; figuriamoci poi nelle situazioni sentimentali!
Il primo passo per instaurare una buona relazione col prossimo (sentimentale o non) forse consiste nel non rivelare troppo questo'ansia di sentirsi accettati e approvati a tutti i costi, perchè ciò genera autonomaticamente l'identificazione della persona - da parte del prossimo - nel ruolo di quella bisognosa, che vive con sottomissione e sudditanza quei codici comportamentali di cui non riesce ad impadronirsi del tutto e che finisce solo col subire.
Per questo il segreto sta nel FORGIARSI I PROPRI STRUMENTI di comunicazione col mondo, senza abdicare a se stessi per acquisirne in maniera posticcia altri, che finiranno col risultarci solamente estranei e spersonalizzanti (anzi, alienanti!!).
Questo vuol dire, per me, avere "personalità": ossia non abdicare ai propri codici comunicativi di persone "timide", nel tentativo di renderli comunicabili, senza per questo scimmiottare modi di essere e fare altrui. Si vede subito chi recita e chi no. Allora, a questo punto, per non risultare ridicoli è bene imparare a padroneggiare al meglio se stessi
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30-04-2008, 16:29
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#89
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
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Quote:
Originariamente inviata da vikingo
il problema e che pur essendo introverso quelle poche volte che conosco ragazze mi fingo estroverso o quantomeno cerco di apparirlo perche nella mia testa penso che solo gli estroversi abbiano successo con le donne.il saperci fare comunque e fondamentale :wink:
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Ciao Vikingo,
mi hai preceduto di poco nel rispondere :wink:
leggi la mia risposta e dimmi se sei d'accordo! Penso che tanti timidi vadano incontro a fallimenti sentimentali proprio perchè vogliono assumere a tutti i costi una maschera posticcia che non gli si confa e che non fa altro che renderli ridicoli agli occhi altrui...
Guarda che se si è timidi si vede, eh!
:P e non ci vedo nulla di male .....da piccola sono stata a lungo "colpevolizzzata" per il fatto di esserlo, e penso che non sia giusto. ognuno ha il diritto a rispettarsi e ad essere risoettato per quello che è. Questo poi non vuol dire rimanere passivi verso se stessi e il mondo, aspettare che questo ci venga incontro. Si deve avere il coraggio di cambiare, ma senza ledere la propria diginità, e sempre in linea con se stessi e i propri intimi ideali
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30-04-2008, 18:38
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#90
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,848
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Rispondo quotando qualche punto! :
Quote:
Originariamente inviata da clizia
Dipende a cosa miri, scusa!
Se miri solo a quello è ovvio che non conti altro.
Allora diamo il loro nome alle cose; vi lamentate, ma poi cosa cercate dall'altro sesso? Una notte di sesso sfrenato e via? Allora va bene ciò che dici tu: muscoli e modi alla gigolò van più che bene!
Se cerchi/ate di costruire qualcosa che abbia un minimo di senso, credo che le dinamiche uomo/donna siano un po' più complesse di quello che tu dici.
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Personalmente dall'altro sesso cerco qualunque cosa, un interessamento, poi pazienza se non "ficcassi" subito. Però mi chiedo: nell'attrarre bisognerà pur partire da qualcosa, no? "Modi alla gigolò" mi sembra un modo sfottente per definire il modo di fare di qualcuno che "combina" e sa farlo bene (beato lui).
Quote:
Originariamente inviata da clizia
Poi, mai sentito parlare di AFFINITA'? ecco, questo è un concetto che spazza via tutti i luoghi comuni sin ora detti.
Il difficile, casomai, è incontrare un individuo che abbia il nostro stesso sentire verso la vita, le stesse tensioni esistenziali, gli stessi ideali, le medesime curiosità e perchè no? Anche il medesimo dolore. Per questo IO penso che sia difficile instaurare un legame, perchè vorrei afferrare tutte queste cose e vederle rispecchiate in un'unica persona.
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Ci penso anch'io a queste cose. Sarebbe bellissimo trovare qualcuna con cui ci sia affinità, un modo simile di sentire/vedere.
Quote:
Originariamente inviata da clizia
Per questo il segreto sta nel FORGIARSI I PROPRI STRUMENTI di comunicazione col mondo, senza abdicare a se stessi per acquisirne in maniera posticcia altri, che finiranno col risultarci solamente estranei e spersonalizzanti (anzi, alienanti!!).
Questo vuol dire, per me, avere "personalità": ossia non abdicare ai propri codici comunicativi di persone "timide", nel tentativo di renderli comunicabili, senza per questo scimmiottare modi di essere e fare altrui. Si vede subito chi recita e chi no. Allora, a questo punto, per non risultare ridicoli è bene imparare a padroneggiare al meglio se stessi
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Eh ma vedi, io penso di farlo. Non mi sembra di imitare nessuno nel mio modo di essere. Non mi fingo estroverso. Al limite, se sono con gli amici ed a mio agio sono più sciolto. Però, risultati (con le ragazze) zero. Per questo ormai penso che, salvo botte di c*lo, tra me e loro non ci sia modo. Posso diventare amico, farle ridere, ma morta lì.
Qualche settimana fa uscendo con un'amica, lei ha introdotto un suo amico, dicendoci, prima, che cerca parecchio una ragazza senza riuscirci. A parere suo, questo ragazzo "non è uno che la chiama", con il "la" riferito all'organo genitale femminile, e che risulta essere il tipico amico delle donne. Mi ricorda qualcuno, mi son detto... Durante la serata poi più persone hanno notato una somiglianza tra me e lui tale da scambiarci per fratelli. Non li biasimo: visto che manco io "la chiamo" un'affinità è stata colta. Non mi ha fatto il minimo piacere essere accomunato a lui, però mi ha fatto pensare.
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30-04-2008, 20:10
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#91
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Avanzato
Qui dal: Feb 2008
Ubicazione: un'eiaculazione
Messaggi: 404
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Quote:
Originariamente inviata da Mau
avere una personalità, o carattere...tutte stronzate...ho visto dei trogloditi i cui interessi nn andavano oltree la partita delladomenica e scoparsi più ragazze possibile, avere tantissime donne...conta l'aspetto fisico e il saperci fare. Punto. Non conta altro
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quoto, alla fine conta soltanto quello, a parole siamo tutti bravi a fare bla bla mentre poi la realtà è un'altra...xò ti sei dimenticano un'altra cosa a cui le donne badano moltissimo anke se negano : le dimensioni del pene!
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30-04-2008, 21:03
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#92
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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Quote:
Originariamente inviata da 88_ThE_BeSt2_88
...xò ti sei dimenticano un'altra cosa a cui le donne badano moltissimo anke se negano : le dimensioni del pene!
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Andiamo pene!A mio parere è una diceria quella delle dimensioni, certo che se uno lo ha come quello di un bimbo l'inconveniente sopraggiunge, ma l importante è saperlo usare, meglio uno con una panda che sa fare bene le curve di uno con la Bmw che appena vede in lontananza una curva schiaccia il freno... 8)
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30-04-2008, 23:16
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#93
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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bah io continuo a ripetere che 88 sei fissato proprio :lol:
te sto a ripete' da 34 anni che se c'è 'na cosa che mi salva è il carattere e tu mi stai continuando a dire che invece conta solo l'aspetto fisico.
Io ripeto: non ho il fisico dal "brad pittolo" (e credo che il 50% dei ragazzi possa reputarsi esteticamente meglio del sottoscritto oggettivamente).
Piuttosto credo che il discorso del fisico può andare per le ragazzine: quelle che guardano appunto amici,uomini e donne e sono pronte a saltellare come sceme lì sotto prendendosì la pioggia.
Sinceramente sono daccordo con Chiocciolata nel dire che se uno impara a gestire il proprio carattere diventa "vincente":
a detta di chi mi conosce di persona, come ho più volte detto, lascio più volte tanto mistero e tanti silenzi,alternati però a dolcezza,romanticismo,spirito,provocazioni,iniziat iva (e cioè non temere un rifiuto e anche davanti ad un rifiuto indiretto metterla sullo scherzo in modo da riacquietare subito di nuovo il clima).
Eppure io sono io e so bene chi sono: il ragazzo timido che mentre fa battute e tutto quanto si passa mille domande in testa.
C'è da fare qualcosa di estroverso e dove ci vuole carisma? quasi tutti si rivolgono a me? perchè? Perchè sanno (qualcuno anche no :lol: ) che sono estremamente timido, ma che per ottenere ciò che voglio sono pronto a dare testate al muro e improvvisare 'na scenetta degna di zelig sul momento e metterci viso e faccia (anche se dentro l'imbarazzo in realtà c'è).
E se capita il momento in cui non escono le parole mi prendo in giro da solo e parto dalla stessa presa in giro per ripartire...
Ascoltate clizia: voi non date il nome alle giuste cose.
Parliamo di una botta e via o amore?
una botta e via? e allora e allora possiamo dire che si cerca un bel fisico (e magari un buon supporto là sotto) e così dall'altra parte.
Parliamo di amore?
E allora lì i discorsi cambiano e vale il mio...tanto è vero che in giro vedo tant ebelle ragazzuole/donne accompagnate da uomini "bruttini" magari pure belli panciuti (mica saranno tutti con il portafoglio pieno? )
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30-04-2008, 23:33
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#94
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Avanzato
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 386
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tutti sti discorsi sul carattere ecc, per me sono solo cretinate.
Le ragazze sono come noi maschi, e quindi come noi guardano all'aspetto fisico, solo che loro non lo ammetto.
Quindi è inevitabile che un ragazzo di bell aspetto almeno in partenza abbia più change di uno bruttarello.
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01-05-2008, 12:15
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#95
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,848
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Sono abb.d'accordo con NightVision. E' come se ci fosse un mondo da cui mi sento molto distante; nella vita di tutti i giorni, poi, non faccio che vedere segnali deprimenti. Esempio: una ragazza che conosco parla di uno che sta frequentando e dice più o meno "E' un pò stronzo, mi tratta male, non si fa sentire ed a me piace! Quelli troppo buoni, mm...". Non so se rendo: io riesco al massimo a fare un pò di amicizia con una ed altri le trattano male e riescono a chiavare, a farsi stare dietro... Mi sento proprio parte di un altro universo. Mi chiedo cosa ho fatto di male per non poter avere una carezza da una ragazza ed ormai credo che nella vita si possano avere qualità/doti diverse: io ne ho alcune magari, ma NON quella.
Anche la questione del "saper gestire il proprio carattere rende vincenti" francamente mi pare ok leggendola....ma nella pratica, cosa significa?
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01-05-2008, 12:30
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#96
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Banned
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 77
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dico la mia
secondo me chi nn riesce con le donne ed è normale esteticamente
nn riesce perche nn vuole riuscirci cioè nn pone delle basi affinche le cose vadino bene
magari uno dice tra se e se sono ansioso chi me lo fa fare
sto meglio a casa davanti a l pc e quindi attua anche inconsciamente tutti i comportamenti per far scappare la preda
lo dico perche io essendo un pescatore subacqueo
so per certoc he funziona cosi pure con gli animali
vi faccio un esempio
il pesce sente se il suo predatore in tal caso io è ansioso o meno sente pure il suo battito cardiaco
se il pescatore è tranquillo sara puu probabile la syua cattura
al contrario se sentira lansia del suo predatore scappera
e cosi funziona con le donneeeeeeeee
pensate a vostri fallimenti uomini eravate insicuri un po impacciati ansiosi avevate fretta timore insomma nn ci piace avere la ragazza
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01-05-2008, 12:58
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#97
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 53
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ancora non avete capito che il problema ha radici molto più profonde del semplice contatto con le donne, sta nel nostro inconscio, nei pensieri errati che elabora la nostra mente perchè carente in autostima, e questa si riperquote in ogni ambito sociale, solo è più evidente quando si tratta di conoscere una ragazza in quanto c'è maggiore ansia da prestazione, ma l'ansia è solo un segnale che c'è qualcosa da risolvere dentro di noi, quel qualcosa che ci portiamo dietro fin da piccoli, e che possiamo risolvere con tanta azione, autoanalisi e terapia cognitivo comportamentale, io non vedo altra via per migliorare l'autostima che è alla base di ogni successo nella vita...è inutile parlare di donne...ne puoi avere a centinaia ma se dentro non stai bene non sarà certo la ragazza a farti stare bene, può solo aiutarti, lo sforzo devi farlo tu per plasmare la mente alterata da anni di situazioni negative vissute a causa di un'educazione sbagliata, di convivenze familiari stressanti e altri eventi spiacevoli
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01-05-2008, 14:29
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#98
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
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Quote:
Originariamente inviata da serotonoradrenalino
ancora non avete capito che il problema ha radici molto più profonde del semplice contatto con le donne, sta nel nostro inconscio, nei pensieri errati che elabora la nostra mente perchè carente in autostima, e questa si riperquote in ogni ambito sociale, solo è più evidente quando si tratta di conoscere una ragazza in quanto c'è maggiore ansia da prestazione, ma l'ansia è solo un segnale che c'è qualcosa da risolvere dentro di noi, quel qualcosa che ci portiamo dietro fin da piccoli, e che possiamo risolvere con tanta azione, autoanalisi e terapia cognitivo comportamentale, io non vedo altra via per migliorare l'autostima che è alla base di ogni successo nella vita...è inutile parlare di donne...ne puoi avere a centinaia ma se dentro non stai bene non sarà certo la ragazza a farti stare bene, può solo aiutarti, lo sforzo devi farlo tu per plasmare la mente alterata da anni di situazioni negative vissute a causa di un'educazione sbagliata, di convivenze familiari stressanti e altri eventi spiacevoli
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Sono d'accordo con te. Spesso qui si parla di insuccesso con le donne, senza forse razionalizzare che certe dinamiche relazionali coinvolgono tutti gli ambiti attinenti all'interazione col prossimo e non solo il rapporto lui-lei.
Io questo lo sto notando nell'ambito lavorativo. Ho iniziato quest'anno a lavorare coi ragazzi/bambini e credetemi, non cambia nulla rispetto a questa incapacità che spesso qui sul forum molti avvertono a proposito della relazione con le donne.
I ragazzi -proprio perchè più "primitivi" e legati ad una dimensione istintuale - avvertono subito - senza bisogno di ragionarci su - se tu hai paura di loro o se non sei completamente padrone di te stesso e di quelle abilità sociali che, in quanto adulto, si presuppone tu sappia mettere in pratica.
Noto che con i ragazzi piccoli funziona così: la stessa identica cosa detta da una persona estremamente sicura fa un effetto su di loro; invece, se detta da una persona fragile dal punto di vista dell'autostima e poco assertiva, ne fa sicuramente un altro.
Io faccio molta fatica a stare con loro, perchè evidentemente non riesco ancora a padroneggiare pienamente le mie insicurezze, che emergono forse, senza che io me ne renda conto, attraverso un linguaggio extra-verbale alquanto impacciato e da quelle mie micro-esitazioni, spia di un disagio interiore, che le "piccole bestiole" sanno fiutare al volo e sfruttare per il loro tornaconto personale... eh, il mondo è crudele, si pasce delle debolezze altrui!
I ragazzi intuiscono al volo la tua natura, il tuo modo di viverti e perciò tendono a sottovalutare la tua figura se avvertono queste fragilità sottaciute che albergano però in te; di conseguenza tendono a non considerare la tua figura alla stregua di quella di un tuo pari, che magari nei loro confronti ricopre in teoria il tuo stesso identico ruolo. Paradossalmente, però, questo ruolo che negli altri viene riconosciuto, in te - più timido e insicuro - viene negato.
Sono anche io convinta che bisognerebbe lavorare sulla correzione dei nostri pensieri negativi così come sul comportamento, anche se agire sulla dimensione del linguaggio extraverbale credo sia difficilissimo, perchè è involontario e sfugge al nostro controllo razionale.
Tornando al tema principale - ovvero la difficoltà di avere un rapporto positivo con le donne - penso che le cause di così tante incomprensioni o "insuccessi" non sia da riportare al problema dell'essere bell/brutti, vestire alla moda o del saperci fare con il gentil sesso in particolare; questo è solo l'aspetto più evidente di un problema complesso che ha origine in noi e ha preso forma attraverso un nostro vissuto d'antica provenienza e che, come giustamente è stato fatto notare, sfiora la dimensione dell'inconscio...
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01-05-2008, 15:52
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#99
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 53
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Quote:
Sono anche io convinta che bisognerebbe lavorare sulla correzione dei nostri pensieri negativi così come sul comportamento, anche se agire sulla dimensione del linguaggio extraverbale credo sia difficilissimo, perchè è involontario e sfugge al nostro controllo razionale.
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se ci pensi bene anche i nostri pensieri negativi cono involontari, scattano al preciso momento in cui affronti una situazione disagevole e ti senti sotto stress, se non la affronti nel modo più soddisfacente per te cominci a dannarti l'anima pensando che non vali niente ecc..scatta cioè il senso di inadeguatezza e ti senti vulnerabile, la mente comincia ad autosvalutarsi, il linguaggio extraverbale per me è solo un riflesso del nostro pensiero, e i nostri pensieri a livello inconscio un riflesso del nostro io, cioè dell'idea che abbiamo di noi stessi, il nostro io è troppo rigido, siamo severi con noi stessi, ma tutto questo ha radici molto antiche, purtroppo l'individuo si forma nei primi anni di vita, in quel periodo acquisisce i fondamenti che gli serviranno da adulto e lo fa attraverso il gioco, l'imitazione dei modelli di riferimento, ogni cosa avviene nelle 4 m ura domestiche viene immediatamente percepito dal bambino che è un essere fragile e risente in maniera amplificata dell'atmosfera familiare..da adulti una vlta fatto il danno non si può fare altro che lavorare sodo per affrontare le paure che attanagliano il nostro inconscio, paure che a volte noi stessi che siamo i diretti interessati stentiamo a capirne il perchè, "perchè gli altri si godono la vita con tanta facilità e io no", a questo punto essendo l'inconscio un modo di difesa istintivo del cervello, evolutosi in anni e anni di convivenza in una realtà "malata" cioè quella familiare, dobbiamo ripercorrere un lavoro in un certo senso a ritroso per modificare questa nostra parte della mente "primitiva" alterata, raggiungere questo scopo da soli non è un'impresa facile, ma fattibile, dovremmo ad esempio scrivere tutte le sensazioni provate dalla nostra mente durante la fase stressante, e poi a mente fredda, rilassata, meglio quando siamo di buon umore rileggere quelle sensazioni e studiarle, correggerle, e scriverle distinguendole da quelle distorte; è un lavoro che per cui occorre una guida, un professionista esperto, perchè non sempre anche a mente serena siamo in grado di capire dove sbagliamo, ecco perchè io sono convintissimo che la terapia cognitivo comportamentale unita ad esposizione agli eventi ansiogeni sia la migliore soluzione, farla da solo è molto difficile, è sempre meglio affidarsi a uno psicologo
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01-05-2008, 16:03
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#100
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Originariamente inviata da serotonoradrenalino
[è un lavoro che per cui occorre una guida, un professionista esperto, perchè non sempre anche a mente serena siamo in grado di capire dove sbagliamo, ecco perchè io sono convintissimo che la terapia cognitivo comportamentale unita ad esposizione agli eventi ansiogeni sia la migliore soluzione, farla da solo è molto difficile, è sempre meglio affidarsi a uno psicologo
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Per curiosità: tui questa terapia (di cui parla anche il libro sull'ansia sociale che sto leggendo ora) l'hai provata? Funziona?
personalmente non mi sono mai fatta aiutare da esperti in materia, però quest'anno mi sono auto-esposta tantissimo alle situazioni ansiogene: quest'anno infatti mi sono buttata sull'insegnamento ( dove sei sempre al centro dell'attenzione), però non so se sono migliorata nel corso dei mesi, nè so se sto realmente migliorando, se migliorerò nel tempo o se devo definitivamente prendere atto di alcuni miei limiti invalicabili oltre i quali non posso andare...
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