Sono nuova qui, e devo dire che è molto strano parlare in un forum di questa mia situazione, visto che mi sono confidata su questo solamente con qualche amica di cui mi fido molto.
Mi piacerebbe avere qualche consiglio da qualcuno un po' meno incapace di me in queste cose, o che abbia vissuto una situazione simile...o che semplicemente abbia la pazienza di leggere la mia storia.
So che sembrerà una lagna da tredicenne innamorata (anche se alcune tredicenni hanno più esperienza di me in effetti); ma per me è davvero importante...
Dunque...
Lui lo vedevo praticamente ogni giorno, ci si scambiava quattro chiacchiere e basta, insomma eravamo poco più che conoscenti.
Mi piaceva molto, e ovviamente lui non ne aveva la minima idea. Non gliel'ho mai detto; anzi, mi guardavo bene dal farglielo capire.
Penso che possiate capire, e che molti di voi conoscano bene, tutte le insicurezze e le paranoie che mi hanno impedito di farmi avanti: non sono alla sua altezza, uno come lui non guarda mica una come me, ecc...
Le mie amiche, che pazientemente si sono ascoltate tutti i miei discorsi su di lui, me lo dicevano in continuazione che avrei dovuto farmi avanti perché le possibilità c'erano, che non era vero che non ero alla sua altezza ecc. A detta loro il problema era solo la mia autostima; ma ho sempre creduto che lo dicessero per pietà.
Ma lui mi piaceva troppo per poter rischiare, e io ero troppo insicura per pensare che se avessi rischiato sarebbe anche potuta andare bene.
Adesso vivo all'estero, e non vi dico tutti i rimpianti che ho, tutte le volte che mi chiedo come sarebbe andata...
E poi non mi riconosco quasi più: la timidezza è scomparsa quasi del tutto, al giudizio degli altri non ci penso, quasi non mi sembra vero di essere stata quella ragazza così piena di paranoie...
e così è arrivato il bisogno di agire, di "redimermi" per non avergli parlato: la prossima volta che torno alla mia città lo rivedrò, e vorrei confessargli che mi "interessava".
E' una cosa senza futuro probabilmente. Viviamo in posti diversi adesso e la possibilità che ci sia qualcosa è molto remota. Ma c'è una parte di me folle e irrazionale che ancora spera, e mi impedisce di dimenticarlo.
A volte penso di dovergli parlare anche solo per dimostrarmi che ho il coraggio di farlo, come una piccola sfida da superare, contro la mia timidezza.
Cosa devo fare? Non so neppure io cosa voglio ottenere parlandogli, ma mi rendo conto sempre di più di come non voglio lasciar perdere, perché il dubbio ancora mi perseguita...credo che la cosa che mi dispiace di più sia il fatto che lui non l'abbia mai saputo. Penso che in fondo sia giusto essere onesta con lui...