#parte 1/2 (FS mi dice che il testo iniziale è troppo lungo e divido in due)
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Originariamente inviata da captainmarvel
Mi sa che hai fatto bene a cambiare lavoro,
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E invece a me pare che tu abbia fatto male a iniziare con un giudizio non richiesto intanto perché è falso. Io mi sono ritirato; esiste - sorprenditi - anche il fatto che la gente possa andare in pensione.
Questa tua frase dice tutto su quello che sei. Una persona che ha già deciso come siano le cose e non si preoccupa di verificare l'ipotesi, perché pur senza alcuna informazione o verifica esprime i suoi giudizi. E difatti il prosieguo è forse anche peggio.
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[...] perché i piani bassi delle torri avrebbero dovuto opporre resistenza strutturale impedendo il crollo in caduta libera.
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E come fai a dirlo, sei un ingegnere? O forse pensi sia questione di buon senso tipo "è evidente lo sanno tutti"?
Non funziona come dici tu. Le forze, almeno in ambito della meccanica si trasmettono tramite contatto tra corpi quindi prima che ai piani bassi che avrebbero dovuto "opporre resistenza" arrivasse la sollecitazione a cui si sarebbero dovuti opporre, qualcosa deve avergliela trasmessa. Difatti è successo un grosso problema sulla zona di impatto; sono successe delle cose e gli sforzi prodotti dalla catena di eventi sono stati trasmessi ai piani bassi.
Ora vediamo cosa davvero è successo.
Le torri erano alte 510 metri, con 110 piani. L'altezza media di piano, è il relativo rapporto che fa una media di 4.6 m per piano. Ovviamente ci sono gli spessori dei solai, locali tecnici posizionati tra gruppi di piani, quindi "a favore tuo" (di qui in poi intendo "a favore della tua tesi") consideriamo un interpiano di 4 m.
La torre nord è stata colpita tra i piani 93 e 99, sono 6 piani. La torre sud tra 77 e 85 ovvero 8 piani. Scegliamo, "a favore tuo" la torre nord e i suoi sei piani. Con l'interpiano di 4 m, in un attimo è stato annientato un volume che occupava 6*4=24 metri. Questo ci servirà per dopo.
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Il combustibile degli aerei raggiunge temperature massime di 250 gradi che non giustificano la distruzione di tutto quello che c'era dentro le torri anche se miracolosamente i passaporti dei terroristi si sono conservati!
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Quella è la temperatura di ignizione del kerosene. Probabilmente le fonti a cui ti sei riferito che sono quasi sempre in malafede hanno riportato quella temperatura in modo che chi cercasse in rete trovasse quel numero e chi non conosce le cose vede "temperatura di ignizione" pensando che sia quella di fiamma. Ma quella è la temperatura necessaria ad accendere il kerosene. La fiamma che sviluppa è un'altra cosa. E raggiunge circa 1000 gradi.
Per giustificare l'ingiustificabile, la linea di "pensiero" complottista è che l'incendio non ci sia stato. Ora guardate qua, il filmato è un test di bird strike ma rende l'idea di cosa ci sia in un motore. A meno che tu e quell'altra geniessa che pontifica su chi sa o meno la fisica, vogliate sostenere che un aereo vola senza bruciare combustibile.
https://youtu.be/lgspIiTFWIk?si=h9WYPQEnM3HOmPGD
A pochi cm dal motore ci sono i serbatoi di combustibile. Per quanto a fine volo, in ciascun aereo c'erano diverse migliaia di litri di combustibile. Con l'impatto è venuto tutto a contatto e con tutto questo si dovrebbe credere che non c'è stato incendio. Oltretutto c'erano gli arredi degli uffici, carta, rivestimenti, mobili, tutta roba che brucia alla grande.
Ci vuole malafede o stupidità per dire che siccome è stato trovato un passaporto ancora non bruciato l'incendio non sia avvenuto. Dato che non ho l'una né sono l'altro accetto il dato di fatto che l'incendio è avvenuto.
Ai 1000 gradi che si sono raggiunti lì dentro, l'acciaio diventa gomma. Il rivestimento antifuoco delle colonne è stato spazzato via dall'impatto e in pochissimi minuti il fuoco le ha scaldate facendogli perdere tutta la resistenza (chi vuole può cercare i grafici di riduzione della resistenza con la temperatura, in rete ce ne sono centinaia).
Adesso valutiamo le forze di impatto. Si può vedere ad esempio qui
https://www.engineeringtoolbox.com/i...ce-d_1780.html
E' alla portata del liceo scientifico quindi sul forum esistono almeno 200 utenti che possono controllare e verificare le formule, a meno che un complotto abbia cambiato tutti i libri di testo del mondo. La formula che ci serve è la (5b) che riscrivo per comodità
Favg = m*ag*h/s
Favg è la forza di impatto
m è la massa (in questo caso, quella dei piani superiori)
ag è l'accelerazione di gravità
h è l'altezza di caduta
s è la distanza di arresto.
Come ci aspettiamo "s" compare al denominatore. Quanto più è piccola la distanza di arresto tanto maggiore la forza di impatto. Banalmente è il motivo del perché se si deve saltare da un balcone meglio un materasso che un marciapiede di cemento.
In condizioni statiche (ovvero prima dell'impatto) la forza vale il solito Fstat=m*ag. Il rapporto tra le due forze è nient'altro che il fattore di amplificazione dovuto all'impatto. Vale ovviamente
r = Favg / Fstat = h/s
Ovvero qualsiasi sia lo sforzo sulle colonne immediatamente sotto la zona di impatto, questo viene amplificato di h/s volte nel momento in cui i piani superiori, non più sostenuti dalle colonne impattano il piano sottostante ancora intero.
Abbiamo visto che l'effetto dell'incendio è stato come tagliare 6 piani corrispondenti a 24 metri e così abbiamo "h". Ora ci serve "s". Direi che i detriti hanno formato una specie di cuscino di materiale vario. I detriti dei solai, pezzi di mobili, eccetera. Prendiamo "a favore tuo" 2 metri, che è lo spazio di arresto. 24 diviso 2 fa 12. Ovvero, le colonne immediatamente sotto la zona di impatto sono state sottoposte a uno sforzo di 12 volte oltre quello massimo di progetto. Ne parliamo dopo di questo.
Ho fatto un calcolo veramente a favore delle tesi complottiste. In realtà altri fenomeni e lo spazio di arresto nettamente inferiore portano il valore vero a numeri più alti. Un calcolo buono lo trovate qui, consiglio di leggere direttamente pag. 4 perché anche se non si capisce come si arriva alle formule la parte discorsiva si comprende. Le formule danno lo stesso tipo di info del mio calcolo, è un coefficiente di amplificazione rispetto alla condizione statica. Dice anche "In spite of the approximate nature of this analysis, it is obvious that the elastically calculated forces in columns caused by the vertical impact of the upper part must have exceeded the load capacity of the lower part by at least an order of magnitude." E 10 è proprio un ordine di grandezza, vicinissimo a 12.
https://math.mit.edu/~bazant/WTC/WTC-asce.pdf
Le forumule sono a pagina 4 e sono la (1) e la (2) calcolate con diverse ipotesi sull'impatto, un po' più realistiche del mio calcolo. Il quale mio calcolo l'ho fatto al livello del liceo in modo che non si possa dire che ho confuso le acque con tecnicismi che un lettore non specialista non possa controllare. Come vedete i valori di moltiplicatore di carico dinamico (che è il nome di questo fattore che stiamo valutando) sono 31 con un'ipotesi di calcolo e addirittura 64.5 volte con un'ipotesi diversa.
Ovvio capire cosa sia successo. Effetto domino. L'enorme sovraccarico del primo piano collassato ha demolito le colonne in una frazione di secondo, e lo stesso a scendere piano per piano. Ma a ogni piano si aggiungeva la massa di quello sopra, quindi il collasso è stato sempre più rapido. Difatti i 10 secondi del crollo sono il valore della caduta libera di un grave da 500 m, il che vuol dire che gli edifici sono stati sollecitati da forze enormemente più alte del massimo sopportabile, praticamente un castello di carte su cui cade un vaso di cemento.
Adesso cercate un ingegnere o un geometra di fiducia e chiedetegli i valori dei coefficienti di sicurezza di progetto. Nessuna norma richiede un coefficiente 12, e meno che mai 31 e ancor meno che mai 64.5.
Questo è successo in una zona che non occupava tutto il volume. Ma il kerosene si è sparso ovunque ed era in fiamme. E' bastata una zona picccola per innescare l'effetto domino. E il volume di un aero non è davvero una "zona piccola".
[segue]