ftz-Bastiani

parlando in particolare della dep. ansia, fobia,..., ma anche di qualsiasi altro vostro problema,
tendenzialmente vi confidate/confidereste con un uomo o una donna?

Odd

reset.

liuk76

Con una donna, nella fattispecie con una delle mie ex, visto che sono le persone che mi conoscono più intimamente (inteso come anima, debolezze, paure, fragilità, ecc.) e che mi sono state più vicino.

iwannabemade

con nessuno

Pablo's way

preferisco decisamente le donne per questo tipo di confidenze, in genere dimostrano una maggiore sensibilità e capacità di comprendere questo tipo di tematiche.

unmalatodicuore

Donne solamente donne, ma mi rendo conto che è uno stereotipo che dovrei sfatare...o forse è naturale?

barclay

Ho votato "donna", perché confidarsi è il modo migliore per capire se gli introversi gli fanno schifo

Efits

indifferente, anche se tendenzialmente è capitato con delle ragazze

Winston_Smith

Con quasi nessuno.

Oda Nobunaga

idem.
ma credo che sia perchè il loro giudizio mi interessa di meno :/

SonoRovinato

io non mi confiderò mai (oltre qui eh)...neanche sotto tortura.
Pensa che quando m hanno ricoverato perchè avevo mangiato centinaia di pasticche...ancora alla mia famiglia sostengo che "non riuscivo a dormire"

Brise

Con un uomo.

lizbon

l'opzione col muro non c'è?
secondo me l'ideale sarebbe potersi confidare sia con una donna che con un uomo, per avere due punti di vista differenti. Io al momento tendo a confidarmi di piu' con uomini, piuttosto che donne, ma penso che sia un caso dovuto al fatto che al momento ho piu' conoscenze maschili che femminili, cmq le mie confidenze sono estremamente limitate, per le confidenze vere c'è il muro....sì sì...

clanghetto

Io ho avuto due terapeuti, di sesso diverso. mi sono trovato meglio con la femmina...ma era una questione di professionalità e nn di sesso secondo me.

Invece nella vita di tutti i giorni, ho parlato con amiche e amici dei miei problemi e approfonditamente solo con un paio di ragazzi e ragazze. Di base mi è indifferente...all'atto pratico devo avere una versone di cui riconosco la sensibilità