Che la religione mi stia sul ca**o penso si sia capito. Ma c'è un aspetto della religione cristiana che una piccola parte di valore ce l'ha anche per me. (In realtà sono d'accordo con i valori cristiani, quello che critico è chi dice di parlare in nome di Dio, ma va beh).
La confessione, intesa come esame di coscienza personale e condivisione con altri di qualcosa di sbagliato che abbiamo fatto, che può portare secondo me, non ad un perdono divino per mezzo di un ometto vestito in tonaca, ma ad una crescita individuale.
Voglio confessarmi, e quello che leggerete sarà lo specchio di alcune delle parti negative della mia persona.
Mi capita di ridere, non sguaiatamente, ma con un sogghigno malefico, quando qualcuno ad esempio a lavoro, sta parlando di una cosa che non è riuscito a fare. Non è una cosa che riesco a controllare, vorrei tanto riuscire a non farlo, ma letteralmente la mia cazzo di bocca inizia ad allargarsi, poi io con la mia volontà cerco di trattenermi, ma non riesco a rimettere la bocca a posto. Il risultato è che sto probabilmente orrendamente sul cazzo a tutti, a meno che non abbiano capito l'involontarierà del gesto. Ma un ghigno penso non possa essere scambiato come un gesto involontario, penso sembri proprio un'intenzione. Provando a capire cosa succede nella mia testa, sono arrivato a concludere che si tratti di un complesso di superiorità, oltre che a cattiveria. Cose che vorrei lavare con la spugna, ma questo trattamento non esiste.
C'è anche legato a questo sicuramente un senso di vanità, rafforzato doppiamente da qualche capacità che nel corso degli anni ha rafforzato positivamente la mia autostima e al tempo stesso da un senso di inferiorità dovuto a difficoltà familiari che mi hanno fatto sentire un escluso dalla società e quindi con il bisogno di ricvevere attenzioni e accettazione dagli altri.