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Originariamente inviata da Reventon
Liuk mi meraviglio di te.
Il sesso anale è sesso, la fellatio no.
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Facciamo i pedanti...
Il sesso anale/orale/vaginale sono pratiche sessuali e, formalmente, sono tutte tipologie di rapporto sessuale.
Conclusione: basta praticare una di queste per poter dire di aver fatto (una forma di) sesso con una persona.
Il fatto è che non riesco a concepire la sessualità solo come un insieme di definizioni e regole da applicare asetticamente
Il mio discorso è un'opinione personale su quello che per me è il concetto di "far sesso" con una donna.
L'oggetto del mio desiderio sessuale, della mia eccitazione è la vagina.
Perché? Perché è la parte anatomica che simboleggia, per me, il sesso, la passione, l'essere donna, l'essere femmina.
Il soddisfacimento di questo mio desiderio è possibile, sempre per me, solo con la penetrazione.
Perché cerco così tanto la penetrazione quando sono attratto da una donna ed ho ragione di credere che sia reciproca la cosa? Perché, a livello psicologico, è il simbolo dell'unirmi all'altra persona, del sentirmi dentro di lei, del poter avvertire nel modo più sensuale e radicale le sue emozioni, il suo piacere e la lascivia nel modo più immediato ed intenso.
Infine, forse dettato dai miei impulsi atavici, è l'unica pratica che mi porta all'orgasmo potenzialmente più intenso e, psicologicamente più appagante, poiché concettualmente l'eiaculare senza "barriere" (ma senza volontà di procreazione) all'interno di ciò che è il "sesso" femminile per eccellenza è, sempre secondo me, l'optimum di un rapporto.
Per questi motivi per me un'intimità con una ragazza che manca di questa pratica non è tale da essere considerata, per me, sesso.
E' un'intimità parziale/preliminare e, per la grande importanza che ha per me il sesso, diventa addirittura mediocre se queste pratiche non si risolvono in una penetrazione (vaginale).
A livello psicologico, il sesso orale a sé stante e senza un seguito equivale a dimostrare delle remore nei miei confronti, ad un richiamo a comportamenti adolescenziali dove il non avere la casa libera e le paure reciproche nello spingersi oltre o, ancora, il non sentirsi pronti per altro, porta a limitarsi a fare solo ciò che si può fare semi-vestiti od in luoghi non totalmente chiusi.
Tutti aspetti che mi fanno con troppi limiti l'intimità.
Oppure, ancora, lo leggo come una vergogna dell'altra persona a mostrarsi nuda ai miei occhi, il ritenermi non "meritevole" per concedersi completamente o, peggio ancora, che non riesca a trasmettere sufficiente serenità e fiducia a livello d'intimità per non avere inibizioni.
Tutti aspetti per me di portata così grande da farmi concludere che non è sesso che faccio con la persona ma un qualcosa di prossimo e parziale.
Discorso abbastanza simile per il sesso anale. Anzi... Una donna che si rifiutasse di praticare con me sesso vaginale ma volesse fare sesso anale, mi desterebbe molte perplessità e disagio perché mi sentirei, da un certo punto di vista, rifiutato in un modo "segnante".
Così come vivrei male una scelta dettata dal voler mantenere la verginità o da fobie di gravidanze indesiderate o MST.
Spero con ciò di aver chiuso il semi OT