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23-01-2016, 23:13
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Sera.
Con "quando qualcuno vi scopre" intendo dire quando qualcuno, dicendovi qualcosa su di voi, vi fa capire che ha compreso qualcosa della vostra personalità che voi tendete a nascondere. O vi fa capire come apparite in realtà (cioè in un modo in cui non vorreste apparire, un modo che fa trasparire il vostro lato nascosto/triste/fobico/ecc...). O peggio vi fa realizzare qualcosa di voi stessi che non avevate capito. Non qualcosa di bello.
Io personalmente mi sento ferita.
Mi prendo paura e "scappo".
Mi sento rabbiosa.
Mi sento scoperta.
Mi sento "non accettata" per quello che sono e che mostro.
Tendo a chiudermi ancora di più...
Tu scalfisci la mia barricata di legno? Io tiro su un muro di cemento.
E mi sono resa conto che questo mio avere paura di chi mi comprende (che poi è come avere paura di me stessa), ha rappresentato spesso la fine dei miei rapporti con chi, probabilmente, voleva solo aiutarmi ad aprirmi, a sconfiggere qualche problema.
Credo che evitanti o chiunque con forti blocchi mi possa capire.
È solo che... non è l'atteggiamento giusto da avere questo, no? Per quanto automatico sia, probabilmente è il modo migliore per finire a rimanere sempre da soli.
Ditemi cosa ne pensate, perché io non so cosa pensare di me stessa.
So solo che se non riuscirò a cambiare atteggiamento la mia vita non comincerà mai veramente.
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Ringraziamenti da
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cancellato15324 (24-01-2016), cancellato16021 (24-01-2016), cancellato16622 (24-01-2016), claire (24-01-2016), dentromeashita (24-01-2016), feaanor (24-01-2016), Hor (24-01-2016), Masterplan92 (24-01-2016), Ninfee (24-01-2016), Runner (26-01-2016), trapsky (24-01-2016), ultranoia (24-01-2016) |
23-01-2016, 23:15
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#2
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Pari pari.
Secondo te perché fai così?
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23-01-2016, 23:20
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Cercando di riflettere sugli episodi che mi sono capitati, credo che più spesso la mia reazione sia stato un senso di umiliazione, un sentirmi distrutto, come quando qualcuno tocca un castello di carte e lo fa cadere.
Tendo a non avere reazioni di orgoglio o di ripicca.
Generalmente quello che penso è "ha ragione, c'è poco da dire".
Non sono mai stato capace di gestire le critiche. Non perché mi offendo, ma proprio perché mi sento distrutto totalmente da esse, ben oltre le intenzioni di chi me le fa.
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23-01-2016, 23:22
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Pari pari.
Secondo te perché fai così?
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Non lo so, paura credo.
Del giudizio forse.
Tipo quella che hanno i ragazzini, che infatti cercano di adeguarsi alla società.
Perché è così o ti nascondi. O ci lotti contro.
Io penso di esseri sempre nascosta da ogni tipo di problema.
E forse adesso non ho l'esperienza per affrontare niente.
Tantomeno il giudizio della gente.
Ma non sono convinta al 100% di quello che dico, sono confusa, sinceramente.
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23-01-2016, 23:23
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Cercando di riflettere sugli episodi che mi sono capitati, credo che più spesso la mia reazione sia stato un senso di umiliazione, un sentirmi distrutto, come quando qualcuno tocca un castello di carte e lo fa cadere.
Tendo a non avere reazioni di orgoglio o di ripicca.
Generalmente quello che penso è "ha ragione, c'è poco da dire".
Non sono mai stato capace di gestire le critiche. Non perché mi offendo, ma proprio perché mi sento distrutto totalmente da esse, ben oltre le intenzioni di chi me le fa.
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Anche io lo provo. Questo senso di umiliazione. Di sconfitta.
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23-01-2016, 23:33
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 562
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Cercando di riflettere sugli episodi che mi sono capitati, credo che più spesso la mia reazione sia stato un senso di umiliazione, un sentirmi distrutto, come quando qualcuno tocca un castello di carte e lo fa cadere.
Tendo a non avere reazioni di orgoglio o di ripicca.
Generalmente quello che penso è "ha ragione, c'è poco da dire".
Non sono mai stato capace di gestire le critiche. Non perché mi offendo, ma proprio perché mi sento distrutto totalmente da esse, ben oltre le intenzioni di chi me le fa.
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Quoto ogni parola. Mi sento umiliato e penso che quella persona abbia ragione anche se io spesso rispondo male.
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23-01-2016, 23:37
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Sera.
E mi sono resa conto che questo mio avere paura di chi mi comprende (che poi è come avere paura di me stessa), ha rappresentato spesso la fine dei miei rapporti con chi, probabilmente, voleva solo aiutarmi ad aprirmi, a sconfiggere qualche problema.
Credo che evitanti o chiunque con forti blocchi mi possa capire.
È solo che... non è l'atteggiamento giusto da avere questo, no? Per quanto automatico sia, probabilmente è il modo migliore per finire a rimanere sempre da soli.
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No, non è l'atteggiamento giusto. Fai danni enormi così.
La dinamica credo sia semplice: si viene messi davanti al proprio problema e non solo,il problema viene anche messo davanti ad altri. Questo ci obbligherebbe a fare qualcosa per migliorare,cosa che in certe condizioni ci guardiamo bene dal fare,o che a volte proprio non possiamo fare. Ecco che allora,come dici tu: giù la barricata di legno e su il muro di cemento armato.
Bisogna però anche dire che chi ci mette così violentemente davanti al nostro problema,in realtà non lo conosce,altrimenti sarebbe più cauto. Quindi non è vero che questa persona ci comprende, ci ha solo scoperto,ma non compreso.
Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Cercando di riflettere sugli episodi che mi sono capitati, credo che più spesso la mia reazione sia stato un senso di umiliazione, un sentirmi distrutto, come quando qualcuno tocca un castello di carte e lo fa cadere.
Tendo a non avere reazioni di orgoglio o di ripicca.
Generalmente quello che penso è "ha ragione, c'è poco da dire".
Non sono mai stato capace di gestire le critiche. Non perché mi offendo, ma proprio perché mi sento distrutto totalmente da esse, ben oltre le intenzioni di chi me le fa.
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A me questo capita quando mi rendo conto da solo che non riesco a fare una cosa che nella mia fantasia mi ero illuso di riuscire a fare.
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23-01-2016, 23:47
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Semifobico
No, non è l'atteggiamento giusto. Fai danni enormi così.
La dinamica credo sia semplice: si viene messi davanti al proprio problema e non solo,il problema viene anche messo davanti ad altri. Questo ci obbligherebbe a fare qualcosa per migliorare,cosa che in certe condizioni ci guardiamo bene dal fare,o che a volte proprio non possiamo fare. Ecco che allora,come dici tu: giù la barricata di legno e su il muro di cemento armato.
Bisogna però anche dire che chi ci mette così violentemente davanti al nostro problema,in realtà non lo conosce,altrimenti sarebbe più cauto. Quindi non è vero che questa persona ci comprende, ci ha solo scoperto,ma non compreso.
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Vere entrambe le osservazioni, secondo me.
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24-01-2016, 00:09
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 3,151
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Sarei curioso di vedere cosa "scopre" :/. Credo che chi riesce realmente a capirmi é davvero un genio!
Cmq si...in parte potrei sentirmi "toccato"
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Ultima modifica di iturbe89; 24-01-2016 a 00:14.
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24-01-2016, 00:22
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#10
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Principiante
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 14
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Quando succede mi crolla il mondo addosso e mi sento stupida... stupida per aver creduto di saper nascondere ciò che invece è palese, e di essermi illusa di trovarmi ad un passo dalla guarigione. E invece arriva lui/lei, a far sentire vano ogni sforzo fatto, e a farmi capire che le fatiche e le sofferenze non sono servite a nulla, perché giro e rigiro ma mi ritrovo sempre al punto di partenza. E a quel punto mi deprimo e mi rassegno...
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24-01-2016, 00:24
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#11
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: Provincia di Roma
Messaggi: 585
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Allora, in passato la mia prima reazione non era scappare, ma usare l'autoironia e nascondermi dietro di essa. Questo perchè temevo il giudizio di tutti, in pratica. E poi ovviamente scappavo.
Adesso sono riuscito parzialmente a superare questa cosa, anzitutto perchè le persone il cui giudizio mi interessa sono molto poche (familiari e pochi amici), mentre con gli "estranei", cioè persone il cui giudizio su di me non mi importa più di tanto, se viene fatto notare un mio problema o una mia diversità, mi impongo di spiegare loro perchè sono in un certo modo. L'esempio più banale è la scarsa vita sociale di sera, una volta la buttavo sul ridere, oggi con tranquillità dico le mie preferenze in materia.
Poi vabbè, ci sono sempre alcuni argomenti di cui ovviamente mi rifiuto di parlare in pubblico e suscitano le antiche reazioni di autoironia e fuga, perchè questi argomenti sono cose che neanche io ho accettato di me stesso, quindi non riesco certo a parlarne in pubblico.
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24-01-2016, 00:27
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#12
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 470
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Cercando di riflettere sugli episodi che mi sono capitati, credo che più spesso la mia reazione sia stato un senso di umiliazione, un sentirmi distrutto, come quando qualcuno tocca un castello di carte e lo fa cadere.
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Più o meno questo.
Ti affanni invano a tenere tutti i tuoi scheletrucci nell'armadio, per scoprire poi che certe persone ti leggono come un libro aperto. E' un misto di vergogna, impotenza, umiliazione... e per me anche rabbia, se dall'altra parte vedo una certa spocchia e autocompiacimento nel capire di aver colpito nel segno.
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24-01-2016, 00:28
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Quote:
Originariamente inviata da Semifobico
No, non è l'atteggiamento giusto. Fai danni enormi così.
La dinamica credo sia semplice: si viene messi davanti al proprio problema e non solo,il problema viene anche messo davanti ad altri. Questo ci obbligherebbe a fare qualcosa per migliorare,cosa che in certe condizioni ci guardiamo bene dal fare,o che a volte proprio non possiamo fare. Ecco che allora,come dici tu: giù la barricata di legno e su il muro di cemento armato.
Bisogna però anche dire che chi ci mette così violentemente davanti al nostro problema,in realtà non lo conosce,altrimenti sarebbe più cauto. Quindi non è vero che questa persona ci comprende, ci ha solo scoperto,ma non compreso.
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Probabilmente hai ragione.
Comunque penso che a volte chi ci "espone"ai nostri problemi possa averci compreso da più di quanto pensiamo, solo che appunto è stato cauto nel parlare, perché vedeva che noi di qualcosa non parlavamo mai...
Il problema è che a un certo punto tutto deve venire fuori. E per chi è come me, è una scelta quasi impossibile da considerare.
Quote:
Originariamente inviata da Semifobico
A me questo capita quando mi rendo conto da solo che non riesco a fare una cosa che nella mia fantasia mi ero illuso di riuscire a fare.
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Anche l'autoillusione è un gran problema, che va a braccetto col non volersi sentire giudicati.
Fa tutto parte del "costringersi in una bolla protetta", che se scoppia poi è un casino.
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24-01-2016, 00:31
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da kitsungi
Più o meno questo.
Ti affanni invano a tenere tutti i tuoi scheletrucci nell'armadio, per scoprire poi che certe persone ti leggono come un libro aperto. E' un misto di vergogna, impotenza, umiliazione... e per me anche rabbia, se dall'altra parte vedo una certa spocchia e autocompiacimento nel capire di aver colpito nel segno.
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Certo, la rabbia c'è se la persona si comporta in quel modo che dici.
Credo che a me non sia mai capitato, ecco perché non ho parlato anch'io di rabbia omicida
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24-01-2016, 00:35
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Quote:
Originariamente inviata da Hinda yé
Quando succede mi crolla il mondo addosso e mi sento stupida... stupida per aver creduto di saper nascondere ciò che invece è palese, e di essermi illusa di trovarmi ad un passo dalla guarigione. E invece arriva lui/lei, a far sentire vano ogni sforzo fatto, e a farmi capire che le fatiche e le sofferenze non sono servite a nulla, perché giro e rigiro ma mi ritrovo sempre al punto di partenza. E a quel punto mi deprimo e mi rassegno...
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Come ti capisco...
Quote:
Originariamente inviata da feaanor
(...)
Poi vabbè, ci sono sempre alcuni argomenti di cui ovviamente mi rifiuto di parlare in pubblico e suscitano le antiche reazioni di autoironia e fuga, perchè questi argomenti sono cose che neanche io ho accettato di me stesso, quindi non riesco certo a parlarne in pubblico.
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Idem.
Quote:
Originariamente inviata da kitsungi
Più o meno questo.
Ti affanni invano a tenere tutti i tuoi scheletrucci nell'armadio, per scoprire poi che certe persone ti leggono come un libro aperto. E' un misto di vergogna, impotenza, umiliazione... e per me anche rabbia, se dall'altra parte vedo una certa spocchia e autocompiacimento nel capire di aver colpito nel segno.
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Cosa intendi? Che in parte ti piace l'idea di aver trovato qualcuno che una volta tanto capisce come sei fatto?
Che poi la cosa è ridicola, tutti passiamo la vita a cercare qualcuno che ci capisca... e poi scappiamo.
Forse è la caratteristica chiave dell'evitante. Cosa che ormai mi sono quasi autoconvinta di essere.
Perché appunto, evito di andare da uno psicologo a capire se ho ragione.
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24-01-2016, 00:37
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#16
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Hinda yé
Quando succede mi crolla il mondo addosso e mi sento stupida... stupida per aver creduto di saper nascondere ciò che invece è palese, e di essermi illusa di trovarmi ad un passo dalla guarigione. E invece arriva lui/lei, a far sentire vano ogni sforzo fatto, e a farmi capire che le fatiche e le sofferenze non sono servite a nulla, perché giro e rigiro ma mi ritrovo sempre al punto di partenza. E a quel punto mi deprimo e mi rassegno...
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è vero, purtroppo ho questa sensazione anch'io. La tristezza di capire che non ho saputo nascondere proprio un bel niente.
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24-01-2016, 00:45
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: Provincia di Roma
Messaggi: 585
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
è vero, purtroppo ho questa sensazione anch'io. La tristezza di capire che non ho saputo nascondere proprio un bel niente.
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A me invece la tristezza non è mai capitata. Quando venivo "scoperto" provavo un senso di umiliazione, a volte rabbia, ma tristezza mai
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24-01-2016, 00:45
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Che poi la cosa è ridicola, tutti passiamo la vita a cercare qualcuno che ci capisca... e poi scappiamo.
Forse è la caratteristica chiave dell'evitante. Cosa che ormai mi sono quasi autoconvinta di essere.
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Certamente è conseguenza dell'essere evitante (almeno in generale e in senso lato). Gli altri ci scoprono, questo ci mette in difficoltà perché se serenamente confermassimo di avere un problema poi saremmo costretti a spiegare come vogliamo risolverlo, o comunque dovremmo muoverci di nostra iniziativa, e questo l'evitante non riesce a farlo.
Quando mi chiedono perchè non ho una ragazza (che non è l'unico argomento su cui si realizzano queste dinamiche), rispondo facendo finta di essere serio "in questo periodo della mia vita non è il momento". Eh, saranno dieci anni che rispondo che non è il momento. Tutto questo sempre perché nessuno mi possa dire "hai un problema, dovresti darti da fare per risolverlo", perché ho paura che mi venga detto ciò.
Quote:
Originariamente inviata da feaanor
A me invece la tristezza non è mai capitata. Quando venivo "scoperto" provavo un senso di umiliazione, a volte rabbia, ma tristezza mai
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Il mio lessico non è raffinatissimo, comunque mi riferisco alla sensazione di rendersi conto che quella che pensavi essere una strategia idonea a nascondere i tuoi problemi, in realtà è stata smascherata facilmente. Ti senti stupido, disilluso.
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Ultima modifica di Blue Sky; 24-01-2016 a 00:53.
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24-01-2016, 00:51
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#19
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 6,253
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Cosa succede?
Mi trasformo in una lastra di ghiaccio e non parlo più con quella persona. Successivamente se posso tendo anche ad evitarle, è probabile che me la leghi al dito anche per anni
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24-01-2016, 00:54
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
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Quando mi chiedono perchè non ho una ragazza (che non è l'unico argomento su cui si realizzano queste dinamiche), rispondo facendo finta di essere serio "in questo periodo della mia vita non è il momento". Eh, saranno dieci anni che rispondo che non è il momento. Tutto questo sempre perché nessuno mi possa dire "hai un problema, dovresti darti da fare per risolverlo", perché ho paura che mi venga detto ciò.
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Anche io ho lo stesso problema con le relazioni.
E anche io mi imbarco in risposte tipo "voglio stare da sola adesso".
E sono anche convinta di ciò quando lo dico. E soprattutto so di non avere il carattere e la confidenza in me stessa per sostenere una relazione senza sentirmi costantemente pronta a scappare per la paura di essere inadeguata.
Però poi, quando ho qui momenti di solitudine pazzesca, mi rendo conto che (almeno in parte) sto mentendo a me stessa.
Perché anche io avrei bisogno qualcuno, ma intanto il tempo passa e il mio processo di miglioramento non comincia.
Pensavo, tra l'altro, che forse un'altra cosa che ci spinge inconsciamente a chiuderci in questi casi, in cui ci scoprono, è la paura che tirato fuori quel problema, poi usciranno tutti gli altri.
Nessuno vuole sentirsi crollare.
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