Originariamente inviata da FolleAnonimo

In colpa e pieno di vergogna per non riuscire a soddisfare le aspettative anche di semplici richieste, mi hanno chiesto di presentarmi stasera al matrimonio di mio zio, ma non voglio affrontare il disagio, e non riesco a convincermi, mi chiudo in casa.

Originariamente inviata da Gummo98

Sul lato negativo della parabola quotidiana ...
Diciamo che ormai le giornate iniziano così ed è quasi scontato che le cose, dopo le ore di luce, tornino nevroticamente allo stesso punto di partenza.
E per afferrare il lato positivo della giornata lo sforzo è sempre più forte e la gioia sempre più sbiadita, effimera.
A volte è come se un altro Gummo, dentro di me, mi portasse nei territori dell'incoscienza, bruciando le ore dove dovrei sbattermi per costruire qualcosa di positivo, e poi Gummo mi lascia davanti al nulla, alla negatività, incatenato dietro il vetro trasparente oltre cui scorre la vita. E mi sembra sempre più difficile afferrarla.
Ho paura di stare sbagliando tutto, davvero, di compiere scelte sempre più dissennate e distruttive. E non mi rimangono molte cose che mi facciano sentire parte di questo mondo. Quando vedo che gli altri mi guardano, per strada, mi chiedo: "cosa pensano? Pensano bene o pensano male? Pensano tutti allo stesso modo, di me?" Ma forse la cosa ancora peggiore è che guardando gli altri io non provo proprio niente di profondo... È come se li attraversassi con lo sguardo, come fossero tutti fantasmi.