Mi sento alla fine. Tutte le strade che dovrebbero essere aperte sono chiuse.
Mi tengono fuori.
E non ho più mordente, voglia, desiderio di battere strade alternative.
Credo di aver già vissuto.
Una vita in miniatura, dominata dalla fretta, una fretta assurda. E con questa fretta ho sperimentato in maniera intensa e compressa le cose principali di una vita, tranne un figlio, che d'altronde non ho mai voluto.
Qualche amicizia, un pò di politica, qualche comparsata sui giornali locali, associazionismo, qualche flirt, vita di coppia sotto lo stesso tetto, posto flessibile, posto fisso, un principio di carriera, un pò di vita da pezzente e un pò di bella vita, tante conoscenze apprese, ho scritto su tante cose, ho ascoltato un pò tutti i generi musicali, strimpellato col basso e creato musica al computer, qualche battuta umoristica che ha fatto divertire.
E poi la "pensione", prima della dipartita.
Ho preso talmente tante batoste e commesso talmente tanti errori che ormai sono certo di non potercela più fare.
Le grandi occasioni erano arrivate, e non le ho trattenute.
Ora c'è il buio, il nulla, da troppo tempo. Ogni tanto qualche slancio, che dura al massimo un giorno.
Troppe batoste, troppa invisibilità, troppi insuccessi, troppe umiliazioni, troppi limiti, troppe paure.
Ho bisogno di un aiuto dal destino, altrimenti è la fine.
E se anche l'aiuto arrivasse... se prima avevo scalato il monte rosa, ora davanti ho l'everest... non credo di potercela fare... E' l'inferno in Terra questo...