Stasera volevo risentire la sua voce, rivedere qualche foto... Ma la batteria dell'altro cell è scarica, e il caricabatterie l'ho lasciato a 180 km da qui.
Se non stessi risparmiando, sarebbe una serata ad alto tasso alcoolico, per distrarmi, andare un pò su di giri, levarmi sta sensazione di dosso.
Se tu fossi rimasta e io fossi rinsavito.... Ero più responsabile, perché eravamo in due, dovevo pensare al nostro di bene, e mi sarei tenuto stretto quel posto di lavoro, anche soffrendo, anche prendendo a pugni il muro, fino a sanguinare.
Ora sono qui, da solo, né carne né pesce, passeggio fino in centro, costruisco fantasie di ricchezza per darmi qualche stimolo, ma il telefono non quilla, e.mail non mi arrivano, soldi ne spendo, dopodomani c'è da pagare l'affitto, e io sono qui a marcire, nell'indifferenza, nell'inutilità.
Con te ho sbagliato, e quando hai chiuso la porta, l'hai chiusa per sempre. Non hai lasciato aperto nemmeno il più piccolo spiraglio. Non te ne frega più nulla di nulla. Eppure, c'era qualcosa di forte...
Seconde possibilità, dopo che mi hai mollato, non me ne hai date. Me le avevi date in corso, ma avevo bisogno di uno shock che mi facesse rinsavire.
Quanto al lavoro... Oggettivamente, visti i risultati, ho sbagliato. I risultati parlano. Ne ho fatto una questione di principio, di etica. Ma questa società se ne frega dei principi o dell'etica.
Un atteggiamento infantile, non c'è altra spiegazione. Speravo che una sorta di "mano invisibile" avrebbe fatto giustizia.
Ma questa mano non c'è. Non c'è in amore, non c'è per il lavoro, né per le finanze.
Credevo nelle seconde possibilità, ma io le seconde possibilità ce le ho avute solo in famiglia. Dovevano prendemi a bastonate, altro che perdonare. Così avrei capito.
Ora, credo di aver capito.
Ma è troppo tardi... Sono un morto che cammina, distrutto dal dolore.
Passeggio, fumo, mi strafogo di caffè.
Senza un futuro, ma solo un agghiacciante presente. I pochi momenti in cui riesco a essere positivo si scontrano poco dopo con una realtà che va avanti senza di me, né sembro mancarle. Lei va avanti, io rimango indietro, e divento sempre più piccolo, fino a diventare un puntino. Verrà il giorno in cui sparirò proprio.
Avevo amore e una buona posizione. Ho distrutto tutto. Tutto.
Ho sempre odiato la realtà, così com'è configurata. Non mi sono mai trovato a mio agio, né ho provato felicità duratura.
Ma sto scoprendo che è ancora peggio.
Vorei poter riabbracciare quel tesoro che mi è sfuggito,
e ricominciare a lavorare come un pazzo, per farmi una posizione
riprendere gli studi all'accademia, incontrare di nuovo quel mio amico
Invece sono un morto che cammina.
La domanda non è SE, ma è QUANDO.
E... cosa me ne faccio delle lezioni che ho imparato, se non ho più la possibilità di mettermi in gioco?
Cosa me ne faccio di tutto questo... Lo sto divulgando agli altri, tramite i miei blog. Sto aiutando delle persone, voglio che non commettano i miei stessi errori, voglio che non soffrano né facciano soffrire.
Ma io un futuro non ce l'ho.
Vorrei ancora un abbraccio da lei. Uno solo, ma lungo. In cui dimenticarmi anche solo per pochi secondi, di tutta questa merda.
Ma nemmeno quello posso avere.
Lei è avanti, immersa nella realtà, io... ormai sono fuori.
Non c'è più senso alcuno, né prospettiva
c...o ho 26 anni... possibile che debba finire già così?