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Vecchio 07-09-2017, 21:32   #1
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L'avatar di Moony
 

Non ero/non sono clinicamente depressa. O meglio, non ho ancora una diagnosi accertata. Nella mia storia, sentivo di essere "depressa" per ovvie ragioni: il non fare completamente niente durante le giornate. Da due anni a questa parte, a malapena avevo voglia di lavarmi. Anche se sono sempre riuscita a nascondere il tutto agli altri.
Poi è successo qualcosa. No, col cà che si fa tutto con la forza di volontà. Sono riuscita a fare un micro passo avanti, decidendomi semplicemente di andare da una psicologa, parlandone con i miei (anche se ho solo detto loro di aver bisogno di consulti per chiarimenti), in che modo?
Arrivando all'esaurimento nervoso.
Potrei dire una banalità/ovvietà, ma forse neanche tanto. Arriverà quel momento in cui si esplode, in cui più nulla è sopportabile, nemmeno la più piccola cosa. Quel momento che credi non sarebbe mai arrivato, dopo esserti illuso di essere abituato alla depressione, di considerarla tua compagna di vita.

Non riuscivo a capire tutte quelle persone che ne uscivano, semplicemente dicendo "bisogna volerlo". Ho sempre trovato impossibile volerlo, che si può fare basandosi sulla propria volontà.
Ora invece capisco. Capisco che è una grande stro*****.
Bisogna esplodere, finire la pazienza, raggiungere il culmine della sopportazione, solo allora cambierà qualcosa.
Ecco perché alcuni riescono a suicidarsi. Ecco perché altri ne escono.

O almeno, io la vedo così e spero di riuscire a cogliere questa opportunità in bene.

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Jupiter (07-09-2017), Masterplan92 (07-09-2017)
Vecchio 07-09-2017, 22:15   #2
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L'avatar di StacyFreak
 

Ti dico, sono uscita dalla depressione grazie alla forza di volontà, ma non ci sarei riuscita se non avessi toccato prima il fondo. Sembra che per darmi una smossa in qualcosa debba prima arrivare all'apice della negatività.
Vecchio 08-09-2017, 03:35   #3
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Ti dico, sono uscita dalla depressione grazie alla forza di volontà, ma non ci sarei riuscita se non avessi toccato prima il fondo. Sembra che per darmi una smossa in qualcosa debba prima arrivare all'apice della negatività.
Esatto, bisogna proprio arrivare allo stremo. Il dopo, a prescindere, si smuove per forza, con le buone o con le cattive.
Sono contenta per te se sei riuscita ad uscirne!

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StacyFreak (08-09-2017)
Vecchio 08-09-2017, 03:54   #4
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Quando non hai più nulla da perdere se non le tue catene, hai tutto da guadagnare,
Diviene più facile " fare", perchè sai che più in basso non puoi cadere ( o almeno lo pensi) se pur andrà ancora male.
Vecchio 08-09-2017, 04:01   #5
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L'avatar di Noriko
 

Non se ne esce peggiorando o toccando il fondo perché poi la risalita è doppiamente complicata, almeno per me è stato così.
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berserk (08-09-2017)
Vecchio 08-09-2017, 04:03   #6
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Non se ne esce peggiorando o toccando il fondo perché poi la risalita è doppiamente complicata, almeno per me è stato così.
Tu come hai fatto?

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Vecchio 08-09-2017, 04:09   #7
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Tu come hai fatto?

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Ho fatto che dopo ho dovuto prendere una caterva di farmaci.
Vecchio 08-09-2017, 04:11   #8
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Ho fatto che dopo ho dovuto prendere una caterva di farmaci.
Ma ne stai uscendo?
Perché se la risposta è sì, la mia è comunque una soluzione. Estrema, scomoda e con conseguenze di non poco conto, ma sempre una soluzione.

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Vecchio 08-09-2017, 04:31   #9
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Ma ne stai uscendo?
Perché se la risposta è sì, la mia è comunque una soluzione. Estrema, scomoda e con conseguenze di non poco conto, ma sempre una soluzione.

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Il mio problema è cronico e devo prendere farmaci a vita.

La tua non è una soluzione perché così non soddisfi nessun bisogno o desiderio.

Se puoi usa come soluzione le tue energie per uscirne e prevenire e non per peggiorare.
Vecchio 08-09-2017, 04:38   #10
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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Il mio problema è cronico e devo prendere farmaci a vita.

La tua non è una soluzione perché così non soddisfi nessun bisogno o desiderio.

Se puoi usa come soluzione le tue energie per uscirne e prevenire e non per peggiorare.
Mi spiace, scusa l'indelicatezza..
Comunque sono già esplosa e la forza di volontà poco ha a che fare.
Per muovermi, ho avuto bisogno di arrivare a raschiare il fondo, di non farcela più né mentalmente né fisicamente.

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Noriko (08-09-2017)
Vecchio 08-09-2017, 13:24   #11
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L'avatar di StacyFreak
 

E' una questione di autoconvincimento. Il che non significa che devi fare finta che i problemi non ci siano, ma stamparti in testa che le soluzioni si trovano, soprattutto da lucidi ed a mente fredda, e che certi problemi (non oggettivi) spariscono dal momento che non gli attribuisci valore, o li accetti o smetti di pensarli come problemi impossibili da risolvere (che spesso non è così, poi dipende dalla situazione).
Quando ero depressa, non c'era modo di uscirne a mio avviso, perché era come se fossi costantemente fatta e fossi andata in loop su certe convinzioni di autosvalutazione enormi, nonché sulla mia impotenza nel dare alle cose una piega diversa e migliore. Ogni tanto scattava il grilletto e pensavo che fosse tutto più facile di come me lo vivessi, ed infatti ciò portava a sentirmi improvvisamente allegra e leggera quando per anni il pensiero del suicidio è stato un sottofondo costante (ed una volta c'ero quasi riuscita)... Poi non ci credevo abbastanza, la fiammella si riassopiva e tornavo sui miei passi. Bada che mi succede ancora di perdere le speranze quando sono triste, ma non cedo al pensiero che possa ricaderci, che scambiare tristezza con depressione è il primo passo per rientrarci.
Pochi giorni dopo aver ritentato la ''scappatoia'' è come se un fulmine m'avesse rischiarato la visione che avevo del tutto ed ho iniziato a chiedermi perché ce l'avessi tanto con me stessa e conseguentemente a mettere in dubbio le costruzioni mentali che mi portavano a pensare che fosse già tutto stabilito, che non avessi via d'uscita, che facevo troppo schifo per stare su questa terra in maniera dignitosa e via dicendo.
Hai tanti buoni motivi per incanalarti verso un flusso di pensieri diverso, a partire dal fatto che quello che hai seguito finora t'ha portato a desiderare di abbandonarlo ed a stare male. E' ovvio che continuando su questi passi il futuro si prospetta nero, passano gli anni, ci si indurisce sempre di più e diventa tutto ancora più buio e difficile da superare, ormai s'è cementificato in testa! Ma non è un bell'affare portarcisi da soli verso una certezza del genere. E' come se decidessi di affittare una casa non ammobiliata, senza riscaldamento, con le tubature rotte e la ruggine che esce dal rubinetto, perché non me ne frega un ca***, va bene qualsiasi topaia e poi lamentarmi di quanto ci vivo male e di quanto incida sul mio umore viverci, ma quando passa il proprietario rinnovo il contratto per altri boh, quattro anni. L'esempio non è il massimo, ma bene o male mi sembra adeguato.

lifeisnow ha una firma che è esattamente quello che sostengo io ed in cui serve credere per darsi una possibilità di miglioramento: Nella mente ha origine la sofferenza; nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.
Se vuoi uscirne, devi partire da questo, poi il modo di porre fine alla sofferenza è soggettivo, ma la capacità intanto ce l'hai, sappilo.
Ringraziamenti da
Equilibrium (08-09-2017), hermit94 (08-09-2017)
Vecchio 08-09-2017, 13:54   #12
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Io,dopo il fondo, ho trovato altri fondi.
Ringraziamenti da
Keith (08-09-2017), Masterplan92 (08-09-2017), Mushroom (08-09-2017)
Vecchio 08-09-2017, 15:09   #13
Esperto
L'avatar di dotrue
 

Mitica claire...
Come uscirne è un fatto individuale...conta molto se uno ha altre problematiche, come viene seguito, se ha agganci sociali...il discorso del toccare il fondo lo trovo assurdo xchè molto pericoloso: è come dire che uno con la cirrosi deve continuare a bere fino a che va in coma x insufficienza epatica, e poi se sopravvive ha "imparato" la lezione e può cominciare a curarsi. Meglio sempre prenderle per tempo le cose.
A proposito, io da più di un decennio nn ne sono più uscito completamente...si certo, sono riuscito a fare qualcosa nel frattempo, ma ogni tanto ripiombo nel mio "angosciante torpore" e mi devo risollevare ogni volta...
Ringraziamenti da
Noriko (09-09-2017)
Vecchio 08-09-2017, 15:43   #14
Intermedio
L'avatar di Moony
 

Io nella mia personale esperienza, non ho trovato altre soluzioni.
Non sono mai riuscita a pensare diversamente, non riuscivo nemmeno a chiedere aiuto a qualche professionista. Blocco totale, passavo le mie giornate sul letto e l'unica distrazione era la sera, al pc, a cazzeggiare su qualche gioco fino al mattino. È quasi come se la depressione fosse all'infuori di me, fosse un mostro con una sua volontà, che mi teneva legata.
Invidio e mi congratulo con chi se l'è cavata con le proprie forze, perché a me sembra impossibile.

Sì, meglio prenderle per tempo, ma sembra quasi che bisogna sperare che qualche psicofarmaco sia d'aiuto. Anche se chi si è rivolto a professionisti, è già un passo avanti.

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Vecchio 08-09-2017, 16:06   #15
Esperto
L'avatar di berserk
 

Quote:
Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Non se ne esce peggiorando o toccando il fondo perché poi la risalita è doppiamente complicata, almeno per me è stato così.
Concordo pienamente
Aggiungo che dopo le ultime due mazzate non mi son mai ripreso totalmente,nonostante i farmaci nonostante l'impegno.Ovvio(e per fortuna)non per tutti è così.
Vecchio 08-09-2017, 16:30   #16
Esperto
L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Moony Visualizza il messaggio
Non ero/non sono clinicamente depressa. O meglio, non ho ancora una diagnosi accertata. Nella mia storia, sentivo di essere "depressa" per ovvie ragioni: il non fare completamente niente durante le giornate. Da due anni a questa parte, a malapena avevo voglia di lavarmi.
Ecco, per me, purtroppo (o forse è meglio dire "per fortuna", non saprei) questo punto non è mai arrivato, ci sono andato vicino e ci sto vicino anche ora, ma non ho mai toccato il fondo. Questo secondo me rende la situazione ancor più grave in quanto si cronicizza, ma si cronicizza ad un livello basso, molto basso in cui riesci a malapena a sopravvivere. Andare a lavoro è un'azione di una fatica ESTREMA, ma purtroppo il mio carattere, la mia età e il mio autocontrollo non mi permettono colpi di testa, azioni ribelli.. e quindi si rimane in una palude melmosa in cui non ci si suicida e non si rifiorisce.. si rimane degli zombi metropolitani, come se ne vedono "tanti" in giro.

Ritornare dallo psichiatra è una opzione che sto considerando, anche se comporterebbe il ricominciare un'altro iter di farmaci, etc.

Non ho capito se tu alla fine ne sei uscita..
Vecchio 08-09-2017, 16:56   #17
Esperto
L'avatar di Equilibrium
 

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Originariamente inviata da xtal* Visualizza il messaggio
E' una questione di autoconvincimento. Il che non significa che devi fare finta che i problemi non ci siano, ma stamparti in testa che le soluzioni si trovano, soprattutto da lucidi ed a mente fredda, e che certi problemi (non oggettivi) spariscono dal momento che non gli attribuisci valore, o li accetti o smetti di pensarli come problemi impossibili da risolvere (che spesso non è così, poi dipende dalla situazione).
Quando ero depressa, non c'era modo di uscirne a mio avviso, perché era come se fossi costantemente fatta e fossi andata in loop su certe convinzioni di autosvalutazione enormi, nonché sulla mia impotenza nel dare alle cose una piega diversa e migliore. Ogni tanto scattava il grilletto e pensavo che fosse tutto più facile di come me lo vivessi, ed infatti ciò portava a sentirmi improvvisamente allegra e leggera quando per anni il pensiero del suicidio è stato un sottofondo costante (ed una volta c'ero quasi riuscita)... Poi non ci credevo abbastanza, la fiammella si riassopiva e tornavo sui miei passi. Bada che mi succede ancora di perdere le speranze quando sono triste, ma non cedo al pensiero che possa ricaderci, che scambiare tristezza con depressione è il primo passo per rientrarci.
Pochi giorni dopo aver ritentato la ''scappatoia'' è come se un fulmine m'avesse rischiarato la visione che avevo del tutto ed ho iniziato a chiedermi perché ce l'avessi tanto con me stessa e conseguentemente a mettere in dubbio le costruzioni mentali che mi portavano a pensare che fosse già tutto stabilito, che non avessi via d'uscita, che facevo troppo schifo per stare su questa terra in maniera dignitosa e via dicendo.
Hai tanti buoni motivi per incanalarti verso un flusso di pensieri diverso, a partire dal fatto che quello che hai seguito finora t'ha portato a desiderare di abbandonarlo ed a stare male. E' ovvio che continuando su questi passi il futuro si prospetta nero, passano gli anni, ci si indurisce sempre di più e diventa tutto ancora più buio e difficile da superare, ormai s'è cementificato in testa! Ma non è un bell'affare portarcisi da soli verso una certezza del genere. E' come se decidessi di affittare una casa non ammobiliata, senza riscaldamento, con le tubature rotte e la ruggine che esce dal rubinetto, perché non me ne frega un ca***, va bene qualsiasi topaia e poi lamentarmi di quanto ci vivo male e di quanto incida sul mio umore viverci, ma quando passa il proprietario rinnovo il contratto per altri boh, quattro anni. L'esempio non è il massimo, ma bene o male mi sembra adeguato.

lifeisnow ha una firma che è esattamente quello che sostengo io ed in cui serve credere per darsi una possibilità di miglioramento: Nella mente ha origine la sofferenza; nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.
Se vuoi uscirne, devi partire da questo, poi il modo di porre fine alla sofferenza è soggettivo, ma la capacità intanto ce l'hai, sappilo.
Ecco questo andrebbe bene scritto anche nel topic del peso del passato e del futuro
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StacyFreak (08-09-2017)
Vecchio 08-09-2017, 17:01   #18
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L'avatar di Moony
 

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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Ecco, per me, purtroppo (o forse è meglio dire "per fortuna", non saprei) questo punto non è mai arrivato, ci sono andato vicino e ci sto vicino anche ora, ma non ho mai toccato il fondo. Questo secondo me rende la situazione ancor più grave in quanto si cronicizza, ma si cronicizza ad un livello basso, molto basso in cui riesci a malapena a sopravvivere. Andare a lavoro è un'azione di una fatica ESTREMA, ma purtroppo il mio carattere, la mia età e il mio autocontrollo non mi permettono colpi di testa, azioni ribelli.. e quindi si rimane in una palude melmosa in cui non ci si suicida e non si rifiorisce.. si rimane degli zombi metropolitani, come se ne vedono "tanti" in giro.

Ritornare dallo psichiatra è una opzione che sto considerando, anche se comporterebbe il ricominciare un'altro iter di farmaci, etc.

Non ho capito se tu alla fine ne sei uscita..
Ci sto provando ad uscirne.
Mi piacerebbe riprendere l'università, la facoltà di psicologia, solo che è dura.
Per il momento, andrò da una psicologa, che è comunque un passo avanti non da poco, come potrebbe sembrare, considerato che ero totalmente bloccata.

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Vecchio 08-09-2017, 17:57   #19
Esperto
L'avatar di Keith
 

Quote:
Originariamente inviata da Moony Visualizza il messaggio
Ci sto provando ad uscirne.
Mi piacerebbe riprendere l'università, la facoltà di psicologia, solo che è dura.
Per il momento, andrò da una psicologa, che è comunque un passo avanti non da poco, come potrebbe sembrare, considerato che ero totalmente bloccata.

Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk
Non è per niente da poco, è un grosso passo avanti
Vecchio 08-09-2017, 19:29   #20
Esperto
L'avatar di berserk
 

Volevo aggiungere che senza recuperare la socialità non se ne esce,la mia irrecuperabilità o il mio timore di essa nasce da quello stato di (auto)privazione dell'altro che non riesco a sovvertire e a cui forse mi son abituato.
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