Ilsaggio

Un po' come si dice a poker, se entro venti minuti non trovi il pollo,il pollo sei tu..

Sono anni che vedo persone normali intorno a me,che hanno relazioni,amicizie interessi obiettivi...

Sono strano io, noioso e solitario.

In una parte remota c'è sempre quel desiderio di provare a lasciare tutto e ripartire dando altre priorità alla mia vita.

L'ultimo giorno felice della mia vita,non lo ricordo.

dystopia

Bisognerebbe capire cosa intendi per normalità. "Normale" significa "aderente alla norma" e la relativa "norma" può cambiare da un contesto all'altro. Non esiste una normalità assoluta, al massimo esiste un modello di normalità vigente in un certo contesto. Secondo me questo tuo sentirti anormale (=rispetto agli altri) significa che devi identificare le tue priorità e la tua idea di felicità, non avendo ancora definito questi "elementi base" hai questo senso di incertezza.

Kitsune

Penso che si voglia essere normali non tanto per sentirsi inclusi ma per avere qualcosa che non si ha e che si invidia ai normali. Il ragionamento è il seguente: "perché quella persona è così ha questo e quello" allora si può pensare di fare il procedimento inverso.. ovvero ottenere questo e quello e sperare di diventare così, si può cominciare fingendo.

Darby Crash

in realtà mi pare che l'abbia spiegato. Ha definito le persone normali come coloro "che hanno relazioni,amicizie interessi obiettivi..."

esteem

Io sono diciamo nella sfera della normalità e in effetti non è male.

Hor

"L'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale", cantava Lucio Dalla.

Io, comunque, su molte cose non mi interessa essere normale.
Preferirei fosse piuttosto la società ad accettare le mie anormalità.

CamillePreakers

Il treno per essere normali secondo me passa durante l'infanzia e se te lo fanno perdere non torna più.
Fare dei miglioramenti tuttavia è possibile.

CamillePreakers

Il treno per essere normali secondo me passa durante l'infanzia e se te lo fanno perdere non torna più.
Fare dei miglioramenti tuttavia è possibile.
Cioè essere normali è molto più che avere ''amicizie, relazioni, interessi e obiettivi''...

CamillePreakers

Il treno per essere normali secondo me passa durante l'infanzia e se te lo fanno perdere non torna più.
Fare dei miglioramenti tuttavia è possibile.
Cioè essere normali è molto più che avere ''amicizie, relazioni, interessi e obiettivi''... quelli sono obiettivi che è possibile realizzare anche se con molta più fatica.

Trinacria

Io pur non avendo nessuna di queste cose mi sento normale, secondo il mio punto di vista sono tutti gli altri a sembrarmi strani. Per me tutto ciò che non faccio io è anormale. Chi lo dici che sono gli altri quelli normali? Per me sono loro quelli strani.

dystopia

Ieri ho risposto tardi al 3d quindi mi era sfuggita questa parte ops.

Comunque l'importante è capire se queste caratteristiche elencate sono davvero significative anche per lui, oppure se vi attribuisce valore solo perché gli altri le hanno, tornando all'idea di identificare le cose importanti per lui.

Cioè stavo parlando di priorità degli altri VS priorità sue, non necessariamente corrispondenti.

dystopia

Per esempio, confrontiamo due diversi modelli di famiglia:

- Nel primo modello i genitori sono entrambi laureati, per loro è indispensabile che i figli ricevano un'istruzione elevata, per loro è qualcosa di irrinunciabile.
- Nel secondo modello invece i genitori sono entrambi non laureati, si nota in loro un certo disprezzo per le persone con titoli di studio altissimi, le considerano dei parlatori che non dicono niente di concreto. A loro basta che i figli finiscano la scuola dell'obbligo, per loro più che sufficiente.

Entrambi i modelli esistono, con pregi e difetti.
Quindi i valori e i concetti portanti (=la normalità, la norma da seguire) cambiano da un contesto all'altro.

CamillePreakers

per me ''normalità'' significa avere un buono stato di salute psicologico e non vivere in situazioni di particolare disagio o degrado.

dystopia

Ok, nel sistema che immagino io quello corrisponde al "benessere" che idealmente fa da base a tutto il resto, invece la "normalità" la vedo come un livello ulteriore, che sfocia più nei valori, quindi va più nel soggettivo

* il Benessere lo vedo come necessità universale, invece la Normalità la considero variabile e legata al contesto di appartenenza (questo in base al sistema che immagino io)

Omnia728

Esattamente, quante volte anch'io non mi sono sentita normale e continuo a non sentirmi tale ancora oggi perché seguo dei modelli altrui che io in realtà disprezzo ma non riesco a distaccarmene perché fatico a definire cos'è per me la felicità o la soddisfazione

dystopia

Succede anche a me. Quando mi è capitato di seguire dei modelli per autoimposizione alla lunga questo mi ha causato malessere

Crepuscolo

Più che essere normali, la domanda giusta è "come apparire normale agli occhi degli altri?" Diciamo che è impossibile apparire normali a tutti, c'è sempre qualcuno che ti considererà strano per qualche motivo, perché le persone non sono tutte uguali.
In generale però avere un buon lavoro, almeno un hobby, degli amici, una vita sessuale attiva ed essere socievoli può rientrare nella definizione di "normalità" per la nostra società attuale.

NatoMorto

Non importa essere normali... Basterebbe non avere malattie mentali

esteem

Beh le cose sono collegate. Se non hai vita sociale, lavoro, relazioni, interessi, ti viene certamente affibbiata qualche patologia

Xchénnpossoreg?

La normalità non è sinonimo di felicità. Vedo persone infelici con lavori dignitosi, affetti, vacanze programmate.
La vera felicità richiede uno sforzo molto più grande.. e purtroppo è difficile da afferrare (e mantenere).