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Vecchio Oggi, 09:57   #301
Avanzato
 

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Originariamente inviata da Sasuke Visualizza il messaggio
Hai fatto benissimo, i conti deposito comunque al momento hanno un tasso che è più alto dell'inflazione basta farli per dodici mesi e rivalutare la situazione a scadenza, occhio che se il pac te l'ha offerto la tua banca ci sono costi che ti mangiano tutto il profitto.
Ho già dei CD aperti da un paio di anni, quanto i tassi erano al 5 - 5,50 % e sono in scadenza a fine anno, poi valuterò il miglior tasso / banca alla loro scadenza.

Il PAC l'ho fatto in autonomia, sperando che al momento del bisogno / exit il mercano sia in UP
Vecchio Oggi, 10:02   #302
Esperto
L'avatar di Sasuke
 

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Originariamente inviata da SenzaUscita Visualizza il messaggio
Ho già dei CD aperti da un paio di anni, quanto i tassi erano al 5 - 5,50 % e sono in scadenza a fine anno, poi valuterò il miglior tasso / banca alla loro scadenza.

Il PAC l'ho fatto in autonomia, sperando che al momento del bisogno / exit il mercano sia in UP
Ottimo che l'hai fatto in autonomia e ottimi i tassi dei CD al momento rendono la metà dei tuoi.
Vecchio Oggi, 10:14   #303
Esperto
L'avatar di Stasüdedòs
 

Big o small money, una cosa che molti sottovalutano per costruire un buon patrimonio è la capacità di RISPARMIO !!
Quella, oltre ad essere più controllabile, gestibile e dipendente dal diretto interessato, specie se disposto a fare rinunce e sacrifici, incide molto, molto più della spasmodica ricerca di super rendimenti da asset più o meno rischiosi e volatili, su cui però l'investitore non può avere alcun controllo, se non affidandosi al mercato nella speranza che continui a crescere secondo le sue aspettative, e difficilmente replicabili con costanza negli anni, oltre che non garantiti da niente e da nessuno nel futuro a prescindere.

Esempi? Prendiamo due persone, entrambe hanno i classici 1500 euro netti di stipendio al mese x 13 mensilità e in un anno guadagnano perciò circa 20k.

[Caso 1, breve termine (2 anni)]

- Tizio ha elevata capacità di risparmio, mette via il 60% (12000 euro) del suo reddito annuo, ed è un investitore prudente che non vuole rischiare troppo, accontentandosi di un 3% netto annuo.
- Caio è più spendaccione ma comunque risparmia un dignitoso 20% (4000 euro) del suo reddito annuo, investendolo però molto più aggressivamente e ottenendo, con un po' di fortuna, un rendimento netto del 20% (!!) in entrambi questi 2 anni.

Alla fine del 2° anno, chi tra Tizio e Caio avrà accumulato più patrimonio?

Tizio:
- anno 1): 12000 + 3% = 12360 euro
- anno 2): 12360 + 12000 = 24360 + 3% = 25091 euro
Caio:
- anno 1): 4000 + 20% = 4800 euro
- anno 2): 4800 + 4000 = 8800 + 20% = 10560 euro

Tizio, nonostante rendimenti modesti, si ritrova con un patrimonio grande più del doppio rispetto a Caio col suo 20% replicato per 2 anni di fila.

[Caso 2, lungo termine (20 anni)]

Sia Tizio che Caio conservano la loro capacità di risparmio costante nel tempo, come visto nel caso 1 (12000 e 4000 euro).
Tizio continua a ottenere sempre il suo tranquillo 3% netto, rendimento sostenibile anche per il lungo periodo.
Mentre Caio, accorgendosi di non essere il nuovo Warren Buffet, si scontra con la realtà e vede ridursi il suo rendimento MEDIO su base ventennale a un comunque eccellente 10% netto annuo, più del triplo del prudente Tizio e ben superiore alla media dei mercati azionari globali (che storicamente hanno dato il 7-8-9% medio ma lordo). Sarà riuscito il sorpasso?

Dai calcoli excel:

- Tizio: dopo 20 anni, col 3% netto medio di rendimento, e reinvestendo ogni anno 12k di nuovo risparmio, si ritrova un patrimonio di circa 332k euro
- Caio: dopo 20 anni, col 10% netto medio di rendimento, e reinvestendo ogni anno 4k di nuovo risparmio, si ritrova un patrimonio di circa 252k euro

Quindi nonostante rendimenti nettamente inferiori (meno di un terzo) ma capacità di risparmio tre volte più grande, la differenza si è ridotta, tuttavia Tizio è riuscito comunque a conservare un vantaggio su Caio di 70k pure dopo 20 anni di interesse composto a lavorare nettamente più a favore di Caio col suo 10%.

Ovvio che allungando ulteriormente i tempi e/o aumentando la capacità di risparmio di Caio, i risultati cambierebbero, ma questo era solo un esempio per far capire come, nella costruzione di un patrimonio di tutto rispetto, un risparmio nettamente superiore, pur investito prudentemente, sia in grado di incidere (specie nel breve ma anche a lungo termine) più di rendimenti netti a doppia cifra e costanti.
Vecchio Oggi, 10:32   #304
Esperto
L'avatar di Sasuke
 

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Originariamente inviata da Stasüdedòs Visualizza il messaggio
Big o small money, una cosa che molti sottovalutano per costruire un buon patrimonio è la capacità di RISPARMIO !!
Quella, oltre ad essere più controllabile, gestibile e dipendente dal diretto interessato, specie se disposto a fare rinunce e sacrifici, incide molto, molto più della spasmodica ricerca di super rendimenti da asset più o meno rischiosi e volatili, su cui però l'investitore non può avere alcun controllo, se non affidandosi al mercato nella speranza che continui a crescere secondo le sue aspettative, e difficilmente replicabili con costanza negli anni, oltre che non garantiti da niente e da nessuno nel futuro a prescindere.

Esempi? Prendiamo due persone, entrambe hanno i classici 1500 euro netti di stipendio al mese x 13 mensilità e in un anno guadagnano perciò circa 20k.

[Caso 1, breve termine (2 anni)]

- Tizio ha elevata capacità di risparmio, mette via il 60% (12000 euro) del suo reddito annuo, ed è un investitore prudente che non vuole rischiare troppo, accontentandosi di un 3% netto annuo.
- Caio è più spendaccione ma comunque risparmia un dignitoso 20% (4000 euro) del suo reddito annuo, investendolo però molto più aggressivamente e ottenendo, con un po' di fortuna, un rendimento netto del 20% (!!) in entrambi questi 2 anni.

Alla fine del 2° anno, chi tra Tizio e Caio avrà accumulato più patrimonio?

Tizio:
- anno 1): 12000 + 3% = 12360 euro
- anno 2): 12360 + 12000 = 24360 + 3% = 25091 euro
Caio:
- anno 1): 4000 + 20% = 4800 euro
- anno 2): 4800 + 4000 = 8800 + 20% = 10560 euro

Tizio, nonostante rendimenti modesti, si ritrova con un patrimonio grande più del doppio rispetto a Caio col suo 20% replicato per 2 anni di fila.

[Caso 2, lungo termine (20 anni)]

Sia Tizio che Caio conservano la loro capacità di risparmio costante nel tempo, come visto nel caso 1 (12000 e 4000 euro).
Tizio continua a ottenere sempre il suo tranquillo 3% netto, rendimento sostenibile anche per il lungo periodo.
Mentre Caio, accorgendosi di non essere il nuovo Warren Buffet, si scontra con la realtà e vede ridursi il suo rendimento MEDIO su base ventennale a un comunque eccellente 10% netto annuo, più del triplo del prudente Tizio e ben superiore alla media dei mercati azionari globali (che storicamente hanno dato il 7-8-9% medio ma lordo). Sarà riuscito il sorpasso?

Dai calcoli excel:

- Tizio: dopo 20 anni, col 3% netto medio di rendimento, e reinvestendo ogni anno 12k di nuovo risparmio, si ritrova un patrimonio di circa 332k euro
- Caio: dopo 20 anni, col 10% netto medio di rendimento, e reinvestendo ogni anno 4k di nuovo risparmio, si ritrova un patrimonio di circa 252k euro

Quindi nonostante rendimenti nettamente inferiori (meno di un terzo) ma capacità di risparmio tre volte più grande, la differenza si è ridotta, tuttavia Tizio è riuscito comunque a conservare un vantaggio su Caio di 70k pure dopo 20 anni di interesse composto a lavorare nettamente più a favore di Caio col suo 10%.

Ovvio che allungando ulteriormente i tempi e/o aumentando la capacità di risparmio di Caio, i risultati cambierebbero, ma questo era solo un esempio per far capire come, nella costruzione di un patrimonio di tutto rispetto, un risparmio nettamente superiore, pur investito prudentemente, sia in grado di incidere (specie nel breve ma anche a lungo termine) più di rendimenti netti a doppia cifra e costanti.
Giustissimo, aggiungo che oltre le percentuali di rendimento chi risparmia costantemente in genere abbastanza intelligente e istruito sulla finanza personale da essere molto meno soggetto al financial stress, il che gli evita di spostare continuamente i suoi investimenti e osservare compulsivamente i mercati.
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