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29-07-2021, 15:03
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Cmq a una domanda del genere non c'è risposta perchè cio che si vuole cambia col cambiare di noi e delle situazioni, delle esperienze e dei vissuti.
Io oggi potrei anche dire cosa voglio, ma poi molto è condizionato da paure ,da preconcetti, dal giudizio esterno, dai bisogni del momento, da credenze assimilate, dalla sicurezza (dalle abilità acquisite), ecc ecc...
Insomma, la vita poi è come un viaggio, si può pensare di prendere l'autostrada per andare via dritto e senza paturnie dal punto v al punto m, oppure fare tutto un percorso alternativo per scoprire anche cosa ci sta fuori dalla tratta autostradale con la certezza che al punto m ci arriverai sicuramente e comunquemente!
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Ultima modifica di Equilibrium; 29-07-2021 a 15:07.
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29-07-2021, 15:13
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#22
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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lavorare non è bello, ma ti fa sentire "a posto"
perlomeno questo è quello che provo io
non farti troppe questioni di principio, non è obbligatorio avere un meta ambiziosa o un progetto a lungo termine
fai bene quello che puoi fare, quello che stai facendo, innanzi tutto guarda ad obbiettivi che hai davanti, poi ti si apriranno strade e mano a mano le percorrerai, inutile impostare un percorso a lungo termine che poi si sbriciola alla prima difficoltà
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29-07-2021, 15:37
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Fucktardia
Messaggi: 2,078
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https://en.wikipedia.org/wiki/Profes..._certification
vedi se c'è un certificato di valore internazionale inerente una professione che può potenzialmente interessarti poi controlla se l'esame si può sostenere anche in Italia, valuta tutto il valutabile e se il percorso sembra realistico buttati.
SOLO SE HAI VOGLIA E TEMPO DI STUDIARE chiaramente.
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29-07-2021, 16:24
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#24
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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In questo momento non capisco nemmeno che cosa si vive a fare. Figuriamoci cosa farsene di questa roba qua.
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29-07-2021, 18:35
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#25
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Esperto
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 7,386
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È stata una domanda che mi ha sempre ossessionato, la cosa divertente è che lo si chiede addirittura ai bambini.
Faccio un discorso generale al di là del lavoro.
Per capire cosa fare nella propria vita bisogna conoscere sè stessi, e già qua è molto difficile, per conoscere sè stessi bisogna fare esperienze e vedere come reagiamo ad esse, e poi fare una via di mezzo fra quello che siamo e quello che vorremmo essere, sempre parlando realisticamente.
Oggettivamente nella vita devi sopravvivere, non ti è data tutta questa possibilità di scelta, questa è l'unica cosa che dovresti fare nella vita.
Dato che bisogna sopravvivere allora se si usa la logica sì prova a sopravvivere nelle migliori condizioni possibili (senza cadere nella ricerca della perfezione maniacale).
Un uomo è corpo, mente e anima.
Cmq sproloqui a parte io x darmi un minimo di direzione non mi sono mai posto questa domanda supercazzola ma mi sono sempre chiesto: cosa non faresti mai nella vita?
Insieme alla domanda cosa mi piace fare?
Utile conoscere anche i propri limiti, ma non solo, anche i limiti della società in cui vivi e del luogo in cui sei nato.
Non lo so ho scritto tutto in modo disordinato, cmq seguo il topic
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Ultima modifica di Barracrudo; 29-07-2021 a 18:39.
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29-07-2021, 18:37
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#26
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Esperto
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 7,386
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Cmq a una domanda del genere non c'è risposta perchè cio che si vuole cambia col cambiare di noi e delle situazioni, delle esperienze e dei vissuti.
Io oggi potrei anche dire cosa voglio, ma poi molto è condizionato da paure ,da preconcetti, dal giudizio esterno, dai bisogni del momento, da credenze assimilate, dalla sicurezza (dalle abilità acquisite), ecc ecc...
Insomma, la vita poi è come un viaggio, si può pensare di prendere l'autostrada per andare via dritto e senza paturnie dal punto v al punto m, oppure fare tutto un percorso alternativo per scoprire anche cosa ci sta fuori dalla tratta autostradale con la certezza che al punto m ci arriverai sicuramente e comunquemente!
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Ci sono dei punti fermi in ciascuno di noi che non cambieranno mai, dovuti alla morale personale.
X es. Una persona potrà sempre essere contraria ad uccidere un animale, e infatti non punterà mai a lavorare in un macello, oppure x morale una persona non ucciderà mai un altra persona e allora non farà mai il soldato.
Non so se mi sono spiegato, non tutti i nostri paletti cambiano nel corso della nostra vita.
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29-07-2021, 22:49
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#27
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,614
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Per esperienza, posso dirti che ci sono cose di cui hai bisogno, facendo le quali proveresti appagamento, di cui adesso non sei consapevole.
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Ne dubito, quando ci sono di mezzo depressione, anedonia e condizioni esterne per niente favorevoli...
Io non provo più piacere neanche nel mangiare, e dovrebbe essere una cosa di cui ho bisogno per vivere...ma quale vita?
Quote:
Una distinzione comune è tra "lavoro espressivo di sé", un'attività con cui ti impegni attivamente e appassionatamente nella vita: il lavoro del libero; e "lavoro necessario, svolto a fini di sopravvivenza": il lavoro dello schiavo, di chi subisce costrizioni;
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Ho imparato a mie spese che il primo tipo di lavoro si può benissimo trasformare in lavoro del secondo tipo, quello da schiavo. Soprattutto quando ci sono le premesse della nostra condizione.
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29-07-2021, 23:08
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#28
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Noradenalin
Ne dubito, quando ci sono di mezzo depressione, anedonia e condizioni esterne per niente favorevoli...
Io non provo più piacere neanche nel mangiare, e dovrebbe essere una cosa di cui ho bisogno per vivere...ma quale vita?
Ho imparato a mie spese che il primo tipo di lavoro si può benissimo trasformare in lavoro del secondo tipo, quello da schiavo. Soprattutto quando ci sono le premesse della nostra condizione.
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Eh oh, ma la depressione mica ti toglie i bisogni. Il piacere sì, in effetti.
Ma tanto vale fare la "scommessa del fobico", quando si è ancora giovani, e cercare di costruirsi un futuro appagamento sperando di vincerla, prima o poi, la depressione.
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30-07-2021, 00:28
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#29
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Non conosco molti che abbiano scelto cosa fare nella vita e ne siano completamente soddisfatti... Insomma, di persone che fanno il lavoro dei loro sogni (e continuano a ritenerlo tale anche dopo 10 o 20 anni) non so quante ce ne siano.
Personalmente scelsi un percorso universitario tosto ma che mi avrebbe dato la certezza di un lavoro stabile e retribuito più che discretamente.
Le uniche mia vocazioni che ho assecondato sono lo spirito da stakanovista e il forte senso del dovere, che sapevo mi avrebbero sostenuto durante un percorso universitario non semplice.
Per il resto, già sapevo che non avrei svolto alcun lavoro particolarmente esaltante... Ma il lavoro per me è solo un mezzo per poter vivere tranquillamente e togliermi anche qualche sfizio nel tempo libero (viaggi, arte/cultura, cibo/bevande, etc.).
Certo, sarebbe bello avere un lavoro legato a tali sfizi, ma probabilmente è più difficile trovarne uno stabile o che non richieda troppo spirito di iniziativa o che ti permetta comunque di godere di ciò per cui lavori.
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Ultima modifica di Boston; 30-07-2021 a 07:30.
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30-07-2021, 04:14
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#30
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 705
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Are you me?
Ho fatto un intervento non molto tempo fa esattamente su questa questione,in un altro topic.
Lo so, è un mix letale.
Io sono in una situazione praticamente identica,ma ho anche qualche anno in più,e nemmeno il lavoro online.
In alcuni casi questa deriva è facilitata anche da un eccessivo permessivismo genitoriale, oltre che da un'acquisita (e complementare) mentalità del "tutto e subito".
Mi piacerebbe fare quella cosa..ah ma c'è da studiare anni prima..no no, allora niente,io vorrei farla ora , subito.
Voglio l'obbiettivo, senza il percorso.
Voglio il premio,non lo sforzo.
Nell'educazione ricevuta l'andazzo è stato questo, premio senza sacrificio.
Manca proprio la mentalità di quest'ultimo,e naturalmente la depressione ed altri impedimenti oggettivi (fs) non aiutano.
Il tutto per entrare in una realtà che odiamo,e che è potenzialmente foriera di disagi ancora maggiori.
È vero, d'altra parte,che non consideriamo mai la possibilità che invece si possa ottenere qualcosa di positivo, invece che altri pesci in faccia.
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30-07-2021, 08:27
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#31
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,466
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il punto è che questa società è satura nei ruoli, quindi, ognuno di noi è diventato un semplice numero facilmente sostituibile
difficile se non impossibile trovare la propria strada
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30-07-2021, 09:28
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#32
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
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Quote:
Originariamente inviata da Onizuka
Mi sono sempre chiesto come si faccia a capire che direzione prendere nella vita. Avere un sogno, un'aspirazione lavorativa ben precisa. Ed anche avendola, come si possono avere le forze necessarie per realizzarsi? Non credo di soffrire più di depressione, eppure sento di non avere la motivazione per imbarcarmi in nulla di serio. Vedo gli altri intorno a me che intraprendono diverse strade, studiano, cambiano lavori e quant'altro, e io mi chiedo come cavolo ci riescano. Solo il pensare ad anni di studi mi sfianca, non riesco ad essere convinto su nessun percorso e ho sempre avuto grandi difficoltà a concentrarmi e a studiare.
Ogni idea che mi viene la cestino e penso che se non sento una vera convinzione verso di essa è inutile cominciare. Il problema è che questa convinzione non arriva mai.
Studiare non mi riesce, non ho una buona memoria, mi deprimo troppo facilmente e non ho mai avuto un buon metodo di studio, e lavorare fuori mi fa paura (e poi come ho detto non saprei davvero che lavoro potrei fare, mi sembrano tutti alienanti e folli), quindi sono bloccato.
Non capisco se sia semplicemente paura, o il non sapere letteralmente cosa fare, o un mix tra le due che mi impedisce anche solo di prendere seriamente l'eventualità di impegnarmi in qualcosa. O anche la certezza che non potrò mai avere chi mi sostenga in qualche decisione, a parte i miei.
A volte sento come se non valesse la pena di impegnarsi solo per il mio bene.
O magari sono scuse anche queste, ormai non lo so più nemmeno io.
Non capisco come si possa considerare il lavoro stesso come un sogno.
Anche un altro progetto che avevo, ovvero quello di trasferirmi su, l'ho abbandonato poco dopo poiché non ho trovato una sistemazione degna di questo nome e ho dovuto lasciare tutto perché stavo malissimo. Non riesco a resistere agli eventi negativi, mi arrendo velocemente. Fossi stato più forte avrei atteso in quella camera orrenda, cercando almeno un monolocale o un bilocale, e dopo avrei iniziato seriamente a pensare a cosa fare poiché il lavoro online che ho non durerà per sempre (e a volte fatico a reggere anche questo, seppur leggero, questo la dice lunga sulla mia voglia di fare cose serie), ma in cuor mio non sento nessuna convinzione a riguardo. E trasferirsi su senza obiettivi ben precisi, ma solo sperando di fare nuove amicizie tramite il web è totalmente fallimentare. Allo stesso tempo però non ho nessuna voglia di intraprendere percorsi di studio o professionalizzanti qui al sud poiché odio il modo di fare delle persone qui intorno ed uscire mi fa stare solo peggio. Mentre ero su invece ero molto più a mio agio.
Dovrei anche prendere la patente, ma le guide mi spaventano terribilmente, poiché si incentrano molto sui riflessi e sulla manualità, due cose in cui sono un disastro. E la gente in strada è così aggressiva che mi spaventa.
Anche facendo ciò che mi piace (mi viene in mente solo il lavorare in fumetteria o in libreria ad esempio, le uniche cose che potrebbero piacermi) come lavoro secondo me finirebbe per venirmi a noia, diventando un obbligo con orari ben precisi e via dicendo.
Come si può pensare di incasellare le proprie passioni in degli schemi così rigidi? E poi anche se fosse, aprire una fumetteria al giorno d'oggi? Ci vorrebbero migliaia e migliaia di euro, e se fallisse sarebbe davvero la mia fine. Ho pensato se lavorare come dipendente, ma anche qui servirebbe una laurea e c'è troppa competizione, servirebbero voti altissimi per entrare a lavorare in una libreria (in una fumetteria non credo abbiano bisogno di personale). Possibile che bisogna essere sempre delle macchine ultra performanti per fare qualsiasi cosa?
Mi sembra tutto impossibile, in qualsiasi direzione io mi giri vedo il nulla e l'impossibilità di farcela, la troppa competizione, l'aggressività altrui, il cinismo, la follia della gente, le pressioni, le aspettative, gli standard assurdi della società e la pesantezza di qualsiasi percorso, tutti lunghi anni ed estenuanti.
Ed anche qui, come si fa ad avere la forza e la costanza di seguire un percorso di questo tipo per anni e anni (una laurea), con la convinzione sempre a mille che è quello ciò che si vorrà realmente fare?
Io non sono sicuro di niente, è questo il mio eterno problema.
E penso sempre di non potercela fare.
Vorrei sentire prima o poi una forte vocazione per qualcosa, un lampo di genio improvviso che mi faccia pensare che questa volta ce la farò e che sarà quella la mia strada, ma non mi è mai successo.
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Quanto ti capisco... mi rivedo tantissimo in ciò che dici, anche io ho un blocco è come se avessi paura del mondo "degli adulti", il problema è che adesso, o incomincio a curarmi e inizio a vivere normalmente oppure la vedo veramente brutta la situazione per il futuro dopo l'ultima crisi che mi ha traumatizzato poichè stavo per fare un brutto gesto...
Comunque io sono a 0 a livello di titoli di studio e lavorativo, per non parlare del fatto di non avere mai avuto una relazione sentimentale con una ragazza, e la situazione si fa peggiore più che passa il tempo.
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30-07-2021, 09:42
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,886
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Non lo so, io non ho mai capito niente di come si vive. Mi sento solo un osservatore delle vite degli altri.
Forse dovrei prendermi un furgoncino e girare il mondo, potrebbe essere lo stile di vita adatto a me, ma potrebbe essere noioso farlo da solo.
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Ultima modifica di Crepuscolo; 30-07-2021 a 09:51.
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30-07-2021, 12:29
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#34
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Non ho mai avuto interesse verso nessuna professione, vocazione, obiettivi, strade da percorrere ecc...
Ci vogliono far credere che volere è potere, da giovani ci illudono di essere onnipotenti e di poter fare qualsiasi cosa basta impegnarsi. Un grande inganno che viene perpetrato da sempre, in verità solo pochi eletti hanno una vocazione per qualcosa, la gran parte delle persone è programmata per sopravvivere e non avere un ruolo nel mondo. La non accettazione di essere "uno qualsiasi" porta a disturbi mentali, ma ripeto la colpa e di tutti gli adulti che ci hanno fatto credere di essere speciali e tutti votati a fare grandi cose. In realtà siamo stati solo lo specchio dei loro fallimenti, del loro aver vissuto in maniera mediocre.
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30-07-2021, 23:41
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#35
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Intermedio
Qui dal: May 2021
Messaggi: 282
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Dopo tre anni di lavoro e un numero infinito di colloqui fatti posso dirti che al di là di ambizioni/aspirazioni bisogna poi guardare in faccia alla realtà.
Per trovare un lavoro serve nella maggior parte dei casi esperienza pregressa nella mansione, altrimenti manco ti chiamano per un colloquio. A volte cercano giovani in età di apprendistato, lì servirebbe un diploma inerente alla mansione, se non hai esperienza. Altre alternative, oltre alla raccomandazione (se ce l'hai), personalmente non le ho ancora trovate.
Per quanto riguarda la laurea, calcola che questa può sì portarti a sbocchi professionali più "sicuri" e meglio retribuiti (che poi non è detto, dipende dalla laurea), ma in ogni caso le mansioni richiedono un livello di responsabilità a volte difficile da gestire per un fobico, pensa solo a telefonate e riunioni, ma qui dipende dal tuo grado di fobia e da cosa riesci a tollerare. Per me l'uso del telefono è off limits, ad esempio.
Se poi non hai la motivazione e concentrazione per studiare rischi di non riuscire a concludere il percorso universitario.
Se hai già un diploma, io proverei a cercare lavori inerenti a quello.
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31-07-2021, 07:31
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#36
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Non ho mai avuto interesse verso nessuna professione, vocazione, obiettivi, strade da percorrere ecc...
Ci vogliono far credere che volere è potere, da giovani ci illudono di essere onnipotenti e di poter fare qualsiasi cosa basta impegnarsi. Un grande inganno che viene perpetrato da sempre, in verità solo pochi eletti hanno una vocazione per qualcosa, la gran parte delle persone è programmata per sopravvivere e non avere un ruolo nel mondo. La non accettazione di essere "uno qualsiasi" porta a disturbi mentali, ma ripeto la colpa e di tutti gli adulti che ci hanno fatto credere di essere speciali e tutti votati a fare grandi cose. In realtà siamo stati solo lo specchio dei loro fallimenti, del loro aver vissuto in maniera mediocre.
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01-08-2021, 09:00
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#37
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Concordo con Black, il volere è potere è una cazzata portata avanti da media prezzolati e persone rincitrullite dai suddetti.
Almeno il 70% di quello che otterremo non dipende da noi. Non scegliamo quasi niente, se nascere o meno, in quale famiglia, in quale Paese, con che QI o aspetto fisico. Manco il nome scegliamo.
Nella storia poche persone hanno fatto davvero la differenza, e oggi ancora di più, con da un lato poche persone che possono provare a seguire la loro vocazione e talento, e dall'altro uno stuolo di impiegati alla Camera Cafè, che sbarcano il lunario seguendo la tortura quotidiana e sempre più inutile del timbraggio cartellino 9-18 alla fantozziana memoria.
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05-08-2021, 17:40
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#38
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 920
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Secondo me il problema è all'origine famigliare, se in famiglia nessuno ti stimola o c'è poco affetto ci saranno meno motivazioni negli interessi.
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05-08-2021, 20:09
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#39
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,466
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Quote:
Originariamente inviata da Svalvolato
Concordo con Black, il volere è potere è una cazzata portata avanti da media prezzolati e persone rincitrullite dai suddetti.
Almeno il 70% di quello che otterremo non dipende da noi. Non scegliamo quasi niente, se nascere o meno, in quale famiglia, in quale Paese, con che QI o aspetto fisico. Manco il nome scegliamo.
Nella storia poche persone hanno fatto davvero la differenza, e oggi ancora di più, con da un lato poche persone che possono provare a seguire la loro vocazione e talento, e dall'altro uno stuolo di impiegati alla Camera Cafè, che sbarcano il lunario seguendo la tortura quotidiana e sempre più inutile del timbraggio cartellino 9-18 alla fantozziana memoria.
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non sono d'accordo, tu devi guardare alle persone nella media e non i casi limite che hanno fatto la storia, perchè se è vero che più benestante è la famiglia e più occasioni si hanno è anche vero che la volontà fa tanto se ovviamente parliamo di obiettivi inerenti al così detto "sistemarsi". La forza di volontà è tutto per raggiungere certi risultati e le occasioni non cadono dal cielo (salvo casi eccezionali)
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06-08-2021, 00:11
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#40
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,614
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Quote:
Originariamente inviata da Mik80
Secondo me il problema è all'origine famigliare, se in famiglia nessuno ti stimola o c'è poco affetto ci saranno meno motivazioni negli interessi.
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Non sempre.
La mia famiglia ha sempre cercato di stimolarmi, spronarmi e sostenere le mie scelte come ha potuto, spesso anche pressando troppo e forseè per questo che si è ottenuto l'effetto contrario.
Ad ogni modo, alla fine mi sono ritrovato comunque in una condizione di vita di merda e ad affrontare disturbi psichiatrici
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