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Vecchio 05-03-2012, 16:06   #21
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Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
Se i bambini hanno lo stesso DNA e vivono le stesse identiche esperienze, secondo me saranno identici.
però i due, anche in questo caso, non dovrebbero stare nella stessa stanza, ma in posti differenti seppur identici, dove non si possano vedere, altrimenti uno vivrebbe in modo differente le interazioni con il suo gemello e questo li differenzierebbe sensibilmente.
Vecchio 06-03-2012, 00:40   #22
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L'avatar di Rodney
 

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Originariamente inviata da il morto Visualizza il messaggio
[...] Quali sono i fattori che agiscono e che causano i nostri pensieri?
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Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
Ammazza, domandina da niente..!

Salterei la domanda del titolo... fior di filosofi e psicologi stanno fallendo nel darvi risposta da qualche migliaio di anni...
Ecco non saprei dare risposta migliore...



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Originariamente inviata da il morto Visualizza il messaggio
Cioè, se prendiamo due neonati e li sottoponiamo per tutta la vita alle stesse condizioni famigliari, ambientali, sociologiche-culturali e anzi molto di più, a tutte le esperienze anche più inutili (guardare un film o cadere in bicicletta), ecco allora cosa fa si che i pensieri pensati-elaborati dai due siano differenti?
Due sistemi "identici" posti nelle stesse condizioni iniziali e sottoposti alla stessa dinamica (in cui consideriamo l'interazione con l'ambiente, il quale pure dovrà trovarsi nello stesso stato iniziale) evolveranno nello stesso modo. Invece, anche se apparentemente le condizioni sono le stesse, i due bambini presenteranno differenze significative in quanto direi che basta anche una minima differenza negli stati iniziali per ottenere uno stato finale completamente diverso. Ma mi affido a chi ne sa di più...
EDIT: si intende che ciò vale anche se è l'ambiente esterno a presentare lievi differenze nelle influenze sul vissuto dei due gemelli...


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Originariamente inviata da il morto Visualizza il messaggio
[...] Ci sarebbero poi un'infinità di altre cose, come ad esempio le percezioni-sensazioni, ovvero il fatto che noi pensiamo all'amore o all'odio non oggettivamente, ma in relazione alle esperienze di questo tipo che abbiamo vissuto, cioè cosa significa pensare all'amore, in realtà stiamo pensando a quello che abbiamo provato quando l'abbiamo vissuto: e quindi, ciascuno di noi ha un'idea del tutto personale sugli stati d'animo, o almeno quelli vengono percepiti da tutti allo stesso modo?
Non sono sicuro, ma non è che se il nostro cervello è diverso da persona a persona questo è sufficiente ad incidere sul modo di percepire le emozioni? Altro discorso è poter dare una definizione univoca...



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Originariamente inviata da il morto Visualizza il messaggio
Si, ma non riesco a credere che dipenda tutto esclusivamente dalla biologia-chimica, altrimenti saremmo al mondo solo per trasmettere il materiale genetico di generazione in generazione.. Deve esserci dell'altro.
Cosa ci sarebbe di strano?



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Originariamente inviata da very90 Visualizza il messaggio
I gemelli monozigoti hanno lo stesso DNA. Certo, sono dei casi rari, però può accadere.

Questo invece credo che sia davvero impossibile, sono troppe le varianti in gioco per far sì che due gemelli possano subire anche le stesse influenze ambientali (e non solo). In conclusione, secondo me pur avendo due persone un patrimonio genetico identico non saranno mai uguali, perchè l'ambiente esterno crea la differenza.
Certamente, se ci discostiamo dall'esperimento mentale, pur portando un patrimonio genetico identico, i due gemelli avranno certamente delle caratteristiche che li distingueranno, dovute evidentemente all'interazione con l'ambiente esterno, che porterà il loro cervello (e non solo) a formarsi in modo un po' differente. Basta questo per giustificare la diversità? Basta meno?



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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
La mente che cerca di osservare la mente... è assurdo. Osservatore e osservato non possono coincidere... il pensiero non può pensare se stesso...

L'unica possibilità sensata è che noi non siamo la nostra mente e per questo possiamo osservarla, cosa che d'altronde è affermata da tutte le tradizioni.
Oppure forse quando pensiamo di pensare al pensiero () in realtà non stiamo veramente pensando alla nostra mente pensante... Ma ad una sua astrazione – diciamo così – che noi (a questo punto, noi chi?) identifichiamo con il nostro io pensante. Ok, questa era veramente buttata lì, scusate



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Originariamente inviata da Quintuplo Visualizza il messaggio
però i due, anche in questo caso, non dovrebbero stare nella stessa stanza, ma in posti differenti seppur identici, dove non si possano vedere, altrimenti uno vivrebbe in modo differente le interazioni con il suo gemello e questo li differenzierebbe sensibilmente.
A questo punto vien da chiedersi se è possibile anche introducendo l'interazione reciproca, mantenendo tutto il resto inalterato rispetto al caso precedente, ottenere in qualche caso due gemelli "identici". In ogni caso ho qualche dubbio...

Ultima modifica di Rodney; 06-03-2012 a 01:04.
Vecchio 06-03-2012, 01:50   #23
Banned
 

Il fatto che la nostra testa crede o ritiene di mettere ordine laddove non vi è altro che caos ovvero la vita
Vecchio 06-03-2012, 11:04   #24
Esperto
 

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
La mente che cerca di osservare la mente... è assurdo. Osservatore e osservato non possono coincidere... il pensiero non può pensare se stesso...

L'unica possibilità sensata è che noi non siamo la nostra mente e per questo possiamo osservarla, cosa che d'altronde è affermata da tutte le tradizioni.
Se uno immaginasse che siamo fatti di anima e mente, come due cose interagenti, unite ma anche autonome, ognuna a suo modo senziente, allora queste potrebbero osservarsi a vicenda e realizzare, nel complesso, per l'individuo una osservazione di se stesso.

In alternativa, si può dire che uno può solo osservare degli strumenti che lo osservano. Quindi il problema si sposta sulla possibilità di avere strumenti che realizzino una osservazione fedele che noi possiamo osservare con perfetta fedeltà... cosa impossibile.
Vecchio 06-03-2012, 12:35   #25
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Originariamente inviata da il morto Visualizza il messaggio
Non saprei, forse c'è qualcosa di più della genetica.
Le emozioni.... come ho detto, io credo che siano le sensazioni che ognuno di noi percepisce in una determinata situazione, non saprei in che altro modo definirle.
Strano 3d, o quantomeno insolito. Il mondo occidentale è completamente all'oscuro di indagini del genere, fai conto che in 3 anni di psicologia e un 20,000 pagine lette a riguardo non ho trovato due righe che mi spiegassero che cos'è un'emozione o com'è che è l'esperienza diretta.
Fosse solo anche per raggruppare i fenomeni della nostra esperienza in categorie, darne un numero approssimativo, un ordine cronologico, identificare serie fisse di comparsa e dissoluzione se ci sono, misurare a che velocità si muovono o vibrano, quanto durano, al loro termine che cosa lasciano, dove sorgo io in mezzo e quando scompaio per ricomparire, cosa osserva se esiste dov'è nel campo dell'esperienza e come si presenta, cosa non osserva, cosa è osservato, cosa non è osservato, perchè il flusso della nostra exp. sembra così continuo e solido, tra un fenomeno e l'altro cosa c'è e quanto dura quello spazio, cosa è l'umore, etc. Chiedete a meluzzi o al dr. liverani.
Riguardo al fatto che le emozioni sono sensazioni che ognuno di noi percepisce in una data situazione... è vero, in modo quasi sconcertante, basta dire cose molto semplici ma oneste e non si sbaglia mai...
L'indagine dell'esperienza pura in un modo che più di tutti si avvicina a qualcosa di scientifico e privatamente riproducibile è stata portata avanti soltanto in contesti religiosi, prevalentemente buddhisti, prevalentemente in birmania. I primi account dettagliati che stilavano liste, definizioni, categorie, mappe sono comparse circa 1500 anni fa con due testi antichi chiamati Vimuttimagga e Visuddhimagga. La tradizione "categorizzatrice" e fortemente pragmatica ha resistito soltanto in birmania fino a qualche decennio fa, principalmente ad opera di tali Mahasi Sayadaw e Sayadaw U Pandita, in tutte le altre aree (cina, giappone, tibet, sri-lanka, vietnam, resto del sud-est asiatico) è stata espulsa. Negli ultimi anni sono fiorite comunità su internet come "the dharma overground" e varie altre che si rifanno al filone pragmatico-scientifico, ovvero indagine mentale pura spogliata di qualsiasi aspetto dogmatico o culturale. Lì se interessa è possibile scaricare mappe dettagliate e informazioni su ciò che ci riguarda da vicino (quanto vicino può essere).
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