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Vecchio 01-03-2017, 23:21   #1
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Oggi,
dopo che sto "prendendo un pò la mano" con questo lavoro sottopagato a contatto col pubblico...
Arriva il titolare e mi dice che due clienti si sono lamentati spontaneamente di me perché al telefono ero insicuro, titubante.
In un caso, si trattava di una problematica sorta il secondo giorno di lavoro, l'altro, non lo capisco proprio. Non ricordo particolari titubanze con questa persona. Solo cortesia.

Segue una serie di critiche, tra cui "se sei così non puoi lavorare in un bar, o in un call center, o in un'agenzia di assicurazioni (ciò che faccio ora)... è gravissimo... è inaccettabile".

Bar, call center, agenzie di assicurazioni...

Ricordo di aver pubblicato articoli sulle risorse umane e sul mondo del lavoro in cui ho ricevuto ringraziamenti e gradimenti da un folto numero di manager medi e "top", anche un membro di un CDA di una grossa azienda.

Ricordo di aver collaborato col più importante sito italiano di divulgazione filosofica, di aver organizzato conferenze, di aver riorganizzato da solo un'attività lavorativa in cui vigeva una mala gestio pluriennnale.

Ricordo di aver fatto voli e traslochi pindarici che molti non farebbero. Di traslocare - trovando casa nuova e regolarizzando il tutto - da Stato a Stato in 3 giorni.

Ricordo tante cose...

Eppure agli occhi di questa gente valgo meno di uno che vale un cazzo...

Io non so se riuscirò a sconfiggere quella sensazione che mi "blocca", quell'inibizione, quel dannazione di problema che mi tiene in gabbia.

Ma non credo di valere così poco. Altrimenti colpo di pistola perché altri anni così non riesco.

Non è una critica verso baristi, addetti al call center, impiegati a poco prezzo (come me in questo momento), è una presa di coscienza, e sono fermamente convinto che nell'unica vita certificata che abbiamo dovremmo poter scegliere, avere i coglioni per prenderci la nostra fetta di mondo. Per qualcuno può essere il bar, per me no.

Il problema, tra chi fa il giro del mondo in autostop e chi si sente a disagio ad andare a 30 km da casa è nella testa.
E sono in un momento di resa dei conti, in cui prendo botte da tutte le parti... dover soddisfare le aspettative di tutti... e le mie chi se le incula? nessuno.
NESSUNO!!! Da troppo tempo...

Ultima modifica di filosofo; 02-03-2017 a 01:43.
Vecchio 01-03-2017, 23:41   #2
Esperto
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Originariamente inviata da filosofo Visualizza il messaggio
Ma non credo di valere così poco.
Non credi, ma basta una critica che tra l'altro ha tutta l'aria di essere superficiale e fuori luogo nei modi, per mandarti su un forum alle dieci di sera e scrivere un lungo post di sfogo.

Ti capisco benissimo, anche io sono estremamente sensibile alle critiche e l'autostima faticosamente costruita si frantuma molto facilmente.

Bisogna lavorare su quest'aspetto, perché sono un sacco di energie mentali sprecate, le energie sono poche e dovrebbero essere indirizzate a sostenere i nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati.
Ringraziamenti da
Da'at (02-03-2017)
Vecchio 01-03-2017, 23:49   #3
Banned
 

Probabilmente quei pezzi di m. che ti hanno trattato così non hanno mai avuto difficoltà di questo tipo, e vedono gli operatori o i dipendenti come vacche da mungere..Senza autostima o con poca autostima è meglio starsene a casa,che farsi trattare da coglioni dal primo deficiente arrivato
Vecchio 01-03-2017, 23:52   #4
Banned
 

Devi essere un po' piu' morbido nei confronti degli altri. Nel senso di essere nella condizione di non farti pesare che il loro giudizio sia importante e utile ai tuoi scopi finali. Fingi, asseconda, piglia per il culo, abbassa la testa e poi spara una pernacchia. Io sono sempre un po' subdolo, le mie mancanze le conosco. Sono sempre volute, pilotate; cosa vuoi ogni uomo ha il suo prezzo. Ci s'impegna quando si sa che si porta a casa un risultato che ci serve; e che ne fottiamo quando non serve.
Sentirsi sempre sotto la gogna dell'essere sorpresi in fallo fa venire ansia da prestazione, o burnout. Certo il coltello lo vogliono sempre affondare sul burro, si fa meno fatica con noi pare. Se ti senti come il burro fai un po' a cazzo come ti viene, senza dargli troppa soddisfazione.
Vecchio 01-03-2017, 23:56   #5
Esperto
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Originariamente inviata da Pablo's way Visualizza il messaggio
Non credi, ma basta una critica che tra l'altro ha tutta l'aria di essere superficiale e fuori luogo nei modi, per mandarti su un forum alle dieci di sera e scrivere un lungo post di sfogo.

Ti capisco benissimo, anche io sono estremamente sensibile alle critiche e l'autostima faticosamente costruita si frantuma molto facilmente.

Bisogna lavorare su quest'aspetto, perché sono un sacco di energie mentali sprecate, le energie sono poche e dovrebbero essere indirizzate a sostenere i nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati.
Io sono disperato perché non riesco a uscire da questa gabbia che mi blocca... da qualche settimana vado da uno psicologo, e a volte ho addirittura la sensazione che gli sto "dando" io qualcosa. Libri che lui non ha letto e io sì, sfaccettature sulla vita non comuni, nozioni di psicologia evoluzionistica, ecc. Lo metto in difficoltà, e questo qui è tutt'altro che cretino. Non ho mai trovato una persona così competente nella dialettica.

Dice (ed è vero, per carità) che nell'infanzia non ho ricevuto nulla di ciò che dovrebbe ricevere normalmente un bambino, ma per me non è un alibi. Non è una scusa.

Non me ne frega un cazzo di ciò che ho ricevuto o non ho ricevuto, voglio uscire da questi loop, da questa fitta al petto che mi prende ogni volta quando devo fare qualcosa che va al di fuori della mia "zona di comfort"... E' una cosa tremenda, una montagna da scalare in cui non c'è una vetta definita...

E periodicamente, bum, dopo aver fatto qualche passo torno giù. Eventi esterni, consapevolezze..

Poi quei pochissimi che mi conoscono a fondo dicono che sono "speciale". Speciale sto cazzo, se poi mi sento dire ste cose... Davvero, trovassi un marocco che mi ferma... "no erba, pistola". Sono stanco credimi, sono stanco... tanto. Non si può vivere così.

Ultima modifica di filosofo; 01-03-2017 a 23:58.
Vecchio 02-03-2017, 00:03   #6
Esperto
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Originariamente inviata da no-body Visualizza il messaggio
Devi essere un po' piu' morbido nei confronti degli altri. Nel senso di essere nella condizione di non farti pesare che il loro giudizio sia importante e utile ai tuoi scopi finali. Fingi, asseconda, piglia per il culo, abbassa la testa e poi spara una pernacchia. Io sono sempre un po' subdolo, le mie mancanze le conosco. Sono sempre volute, pilotate; cosa vuoi ogni uomo ha il suo prezzo. Ci s'impegna quando si sa che si porta a casa un risultato che ci serve; e che ne fottiamo quando non serve.
Sentirsi sempre sotto la gogna dell'essere sorpresi in fallo fa venire ansia da prestazione, o burnout. Certo il coltello lo vogliono sempre affondare sul burro, si fa meno fatica con noi pare. Se ti senti come il burro fai un po' a cazzo come ti viene, senza dargli troppa soddisfazione.
Non ho contrattaccato. Ho spiegato il perché e il percome mi sono relazionato in quel modo, e ho manifestato il mio rammarico (e un pò di stupore) in merito.

Se esistesse un Dio, ora mi proporrebbe un'opportunità professionale dignitosa e sfanculerei il tizio con estrema sicurezza, al limite dell'euforia.
Ma questo Dio non c'è.

Quindi continuerò a spalare merda.
Vecchio 02-03-2017, 00:15   #7
Esperto
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Originariamente inviata da filosofo Visualizza il messaggio
voglio uscire da questi loop, da questa fitta al petto che mi prende ogni volta quando devo fare qualcosa che va al di fuori della mia "zona di comfort"... E' una cosa tremenda, una montagna da scalare in cui non c'è una vetta definita...
Il lavoro da questo punto di vista è micidiale, perché sei lì in ballo e devi giocare, senza sconti e se molli perdi tutto.

Conosco bene la sensazione di dover ogni giorno lottare contro te stesso, potrei raccontarti un paio di episodi anche oggi, piuttosto banali, ma dove ho sentito montare un frustrazione indicibile perché non riuscivo a decidermi a fare la cosa che ritenevo giusta, a prendere l'iniziativa e fregarmene di tutti i contro che mi saltavano alla mente.

Nei momenti in cui questa frustrazione si fa particolarmente acuta, occorre secondo me fermarsi e voltarsi un attimo indietro. Ora io credo che tu abbia fatto un percorso, che tu abbia piano piano spostato i tuoi limiti un po' più in là, guardare indietro a ciò che si è fatto senza svalutarlo, può aiutare a capire che gli sforzi fatti sono serviti e quelli che stai facendo serviranno e daranno i loro frutti.

Certo che è una lotta infinita, a questo temo non ci sia rimedio e capisco lo sconforto profondo che in certi momenti ti prende.
Ringraziamenti da
filosofo (02-03-2017), no-body (02-03-2017)
Vecchio 02-03-2017, 01:24   #8
Esperto
L'avatar di filosofo
 

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Originariamente inviata da Pablo's way Visualizza il messaggio
Il lavoro da questo punto di vista è micidiale, perché sei lì in ballo e devi giocare, senza sconti e se molli perdi tutto.

Conosco bene la sensazione di dover ogni giorno lottare contro te stesso, potrei raccontarti un paio di episodi anche oggi, piuttosto banali, ma dove ho sentito montare un frustrazione indicibile perché non riuscivo a decidermi a fare la cosa che ritenevo giusta, a prendere l'iniziativa e fregarmene di tutti i contro che mi saltavano alla mente.

Nei momenti in cui questa frustrazione si fa particolarmente acuta, occorre secondo me fermarsi e voltarsi un attimo indietro. Ora io credo che tu abbia fatto un percorso, che tu abbia piano piano spostato i tuoi limiti un po' più in là, guardare indietro a ciò che si è fatto senza svalutarlo, può aiutare a capire che gli sforzi fatti sono serviti e quelli che stai facendo serviranno e daranno i loro frutti.

Certo che è una lotta infinita, a questo temo non ci sia rimedio e capisco lo sconforto profondo che in certi momenti ti prende.
i limiti più in là li ho spostati da tempo, e so anche che dentro di me ci sono le caratteristiche per raggiungerli. C'è quella persona, la raggiungo in stati "alterati" e in solitudine tendenzialmente. Esiste.
Cambia il linguaggio, cambiano i "sogni" (o vocazioni), cambiano le percezioni, cambia l'emotività, cambia davvero tanto.
Penso e scrivo cose che raramente mi permetterei di dire da "sobrio".
C'è gente che che poco si sente da sobria, e poco si sente da alterata, magari semplicemente un pò più disinibita, più libera.

Il dramma è ritrovare ciò che c'è in profondità confinato tra muri che sembrano invalicabili. PERCHE'????
E non posso vivere "alterato" h24.
Vecchio 02-03-2017, 02:59   #9
Esperto
L'avatar di Da'at
 

Forse ti aspetti che un giorno tutto questo non avverrà. No, avverrà sempre.

Quando accetterei che è un continuo prender botte (e darle), ti ci farai il callo e imparerai a lasciarti scivolare le cose di dosso. E ti sentirai di nuovo up.

Perché è tutta un'illusione. Ma è necessaria per vivere. È necessario dimenticarsi delle botte prese. Per poterne prendere ancora.
Vecchio 02-03-2017, 05:42   #10
Esperto
L'avatar di Jacksparrow
 

Purtroppo nel mondo del lavoro succede tutti i giorni di prendere merda dal capo, e sappiamo che lui gode tantissimo probabilmente da giovane prendeva merda è tutta una catena.
Specialmente se sei ha contatto con il pubblico, magari tu gentile però titubante o inesperto non hanno pietà e non si limitano a dirtelo ma questi stronzi vanno dal capo..
Cerca di capire cosa ti blocca, nella comunicazione magari sei emotivo o semplicemente in quel lavoro stai solo imparando ed agli inizi è normale magari un po di insicurezza.
La rabbia è tanta, il lavoro latita...Benvenuto !
Aumenta la tua autostima e tira fuori le palle con il capo.
Dove lavoravo io, erano rispettati i matti mentre i normali erano semplicemente schiacciati.
Ringraziamenti da
filosofo (02-03-2017)
Vecchio 02-03-2017, 10:58   #11
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Filosofo attualmente conviene "attaccare il ciuccio dove dice il ciuccio" .

Fai come ha detto no-body...

Quote:
Originariamente inviata da no-body
Fingi, asseconda, piglia per il culo, abbassa la testa e poi spara una pernacchia. Io sono sempre un po' subdolo, le mie mancanze le conosco.
Un tipo che conoscevo, che faceva l'usciere in un ufficio, un po' ignorante davvero e con una voce e un modo di parlare sgrammaticato tipo Tatarella di Montalbano, prendeva per il culo il capo, che spesso gli rompeva le scatole, con frasi fintamente umili come questa "Dottore, la mia ignoranza non raggiungerà mai la vostra".

'Sto tuo capo magari parla e parla... "fai così, fai colà, non vali niente, fai meglio", ma in concreto finché non ti buttano fuori loro, vuol dire che gli servi e queste son solo parole magari per cercare di sfruttarti ancora di più o magari per sfogare le loro frustrazioni.
Sul lavoro vanno a rompere spesso i coglioni proprio a chi si impegna e combina qualcosa.

Ultima modifica di XL; 02-03-2017 a 11:30.
Vecchio 04-03-2017, 19:05   #12
Esperto
 

questa discussione cade giusta pure per me.
anche io quando vengo ripresa per le cose che non faccio o faccio sbagliate sinceramente ci rimango male, la prendo molto su personale e ci rimango di m. per tutta la giornata.
lavoro tanto, perchè sto oltre i normali orari tutti i giorni per portarmi avanti o finire le cose che non sono riuscita a finire (e i miei straordinari non sono pagati..), abbiamo davvero tutti tanto lavoro e a volte lo stress è davvero alto.. non solo per me. ma io che di base sono ansiosa e nervosa, ne risento di più..non lavorassi, capirei..
i miei colleghi dicono che dovrei farmi più furba..boh.
perchè sono una persona forse troppo disponibile a fare, e c'è chi se ne approfitta, dovrei imparare a delegare.. ma delegare a chi che sono una delle ultime arrivate anche se sono lì cmq da 6-7 mesi..
io so solo che passo 10 ore a lavoro e che torno la sera per cenare, farmi una doccia e poi andare a dormire, perchè altro non riesco a fare.
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