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Vecchio 03-12-2013, 19:28   #1
Principiante
 

Per tutti voi mi chiamerò E.b.,sono una ragazza e ho 24 anni.Il mio problema da sempre,è relazionarmi con gli altri ,soprattutto in ambienti pubblici.Ho fatto una lista delle situazioni nelle quali perdo facilmente il controllo ,e vivo un disagio insopportabile.

1) guidare un'automobile
2) presentarmi a un colloquio di lavoro,o iniziare un nuovo lavoro
3)rivelare i miei sentimenti . Mai detto " ti amo" nemmeno al mio fidanzato dopo la bellezza di 7 anni.
4)stare in locali affollati
5)stare a contatto con bambini che non conosco.Non so approcciarmi con loro.
6) guardare negli occhi qualcuno
7) ballare .
8) stare al centro dell'attenzione in generale.

Ho scoperto che la mia è fobia sociale, soltanto oggi, scontrandomi in maniera diretta con le realtà che più mi spaventano e che per anni ho sempre evitato. Fino a qualche anno fa ,mi consideravo una persona comunemente timida,chiusa e riservata...Ma che c'era qualcosa di più avrei dovuto capirlo prima....

Accennerò qualcosa sulla mia infanzia,così da rendere chiaro il contesto nel quale sono nata e cresciuta. I miei si sono separati quando avevo 4 anni ,e mio padre non è mai stato presente fisicamente,in quanto ha scelto di vivere con la sua nuova compagna originaria del nord . Da allora la mia famiglia sono state mia madre e mia sorella. E' importante che parli anche di loro,perchè so che ,in buona parte, alcuni dei miei atteggiamenti sono stati condizionati da questi rapporti.

MIA MADRE: iperprotettiva.Lo è divenuta ancor di più a seguito di un'operazione molto seria che subii da bambina.Da allora ,iniziò a giustificare ogni mia monelleria ,tirando in ballo il mio problema . Ricordo ancora una frase che mi feriva puntualmente ..." tutto ti è perdonato,solo perchè hai avuto un'operazione e non posso sculacciarti". Mi faceva sentire diversa dagli altri. Malata...Debole. Era ed è anaffettiva.Non ricordo di aver mai ricevuto un bacio o una sua carezza.Sembrava totalmente incapace di ricambiare il mio affetto . Ipocondriaca e abbastanza egocentrica,proprio a causa dei suoi problemi di salute reali e presunti, ha sempre avuto poca cura della sua persona . Solitaria ,pessimista,mi ha sempre mostrato il lato peggiore della vita.

MIA SORELLA:10 anni più grande di me,da sempre bellissima ,intelligente, capace in ogni campo ...ammirata ,corteggiata ,messa su un piedistallo dai parenti ,dai nostri genitori.Non c'era una sola cosa che lei non sapesse fare...Che fosse il cucito,la cucina, l'arte....Riusciva in tutto.Il mio opposto. Non avendo amici e non andando più a scuola, riversava su di me tutte le sue attenzioni,pretendedo di controllare la mia vita. I suoi lavaggi al cervello li ricordo ancora . "Nessuno vorrà mai esserti davvero amico.L'amicizia non esiste" . "Le tue compagne fingono di interessarsi a te ,ma è evidente che vogliono solo prenderti in giro per il tuo aspetto".
Si.

IL MIO ASPETTO: Ero quella che i bulli a scuola definivano "cessa"...Anche se il mio soprannome era "occhio guercio". Mi autodefinivo un fantasma,perchè in fondo non ero altro che questo. Se entravo in aula e salutavo i miei compagni,nessuno di loro si voltava per ricambiare. E se si festeggiava una festa,nessuno di loro mi coinvolgeva. Organizzavano la serata in mia presenza ,come se io non stessi lì a sentire. I bambini per strada mi indicavano col dito e iniziavano a deridermi,per il mio apparecchhio,per i miei capelli ,per gli occhiali che mi coprivano mezza faccia. E poi le cose sono peggiorate...Uno dei bulli che mi aveva presa di mira ,passò alle mani e mi aveva persino presa a pugni durante una gita...Anche se questo non l'ho mai detto a nessuno .
Era sempre più difficile andare avanti,con l'esempio di perfezione che avevo in casa. Una sera un ragazzo mi urlò pubblicamente ,davanti a tutti e persino davanti a mia sorella che ne rise divertita, che era assurdo io fossi talmente brutta ,avendo una sorella come quella.
Stanca di essere ignorata e perennemente presa di mira,mi costruii un mondo mio... Passavo le ore in camera ad ascoltare musica, e a coltivare un sogno nascosto...:quello di fare la cantante.

I MIEI SOGNI: Mia sorella era brava persino in questo....e in precedenza mi aveva già derisa per la mia passione per la scrittura , con testuali parole "sei entrata nella parte di Anna Frank? Cosa fai? Scrivi della tua vita tanto difficile? A nessuno importa delle tue ca...te ,stanne certa!" ...Avendo una buona predisposizione per il disegno,mi permisi di chiedere a lei,bravissima anche in questo campo,di darmi una mano. La risposta non fu' quella che mi aspettavo ... "perchè devi necessariamente copiarmi? Non hai altre passioni ,altre cose che ti piacciano?". Mollai anche il disegno e mi ripromisi che non avrei mai rivelato a nessuno del mio sogno di cantare,per il timore che lei potesse farlo a pezzi.
La fase del brutto anattroccolo fu lunga,ma non eterna.Tolti apparecchio e occhiali, riuscii a diventare una bella ragazza...Imparai a socializzare,uscii dal guscio e nel giro di un paio di anni non ci fu' più traccia della ragazzina che tutti avevano sempre deriso. Riuscii a confessare a tutti il mio amore per la musica, e diventai una cantante...Una cantante con enormi problemi di comunicazione.

Continuo spesso,a sentirmi messa in secondo piano dai miei..i quali sono completamente succubi di mia sorella. La viziano ,la sostengono e risolvono tutti i suoi guai...Con il risultato che lei è ancora onnipresente a casa mia ,nonostante sia uscita di casa anni fa.
E ora veniamo al mio problema,che io credo (anche se non ne sono certa) derivi da quello che è stato il mio vissuto fino ad oggi. Come avrete capito ,ho grosse difficoltà a relazionarmi. Ho lasciato molti lavori per motivi assurdi che oggi chiamo scuse... Ho abbandonato un ristorante per aver rotto un piatto e mi sono sentita un verme per giorni ,ho rinunciato a lavori che prevedevano io stessi alla cassa,per il mio timore di non saper contare i soldi del resto . La mia vita è un puro concentrato di ansie e paure...
Solo oggi comprendo ,che la mia tendenza a bere alcoolici quasi ogni sera, rappresenta per me un modo per attenuare i miei sintomi. La sola cosa che mi faccia rilassare,che mi permetta di reggere tutto lo stress che mi porto addosso quotidianamente. Su consiglio di uno psicologo che mi seguiva un anno fa, ho deciso di iscrivermi ad un accademia di musical. Il teatro e la danza mi hanno portata a scontrarmi con quella che è la mia fobia ,e solo grazie a questo ho scoperto che la mia non è semplice timidezza. Sono bloccata. Vorrei scappare tutte le volte che siamo in quella sala e vedo la mia immagine riflessa allo specchio. Mi considero ancora goffa...quando mi si chiede di fare qualcosa che non sono in grado di fare, ritorno ad essere il brutto anatroccolo, riprovo quel disagio...quella sensazione di essere derisa ,umiliata.Ma non rinuncerò al percorso che ho iniziato. So che mi farà bene . Al contempo ho però bisogno di confrontarmi con chi può comprendere come mi sento.... Perchè mi capita spesso di voler rinunciare,la tentazione di evadere da queste nuove situazioni a cui non sono abituata,è fortissima. Sperando di non avervi annoiata col mio poema, attendo risposte ,pareri ,altre storie simili alla mia. Grazie in anticipo
Vecchio 03-12-2013, 20:27   #2
Roy
Banned
 

Qui ci si può sfogare... tu lo hai fatto molto bene.

Cosa hai provato nello scrivere tutto ciò? Nel farti conoscere un pò? Disagio?
Vecchio 03-12-2013, 20:33   #3
Principiante
 

Ciao Roy...grazie per aver risposto.
Non provo alcun disagio... Provo sollievo...come se avessi riordinato le idee . Ma so,che non sarei così mio agio a parlarne di presenza...Quando mi capita di doverlo fare, sono tesa ..Il respiro è affannato come se avessi corso, parlo in fretta....
Vecchio 03-12-2013, 20:42   #4
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Per me stai andando bene.

Dovresti vedere i casini che combinano gli altri.

Io sto con gente che non sa manco la matematica delle elementari e girano a testa alta come se fossero ingegneri nucleari, vanno a panzane.

Ma ti guardi intorno? per carità.

Mi meraviglio proprio tu che studi musica che dovresti capire quanto conta fare degli errori per apprendere: stecchi una nota e ti serve poer orientarti su dove migliorare, è proprio essenziale l'errore.

Alora rompi un piatto? benissimo, ci fai le misure per la prossima volta.

Se poi ti pesa: ripaga quello che hai sbagliato, rimborsalo, lavora mezz'ora gratis, compensa, io ho fatto così per tanti anni e mi sentivo in pari.

Poi ho capito che ero un fesso e adesso sono in pari dall'inizio, ma compensavo, se vuoi capire cosa intendo.

Ti senti carente? studia di più, etc.. compensi.
Vecchio 03-12-2013, 21:03   #5
Principiante
 

Ciao Antimateria,
prima credevo che a bloccarmi fosse la paura in sè di rompere il piatto ,o di sbagliare in generale. Ma proprio imponendomi di affrontare le situazioni che in genere evito,ho capito che è lo sguardo degli altri a inibirmi.
Se so di essere al centro dell'attenzione ,non riesco a fare nemmeno le cose più stupide. Sono la migliore cuoca del mondo ,solo se nessuno mi affianca in cucina o sta lì a guardarmi...Se devo esibirmi per 10 persone mi blocco più facilmente, anche se sono poche...perchè so che mentre canto è impossibile evitare lo sguardo di 10 persone,che vedrò nel dettaglio lì sedute davanti a me...Al contrario, se sono 100 ...Posso gestire meglio l'ansia. Se guido un'auto, mi chiedo sempre ad alta voce se appaio una comune guidatrice , e cosa starà pensando di me quello che mi precede. Un pensiero assurdo...che forse nasce dal timore di essere giudicata. Eppure accolgo bene persino le critiche... E in campo musicale ne piovono continuamente... C'è chi mi apprezza artisticamente,e chi invece mi invita a cambiare strada ...e non mi abbatto ,nè la prendo a male...anzi cerco sempre di migliorare le cose che non vanno. Solo che a volte dò troppo peso ai giudizi altrui.... Vorrei far contenti tutti... C'è chi mi vorrebbe più socievole, sorridente , aperta ...Ma non sono così. Sono una persona che non fà mai il primo passo. E' proprio questo il mio disagio..Quello che provo quando canto, ballo,guido,parlo è paura di non essere come gli altri...e non credo di sentirmi inferiore.Mi sento un alieno .
Vecchio 03-12-2013, 21:33   #6
Intermedio
L'avatar di Uzik
 

Caspita, saranno almeno 5 anni che non scrivo su questo forum. Non so perché oggi sono venuto a farci un giro (...per vedere se il nickname era ancora funzionante ...si, lo è!) e ho letto il primo post che mi è capitato sotto mano (cioè il tuo e.b.) e mi ha riportato indietro di anni e anni, quando anche io ero immerso nelle mie paranoie e soprattutto anche io mi ero autodiagnosticato di essere affetto da fobia sociale.
Cara "e.b.", la prima cosa che mi sento di dire è che non so se tu soffra di fobia sociale. Sicuramente sei affetta da "Calimerite acuta" che è una brutta bestia ma fortunatamente guaribilissima a partire da oggi stesso! Fidati. Ho molti anni in più di te. Per prima cosa non c'è niente di peggiore che sentirsi in competizione con tua sorella. Eh si, perché ogni cosa che fai c'è di mezzo il paragone con tua sorella (questo lo dimostri tu da come scrivi). Lei è la vincente, brava in tutto, osannata da tutti. Tu invece sei Calimero, cessa (lo credi tu) perdente, che non ha neanche una mezza risorsa di suo e che vive nell'ombra di questa sorellona-fenomeno.
Ben lungi da farti una seduta di psicologia (anche perché non sono psicologo) ma ti do due consigli: 1) Abbandona la tua Calimerite acuta adesso e cerca di incominciare a vivere con più tattica. Come?? Innanzi tutto smettila di chiedere o coinvolgere tua sorella nelle tue faccende, idee o progetti. Tu per lei sei quella che "copia" quindi lei si sentirà grande perché semplicemente ti fa sentire piccola (...e tu sei passiva a tutto questo)
2)Incomincia da subito ad avere più stima di te. Questo vedrai che fin da subito ti porterà solo delle nuove risorse e molta positività. Abbandona questa aria da "pseudo-perdente". Incomincia anche ad impostare il tuo nickname come "E.B." e non "e.b."...tanto per incominciare!

E poi scrivo due righe che mi sento. Magari possono fare riflettere qualcuno. Io, anni fa, scrivevo spessissimo qui su questo forum. Nel lontano 2006-2008. Eravamo molti amici all'epoca a scrivere qui: Lilith, Spoon, Jackall ...ecc.
C'è chi seguiva delle terapie, chi assumeva qualche farmaco (ma controllato sempre da uno specialista). Anche io sono andato dallo psicologo (un paio di anni) ed è una cosa che consiglio a tutti a prescindere perché fa bene "svuotarsi delle proprie pesantezze e stress". Ma la raccomandazione più sincera che vi faccio è quella di "buttarsi nella vita". Adesso. Non perdete tempo a diagnosticarvi delle psicomalattie e alimentare le vostre paranoie chiusi in una stanza. Buttatevi nella vita e fatelo senza preoccuparvi dei giudizi, delle critiche e anche dei risultati. Buttatevi a cercare quello che volete e sicuramente lo troverete. All'inizio non è semplice (ed è qui che magari è utile essere seguito da uno psicologo) ma poi vi sbloccherete. Io nel 2006 ero uno che passava molto tempo a farsi paranoie, evitare, fuggire... Mi ricordo che avevo una paura e ansia terribile delle cene in pubblico tra colleghi, clienti, amici. Poi mi sono buttato. All'inizio non è facile ma si imparano anche un sacco di cose utili come avere una certa tattica per le cose. Adesso, dopo 5-6 anni sono completamente diverso e vedo le cose da un altra prospettiva. Occupo una posizione molto importante nella mia azienda, tengo meeting, parlo in pubblico, mangio in pubblico senza problemi. Mi sono anche sposato!!
E' chiaro: vi dico tutto questo ma non ho vinto niente e non sono un fenomeno. Ho voluto solo prendermi quello che mi andava, quello che mi piaceva lasciando perdere tutte le paranoie e restrizioni autoimposte che altrimenti avrebbero impedito di essere me stesso.
E mi piaccio così.

Buttatevi nella vita!
Vecchio 03-12-2013, 21:35   #7
Avanzato
 

ti capisco benissimo e.b. anche io sono così, non aggiungo altro...

Ultima modifica di Alex 80's Fan; 03-12-2013 a 21:38.
Vecchio 03-12-2013, 21:38   #8
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

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Originariamente inviata da e.b. Visualizza il messaggio
Ciao Antimateria,
prima credevo che a bloccarmi fosse la paura in sè di rompere il piatto ,o di sbagliare in generale. Ma proprio imponendomi di affrontare le situazioni che in genere evito,ho capito che è lo sguardo degli altri a inibirmi.
Se so di essere al centro dell'attenzione ,non riesco a fare nemmeno le cose più stupide. Sono la migliore cuoca del mondo ,solo se nessuno mi affianca in cucina o sta lì a guardarmi...Se devo esibirmi per 10 persone mi blocco più facilmente, anche se sono poche...perchè so che mentre canto è impossibile evitare lo sguardo di 10 persone,che vedrò nel dettaglio lì sedute davanti a me...Al contrario, se sono 100 ...Posso gestire meglio l'ansia. Se guido un'auto, mi chiedo sempre ad alta voce se appaio una comune guidatrice , e cosa starà pensando di me quello che mi precede. Un pensiero assurdo...che forse nasce dal timore di essere giudicata. Eppure accolgo bene persino le critiche... E in campo musicale ne piovono continuamente... C'è chi mi apprezza artisticamente,e chi invece mi invita a cambiare strada ...e non mi abbatto ,nè la prendo a male...anzi cerco sempre di migliorare le cose che non vanno. Solo che a volte dò troppo peso ai giudizi altrui.... Vorrei far contenti tutti... C'è chi mi vorrebbe più socievole, sorridente , aperta ...Ma non sono così. Sono una persona che non fà mai il primo passo. E' proprio questo il mio disagio..Quello che provo quando canto, ballo,guido,parlo è paura di non essere come gli altri...e non credo di sentirmi inferiore.Mi sento un alieno .
Qui siamo un po' tutti così, peggio sicuramente.

Bisogna farci il callo.

Allora io lo dico che ho bisogno di concentrazione e di stare per conto mio, se poi così lavori bene, nessuno avrà niente da dire.

Anche se ti fanno fretta e vai nel panico, ti prendi tempo e pensi a cosa stai facendo.

Il concetto di tempo che abbiamo non funzona bene, lo devi rallentare, devi sentire che lo stai accellerandoi con i ritmi del cuore e rallentarlo.

Se mi guardano mentre faccio una cosa adesso mi incattiviisco proprio, mi imbelivisco e la gente se ne va, la cattiveria è potere

Di solito basta dirlo e ti lasciano in pace.

Forse potresi provare qualche farmaco e ansiolitico per le esibizioni.

Si tratta di scaldarsi, prova a vedere se puoi mettere le luci diversamente e non vedere il pubblico, oppure fai i primi pezzi li fai ad occhi chiusi e guardalo solo quando la gola è calda e vai come un treno (sostanzialmente per sputargli in faccia se usi il mio metodo dlela cattiveria )

Io suono 5 strumenti, ho un passato da pittore e adesso mi sono messo a scrivere e non so fare assolutamente, però mi diverto, secondo me si rovina un po' la passione a metterla in pasto alla gente, ma vabbè, il mio non era un sogno, ma una terapia, te prosegui e vinci per tutti noi.

Nel gruppo di scrittura mi hanno fatto molte critiche (diciamo pure devastato ), ebbene mi sono state utili, ho già quel moto di orgoglio di fagliele rimangiare ai bastardi

Le critche le devi tenere conto quando sono dette da persone competenti, non dagli scarafaggi che ci sono in giro.

Quando ben formulate sono estremamente costruttive.

La voce è uno strumento a tutti gli effetti, per quanto il timbro e certe capacità naturali siano caratteristiche tue, pertanto puoi rivoluzionarla sia nello stile che nella tecnica, possono essere molto utili critiche, osservazioni e altro, devono esserci e devi fartene anche te, ma sul piano tecnico, non come sei fatta e come è fatta tua sorella: tecnica, scienza, realtà.
Vecchio 04-12-2013, 03:24   #9
Principiante
 

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Originariamente inviata da Uzik Visualizza il messaggio
Per prima cosa non c'è niente di peggiore che sentirsi in competizione con tua sorella. Eh si, perché ogni cosa che fai c'è di mezzo il paragone con tua sorella (questo lo dimostri tu da come scrivi). Lei è la vincente, brava in tutto, osannata da tutti. Tu invece sei Calimero, cessa (lo credi tu) perdente, che non ha neanche una mezza risorsa di suo e che vive nell'ombra di questa sorellona-fenomeno.
smettila di chiedere o coinvolgere tua sorella nelle tue faccende, idee o progetti. Tu per lei sei quella che "copia" quindi lei si sentirà grande perché semplicemente ti fa sentire piccola (...e tu sei passiva a tutto questo)
Vorrei fosse tanto semplice ,ma non lo è.Quella che ho nei confronti di mia sorella non è competizione...Sono anni che ho smesso di confidarle i miei problemi..proprio da quando ho deciso che avrei fatto la cantante nella vita.Non mi sento inferiore a lei.Ha sposato il primo che le è capitato a tiro,dopo decine di storie sbagliate che hanno messo in cattiva luce la mia famiglia ...Ha umiliato i miei genitori accusandoli di non averle dato niente, quando si sono impegnati per migliorare la sua vita più di quanto abbia fatto lei stessa....Non ha studiato , e pur sapendo fare tante cose,non ne ha portata a termine una sola tra tutte...Ha 35 anni ,e ad oggi pur essendo ancora una donna bellissima , so che questi 10 anni di meno mi avvantaggiano e mi rendono in parte giustizia. E' il mio momento adesso. E' per questo che oggi, non mi sento più un gradino sotto rispetto a lei. Mi sono diplomata, sono riuscita a ottenere piccole soddisfazioni in campo canoro... Ho una relazione stabile da 7 anni... Ho continuato ad essere il suo opposto...e questo non mi ha fatta sentire da meno rispetto a lei..Mi ha dato semmai un'identità.. Io ho descritto quello che mi ha ferita durante l'infanzia...Ma ad oggi ,non mi reputo più frustrata come allora. Solo mi spiace ,che nonostante i miei sforzi...I miei genitori non siano in prima fila a sostenermi ,quando mi esibisco o che non mi tendano una mano quando ho un problema.Loro dicono che sono più forte di mia sorella... che io non ho bisogno di nessuno,perchè sono indipendente. E' vero...emotivamente io sento di non aver bisogno del supporto di nessuno...posso farcela... E' nelle cose pratiche che divento insicura...A volte però mi piacerebbe che loro fossero più partecipi della mia vita. Insomma non so stare al centro dell'attenzione altrui...ma vorrei stare al centro della loro attenzione ,per una sola volta nella vita.
Vecchio 04-12-2013, 03:33   #10
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Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
La voce è uno strumento a tutti gli effetti, per quanto il timbro e certe capacità naturali siano caratteristiche tue, pertanto puoi rivoluzionarla sia nello stile che nella tecnica, possono essere molto utili critiche, osservazioni e altro, devono esserci e devi fartene anche te, ma sul piano tecnico, non come sei fatta e come è fatta tua sorella: tecnica, scienza, realtà.
Quello che mi è sempre stato fatto notare in ambito canoro, è la mia scarsa capacità di comunicazione,durante i live.Sono sempre dominata dall'ansia,tutte le volte. Capisco cosa intendi.... Le osservazioni e le critiche servono fino ad un certo punto, ma non si diventa dei cantanti solo con quelle.... Concordo. Citi un paragone tra me e mia sorella. Quando abbiamo iniziato a cantare,le ho fatto un pò da contorno...Ero la sua corista ,e a me spettava sempre riempire la base ,mentre lei si esibiva. A livello tecnico abbiamo iniziato entrambe ,da autodidatte.Poi le nostre strade si sono divise...Lei canta in corali polifoniche ,io canto tutt'altro genere.Le tecniche che usiamo sono totalmente opposte... Ad oggi non mi pongo più il problema del "chi canta meglio tra le due"...Anche se da ragazzina , questo era un mio enorme complesso.

Ultima modifica di e.b.; 04-12-2013 a 03:39.
Vecchio 04-12-2013, 03:37   #11
Esperto
L'avatar di stupido
 

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Originariamente inviata da e.b. Visualizza il messaggio
Se guido un'auto, mi chiedo sempre ad alta voce se appaio una comune guidatrice , e cosa starà pensando di me quello che mi precede. .
è pauroso quello che hai scritto, solo uno che soffre di questa merda lo puo capire. è la "sensazione" che ci rovina, questa paura in ogni cosa,sopratutto di fare il primo passo! ogni volta che leggo una presentazione o una storia personale è come se la stessi scrivendo io perchè so coso prova quella persona.
Vecchio 04-12-2013, 03:51   #12
Principiante
 

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Originariamente inviata da stupido Visualizza il messaggio
è pauroso quello che hai scritto, solo uno che soffre di questa merda lo puo capire. è la "sensazione" che ci rovina, questa paura in ogni cosa,sopratutto di fare il primo passo! ogni volta che leggo una presentazione o una storia personale è come se la stessi scrivendo io perchè so coso prova quella persona.
Mi spiace dover usare questo nick per chiamarti, Stupido....il succo di tutta la mia situazione è racchiuso in questo aneddoto. Tutto ciò che le persone comuni ,sono in grado di fare senza grossi problemi o paranoie ,rappresenta per me un limite assoluto. Quando torno a casa viva, dopo aver guidato un macchina mi sento euforica nelle ore successive...come se avessi scalato una montagna...E cosa ho fatto?? Quello che milioni di persone al mondo ,fanno ogni sacrosanto giorno:guidare un veicolo. Eppure se sono io a doverlo fare,sento che è diverso..sento che non è la stessa cosa. Ho lo stesso problema con i dottori. E arrivata a questo forse non sono tanto normale. A volte sono così stupida da mettere a repentaglio la mia stessa salute,pur di non avere contatti con dei medici che possano toccarmi o interagire con me. Non sono mai stata da un ginecologo,cosa di cui mi vergogno a morte. Non per il timore di essere tanto sexy da essere oggetto di molestie,ma per il fastidio che nutro a stare a contatto con una persona così estranea,che andrà a visitare il mio corpo da cima a fondo.Quando mi comporto in maniera così infantile,riconosco di avere torto...Eppure è più forte di me.2 giorni prima di un'ecografia, non dormo ...Mi si chiude lo stomaco...Mi immagino su quel lettino , e costruisco il mio film. Cosa andrà storto?Mi chiederanno di spogliarmi completamente? Mi toccheranno? Una paranoia continua.
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