TãoSozinho

Spesso per evitare conflitti, per mantenere il cosiddetto "quieto vivere" non dico quello che penso e mi sacrifico.
Avete dei tips per poter dire esattamente quello che si pensa, a costo di essere duri, ma con assertività ed educazione?

pokorny

Dipende dal contesto. Per esempio nella mia famiglia è inaccettabile che io possa avere ragione e lascio perdere. Non per paura ma perché so che è una causa persa.

Per tutto il resto c'è Mastercard anzi un sandwich. La tecnica prende il nome dal seguente schema.

- le tue idee sono condivisibili
- ma [inserisci i tuoi argomenti]
- comunque ottime le tue idee eccetera

In questo modo si disinnescano gran parte degli atteggiamenti ostili e difensivi che possono rendere difficile il dialogo. Se si usa la strategia per dire che stai dando ragione è facile ricordare che era chiaro che le tue idee erano diverse e così via.

Ovviamente ci sono casi difficili in cui tutto questo non funziona ed è solo questione di allenamento. Questa è una capacità difficilmente allenabile ma meglio progressi lenti conquistati a furia di discussioni che problemi assolutamente resistenti a qualsiasi tipo di attacco, e il fobico medio ne ha diversi.

cuginosmorfio

personalmente (e forse banalmente) mi preparo dei monologhi - canovaccio in casa parlando da solo riguardo alla situazione che dovrò affrontare.
Tipo che "io dico questo, potrebbero ribattermi con quest'altra cosa, ed io allora potrei dire che..." ad libitum

Delta80

Io dico sempre la verità, anche a lavoro, infatti molti sono abbastanza stupiti, va detto che sono sempre educato, gentile ecc, però non riesco a mentire, la verità la trovo una forma alta di rispetto, ovviamente detta con gentilezza e con i modi e tempi giusti

Gabrio

quella del "quieto vivere" è una scusa che ci siamo ripetuti fin troppo a lungo, ad un certo punto occorre osare, e con ragionevolezza, dire quello che si pensa, a costo di mettersi tutti contro (chi se ne frega), ma soprattutto bisogna convincersi che la propria opinione non vale meno di quella di un altro pincopallo.

Varano

anche io tendo a evitare i conflitti diretti e chi mi conosce lo sa e non va su quel piano, invece ho una collega che pare mi provochi di proposito per suscitare reazioni. ma per la sua delusione, quando succede, mi incazzo e me ne vado via, rispondo fino a un certo punto poi quando vedo che non c'è verso mi rifugio nel silenzio (astioso) che è un po' la mia zona di confort.

Warlordmaniac

Personalmente no.
Sai quello che serve?
Il passo. Cioè la regolarità.
Non lo zitto che polemizza dal nulla, che diventa pesante subito e rimane ai margini perché fastidioso, negativo e dà poche conferme. Se sei loquace e dici la tua sempre, nel bene e nel male, sarà più facile per tutti, per te in primis, l'ascolto reciproco. Soprattutto perché sarai più rispettato di default e la gente ci penserà prima di dare per scontato che a te vada bene tutto.
Serve andare forte sempre, socializzare, essere come loro, vivere la comunità in maniera attiva, senza dover sprintare ad minchiam per aggiustare le cose che si sono già rotte.

Vale anche per la seduzione. Zitti tutto il giorno poi incontri una e chiedi il numero di telefono... È un supplizio. L'appuntamento lo devi chiedere nel momento che hai una confidenza tale che hai già il dito in culo.

Kitsune

Ci sono persone con cui non c'è dialogo, ci provi ma è tutto inutile. Non importa se non sei capace tu, l'altra persona o entrambi. Puoi studiare nuove tecniche ma se l'altra persona è immutabile di fatto non se ne esce e in quei casi o rompi i rapporti (se puoi, non sempre puoi) o subisci cercando di deflettere tutto quello che puoi deflettere e se non puoi deflettere prima o poi esplodi e fai una strage.

XL

No, perché gli altri, almeno da me, sono malducati, o scendi a quel livello o ti stai zitto ed eviti.
Una persona che conosco è stata aggredita nel suo studio dopo una discussione e ha dovuto rispondere ad un cazzotto con un cazzotto.

Edwin

A meno che non si scenda sul personale, è del tutto legittimo esprimere ogni forma di critica dubbio o opinione. Criticare un'idea è sano, e sta alla maturità di chi riceve la critica capire che non si sta attaccando la persona dietro al pensiero.

Il fatto che il mio interlocutore non sappiano accettare ciò è totalmente un problema suo, nel senso che penso che superata una certa età sia un poco da disadattati non essere in grado di sostenere una opinione differente dalla propria e non ha senso che questa problematica debba subirla io, rendendo miti dei pensieri che non lo sono.
Ovviamente dipende anche dal contesto (se una persona in quel momento è particolarmente nervosa ci sta che possa arrabbiarsi), non voglio che questa possa sembrare una regola generale.

Io sono come te riguardo queste cose, ma farmi questo discorsetto mi aiuta a persuadermi del fatto che non sto facendo niente di male e che non posso sobbarcarmi dei drammi psicologici altrui.

Varano

esatto, per questo non insisto...la ragione non vale nulla contro la "forza".
se discuti con gente che lavora da decenni in quel posto, che fa parte di un certo clan, meglio lasciare perdere. piuttosto vado per vie legali ma a fare il circo mi ci metto

Varano

io sono un fan del quieto vivere, tanto mica bisogna essere amici, mi vanno bene la cortesia di facciata e le pugnalate alle spalle. o meglio, me le faccio andare bene. ma se mi sbraiti addosso non posso fare a meno di incazzarmi e di rovinarmi la salute. quando sbaglia qualcuno io uso toni generali, dico "la prossima volta sarebbe opportuno fare così"
invece questi buzzurri fanno un chiasso per niente, solo per scaricarsi la colpa incominciano tutto un interrogatorio, ti fanno litigare con persone terze che non c'entrano, e quando è la tua parola contro quella di tizio automaticamente il bugiardo sei te

Varano

la prossima volta mando malattia strategica, devo tenere duro ancora un po' e poi me ne andrò senza guardare indietro. inizialmente andavamo d'accordo ma poi si è rivelata il peggio del peggio. io non ho quasi mai litigato con nessuno ma questa è proprio una carogna

anahí

Io faccio abbastanza fatica. Ma se per esempio è un dibattito cerco di metterci qualche battutina sorridendo alla persona per fare capire che sto smontando le sue idee e non attaccando lui o lei

Se invece ritengo di aver subito qualche torto al lavoro per esempio comunico solo per email lol. È che in forma scritta è molto più facile trovare il tono giusto, fermo ma considerando i sentimenti dell'altra persona

Varano

anche io, la prossima volta chiedo di mettere per iscritto un provvedimento in modo da poterlo impugnare in sede legale o sindacale.
e incomincerò a registrare alcune conversazioni per accumulare prove.