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Vecchio 04-02-2017, 14:05   #1
Principiante
L'avatar di fralaterza
 

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Studente. Anni 21. Conoscenti con cui parlare sì, ma solo conoscenti.

Ormai è da un po' che non ne posso più però.

Devo conoscere qualcuno più simile a me, maschio o femmina non fa differenza.

Empatia e un legame profondo, questo è quello a cui non posso più rinunciare.

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Ho messo in pausa la sfida per un po'. Queste vacanze di natale sono state una vera e propria incudine appesa al culo.

Succede sempre così, torno nel mio paesino meridionale e l'atmosfera generale quando sei in giro è sempre la stessa: non abbiamo nessun controllo sulla nostra vita.

E' già da un po' però che io non ci credo più, ormai per me è solo una "balla-comoda".

Una di quelle che ci raccontiamo per non sforzarci di migliorare, per continuare a lasciarci vivere.

Sono passati alcuni giorni da quando sono tornato a Torino.

Un'altra settimana a combattere per cercare di scrivere qualcosa di utile sul blog.

Più passa il tempo è più mi rendo conto però che a darmi gran parte dell'ispirazione è ciò che mi sta accadendo grazie alla mia sfida sociale.

Sono arrivato sabato scorso e oggi è sabato.

Se rimando oggi verrò meno alla promessa che ho fatto a me stesso:


dedicare almeno un giorno a settimana per crearmi un gruppo di amici che vedano il mondo un po' di più come lo vedo io.


Ho passato la giornata immergendomi nelle mie letture e in qualche video interessante sulla psicologia.

Credo che sia il mio modo per sentirmi più competente verso la vita, capirne più aspetti, per sentire di avere più controllo (oltre al fatto che sono sempre stato curioso di capire le persone).

Adesso però è arrivato il momento. Sono le 20:30. Metto vestiti comodi, quelli che metto tutti i giorni in università, le sere precedenti infatti mi hanno insegnato che:

L'aspetto conta ben poco.

Basta non sembrare dei barboni o dei mendicanti. Qualsiasi altro look va bene: nerd, gotic o ancora meglio, un vestito che semplicemente ti piace e ti fa stare comodo, va bene. E' quello giusto, perché indirettamente esprime ciò che sei, la tua vera personalità.

Mi siedo nel primo pullman che porta al locale in cui ho scelto di passare la serata.

Sono in piedi, con la mano sull'appiglio per i passeggeri, e davanti a me ci sono due ragazze che parlano.

Sono carine, vorrei parlargli.

Ormai ho superato la paura che mi incutevano pensieri come: "Cosa penseranno gli altri passeggeri se inizio a parlare con loro? Mi prenderanno per un maniaco?"

Non hanno più effetto su di me perché le mie intenzioni non sono più quelle, mi sono reso conto che se esci con lo scopo di rimorchiare, di ottenere una ragazza quella sera, è decisamente controproducente.

Non solo non hai uno scopo "nobile", cioè non esci per offrire qualcosa (che sia essa la tua prospettiva del mondo, storie su qualcosa che ti è capitato e ti ha fatto riflettere, etc...), ma soltanto per avere, avere qualcuno che soddisfi i tuoi desideri senza dare nulla in cambio.

E' proprio quello scopo che mi fregava, perché partendo da una mentalità di quel tipo mi ponevo alle persone come qualcuno che ha bisogno di qualcosa.

Perciò dico a me stesso: "Non ho bisogno di loro. Vediamo soltanto se a pelle andiamo d'accordo".

Spengo i pensieri e noto che entrambe indossano uno zaino.

Uno zaino di sabato sera?

Sarà la mia scusa. "Adesso si va a scuola anche di sabato? - gli dico.

Noto che una sta per rispondermi. Ma l'altra è un po' a disagio.

"No no. Abbiamo solo fatto la spesa. - mi risponde.

La conversazione prosegue per pochi minuti con argomenti di circostanza come paese di provenienza e studi. Però si spegne dopo poco.

Ho parlato poco espressivamente? Bhò. Pazienza. Sono ancora vivo.

Loro sono ancora davanti a me che parlano dei fatti loro e io sono pronto per continuare la sfida nel locale.

Magari ci rivedremo, magari no, in ogni caso l'atto del chiacchierare a caso non ha creato nulla di brutto, anzi, per me è stato un modo per mettermi alla prova, per loro una conferma del fatto che almeno esteticamente hanno un po' di attrattiva.

Buon per noi.

Il pullman si ferma. Cammino per qualche minuto.

Pochi passi mi distanziano dalla porta del locale. Mano sulla maniglia, si va in scena!

(il riferimento al film gli Incredibili è puramente intenzionale ;D )

Se vuoi continuare a leggere queste storie e sapere come è andata a finire la serata, contattami in privato.

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Questa storia di prova fa riferimento a questo sondaggio.
Ringraziamenti da
samaras88 (05-02-2017)
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