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Vecchio 06-11-2012, 23:32   #1
Paz
Esperto
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Ci ho provato.
Avevo troppo bisogno di una scossa nella mia vita, non volevo darla vinta alla depressione e, forte di questa volontà, la scorsa primavera presi la palla al balzo e decisi di accettare un tirocinio all’estero. Al diavolo la terapia, al diavolo quel poco che avevo costruito qui , al diavolo tutto.
Credo sia stato proprio quello l’inizio della fine, eppure fino al mio ritorno a settembre non me ne resi conto. Volevo cambiare a tutti i costi.
Non so perché, ma avevo deciso che cambiare voleva dire fingere. Nessuno laggiù sapeva chi ero veramente ed era l’occasione perfetta per reinventarsi. Mi forzai a conoscere gente, a sorridere ai colleghi di lavoro, a uscire di sera, a ridere e scherzare. In realtà quel mondo mi disgustava, eppure continuavo a fingere con me e con gli altri.
Sembrava andare tutto alla grande, ma piano piano i miei sbalzi d’umore, le mie crisi di pianto, il mio disprezzo per la gente iniziarono ad affacciarsi, cominciai a perdere il controllo della situazione e da allora le cose cambiarono. Mi trovai ad affrontare le umiliazioni delle mie coinquiline, l’esclusione dal gruppo, le offese a livello professionale sul posto di lavoro, ma provavo a consolarmi…in fondo avevo fatto un grande passo e già questo voleva dire tanto.
Mi cullai in questa idea fino alla fine del tirocinio.
Al rientro tirai un sospiro di sollievo, pensando che tutto fosse finito, ma il peggio arrivò solo dopo.
Il ricordo di quelle umiliazioni iniziò a crescere giorno dopo giorno, la mia mente le ingigantiva sempre di più fino a trasformarle in ossessioni e oggi sono qui a combatterle, vive come non mai.
E tutto è peggiorato. Ho il terrore di inviare cv e la sola parola “lavoro” mi fa andare nel panico, meno che mai ho il coraggio di ripresentarmi in terapia, ho sempre più paura della gente e di farmi vedere in giro, gli episodi di pianto sono sempre più frequenti, la mia perenne insoddisfazione e il senso di vuoto mi stanno logorando…

…per la voglia di fuggire da qui ho buttato all’aria tutti i progressi degli ultimi tempi e ora mi ritrovo ancora più indietro, stavolta senza nessuna voglia di reagire…
Vecchio 06-11-2012, 23:45   #2
Esperto
L'avatar di Dylan
 

se non sono troppo indelicato di che tipo di umiliazioni parli?
Vecchio 06-11-2012, 23:48   #3
Banned
 

Mi spiace davvero.. Però cazzo c'hai provato, anche se è andata male, questa non è una cosa da poco, riflettici, ti sei buttata senza conoscere le conseguenze del tuo gesto, hai rischiato tutto per cercare di migliorarti, meriti ammirazione per questo.. Ora il tirocinio è finito, basta non pensarci più, dedicati invece a quello che desideri fare ora, qualsiasi cosa essa sia e non fingere più, se una cosa non la vuoi fare non farla, basta accontentare gli altri, manda chi ti ostacola a fanculo senza troppi sensi di colpa, ci sei tu e solo tu...... in bocca al lupo
Vecchio 07-11-2012, 22:13   #4
Principiante
 

Penso di capirti. Anche io, in un certo momento della mia vita, mi sono buttata in situazioni troppo grandi e che non facevano per me, non ho saputo gestirle e la botta è stata forte...
Prenditi tempo per riflettere sull'esperienza fatta, cosa hai sbagliato? Perché è andata storta? Vale la pena sforzarsi di far parte di una realtà che ti disgusta, che non è la tua?
Vecchio 08-11-2012, 21:34   #5
Paz
Esperto
L'avatar di Paz
 

Quote:
Originariamente inviata da Silvae Visualizza il messaggio
Penso di capirti. Anche io, in un certo momento della mia vita, mi sono buttata in situazioni troppo grandi e che non facevano per me, non ho saputo gestirle e la botta è stata forte...
Prenditi tempo per riflettere sull'esperienza fatta, cosa hai sbagliato? Perché è andata storta? Vale la pena sforzarsi di far parte di una realtà che ti disgusta, che non è la tua?
E' quello che continuo chiedermi anch'io, ma non riesco a capire dove è stato l'errore. La buona volontà c'era tutta. Ho finto ok, ma sulla voglia di cambiare no, quella era vera sul serio. Sono d'accordissimo che non era la mia realtà...gente troppo incompatibile con me, interessi troppo diversi, una visione del mondo troppo diversa, un lavoro troppo difficile per me.
Però, porca miseria, quello che mi chiedo...gran parte della mia vita è andata così. Per una volta non poteva andare diversamente? Non chiedevo certo l'accettazione sociale massima, ma semplicemente qualcuno di più vicino al mio modo d'essere, un lavoro alla mia altezza e cose del genere.
Il dubbio che tutta la negatività che mi circonda non dipenda solo da me, ma da una serie di fattori è sempre più insistente. Quindi cosa mi resta? Sperare che una favorevole congiunzione astrale e una (ormai nulla) voglia di fare si trovino in un chissàdove e in un chissàquando?
Vecchio 08-11-2012, 22:41   #6
Avanzato
L'avatar di Area Cronica
 

Purtroppo certi scogli non si possono superare, anch'io ce l'avevo quasi fatta e a un certo punto sono ripiombato nel trappolone. Ora sono più sociofobico che mai.
Vecchio 09-11-2012, 00:40   #7
Banned
 

Sai cos'è che secondo me non è funzionato? Il fatto proprio che tu ti sforzassi di socializzare, di essere un'altra. Che alla fine si è rivelato un peso insopportabile.. una tortura.
L'unico modo per cui la socialità può funzionare... è che sia PIA-CE-VO-LE.
Molti prendono il cambiamento come un "dovere" uno sforzo.. si approcciano alla cosa come si fanno i compiti. Non può funzionare così.
Se ad una persona non piacesse avere a che fare con gli altri.... il problema sarebbe implicitamente risolto! Non sussisterebbe proprio! Quella persona NON avrebbe bisogno di nessuno intorno. Tutto ruota attorno al trovare piacere nel fare le cose. E secondo me il fobico/timido, più di tutti... deve procedere con i piedi di piombo... non deve buttarsi in situazioni sgradevoli e gonfiate... che non fanno altro che fargli odiare ancora di più la gente. La gente, per quanto strano possa sembrare, talvolta può essere anche gradevole^^ Ebbene sì..
Il fobico ha bisogno di procedere per piccoli passi, piccole soddisfazioni perchè ritorni ad avere -piacere- di socializzare. E per avere piacere è assolutamente necessario essere se stessi. Perchè se un ambiente non ti piace... non è che ti ci devi buttare così.. per autodeterminazione, martirizzarti per la gloria e per l'onore ...vuol dire che non sei ancora pronto per quell'ambiente. Lo sarai forse più avanti.. o magari non ne avrai neanche bisogno. Essere se stessi significa sapere cosa piace fare e cosa no, dove ci piace farci trovare e dove no. Non è richiesto nient'altro. All'inizio non piacerà fare quasi niente! Non piacerà uscire a fare la spesa.. niente! Ma si deve partire per gradi, piccolissimi passi. E se ,nel socializzare, ci prendi gusto.. allora sei come si suol dire a cavallo... hai la strada spianata. Per questo è importante che le esperienze siano il più possibile piacevoli. Nel tuo caso specifico secondo me hai fatto il passo più lungo della gamba.. non tanto nell'andare a fare il tirocinio che hai fatto benissimo. Ma nel riporre troppe aspettative.... da come lo racconti... ti sei buttata nel cuore di una socialità che non ti piaceva.. per la fama e per la gloria o giù di lì.. per essere accettata dagli altri.. ma a te non hai pensato.
Perchè invece non sei rimasta semplicemente te stessa? magari avresti scoperto che c'erano altre forme di socialità più apprezzabili, più soft, più vicine al tuo modo di sentirti. Gli edifici si fanno mattone per mattone.. non rovesciando una camionata di materiale^^
Comunque secondo me hai messo nel tuo bagaglio un'esperienza che ti servirà... tutto fa brodo. Non essere così giù, vedrai che andrà meglio.

Ultima modifica di Halastor; 09-11-2012 a 00:44.
Vecchio 09-11-2012, 01:04   #8
Esperto
L'avatar di Oda Nobunaga
 

io stimo la tua scelta invece.
hai avuto coraggio e hai fatto un'esperienza importante.
non è colpa tua se hai trovato persone non compatibili.
Vecchio 09-11-2012, 01:12   #9
Esperto
L'avatar di Novak
 

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Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Sai cos'è che secondo me non è funzionato? Il fatto proprio che tu ti sforzassi di socializzare, di essere un'altra. Che alla fine si è rivelato un peso insopportabile.. una tortura.
Sì, quoto.

Hai fatto un grande passo ed hai dimostrato a te stesso di avere coraggio, ma leggendo la tua storia, mi viene da chiedermi se per chi ha un carattere come il nostro non sia meglio avere una vita sociale tranquilla, invece che piena di serate, avventure all'estero, continui mutamenti.

Una parte di me pensa che non abbiamo una vita sociale "estroversa" perchè stiamo imparanoiati, ma forse questa mia idea è sbagliata, e anche se alcuni non la pensano così, può starci uscire il giusto, godersi momenti di solitudine, avere pochi amici fidati. Soprattutto uscire quando uno se la sente e non ogni volta solo perchè "si deve".
Potremmo non essere fatti per la vita estroversa, e nonostante questo essere a posto.

Dovremmo tutti rifletterci su, è un concetto importante.
Vecchio 09-11-2012, 01:21   #10
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Originariamente inviata da Paz Visualizza il messaggio
Ci ho provato.
Avevo troppo bisogno di una scossa nella mia vita, non volevo darla vinta alla depressione e, forte di questa volontà, la scorsa primavera presi la palla al balzo e decisi di accettare un tirocinio all’estero. Al diavolo la terapia, al diavolo quel poco che avevo costruito qui , al diavolo tutto.
Credo sia stato proprio quello l’inizio della fine, eppure fino al mio ritorno a settembre non me ne resi conto. Volevo cambiare a tutti i costi.
Non so perché, ma avevo deciso che cambiare voleva dire fingere. Nessuno laggiù sapeva chi ero veramente ed era l’occasione perfetta per reinventarsi. Mi forzai a conoscere gente, a sorridere ai colleghi di lavoro, a uscire di sera, a ridere e scherzare. In realtà quel mondo mi disgustava, eppure continuavo a fingere con me e con gli altri.
Sembrava andare tutto alla grande, ma piano piano i miei sbalzi d’umore, le mie crisi di pianto, il mio disprezzo per la gente iniziarono ad affacciarsi, cominciai a perdere il controllo della situazione e da allora le cose cambiarono. Mi trovai ad affrontare le umiliazioni delle mie coinquiline, l’esclusione dal gruppo, le offese a livello professionale sul posto di lavoro, ma provavo a consolarmi…in fondo avevo fatto un grande passo e già questo voleva dire tanto.
Mi cullai in questa idea fino alla fine del tirocinio.
Al rientro tirai un sospiro di sollievo, pensando che tutto fosse finito, ma il peggio arrivò solo dopo.
Il ricordo di quelle umiliazioni iniziò a crescere giorno dopo giorno, la mia mente le ingigantiva sempre di più fino a trasformarle in ossessioni e oggi sono qui a combatterle, vive come non mai.
E tutto è peggiorato. Ho il terrore di inviare cv e la sola parola “lavoro” mi fa andare nel panico, meno che mai ho il coraggio di ripresentarmi in terapia, ho sempre più paura della gente e di farmi vedere in giro, gli episodi di pianto sono sempre più frequenti, la mia perenne insoddisfazione e il senso di vuoto mi stanno logorando…

…per la voglia di fuggire da qui ho buttato all’aria tutti i progressi degli ultimi tempi e ora mi ritrovo ancora più indietro, stavolta senza nessuna voglia di reagire…
Hai agito con coraggio, hai dato una bella scossa alla tua vita, sei stata molto tenace, la tua storia mi appassiona e sono troppo preso per dare un giudizio obiettivo, personalmente ti ammiro moltissimo.

Adesso ti basta fare un piccolo passo, riprendere la terapia. Dopo decidi tu quale sarà il passo migliore, ma ti auguro di tutto cuore di riprendere a vivere.

Coraggio!
Vecchio 09-11-2012, 01:32   #11
Avanzato
L'avatar di BANZAI!
 

Mi dispiace..... vedila così: tu sei forte, molto forte, sennò non avresti mai, e dico mai, preso una decisione del genere. Sei stato solo sfortunato a non incontrare gente giusta e negli eventi, quindi riprendi quella forza con cui hai agito per cercare di cambiare, e risfruttala per riprenderti, e ricominciare a migliorare la tua vita, nel modo e nei tempi che pensi siano più giusto.
Comunque in bocca al lupo, ammiro molto chi ha forza e volontà come te; solo chi è così può veramente migliorare, e quindi tu puoi, non ti scoraggiare e vedrai che le cose miglioreranno, magari non subito, ma vedrai che con la forza di volontà che hai le cose miglioreranno
Vecchio 09-11-2012, 16:11   #12
Paz
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Originariamente inviata da Area Cronica Visualizza il messaggio
Purtroppo certi scogli non si possono superare, anch'io ce l'avevo quasi fatta e a un certo punto sono ripiombato nel trappolone. Ora sono più sociofobico che mai.
Hai tutto il mio sostegno. Ritrovarsi ancora più indietro di quando si è iniziato è così frustrante...

Quote:
Originariamente inviata da Oda Nobunaga Visualizza il messaggio
io stimo la tua scelta invece.
hai avuto coraggio e hai fatto un'esperienza importante.
non è colpa tua se hai trovato persone non compatibili.
Grazie Oda Questo è una delle pochi punti che mi consolano...realmente erano incompatibili con me e comunque non avrei potuto fare niente per cambiare la cosa.
Vecchio 09-11-2012, 16:30   #13
Paz
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Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Sai cos'è che secondo me non è funzionato? Il fatto proprio che tu ti sforzassi di socializzare, di essere un'altra. Che alla fine si è rivelato un peso insopportabile.. una tortura.
L'unico modo per cui la socialità può funzionare... è che sia PIA-CE-VO-LE.
Molti prendono il cambiamento come un "dovere" uno sforzo.. si approcciano alla cosa come si fanno i compiti. Non può funzionare così.

Il fobico ha bisogno di procedere per piccoli passi, piccole soddisfazioni perchè ritorni ad avere -piacere- di socializzare. E per avere piacere è assolutamente necessario essere se stessi.

Perchè invece non sei rimasta semplicemente te stessa? magari avresti scoperto che c'erano altre forme di socialità più apprezzabili, più soft, più vicine al tuo modo di sentirti. Gli edifici si fanno mattone per mattone.. non rovesciando una camionata di materiale^^
Guarda, ho quotato solo alcune parti per comodità, ma avrei potuto quotare tutto, qualsiasi cosa. Questo ragionamento fila più che mai e mii trova più che d'accordo...peccato per tutte quelle variabili che non sono ancora in grado di controllare.
La teoria dei piccoli passi non mi entra in testa. Non so, forse è la voglia di dimostrare che anch'io posso farcela, che anch'io posso essere in qualche modo visibile...ma in queste situazioni perdo il controllo. Mi ci butto capofitto senza valutare come in realtà si dovrebbe procedere. E più sento il fallimento che si avvicina più mi intestardisco e rimango dal circolo vizioso. Di fondo c'è sempre quel sentimento di irrequietudine che ti impedisce di fermarti a riflettere e ad agire invece in qualunque modo, seppur estraneo al tuo essere.
Poi, ecco...sul discorso di essere se stessi...a me risulta del tutto impossibile. Ho così poco da comunicare e da condividere (e non è un affatto discorso di scarsa autostima) che per un minimo di accettazione farei di tutto. Ne è la prova che difficilmente dico di no, anche se si tratta di una cosa che non mi attira affatto o su cui non sono d'accordo.
Pur sapendo


Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Una parte di me pensa che non abbiamo una vita sociale "estroversa" perchè stiamo imparanoiati, ma forse questa mia idea è sbagliata, e anche se alcuni non la pensano così, può starci uscire il giusto, godersi momenti di solitudine, avere pochi amici fidati. Soprattutto uscire quando uno se la sente e non ogni volta solo perchè "si deve".
Potremmo non essere fatti per la vita estroversa, e nonostante questo essere a posto.
Spesso ci rifletto su questo punto, ovviamente non arrivando mai ad una degna conclusione. Il problema è che vivo in uno stato di contradditorietà unica. Da una parte vorrei essere quello che non sono...quindi fare, andare, vedere, provare. Dall'altra mi ritrovo a desiderare la calma, la solitudine, l'abitudinarietà.
Sicuramente le vivrei meglio se avessi l'opportunità di scelta, cosa che invece non ho. Tutto ciò che mi ritrovo a (non) avere è imposto. Quindi ad esempio se porto avanti le mie giornate sempre allo stesso modo non è perchè io lo desideri, ma perchè non altro modo in cui passarle. Così è e così mi deve star bene
Vecchio 09-11-2012, 16:40   #14
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Oda Nobunaga Visualizza il messaggio
io stimo la tua scelta invece.
hai avuto coraggio e hai fatto un'esperienza importante.
non è colpa tua se hai trovato persone non compatibili.
Mi trovo d' accordo con lui ! Hai avuto coraggio ... E non è da tutti provare un opportunità del genere ... Parti da questo presupposto ... Sei una persona valida ed il mondo tende a distruggere molto facilmente le persone valide ... Non mollare ... Vorrebbero vederti cosi coloro che ti hanno portato in questa situazione ! Riprendi la terapia ... Devi riprendere fiducia in te stesso/a e capire quanto vali !
Vecchio 09-11-2012, 16:41   #15
Paz
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Quote:
Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
Hai agito con coraggio, hai dato una bella scossa alla tua vita, sei stata molto tenace, la tua storia mi appassiona e sono troppo preso per dare un giudizio obiettivo, personalmente ti ammiro moltissimo.

Adesso ti basta fare un piccolo passo, riprendere la terapia. Dopo decidi tu quale sarà il passo migliore, ma ti auguro di tutto cuore di riprendere a vivere.

Coraggio!
Grazie per l'incoraggiamento...non solo ora, ma soprattutto durante l'esperienza. Certe cose non si dimenticano

Quote:
Originariamente inviata da BANZAI! Visualizza il messaggio
Mi dispiace..... vedila così: tu sei forte, molto forte, sennò non avresti mai, e dico mai, preso una decisione del genere. Sei stato solo sfortunato a non incontrare gente giusta e negli eventi, quindi riprendi quella forza con cui hai agito per cercare di cambiare, e risfruttala per riprenderti, e ricominciare a migliorare la tua vita, nel modo e nei tempi che pensi siano più giusto.
Comunque in bocca al lupo, ammiro molto chi ha forza e volontà come te; solo chi è così può veramente migliorare, e quindi tu puoi, non ti scoraggiare e vedrai che le cose miglioreranno, magari non subito, ma vedrai che con la forza di volontà che hai le cose miglioreranno
Grazie anche a te, Banzai. Cerco anch'io a vedere i lati positivi della decisione presa, dell'esperienza vissuta, ma niente. Al momento vedo nero. So che non voglio arrendermi, lo so per certo. Peccato che non riesca più a reagire.
Vecchio 09-11-2012, 16:45   #16
Paz
Esperto
L'avatar di Paz
 

Quote:
Originariamente inviata da Caterina Visualizza il messaggio
Mi trovo d' accordo con lui ! Hai avuto coraggio ... E non è da tutti provare un opportunità del genere ... Parti da questo presupposto ... Sei una persona valida ed il mondo tende a distruggere molto facilmente le persone valide ... Non mollare ... Vorrebbero vederti cosi coloro che ti hanno portato in questa situazione ! Riprendi la terapia ... Devi riprendere fiducia in te stesso/a e capire quanto vali !
Grazie Caterina! Vorrei anch'io ritenermi una valida persona, ma purtroppo sono solo una perosna mediocre
Però no, non mollo ed uno dei motivi è anche quello che dici tu. Questa soddisfazione a tutti quelli che mi hanno umiliato, calpestato e fatto sentire un niente non gliela do.
Forse dovrei andare avanti più per me che per loro, ma certi episodi non riesco a metterli da parte nella mia mente.
Vecchio 09-11-2012, 17:06   #17
Intermedio
 

Io Paz ti dico queste parole cn il cuore ... Non ho una bella situazione in questo periodo e non riesco ad uscirne ... Probabilmente non ne usciró mai ... Ma sentire che persone come te, che in modo evidente si meritano una rivincita, mollino .... E la diano vinta a persone di molto probabile meno valore ... Mi fa rabbia !!!
Fallo per loro ... Ma sopratutto per te ! Rendi conto a quel te stesso che merita ! E non arrenderti ... Perché altrimenti vincono sempre coloro che pensano di essere i migliori e invece sono i veri mediocri !
Posso ipotizzare che tu sia molto sensibile ... Ed è cosa facile per gli stronzi che popolano il mondo oggi, scalfirti ... Io ad esempio ho questo problema.
Ma non farti distruggere totalmente ... Perché è la gente come te che deve andare avanti, non quella !
Vecchio 09-11-2012, 18:53   #18
Avanzato
L'avatar di akirafudo
 

Paz mi dispiace per come ti senti. Una terapia è fatta di alti e bassi proprio perchè è fisiologico che ci siano colpi di testa, abbandoni, riprese della terapia... non è perduto niente, è solo che stai avendo uno di quei bassi in cui non riesci a riprendere.
Io mi sono trovato nella situazione di aver lasciato terapie una cosa tipo 7 volte, a volte a ragione per scarsa confidenza o fiducia nello psicologo-psichiatra in questione, altre volte perchè come te ho fatto cazzate.
Hai fatto un salto nel vuoto abbandonando terapia (e anche farmaci?) improvvisamente. Inoltre non è stato nel vuoto che sarebbe stato meglio... perchè ti sei imposta di affrontare la cosa in modo suicida (non essere te stessa ma volere bulimicamente gettarti nelle situazioni sociali con gente di cui fin dall'inizio non ti trovavi.
Anche se posso apparire poco comprensivo, non è così. Ti sono vicino perchè mi riconosco nell'errore. La prima volta, esperienza a Firenze per l'università, sono partito smettendo medicine, terapia e sono tornato a casa in condizioni disastose. Per me è stata la seconda volta in cui mi sono buttato, tre anni fa, quella giusta. Ne ho ricavato molta più sicurezza in me stesso e ho trovato dei veri amici. Più che sicurezza in me stesso ho capito che posso farcela ad avere una mia vita ed è un pensiero che fa bene a molti livelli. Per cui cerca di non abbatterti, e pensa che è parte di un percorso più lungo, non è una possibilità unica da " o la va o la spacca". Rimuginare in modo ossessivo su quell'esperienza è parte del tuo problema, non la conseguenza diretta di un'esperienza andata male, come lo è stato il pensare di poter affrontare situazioni di merda facendo finta che ti piacessero o anche la resistenza a riniziare la terapia. I dottori sono ( o dovrebbero essere) professionisti che capiscono bene che il rifiuto stesso a iniziare o riniziare una terapia è parte integrante del problema e ti capiranno.
Ciao
Vecchio 09-11-2012, 19:47   #19
Esperto
L'avatar di Novak
 

Quote:
Originariamente inviata da Paz Visualizza il messaggio
Spesso ci rifletto su questo punto, ovviamente non arrivando mai ad una degna conclusione. Il problema è che vivo in uno stato di contradditorietà unica. Da una parte vorrei essere quello che non sono...quindi fare, andare, vedere, provare. Dall'altra mi ritrovo a desiderare la calma, la solitudine, l'abitudinarietà.
Sì, anch'io. Voglio essere brillante e attivo come gli altri, ma allo stesso tempo non vivo senza i miei momenti di tranquillità e solitudine.
Forse credo che la soluzione sia fare un po' e un po', anche se per esperienza posso dire che ce ne vuole prima di trovare l'equilibrio (anche perchè alcune persone non capiscono quando dici che vuoi stare a casa).

Quote:
Sicuramente le vivrei meglio se avessi l'opportunità di scelta, cosa che invece non ho. Tutto ciò che mi ritrovo a (non) avere è imposto. Quindi ad esempio se porto avanti le mie giornate sempre allo stesso modo non è perchè io lo desideri, ma perchè non altro modo in cui passarle. Così è e così mi deve star bene
Capisco, se non hai una compagnia di amici o un partner pensi che l'unica opzione sia la solitudine.
Però non è detto, potresti provare a fare una qualche attività sportiva o di altro tipo, in cui devi stare a contatto con altre persone.
Ad esempio ad un corso di ballo per principianti (la butto lì, si possono fare tante altre cose) ti ritrovi a socializzare per forza, poi magari ti fai qualche amico con cui uscire o magari no, ma in ogni caso ti senti più vivo.
Vecchio 09-11-2012, 20:58   #20
Banned
 

Fingere, è quello che molti fanno per restare "nel giro", diversamente, è pieno di alpha pronti a sacrificarsi nel tourbillon delle solite (si lo so, sono ripetitivo) cene da amici (ma basta Tribe !!!), aperitivi, battesimi, compleanni ecc.
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