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15-04-2009, 17:29
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 1,051
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Qualche giorno fa mi è improvvisamente venuta voglia di fare una cosa...una di quelle voglie impreviste ma potenti (niente doppi sensi! :lol: ) che ti si infiltrano nel cervello e ci fanno il nido.Questa cosa significherebbe tanto per me,in più sensi,però rappresenta pure un incubo,infatti ho sempre evitato di farla ed anche solo di pensarci su.
Perchè facendola io andrei a stuzzicare:
la paura verso le situazioni,le persone e i luoghi sconosciuti-
la paura di mettermi in gioco-
la paura di fallire-
il senso di colpa per non averla fatta prima-
il pessimismo e la sfiducia in me stessa che mi sussurrano infidi che non ce la farò mai e poi mai-
l'apatia-
...e probabilmente molte altre cose.
Tutto ciò,com'è ovvio,mi blocca e mi ha sempre bloccato.
Come posso fare questa volta per cavarmela?Non dico avere successo,ma almeno provare a me stessa che qualcosa posso fare,che qualche passo lo posso muovere.
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15-04-2009, 17:35
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#2
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Banned
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Nel Bosco
Messaggi: 707
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Vinci due volte se vinci te stessa nella battaglia(cit)
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15-04-2009, 17:51
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#3
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Intermedio
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 250
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Non ti conosco,ma mi viene in mente un cambio di lavoro,magari rischiando in prima persona.
Se è qualcosa che ti frulla nel cervello da tanto troppo tempo e ti senti pronta,bè allora buttati! :wink:
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15-04-2009, 19:32
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#4
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 419
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falla col fidanzato, avrai la metà delle ansie!
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15-04-2009, 19:44
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#5
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Banned
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Torino
Messaggi: 457
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Lanciati, chi non risica non rosica... Al max, se non va' dirai "almeno ho tentato". Se poi la paura di provare è troppa e ti fà stare una pezza potresti tentare in un secondo momento... quando starai un pò meglio :wink:
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15-04-2009, 20:21
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Non so darti consigli, perché sei un po' generica :?:
Nel mio caso il motto "buttati, chi non risica non rosica" non vale sempre, certe scelte troppo "azzardate" avrei preferito non farle.
In ogni caso ti auguro di vincere questa sfida, in bocca al lupo!!!!
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15-04-2009, 22:44
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 1,051
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Non stavo chiedendo a voi di dirmi se farlo o non farlo,visto che se poi mi mancherà il coraggio i pareri positivi non mi serviranno ad un emerito cazzo.
Cercavo di capire se ci fosse un modo per cambiare o alleggerire i soliti automatismi (quelli che ho descritto sopra),cioè i pensieri,le sensazioni e gli atteggiamenti che poi puntualmente mi fanno naufragare tutto.
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15-04-2009, 22:50
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Patente. :wink:
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15-04-2009, 23:31
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 1,051
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Vabbè via,mi faccio un promemoria:
Fare un piccolo passo alla volta,concentrandomi il più serenamente possibili sulle questioni puramente pratiche,senza pensare a come potrebbe andare o simili-
Se non riesco a fare qualcosa,farmene una ragione;cercare di capire cos'è successo senza giudicarmi;lasciare perdere tutto senza patemi d'animo se vedo che non è il caso o mirare più basso se capisco che qualcosa posso ancora fare-
Comunque ripeto,gradirei sapere come avete affrontato nello specifico situazioni ansiogene con le stesse connotazioni-o simili-di quelle da me descritte,o se avete consigli...
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16-04-2009, 00:11
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#10
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Principiante
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: a Est dove sorge il sole
Messaggi: 73
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Dici che non stavi chiedendo a noi di dirti se farlo o non farlo, ebbene la risposta te la sei data da sola e già la sapevi;
potrai chiedere consigli a tutto il mondo ma nessuno potrà farti cambiare i tuoi pensieri, perchè in quel momento sarai sempre te stessa da sola
contro i tuoi demoni.
La paura.. è un ombra che ci segue ovunque fino a che non l'affrontiamo e la vinciamo.
Molti di fronte alla paura o la evitano o soccombono. non possiamo evitarla perchè poi un giorno si presenterà più forte di prima e non saremo abbastanza sicuri di noi stessi per sconfiggerla. Ogni volta che si affronta o si supera una paura si impara qualcosa soprattutto su stessi.. ci insegna a non commettere più un errore.. evitandola abbiamo peggiorato le cose, perchè non solo la paura è più forte di prima ma non avremo le armi per vincerla.
Non siamo riusciti a farcela nemmeno stavolta ? allora dobbiamo rialzarci di nuovo e continuare a combattere. Tutte queste battaglie perse non sono un fallimento perchè cadendo abbiamo imparato cose nuove.. il vero fallimento è quando ci arrendiamo per sempre.
Dobbiamo affrontare il demone che si presenta al nostro cospetto per sfidarci; non possiamo evitarlo, l'unica cosa da fare è combattere.
Alternative non ce ne sono; per lavoro ho dovuto fare dei corsi di php e java a personale di altre aziende; io che evitavo come la peste di essere al centro dell'attenzione, lo dovevo invece essere, con una decina di persone che assistevano al corso; la mia preoccupazione maggiore era quella che se fossi stato troppo ansiogeno avrei rischiato di andare in panico e non capire più nulla, e in quel momento l'unica cosa che mi venne in mente (dall'arrampicata) per poter diminuire l'ansia, era la tecnica di respirazione, se diventavo troppo ansioso, dovevo ricordarmi di buttare fuori l'aria e non andare in apnea per evitare il panico, ed il trucco consisteva nel mantenere una espirazione leggeremente rumorosa, una specie di soffio, e nei momenti critici una lunga e profonda respirazione addominale.
Alla fine venne quel giorno e passati i primi minuti iniziali, andò tutto per il verso giusto e superai tale prova; quello che ti posso dire è che all'inizio mi son detto "vaffanculo, chi se ne frega, come va va, al massimo cambio azienda, fottetevi tutti"; alla fine ero felice come una pasqua, avevo superato anche questa.
Quindi FREGATENE DI TUTTO E DI TUTTI E DEI POSSIBILI GIUDIZI, sei solo te stessa che affronti te stessa e dimenticati di tutto il resto.
Valete
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16-04-2009, 00:20
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2008
Ubicazione: Chelsea Hotel,NY
Messaggi: 544
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guarda...io nel momento che me la dico tutta "adesso so che avrò paura...adesso mi vergognerò di questo,dell'altro.....farò la classica figuraccia e tornerò a stare male" riesco mooooolto meglio in una situazione...e parlo di tre/quarti di estroversione..
solo quando mi dico che ho perso in partenza a volte miglioro (a volte..)
passo!
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16-04-2009, 00:20
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#12
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Intermedio
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 277
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Quote:
Originariamente inviata da Tyrion
Quindi FREGATENE DI TUTTO E DI TUTTI E DEI POSSIBILI GIUDIZI, sei solo te stessa che affronti te stessa e dimenticati di tutto il resto.
Valete
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se fosse così facile non saremmo qua :lol:
ma che è sto valete che metti ad ogni fine post?
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16-04-2009, 00:40
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2008
Ubicazione: Chelsea Hotel,NY
Messaggi: 544
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Quote:
Originariamente inviata da Tyrion
Quindi FREGATENE DI TUTTO E DI TUTTI E DEI POSSIBILI GIUDIZI, sei solo te stessa che affronti te stessa e dimenticati di tutto il resto.
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ops...sento puzza di cazzate..
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16-04-2009, 00:57
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#14
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Principiante
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: a Est dove sorge il sole
Messaggi: 73
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Lo so perfettamente che affrontare se stessi è una delle prove più ardue, però se sono migliorato rispetto ai miei primi 20 anni (dove ero stato un "non vivo") è proprio perchè ho lentamente iniziato a fregarmene dei giudizi altrui.
Poi mi sembrava che nel post la Cioccolataia chiedeva come si aveva affrontato situazioni ansiogene ed io ho semplicemente riportato come l'avevo affontata io.
Buona notte.
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16-04-2009, 01:03
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da Tyrion
Lo so perfettamente che affrontare se stessi è una delle prove più ardue, però se sono migliorato rispetto ai miei primi 20 anni (dove ero stato un "non vivo") è proprio perchè ho lentamente iniziato a fregarmene dei giudizi altrui.
Poi mi sembrava che nel post la Cioccolataia chiedeva come si aveva affrontato situazioni ansiogene ed io ho semplicemente riportato come l'avevo affontata io.
Buona notte.
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Tyron te hai confermato in pieno la mia teoria, quella che ho esposto nel mio primo post e che ha guidato parte della mia vita: quella delle "attività catarchiche". Per i "solo un po' timidi" ci sono delle attività che possono rivoluzionarti la vita.
Per l'autostima che ti danno, per le conoscenze che ti creano, e sopratutto perché ti consentono di affrontare "per una via traversa" le tue paure risolvendole.
Ad esempio la speleologia per te o altre che non dico per me. Nel mio caso c'è qualche complicazione in più, ma cmq tutto sommato è valida.
Però l'affrontare non si riduce al discorso "fregatene dei giudizi", perché applicarlo l'è un bel casino e ognuno ha il suo modo. O c'è chi proprio non ce l'ha. :?
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16-04-2009, 09:44
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#16
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Principiante
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: a Est dove sorge il sole
Messaggi: 73
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JohnReds, devo dire che mi trovo perfettamente daccordo con te, anche se solo ora mi posso ritenere una persona un pò timida e introversa e che riesce comunque ad avere una vita sociale abbastanza "normale". Però come dicevo in altri post, fino a 20 anni non ho avuto vita sociale; i fine settimana ero perennemente a casa, chissà perchè io dovevo sempre studiare e non avevo mai tempo per frequentare nessuno; guarda caso non ho mantenuto nessun contatto con i compagni delle superiori e delle medie, non per colpa loro ma semplicemente perchè ero un fantasma un 'non vivo'. Poi come dici giustamente quando parli delle "attività catarchiche", quelle sono state la svolta della mia vita, poichè ho imparato ad avere fiducia in me stesso e ad avere autostima di me. Però bisogna andarsele a cercare, dobbiamo essere noi stessi in primis a cercare di dare una svolta. Per me è stato leggere il manifesto di un corso speleo e decidere di iscrivermi, di tentare. Così come poi ne sono arrivate altre come il praticare per parecchi anni il kendo, il quale più che un'arte marziale è soprattutto una via per disciplinare il carattere umano attraverso l'applicazione dei principi del katana e la filosofia zen.
Il mio maestro mi diceva sempre alcune massime che ho fatto mie e che a distanza di anni mi ricordo ancora perfettamente come fosse ieri (anche perchè me le ero scritte):
* La paura nasce dall'insicurezza.
* L'arte raggiunge la massima altezza quando è priva di autocoscienza.
* Non riuscirai mai a dominare tutte le tecniche se non rimuoverai tutti gli ostacoli psichici e non terrai la mente sgombra, priva persino delle nozioni tecniche apprese.
* Capire la sconfitta significa preparare la vittoria.
* Pensa con il corpo e danza con la mente.
Per quanto riguarda il "fregatene dei giudizi" lo si può vedere come una estremizzazione della cosa, la mia compagna mi diceva che spesso ero duro nel giudicare gli altri, al che io le rispondevo che prima di tutto ero duro nel giudicare me stesso.
Capisco perfettamente la difficoltà nell'applicarlo, e che ci sono vari livelli di gravità di fobia sociale; come quando mi sento dire "sforzati di essere te stesso o di essere normale", già il fatto di sforzarmi a fare qualcosa significa non essere me stesso e poi posso ricevere tutti i consigli del mondo ma alla fine sarò io da solo che devo affrontare le mie paure, non gli altri (che in sunto era quello che dicevo alla Cioccolataia).
Per me è stato poi importante capire che il blocco ero io stesso e non il mondo esterno.
Se io non ho socializzato coi miei compagni di scuola la colpa era mia, non loro; non erano loro che mi respingevano ma io che non mi volevo fare accettare; se una persona è fobica non può uscirne continuando ad additare i "normali" come responsabili della loro situazione (cosa che ho letto in frequenti post) o sputando veleno nei confronti dell'altro sesso.
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16-04-2009, 10:14
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#17
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Quote:
Originariamente inviata da Tyrion
JohnReds, devo dire che mi trovo perfettamente daccordo con te, anche se solo ora mi posso ritenere una persona un pò timida e introversa e che riesce comunque ad avere una vita sociale abbastanza "normale". Però come dicevo in altri post, fino a 20 anni non ho avuto vita sociale; i fine settimana ero perennemente a casa, chissà perchè io dovevo sempre studiare e non avevo mai tempo per frequentare nessuno; guarda caso non ho mantenuto nessun contatto con i compagni delle superiori e delle medie, non per colpa loro ma semplicemente perchè ero un fantasma un 'non vivo'. Poi come dici giustamente quando parli delle "attività catarchiche", quelle sono state la svolta della mia vita, poichè ho imparato ad avere fiducia in me stesso e ad avere autostima di me. Però bisogna andarsele a cercare, dobbiamo essere noi stessi in primis a cercare di dare una svolta. Per me è stato leggere il manifesto di un corso speleo e decidere di iscrivermi, di tentare. Così come poi ne sono arrivate altre come il praticare per parecchi anni il kendo, il quale più che un'arte marziale è soprattutto una via per disciplinare il carattere umano attraverso l'applicazione dei principi del katana e la filosofia zen.
Il mio maestro mi diceva sempre alcune massime che ho fatto mie e che a distanza di anni mi ricordo ancora perfettamente come fosse ieri (anche perchè me le ero scritte):
* La paura nasce dall'insicurezza.
* L'arte raggiunge la massima altezza quando è priva di autocoscienza.
* Non riuscirai mai a dominare tutte le tecniche se non rimuoverai tutti gli ostacoli psichici e non terrai la mente sgombra, priva persino delle nozioni tecniche apprese.
* Capire la sconfitta significa preparare la vittoria.
* Pensa con il corpo e danza con la mente.
Per quanto riguarda il "fregatene dei giudizi" lo si può vedere come una estremizzazione della cosa, la mia compagna mi diceva che spesso ero duro nel giudicare gli altri, al che io le rispondevo che prima di tutto ero duro nel giudicare me stesso.
Capisco perfettamente la difficoltà nell'applicarlo, e che ci sono vari livelli di gravità di fobia sociale; come quando mi sento dire "sforzati di essere te stesso o di essere normale", già il fatto di sforzarmi a fare qualcosa significa non essere me stesso e poi posso ricevere tutti i consigli del mondo ma alla fine sarò io da solo che devo affrontare le mie paure, non gli altri (che in sunto era quello che dicevo alla Cioccolataia).
Per me è stato poi importante capire che il blocco ero io stesso e non il mondo esterno.
Se io non ho socializzato coi miei compagni di scuola la colpa era mia, non loro; non erano loro che mi respingevano ma io che non mi volevo fare accettare; se una persona è fobica non può uscirne continuando ad additare i "normali" come responsabili della loro situazione (cosa che ho letto in frequenti post) o sputando veleno nei confronti dell'altro sesso.
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Mi piace molto questo nuovo utente.
Ti quoto in blocco.
In particolare mi piace dove parli del paradosso di frasi come "sforzati di essere te stesso"... se per essere te stesso ti devi sforzare vuol dire che allora non sei te stesso... ma allora sei te stesso quando non ti sforzi perché ti senti di essere te stesso non sforzandoti? o sei te stesso invece quando ti sforzi anche se ti sembra di non essere te stesso? o forse sforzandoti puoi arrivare ad essere un altro te stesso migliore? che casino... :? a me vengono le vertigini a pensare a 'ste cose... :roll: :lol:
Ma tu sei interessato solo a scrivere sul forum o anche agli incontri dal vivo?
@Chioccio: ma non ce lo vuoi proprio dire di cosa si tratta? son curioso io...
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16-04-2009, 12:34
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#18
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da Chioccioccolata
Comunque ripeto,gradirei sapere come avete affrontato nello specifico situazioni ansiogene con le stesse connotazioni-o simili-di quelle da me descritte,o se avete consigli...
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Ma...non hai descritto alcuna situazione... :roll:
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16-04-2009, 13:11
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 1,051
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Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
@Chioccio: ma non ce lo vuoi proprio dire di cosa si tratta? son curioso io...
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No! :P
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
se per essere te stesso ti devi sforzare vuol dire che allora non sei te stesso... ma allora sei te stesso quando non ti sforzi perché ti senti di essere te stesso non sforzandoti? o sei te stesso invece quando ti sforzi anche se ti sembra di non essere te stesso? o forse sforzandoti puoi arrivare ad essere un altro te stesso migliore? che casino... :? a me vengono le vertigini a pensare a 'ste cose... :roll: :lol:
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"Leggi Marco Aurelio? Semplicità.Di ogni cosa chiediti che cos'è in sè,qual è la sua natura."(Hannibal è sempre fonte di ispirazione).
Ti vengono le vertigini perchè cerchi di trovare la risposta alle tue domande al di fuori di te,cerchi un principio dogmatico che esprima verità assoluta,così assoluta che seguendolo non si può sbagliare.
Ma ciò è impossibile,perchè la verità è dentro di te:solo ascoltando ciò che provi puoi arrivare alla soluzione giusta per te.Queste sono solo seghe mentali.
Ma tornando in argomento:vorrei provare a mettere nero su bianco gli automatismi che in passato mi hanno sempre fatto mandare a catafascio progetti e attività;parlo solo delle cose che mi sarebbe piaciuto fare per mia libera scelta,le altre sono sempre state viziate fin dal principio dalla costrizione reale o presunta,quindi si parla di cose diverse:
Step 1=Mi sento attratta da qualcosa che però costituisce anche un pesante fardello di emozioni che non so affrontare.Che succede a questo punto?
Mi esalto per questa cosa e comincio a farmi scenari magnifici sul futuro,su cosa accadrà quando l'avrò ottenuta ecc.Quasi subito però a questi scenari magnifici si contrappongono scenari catasfrofici,e comincio a rimuginare su quanto sarà difficile che io l'ottenga,su quanto sia improbabile che ciò accada,sulle difficoltà da affrontare,difficoltà che io non sarò in grado di gestire.Panico,confusione,sfiducia.
Step 2=Sentendomi continuamente martellata da queste domande,comincio anche ad avere la sensazione di DOVER fare questa cosa,comincia a diventare un obbligo,un peso.Se non la faccio,mi dico,verrò meno ad un mio dovere,sarà l'ennesima dimostrazione della mia inettitudine.Con queste premesse,sento sempre più scemare la voglia di farla,l'apatia mi tira giù,anche un piccolo gesto mi pesa come se avessi addosso tonnellate di piombo.
Step 3=Compio qualche piccolo passo (concreto o solo interiore) per avvicinarmi di più alla realizzazione della cosa bramata:una volta scopertane la concretezza,la realtà mi aggredisce e ho la sensazione che tutto sia incredibilmente complesso e,come dire,non adatto a me:la gente normale fa quelle cose lì,la gente capace che vive la sua vita tranquillamente,mica posso farcela io.E tutto mi appare come un percorso troppo lungo e difficile,costellato di figure di merda e incapacità.
Se,per qualche strano caso,continuo a "lavorare" per avvicinarmi alla meta,la confusione,la paura e la stanchezza rendono il tutto vano.
Step 5=Eccoci,lo sapevo.Ho fallito oppure ho rinunciato.Sono una mezza sega e la realtà dei fatti mi da ragione.La prossima volta,lascia direttamente perdere.Mi sento delusa,sollevata e mi faccio pure schifo.
Come interrompere questo ciclo perverso?
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16-04-2009, 13:14
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 1,051
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Quote:
Originariamente inviata da Chioccioccolata
Comunque ripeto,gradirei sapere come avete affrontato nello specifico situazioni ansiogene con le stesse connotazioni-o simili-di quelle da me descritte,o se avete consigli...
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Ma...non hai descritto alcuna situazione... :roll:
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Parlo delle situazioni che contengono gli stessi elementi che mi bloccano:
la paura verso le situazioni,le persone e i luoghi sconosciuti-
la paura di mettermi in gioco-
la paura di fallire-
il senso di colpa per non averla fatta prima-
il pessimismo e la sfiducia in me stessa che mi sussurrano infidi che non ce la farò mai e poi mai-
l'apatia-
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