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01-10-2022, 10:22
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,429
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È cosa nota che siamo tutti mortali, ma si dice anche che concepire la propria, di morte, sia qualcosa di estremamente difficile e che la vita in fondo non sia che un unico lungo tentativo di distrarsi in ogni modo da questo pensiero paradossale, la consapevolezza di essere mortali e l'incapacità di accettarlo.
Forse c'è però una differenza tra morire al termine di una vita tranquilla, quando è sopraggiunta la vecchiaia, dopo che si hanno sperimentate tutte le cose che in una vita media si sperimentano, e morire invece giovani o relativamente giovani, quando tutto un percorso viene bruscamente spezzato mentre è ancora in fieri o, peggio ancora, dover morire senza aver concluso granché nella propria esistenza; e immagino che quest'ultima situazione riguardi molti di noi utenti del forum, a cui la vita ha dato poco o che dalla vita non ci siamo presi molto.
Nel periodo che va dalla fine della II Guerra Mondiale fino a poco fa, in Europa c'è stata una straordinaria fase di benessere e sicurezza, in cui morire prematuramente, cosa abituale nei secoli passati, è diventata sempre più una rarità, e la possibilità di condurre sino alla fine naturale il proprio percorso di vita è diventata la normalità.
Ma adesso le cose sono cambiate: economia sempre più precaria con possibili disordini sociali diffusi, nuove malattie e poi la guerra in Ucraina, di cui non si vede una fine e che rischia sempre più di allargarsi, e chissà se alla fine qualcuno non ricorrerà anche all'arma atomica.
C'è molto pessimismo in giro, e forse non è infondato. La vita si è fatta improvvisamente fragile e la prospettiva che possa venir troncata da un momento all'altro è diventata meno remota.
Come fate voi ad affrontare questa nuova situazione di incertezza esistenziale? Io mi sono ritrovato a riflettere su questa fragilità a partire dai primi mesi della pandemia, riflessione che s'è fatta più intensa con la guerra.
Per me ha avuto due effetti.
Da una parte ho potuto percepire da vicino e con più realismo l'idea che un giorno dovrò cessare di esistere, e questo mi ha dato una spinta per portare avanti cose (come la scrittura) a cui finora mi ero dedicato solo in maniera estemporanea e non continuativo perché pensavo che "tanto avrei avuto tempo". E invece no: ora mi rendo conto che il tempo può essere anche pochissimo.
Dall'altra il pensiero di una morte improvvisa e imprevedibile rischia di essere paralizzante, impedisce di pensare in prospettiva: che senso ha pensare a progetti di lunga durata se questi rischiano mai come prima di finire distrutti in un soffio? È così quindi che mi concentro sul presente, è come se tenessi costantemente bassa la testa cercando così di non dover vedere quello che può spuntare da un momento all'altro oltre l'orizzonte. Cerco di "godermi" quel poco che ho in ogni singola giornata, di andare avanti un passo alla volta con le attività che porto avanti, e poi quel che sarà sarà.
È un modo forse fatalista e ignavo di affrontare la realtà attuale, ma ora come ora è l'unico che io riesca ad adottare.
(volevo scrivere una riflessione breve e invece è venuto un mezzo papiro. vabbè)
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01-10-2022, 10:54
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Atlanta
Messaggi: 14,112
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La mia di morte l’aspetto molto tranquillamente come la liberazione da questa vita schifosa.
La parte brutta è il fatto che ti lascia chi ti sta vicino e fa capire che, nonostante il mondo celebri così tanto l’umanità, la vita è solo adeguarsi alle sofferenze.
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01-10-2022, 11:18
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,702
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Personalmente ho già affrontato vari lutti e malattie di persone care, la fragilità dell'esistenza ha cominciato a essermi ben chiara fin dall'adolescenza.
L'incertezza c'è, esiste e fa parte della vita, tutto può cambiare in un istante.
Sono le regole del gioco.
Da sempre.
Come affronto questa fragilità?
Mi sveglio, faccio colazione, combino cose fino a tarda ora e poi torno a dormire.
Giorno dopo giorno.
Come tutti.
Non esistono altre vie.
Alla fine bisogna tirare avanti con buona pace delle paure, dei dubbi e dei timori per il futuro.
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01-10-2022, 12:31
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,739
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Nel periodo che va dalla fine della II Guerra Mondiale fino a poco fa, in Europa c'è stata una straordinaria fase di benessere e sicurezza, in cui morire prematuramente, cosa abituale nei secoli passati, è diventata sempre più una rarità, e la possibilità di condurre sino alla fine naturale il proprio percorso di vita è diventata la normalità.
Ma adesso le cose sono cambiate: economia sempre più precaria con possibili disordini sociali diffusi, nuove malattie e poi la guerra in Ucraina, di cui non si vede una fine e che rischia sempre più di allargarsi, e chissà se alla fine qualcuno non ricorrerà anche all'arma atomica.
C'è molto pessimismo in giro, e forse non è infondato. La vita si è fatta improvvisamente fragile e la prospettiva che possa venir troncata da un momento all'altro è diventata meno remota.
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A me non risulta che le cose siano cambiate. Qui in Italia morire prematuramente è ancora molto raro. Abbiamo una forte probabilità di arrivare alla vecchiaia. Insomma, le tue riflessioni sono molto distanti dal mio modo di percepire la realtà.
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01-10-2022, 12:45
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#5
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,429
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
A me non risulta che le cose siano cambiate. Qui in Italia morire prematuramente è ancora molto raro. Abbiamo una forte probabilità di arrivare alla vecchiaia. Insomma, le tue riflessioni sono molto distanti dal mio modo di percepire la realtà.
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Non sono ancora cambiate ma potrebbero cambiare in fretta, se la crisi energetica portasse a gravi disordini o se entrassimo direttamente in guerra.
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01-10-2022, 13:00
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#6
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,739
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Non sono ancora cambiate ma potrebbero cambiare in fretta, se la crisi energetica portasse a gravi disordini o se entrassimo direttamente in guerra.
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Mi sembra irragionevole pensare che possano cambiare in fretta.
La crisi energetica c'è, ma quante possibilità ci sono che in Italia si verifichino gravi disordini tali addirittura da mettere in pericolo le nostre vite?
La possibilità di una guerra che coinvolga l'Italia è lontana. Il rischio sarebbe talmente alto che le forze in campo si guardano bene dal commettere atti che conducano a una guerra. Inoltre il sentimento della popolazione sarebbe totalmente contrario.
Detto ciò, nel caso secondo me pressoché impossibile che si verifichi ciò che temi, a me piacerebbe
La mia vita ormai è andata e non c'è più nulla da fare. Tanto vale che mi ecciti ad assistere a qualche evento tragico e intenso che accade nel mondo, anche in una parte di mondo molto vicino a me. Più emozionante vedere la gente per strada che lancia molotov e spara piuttosto che stare a marcire davanti al pc.
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Ultima modifica di Darby Crash; 01-10-2022 a 13:25.
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01-10-2022, 13:24
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,734
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Io vivo alla giornata, in attesa che tutto finisca.
Se finisce, ovviamente. E io vorrei l'oblio, non sono di parte ma non credo che sarà così, non vedo l'ora di scoprire di mio pugno. Nel caso finirà tutto bon così,ma non lo vedo realistico.
Non voglio quello che vogliono gli altri, ma io vengo solo travolto dalla vita. Vorrei solo sapere, e la spiegazione materialista per me non regge più come anni fa.
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Ultima modifica di IO&EVELYN; 01-10-2022 a 13:26.
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01-10-2022, 13:31
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#8
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 2,100
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La storia non si ferma mai. Nascono nuovi stati, altri muoiono. Anche i più grandi imperi della storia, come l'impero romano o l'impero persiano ormai non esistono più, i tanti soldati sono tutti morti. La morte è la direzione inevitabile verso la quale tutti andiamo, anche per i migliori non esiste alternativa e non sappiamo quando arriverà. E' sempre stato così, però visti i recenti periodi di pace e benessere alcune cose sono state dimenticate. In questo tipo di ragionamenti lo stoicismo insegna l'atteggiamento mentale più conveniente per porsi a queste situazioni. Se anche non è possibile essere completamente indifferenti e imperturbabili, si può cercare per quanto possibile di avere moderazione e trovare una certa stabilità e pace interiore, nonostante le difficoltà della vita. Un libro che mi è piaciuto molto è "Stoicism for inner peace" di Einzelganger, in cui la filosofia stoica viene spiegata in modo semplice e pratico.
Quote:
Che senso ha pensare a progetti di lunga durata se questi rischiano mai come prima di finire distrutti in un soffio?
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Per rispondere a questa domanda dovremmo prima capire cos'è la felicità per te. Se ritieni che la felicità si trovi nel compimento e nella realizzazione di un obiettivo, allora la conclusione sarebbe che non ne vale le pena. Io penso invece che la felicità si trovi nel lavorare verso i propri obiettivi più che nel raggiungerli. Pensiamo al Duomo di Colonia, la sua costruzione è iniziata nel 1248 ed è stato completato nel 1880. Per secoli, delle generazioni hanno lavorato a qualcosa che non avrebbero mai potuto vedere concluso. E' così che in molti modi l'umanità ha fatto progressi e ha fatto importanti passi avanti. Se da una parte la morte può essere un ostacolo, è possibile essere felici senza pensare solo al risultato definitivo, che potrebbe non arrivare.
In prospettiva pessimistica, la morte è una consolazione. Tanto prima o poi la nostra vita finirà comunque. Nell'infinita grandezza dell'universo, siamo esseri molto piccoli e limitati. Anche lasciando un grande segno, moriremo alla fine. Proprio per questo non ha senso preoccuparsi. Lasciare un segno, lavorare a qualcosa di grande, che sis un libro, una cattedrale o qualunque altra cosa, è un piccolo segno che possiamo lasciare o meno. La cosa importante credo sia vivere bene. Inoltre i libri di Terry Pratchett mettono in evidenza l'aspetto più "ironico" della morte, ma avrei difficoltà a spiegarlo, per quanto mi riguarda, il ciclo della morte è il grande capolavoro del Mondo Disco.
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Ultima modifica di Sheev Palpatine; 01-10-2022 a 13:36.
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01-10-2022, 13:50
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Da una parte ho potuto percepire da vicino e con più realismo l'idea che un giorno dovrò cessare di esistere, e questo mi ha dato una spinta per portare avanti cose (come la scrittura) a cui finora mi ero dedicato solo in maniera estemporanea e non continuativo perché pensavo che "tanto avrei avuto tempo". E invece no: ora mi rendo conto che il tempo può essere anche pochissimo.
Dall'altra il pensiero di una morte improvvisa e imprevedibile rischia di essere paralizzante, impedisce di pensare in prospettiva: che senso ha pensare a progetti di lunga durata se questi rischiano mai come prima di finire distrutti in un soffio?
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Sono gli stessi argomenti che supportano la mia convinzione contraria. Dato che di me non resterà niente nel senso di qualche tipo di opera che mi sopravviva, affetti, famiglia e così via, a che vale impegnarmi in qualcosa? Tutta la mia vita è stata segnata dal tentare di fare qualcosa e fallire.
So benissimo che quando davvero sarò di fronte all'inevitabile piangerò lacrime amare per ogni secondo non usato saggiamente ma ora sono veramente convinto che se non fosse per la sofferenza che inevitabilmente accompagna la morte potrei morire tranquillamente ora. Non ho progetti in sospeso che possano essere utili a qualcuno, a parte mia madre, al resto dei miei familiari frega zero di me, amici idem, forse tre o quattro avranno qualche giorno di dispiacere poi la vita continuerà.
Ho invece molto timore del peggioramento delle condizioni di vita. Ho timore che gli anni che mi restano possano essere sempre più segnati da condizioni via via più manchevoli. Già ora non posso mangiare quello che vorrei, e non sono uno esigente con carne e pesce tutti i giorni (e non mangio nessuna delle due cose) o banchetti al ristorante. Faccio da sempre una vita frugale con un piatto di pasta a pranzo, formaggio e verdure a cena e il cornetto la mattina. Ma fino a un anno fa andavo al market una volta a settimana e con 60 euro tornavo con lo zaino pieno. Adesso ogni 5 gg con 80-90 euro ho lo zaino non pieno. Proiettando questo andamento tra 10 anni mi vedo a godermi il piatto di pasta a settimana che mi potrò permettere con un SSN che sarà andato a picco da un pezzo se avrò bisogno. Ecco, queste sono le cose che davvero molto mi preoccupano.
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01-10-2022, 14:35
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 947
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Il lungo boom del dopoguerra dell’Europa Occidentale ha generato una mentalità diffusa secondo la quale ogni generazione sarebbe stata meglio della precedente in termini materiali e avrebbe avuto sempre più diritti (confusi spesso coi desideri) e tutele. Ovviamente non é così e ora ci stiamo rendendo conto che i nostri padri e i nostri nonni (tranne quelli che hanno vissuto la guerra) hanno vissuto in un momento straordinario (e forse unico) della storia, di pace, crescita economica e culturale.
Anche negli scorsi decenni abbiamo esempi di nazioni, tipo l’Argentina o il Venezuela, che hanno visto un forte deterioramento delle condizioni di vita dei propri abitanti, ed erano paesi dove gli italiani emigravano in massa in cerca di un futuro migliore.
Legare la propria condizione esistenziale con i saliscendi della storia dell’umanità é un’operazione difficile, perché comunque nel mutamento, oltre ai molti che sprofondano, c’è chi emerge, chi emigra, chi trova occasioni per rispondere ai nuovi bisogni. Di per sé non saprei cosa pensare della prospettiva di un diffuso peggioramento delle condizioni materiali, ma probabilmente in qualche modo ci si adatterà. Certo, dovremmo abituarci ad una maggiore insicurezza. E vale anche per la prospettiva della guerra.
La gente muore, potremmo essere noi, i nostri cari, persone che conosciamo e ammiriamo, per i motivi più disparati, e in futuro potrebbe accadere con probabilità maggiore. Fasciarsi la testa prima che succeda creando un fardello esistenziale mi sembra qualcosa da provare a respingere, se si riesce.
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01-10-2022, 22:14
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2022
Messaggi: 3,864
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Comunque, pure negli anni '80 sono stati con la strizza al culo per un bel po' di tempo.
Lo dimostra il fatto che in quel decennio comparivano come funghi film incentrati sul tema di bombe nucleari e post bomba nucleare. Siamo andati molto vicini alla guerra atomica.
A me angoscia più l'invecchiare che la morte in sé.
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02-10-2022, 15:42
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,118
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Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo e pensa come se non dovessi morire mai
Io cerco di prendere la vita in modo un po' più filosofico. La pandemia ci ha dato l'avvertimento che non possiamo sfuggire alle leggi della natura e della storia. In passato guerre e pandemie erano la normalità. Questo periodo dal dopoguerra ci ha illuso che potessimo sviare da queste leggi, ma non è detto che questo sia possibile.
Un tempo si moriva presto anche senza guerre o pandemie, è anche per questo che si facevano tanti figli, perché la vita era ricambio continuo di persone.. io muoio ma la vita continua con i miei figli.. un figlio mi muore in guerra, è un grande dispiacere ma era prevedibile, ma me ne rimangono altri 6. Oggi c'è un'attaccamento smisurato alle poche vite che ci sono. La morte non è concepita per nessun motivo diverso dalla morte per vecchiaia, ma tutto ciò è contro natura.
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02-10-2022, 15:52
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,118
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
Tanto vale che mi ecciti ad assistere a qualche evento tragico e intenso che accade nel mondo, anche in una parte di mondo molto vicino a me. Più emozionante vedere la gente per strada che lancia molotov e spara piuttosto che stare a marcire davanti al pc.
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La guerra non è solo guidare il drone telecomandato con la bombettina.. la guerra è fame, sete, puzza, cagare nelle buste perché non puoi uscire dal rifugio, è non dormire, è ansia, sirene, radiazioni, deportazioni.. andare al fronte a 60 anni.. io non lo so se questo è emozionante, per come sono fatto io penso di no. Preferisco marcire al PC.. magari col tempo cambierò.. può darsi che bombardano i cavi atlantici di fibre ottiche e non ci sarà più internet.. e allora mi devo staccare dal pc.
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02-10-2022, 16:41
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2011
Messaggi: 567
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Non ve la racconto...
Spero di sentire il sentimento dell'amore il più possibile nel tempo che mi resta-che va
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02-10-2022, 17:25
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#15
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Non lo so. So solamente che quando non ci saranno più i miei e rimarrò solo porrò fine alla mia esistenza con grande gaudio.
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02-10-2022, 17:54
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#16
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Avanzato
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 342
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Non lo so. So solamente che quando non ci saranno più i miei e rimarrò solo porrò fine alla mia esistenza con grande gaudio.
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è un mio pensiero ricorrente, anche se più probabilmente mi verrà un attacco di cuore quando mia madre se ne andrà
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02-10-2022, 17:56
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#17
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 2,100
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Quote:
Originariamente inviata da Keith
La guerra non è solo guidare il drone telecomandato con la bombettina.. la guerra è fame, sete, puzza, cagare nelle buste perché non puoi uscire dal rifugio, è non dormire, è ansia, sirene, radiazioni, deportazioni.. andare al fronte a 60 anni.. io non lo so se questo è emozionante, per come sono fatto io penso di no. Preferisco marcire al PC.. magari col tempo cambierò.. può darsi che bombardano i cavi atlantici di fibre ottiche e non ci sarà più internet.. e allora mi devo staccare dal pc.
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Se staccano internet sono rovinato, non potrò più scrivere alla mia oneits...
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02-10-2022, 18:21
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,118
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Quote:
Originariamente inviata da Sheev Palpatine
Se staccano internet sono rovinato, non potrò più scrivere alla mia oneits...
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Se staccano internet non puoi neanche andare a ritirare i soldi in banca per comprare da mangiare
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02-10-2022, 18:22
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 2,100
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Quote:
Originariamente inviata da Keith
Se staccano internet non puoi neanche andare a ritirare i soldi in banca per comprare da mangiare
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Siete tutti così materialisti...
Capisco che i soldi siano importanti etc. Ma per queste esigenze strettamente pratiche, anche in casi estremi, un sistema si trova...
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02-10-2022, 18:26
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,118
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Quote:
Originariamente inviata da Sheev Palpatine
Siete tutti così materialisti...
Capisco che i soldi siano importanti etc. Ma per queste esigenze strettamente pratiche, anche in casi estremi, un sistema si trova...
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giusto nutrire anche l'anima, però prima vorrei nutrire il corpo. avendo un micro-appezzamento di terra credo che pianterò degli ortaggi e poi allevo un maiale, poi dopo scrivo una lettera a mano su carta alla one-itis, sempre se mi ricordo ancora come si scrive.
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