Salve a tutti, sono JeanneClaude ed ho 18 anni.
Inutile sottolineare che questo non è il mio vero nome ma si ricollega direttamente ad una delle mie più grandi passioni, ovvero l'arte (in tutte le sue forme). Sono al quinto anno del liceo magistrale e come ogni anno non ho mai avuto problemi riguardo lo studio, anzi il mio andamento è uno dei migliori della classe. Sono leggermente in ansia per l'esame, nulla di serio, capita a tutti di attendere qualcosa, una sorta di verdetto finale e di percepirlo quasi come un peso da dover necessariamente eliminare.
Adoro scrivere, fotografare, disegnare, cucire abiti e creare gioielli, leggere e informarmi su qualsiasi cosa, anche su ciò che non rientra propriamente nei miei gusti.
Non voglio divagare e vi chiedo già scusa. Sono qui o meglio sono capitata qui perché in un pomeriggio, durante una crisi, ho deciso di scrivere ciò che provavo in quel momento sulla barra delle ricerche di google. Oltre wikipedia (onnipresente) scorrendo ho trovato la vostra pagina. Inizialmente credevo fosse solo un sito dei classici medici che danno consigli molto generali alle persone che decidono di confessare loro diversi disagi, ma leggendo il post di un utente che presentava le mie stesse caratteristiche ed ho deciso di iscrivermi.
Il mio disagio (quello forse più grave) è difficile da descrivere. Esso non si presenta tutti i giorni ma solo diverse volte al mese e in diverse occasioni particolari, come ad esempio andare ad un concerto, alle fiere o in luoghi molto affollati. Nessuna agorafobia, come molti potrebbero pensare, il mio disagio dipende dal vergognarmi di me stessa e questo non mi permette di stare in mezzo agli altri. Andare alle fiere e magari guardare persone molto più belle di me, con un modo di vestire migliore del mio, con un modo di fare migliore del mio, un fisico migliore del mio e chi più ne ha più ne metta mi scoraggia, mi debilita in un modo indescrivibile. Non è invidia, l'avrei preferita, io al solo pensiero ho una vera e propria crisi, oltre al piangere per giorni, non esco di casa, smetto di vivere. Per giorni io non esisto. Spiegato in questo modo sembra quasi banale, ma viverlo è un incubo.
Le persone che mi circondano non riescono a comprenderlo, pensano che io sia destnata a buttarmi sempre giù a sentirmi sempre inferiore.
Vorrei, almeno qui trovare qualcuno che vive la mia stessa situazione, solo per capire il perché, da cosa deriva, per scambiare due parole.
Come al solito mi dilungo fin troppo, buona giornata a chiunque legga questo messaggio.