Ciao a tutti, mi ero presentato qualche giorno fa con il nick Lonewolf! Alcuni utenti mi hanno consigliato di cambiarlo per non creare confusione con un altro utente con lo stesso Nickname! Copio pari pari la presentazione precedente dunque!
Ciao a tutti, sono un uomo over 30 di Genova. Soffro di di Disturbo
Schizoide di personalità praticamente sin dalla mia infanzia anche se diagnosticato molti anni dopo. E' luogo comune che i Genovesi siano ritenuti chiusi riservati poco socievoli, in pratica schizoidi(non è un caso che in Liguria il tasso di nascite sia il piu basso di tutta Europa). Devo dire che mai luogo comune è stato talmente veritiero riguardo al tipo di persona che sono. Leggo questo forum da un paio d'anni ma non ho mai trovato il coraggio di presentarmi fin'ora data la mia età. Trovo interessanti le descrizioni che molti utenti di questo forum fanno di loro stessi del loro modo di porsi al mondo e alla società (in alcuni di essi mi ci rispecchio molto) ma sono interessato ancora maggiormente alle cause che molti di voi attribuiscono alle loro difficoltà. Mi piacerebbe quindi esprimere anche le mie opinioni personali e discuterne con gli altri utenti. Tuttavia in questo post di presentazione preferirei non parlare della mia storia personale del mio "copione di vita" ma soffermarmi sulla persona che sono ora. Lavoro in una cooperativa (assieme ad altre persone con difficoltà sociali di vario tipo: ex tossicodipendenti e carcerati, alcoolisti, stranieri con difficoltà d'inserimento
e altre persone con disturbi di personalità). Esco una volta alla settimana (solitamente il Sabato) con un mio collega di lavoro e altre persone conosciute da poco. Devo ammettere che mi devo costringere a uscire con loro dato che lo faccio piu per dovere (perchè ritengo che sia giusto uscire il Sabato) che per piacere dato che mi sento in mezzo a loro davvero estraniato (non che ritenga banali i loro discorsi, poco interessanti o mi senta superiore, sia chiaro) cioè come un pesce fuor d'acqua tanto che, quando finisce la serata ed è ora di tornare a casa per me è una liberazione. Non vorrei dilungarmi troppo quindi aggiungo solo qual'è lo schema di comportamento di cui non sono riuscito a liberarmi tutt'ora: ascolto con attenzione tutto quello che gli altri dicono ma non mi sento partecipe della situazione come se assistessi a un film in cui non abbia la possibilità di intervenire. Quindi automaticamente penso a tutte le (presunte) azioni che non ho fatto che mi hanno reso l'uomo che sono ora anche se so che non serve a nulla. E inevitabilmente arriva il desiderio di essere altrove anche fisicamente. Per questo post di presentazione ritengo di avere scritto a sufficienza, ci si risente nelle varie sezioni!