Ciao a tutti,
Sono un ragazzo di 24 anni fobico praticamente da sempre. Solo recentemente però mi sono preoccupato di pensare che, magari, non ero l'unica persona al mondo a soffrirne e che magari questa cosa poteva anche essere chiamata con un nome e catalogata.
Ho deciso comunque di scrivervi la mia esperienza per condividere questa cosa con persone che magari hanno provato lo stesso e sentirmi magari meno solo.. Premetto che mai in vita mia sono stato così sincero con qualcuno su questo argomento come lo sarò con voi nelle prossime righe per cui vi prego di essere buoni e pazienti con me...
Non ho mai curato in nessun modo questa cosa, come dicevo non la consideravo neanche qualcosa di cronico, semplicemente la vivevo. Premetto che in tutti questi anni solitari, non sono mai stato realmente depresso. Cioè pur rendendomi perfettamente conto di non essere come gli altri mi andava benissimo così. Per la mia esperienza, la mancanza di veri rapporti sociali lascia dei buchi belli grossi in una persona, alla fine socializzare è qualcosa che serve a tutti. Ecco, io ho continuato a riempire questi buchi con altre cose. Hobby, interessi, passioni varie sono andati a colmare quei buchi e per anni mi sono sentito apposto diciamo pseudo-felice.
Non voglio annoiarvi troppo raccontandovi la mia triste vita, per cui vi dirò brevemente che non ho la più pallida idea di cosa possa aver scatenato questo disturbo sociale in me. Genetica? Ambiente? Evento scatenante? Non lo so. Di certo so solo che, sin dall'asilo non ne volevo sapere di socializzare. Negli anni in cui le persone normali si creano quei rapporti di amicizia/amore che poi durano anche una vita intera io ho sistematicamente allontanato tutti restando chiaramente solo.
E stavo bene così. Come ho già detto qualsiasi impegno, rapporto ecc. mi terrorizzava, volevo solo essere lasciato in pace. Anche solo il pensiero di prendermi un impegno mi faceva star male, una cena, una festa, un locale o una discoteca mi venivano i brividi.
Ogni tanto mi sono sacrificato ma il risultato era che il mio stato d'animo passava dall'ansia sempre più profonda man mano che l'evento si avicinava, al profondo disagio finchè vivevo l'evento, al profondo sollievo quando finalmente salutavo tutti e mi dirigevo verso la mia bellissima, carissima casina.
Credo che la mia timidezza e riservatezza siano causate al 99% dal dover tenere nascosta la fobia, ma dentro mi sento una persona viva e col passare degli anni sento di essere migliorato sotto il punto di vista della socievolezza. Ma lo sconvolgimento più grande l'ho vissuto, e lo sto ancora vivendo nell'ultimo anno.
Lavoro nello stesso ufficio da 2 anni, conosco le persone, conosco bene il lavoro e non ci crederete ma la maggior parte del tempo mi sento a mio agio.
Non so cosa abbia causato questo cambiamento ma da circa un annetto a questa parte mi è venuta per la prima volta in vita mia vera e spontanea voglia di socializzare, di conoscere gente, di uscire la sera a bere qualcosa e a chiacchierare, di stare in compagnia. Sento fortemente l'esigenza di fare cose che prima mi terrorizzavano al solo pensiero.
Però, ed è un grosso Però, non ho mica la bacchetta magica, e anni di mancate relazioni sociali hanno dato i loro frutti :-( Mi trovo praticamente a vivere le ovvie conseguenza di tutti questi anni di solitudine. Ho praticamente distrutto da anni qualsiasi ponte che mi legava con, diciamo, i miei potenziali amici. Ci sono persone che vivono nel mio stesso paese, con cui ho fatto anni di scuola, che non vedo e non sento praticamente da secoli. Persone che non hanno mie notizie da anni e che non so nemmeno cosa possano pensare di me.
Quindi anche se la voglia di uscire ci sarebbe, non saprei proprio da chi andare a "bussare".
I miei colleghi sono un'opzione, con alcuni mi ci trovo anche bene ma anche con loro non posso, non riesco ad essere completamente sincero, ovvio. Anche loro hanno le loro relazioni sociali come la maggior parte della gente.
L'essere scoperto: questa è la mia paura più grande, e questa non credo riuscirò mai a vincerla, spero non ce ne sia mai bisogno. Non riuscirò mai mai mai e poi mai a raccontare alle persone che mi stanno intorno quello che ho passato in questi anni. Non riuscirò mai ad ammettere quello che sto raccontando a voi in questo post. Mi vergognerei troppo, mi sentirei profondamente umiliato, non ce la farei mai. Generalmente se mi chiedono, ad esempio, cosa ho fatto nel weekend resto sul vago, o in genere mento, mai in modo esagerato, comunque il punto è che non riuscirei mai ad ammettere la verità con persone che devo rivedere.
Ecco allora che ultimamente ho sperimentato anche la depressione. Avrei voglia di fare, ma non ho nessuno con cui uscire, diciamo con una frequenza regolare. Mi ritrovo magari il Sabato sera o la Domenica pomeriggio segregato, quando avrei voglia di fare una vita normale, bere qualcosa con gli amici, andare in posti, vedere gente, fare cose (Anche così generico andrebbe benissimo :-)).
Sto cercando ultimamente di raddrizzare un pò la mia vita, ma saprete anche meglio di me che è molto molto dura. Cerco di sfruttare ogni occasione per socializzare più che posso e chiarisco che non è che la fobia mi sia sparita così all'imptrovviso da un giorno all'altro, ma la sento più debole e controllabile rispetto ad una volta.
Ultima cosa interessante che coincide con il periodo più incerto e infelice della mia vita.
2 mesi fa arriva in ufficio una nuova ragazza. Mi trovo praticamente ad insegnargli il lavoro, cosa che faccio con molto piacere, anche perchè più passa il tempo, e più sto con questa ragazza, più mi accorgo di quanto sia fantastica. Comincio a farmi mille storie mentali, a spettegolare con un mio collega sul fatto che lei possa ricambiare.
Intanto con la ragazza, si parla del più e del meno, si discute, si ride, si chiacchiera e più la conosco più mi infatuo di lei. Lei ha questa personalità molto aperta, cordiale ed espansiva per cui fatico ancora a capire se quelle confidenze che mi fa, quelle attenzioni che mi da, facciano parte del suo modo di essere oppure se effettivamente nutra un interesse personale nei miei confronti.
Mi piacerebbe provarci, nel senso più innocente e romantico del termine, ma anche con lei c'è chiaramente il problema "mancanza vita sociale" che causa ovviamente la "mancanza di sincerità" e non riuscire ad aprirsi con una persona con cui si vorrebbe creare una relazione, mi rendo conto, è un bel problema.
Di buono c'è che questo evento imprevisto mi ha dato veramente una grossa spinta, mi ha fatto aumentare la voglia di uscire, di avere una vita vera. Di meno buono c'è invece che mi ritrovo ad odiare sempre di più la mia vita e a voler cambiare ma non ci riesco, per cui mi sento come ingabbiato nel mio stesso corpo. Sensazione terribile.
Oltre alla depressione che aumenta esponenzialmente nei weekend mi ritrovo ora anche con una che mi piace e non so nemmeno da che parte iniziare, o quali conseguenze ci potranno essere se la cosa va avanti, come potrei mai gestire il tutto.
Mi è anche capitato di uscire con lei un paio di volte insieme ad altri colleghi a bere qualcosa e vi posso giurare che mi sono anche divertito.
Comunque sono talmente stufo di questa vita, e di non capire se con questa ragazza ho qualche chance che ho deciso comunque di provarci. Fanc... O la va o la spacca e poi per il futuro ci penserò.
Tra qualche giorno usciamo, sempre con altri colleghi e ho tutta l'intenzione di provarci, almeno di dirle qualcosa. Tanto so che se ci provo e va male...Aiuto!!! Non ci voglio neanche pensare. Se invece non trovo il coraggio so già come mi sentirò quando tornerò a casa: di me.da!
Ma se invece ci provo e va bene??? Mille incognite anche qui per il futuro. Però penso che mi sentirei davvero bene, almeno per alcuni momenti.
Scusate se vi ho annoiato. E' stato un bello sfogo :-)