Ho poco più di 40 anni e da sempre, o da quel che ricordo, "convivo" con una forma di timidezza abbastanza evidente (?), e inoltre posso definirmi molto introverso, anche se non sempre e non in tutti i contesti. Non sono mai andato da uno psicologo/psichiatra, diagnosi ufficiali non ne ho, ma con sufficiente sicurezza (!) potrei riconoscermi in un disturbo evitante di personalità. E abbastanza evidente a me stesso è anche il disturbo ossessivo compulsivo che tollero da un numero sconfinato di stagioni.
Le difficoltà relazionali e le paure/ansie sociali sono aumentate con l'adolescenza e mi hanno portato a blocchi nella socializzazione, comunicazione, interazione con gli altri, facendomi risultare molto frequentemente come il tipo che resta in disparte e parla (poco) solo se interpellato. Sono seguiti gli anni di isolamento sociale, difficoltà a concludere gli studi, trovare lavoro. A quest'ultimo, in forma in teoria stabile, ci sono arrivato solo recentemente dopo anni di disoccupazione ed esperienze poco o per niente retribuite. Praticamente non ho vita sociale, non ho persone che posso frequentare al di là dei famigliari, anche il lavoro che svolgo non è un modo vero e proprio di stare tra la gente svolgendosi a distanza. Ah sì... dimenticavo... situazione fallimentare, se si può dire così visto che neanche ci ho mai provato, anche in ambito sentimentale / sessuale.
Mi iscrivo qui per trovare una valvola di sfogo, per capire e capirmi meglio esprimendomi tramite la scrittura con minore immediatezza rispetto al pensiero caotico, in un luogo aperto al pubblico ma relativamente protetto, per trovare spunti di riflessione nel confronto con altri utenti con situazioni simili o anche diverse... poi magari, non so, provare anche a conoscere delle persone con cui andare al di là dello scambio via post su queste schermate azzurre affollate, ma per farlo dovrei superare, oltre che le solite insicurezze, la naturale tendenza a restare fermo e socialmente apatico. Vediamo...