Riguardo al giudizio degli altri sul fatto che potresti essere gay, mi sembra una cosa un po' anacronistica. Posso immaginarla forse in un contesto molto chiuso, ad esempio qualche paesino dell'entroterra di qualche regione meridionale; ma restringerei ancora più il campo ad una scuola, piuttosto che a un ambiente lavorativo.
A chi interessa ormai se uno è gay oppure no?
Mi viene in mente la fissazione di un utente del forum che è convinto di essere brutto, ma di fatto non è così, e il problema è solo nella sua testa.
Non può essere che tu percepisca in maniera eccessiva questi atteggiamenti dei colleghi? Addirittura appena arrivato hai già notato questi comportamenti?
Ribadisco che dovresti trovare la forza di superare questo momento nella tua vita privata. Sforzati di pensare a te, alla tua vita, alla tua ragazza. Poi dipende anche dalla tipologia di lavoro. Se sei costantemente a contatto con queste persone è molto difficile. Io ad esempio preferivo turni serali, dove ero spesso da solo o al massimo in due, piuttosto che di mattina dove c'erano tutti. Ecco ad esempio, se ti trovassi con uno solo di questi colleghi, si comporterebbero comunque in questo modo? o lo fanno solo in gruppo?
Se io ne parlerei con lei non lo so. Ad oggi probabilmente si. Anni fa forse non l'avrei fatto, e ho ceduto solo in un periodo davvero problematico nel quale lei era di fatto il mio unico punto di riferimento. E' stato molto difficile perché io non parlo dei miei problemi, ma ero veramente sull'orlo della disperazione.
Però che prendi farmaci, che vai da uno psichiatra, lo saprà? Perché per me è stata questa la discriminate. Non potevo tenere nascosto che sarei andato da uno psichiatra.
poi ti chiedo cortesemente di cancellare l'ultimo post che hai citato
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