Ciao, sono un ragazzo di quasi 24 anni.
Soffro di fobia sociale, ansia e depressione.
Mi ritengo una persona timida, insicura e lunatica.
Ma ho anche dei difetti
Ciò che sono oggi, lo devo alla mia indole, alla mia famiglia, e alle esperienze disastrose che hanno costellato gli anni della mia infanzia e adolescenza.
Ho avuto un padre tiranno e cattivo, che ho sempre visto come un “orco ”, capace solo di rendermi la vita un inferno.
(E’ stato capace di alzare le mani su di me e mia madre, e di dirmi che ero un essere inutile che viveva in casa sua). Due nonni paterni che lo assecondavano più che volentieri. Una madre frustrata, insicura, e incapace di gestire i miei problemi o anche solo di aiutarmi ad affrontare la vita. Tutti quanti di mentalità bigotta.
Ho affrontato, con ansia e disastri sempre crescenti, dapprima la scuola materna, poi le elementari, poi le scuole medie, cinque anni di scuole superiori, e due anni di studi universitari fallimentari.
L’unico periodo felice credo sia stato l’asilo nido.
Mi ricordo, quando ero molto piccolo, che per me era un trauma essere obbligato a uscire di casa per andare alla scuola materna e rapportarmi con bambini e adulti estranei.
Le elementari sono stati l’ultimo periodo scolastico in cui sono riuscito a conservare bei ricordi, nonostante tutto. Le differenze con gli altri bambini, mano a mano che il tempo passava, si facevano sempre più marcate.
I miei comportamenti strani e fuori luogo.
Le differenti possibilità economiche (non avevo i loro giochi, non avevo una bella casa, non avevo vestiti firmati, non uscivo mai, non andavo in vacanza in bei posti tutti gli anni).
Avevo due genitori disagiati, sciatti e litigiosi, i genitori degli altri bambini iniziavano a rendersene conto, delle volte fomentavano l’isolamento verso di me e verso la mia famiglia.
Avevo una maestra in particolare, che mi terrorizzava,rabbiosa e istintiva, io con i miei modi di fare, la mettevo a dura prova. Urlava come una matta (aveva la reputazione dell’urlatrice, la sentivano un po’ per tutto l’istituto), certe mattine si entrava in classe e lei con tono minaccioso ci intimava di stare calmi perché lei era già “di veleno”.
Nei momenti di follia rabbiosa, tirava frutta, offendeva, per punizione mi faceva stare seduto in una stanzetta per tutto il giorno, rare volte è arrivata a schiaffeggiarmi (devo ammetterlo, non aveva tutti i torti).
Ma la punizione da me più temuta, era quella di venire esiliato per tutto il giorno nella classe dell’altra sezione. Disagio alle stelle.
È stato in quegli anni, che oltre ad iniziare a balbettare seriamente, ho capito di avere un desiderio intrinseco di suicidarmi.
Terminata la quinta elementare, sono passato alle scuole medie. Ho raggiunto livelli di stress, paura, disagio, depressione e inadeguatezza mai visti.
Sono iniziate le prime prese in giro pesanti, ho iniziato a vergognarmi del mio corpo, a causa della mia obesità. Mi è stato detto più volte che ero brutto,sfigato ecc.. la mia balbuzie è peggiorata in maniera esponenziale, come la mia insicurezza. Vedevo gli altri crescere felici e spensierati, io iniziavo ad avercela con il mondo, con la mia famiglia, con me stesso. Entro la fine del secondo anno, la situazione si è aggravata di molto. Molti ragazzi di altre classi che si conoscevano tutti,hanno iniziato a parlarmi dietro e per mille motivi sono finito per diventare lo zimbello della scuola. Ho fatto un’enorme fatica a superare tutti e tre gli anni, senza farmi un vero amico.
Per sfogare la mia frustrazione, mi vergogno come un ladro per averlo fatto e per questo mi considero una persona mediocre, ho iniziato a prendere in giro a mia volta due ragazzi della mia classe diversamente abili.
Veniamo poi alle scuole superiori, scelte male per ignoranza.
Le prese in giro si sono quadruplicate rispetto alle medie. Oltre a crescere di numero, sono diventate più pesanti e offensive. Tutti e dico TUTTI i giorni, venivo
preso in giro o commettevo brutte figure. Per i motivi più disparati, che non sto ovviamente qui ad elencare. Il periodo della settimana da me più temuto, erano le ore di educazione fisica. A causa della mia goffaggine e del mio essere imbranato, ogni volta si spaziava dalla risatine sarcastiche, a delle più rare pallonate che “accidentalmente” mi arrivavano in faccia. Non sono mai stato un ottimo studente, ma avevo molte difficoltà sopratutto nella materiale di indirizzo (ulteriori prese in giro). Spesso ho passato le estati a studiare per superare gli esami di settembre.
A metà percorso scolastico, ho acquisito autocoscienza e dopo molte difficoltà, sono riuscito ad accettare la mia omosessualità, dapprima fonte per me di vergogna.
Ho avuto professori che hanno distrutto quel poco di autostima che avevo, facendomi capire in maniera più o meno esplicita la mia mediocrità.
Mi sfogavo sempre di più sul cibo, sono arrivato abbondantemente sopra la quintale. È sempre stato il mio punto debole, l’ho sempre considerato un rifugio, un modo per essere felice.
Passarono in maniera difficoltosa anche le superiori. Ebbi un attimo di pace che durò poco. Ho avuto svariati problemi famigliari. Ormai ero maggiorenne e tutti hanno subito iniziato a riporre aspettative in me, che iniziassi a lavorare per diventare indipendente e inserirmi nella società, con amici, ragazza e tutto il resto. Fino ad allora vivevo in un mondo tutto mio, fatto di televisione, computer e abbuffate. Non avevo contatto con la realtà, non sapevo nemmeno cosa fosse un curriculum. Piano piano, ho preso la patente e ho cercato di vincere la passività che peggiorava sempre di più , non andando a scuola. Da cinque anni che ho finito le superiori, sono riuscito solo ad avere esperienze lavorative brevissime e mal pagate. Talvolta umilianti.
Solo di recente ho acquisito autocoscienza e ho iniziato a chiamare per nome il mio male interiore e a tentare di curarmi.
In alcuni momenti mi sento un animale selvatico, un disadattato in questa società così superficiale fatta di apparenze.
Dopo svariati mesi da lettore abituale del forum, ho deciso di iscrivermi, per poter confrontarmi e rapportarmi con gli altri utenti aventi le mie stesse inclinazioni e trascorsi. Vedo questo come un’opportunità per migliorarmi e sentirmi anche, in un certo senso, meno solo.
Grazie e a presto!!