Ciao a tutti, ho 22 anni, frequento il quarto anno di università a Bologna. Ho passato degli anni difficili in particolar modo a cavallo tra il quinto liceo e il primo anno di università. In quel periodo ho brancolato nel buio e dopo vari tentativi di rialzarmi alla fine sono riuscito a trovare la terapia giusta (psichiatra-terapia farmacologica insieme a terapia normale-il terapeuta giusto è quello con cui ti trovi a tuo agio)! Vi chiederete perché sono qua se tutto nella mia vita va bene. Ho tre risposte: la prima è perché voglio contribuire a portare dell'ottimismo nel forum, la seconda è perché effettivamente non sono certo "guarito" del tutto, non so neanche se sia possibile, ma è senz'altro possibile stare bene, infine la terza è che vorrei comunicare con persone che provano e comprendono ciò che provo io, magari anche vedendosi di persona se si vive vicini. Proprio in quest'ultimo periodo mi sono reso conto che per quanto io possa avere dei buoni amici nessuno di loro potrà mai capire fino in fondo le mie insicurezze e trovare questo forum è stato provvidenziale (probabilmente l'avevo anche già letto in passato ma non avevo pensato di iscrivermi). Chiaramente non sto qui ad argomentare i sintomi che ognuno dei presenti nel gruppo dovrebbe conoscere bene ma potrei parlare brevemente della mia storia: non so quando sia iniziato tutto, credo di non essere mai stato estroverso, ma da timidezza a fobia c'è una bella differenza per cui credo che nell'arco dell'adolescenza (in particolare verso il secondo liceo) ho incominciato a sentirmi influenzato da comportamenti e stili di vita che "andavano di moda", così ho iniziato a forzare i miei comportamenti per raggiungere una sorta di "popolarità", in quel modo contraddicendo ogni sorta di principio e attitudine che era mia. Non so se quel momento sia stato la causa di tutto o semplicemente fosse una manifestazione del mio stesso carattere, fatto sta che da lì ho incominciato a preoccuparmi ossessivamente di ciò che gli altri pensavano di me; ho avuto a quei tempi anche degli attacchi di panico. Da lì una serie di conseguenze: marijuana (nel bene e nel male), litigi con genitori, niente studio; fino al quinto liceo quando, in particolare dopo il litigio e la separazione con il mio migliore amico e il totale isolamento, sono caduto in depressione. Poi il terribile primo anno di università e poi, gradualmente, tra alti e bassi, la risalita. Tuttora continuano quegli alti e bassi, seppur in un contesto generale senz'altro migliore, e ora ne sto vivendo uno basso; perché spesso sono costretto inevitabilmente a ridimensionare le mie ambizioni rispettando i limiti caratteriali che ho, e la pur sempre presente difficoltà nello stare nel sociale.