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Vecchio 04-11-2007, 00:43   #1
Intermedio
 

sono un "ragazzo" di 19 anni, senza sogni e obiettivi nella vita e ( ovviamente) senza uno straccio di amico nè tantomeno una ragazza (mai avuta e credo mai l'avrò).
Ora a tutto questo devo però fare una premessa dato che la mia situazione è un pò particolare: sono nato e crescuto in un paesino del Friuli vicino Pordenone, dove ho vissuto fino all'età di 15 anni. Cinque anni fa mi sono trasferito, per motivi familiari, a Palermo dove vivo tuttora (situazione abbastanza anomala 8O ). Non vi dico l'impatto che ho avuto con i nuovi compagni di scuola : al fatto che sono ultra timido, si aggiungeva anche l'incompatibilità non tanto nel linguaggio ma proprio negli atteggiamenti e comportamenti tra le persone che mi facevano e mi fanno ancora sentire dentro ad un mondo a me completamente estraneo, da cui vorrei fuggire.E ancora dopo 5 anni mi sento molto a disagio cercando (quando parlo con qualcuno) di imitare maldestramente l'accento siciliano nella speranza di sentirmi come gli altri e farmi almeno accettare, quando invece so di non poter esprimermi come veramente vorrei (col mio vero accento).Grazie...
Vecchio 04-11-2007, 02:01   #2
Esperto
L'avatar di Pride
 

Benvenuto nel FORUM.
Se vuoi,ci puoi dire cosa ti accade esattamente a scuola.
Vecchio 04-11-2007, 03:36   #3
Esperto
L'avatar di gio1
 

Quote:
Originariamente inviata da pippocalippo
sono un "ragazzo" di 19 anni, senza sogni e obiettivi nella vita e ( ovviamente) senza uno straccio di amico nè tantomeno una ragazza (mai avuta e credo mai l'avrò).
Ora a tutto questo devo però fare una premessa dato che la mia situazione è un pò particolare: sono nato e crescuto in un paesino del Friuli vicino Pordenone, dove ho vissuto fino all'età di 15 anni. Cinque anni fa mi sono trasferito, per motivi familiari, a Palermo dove vivo tuttora (situazione abbastanza anomala 8O ). Non vi dico l'impatto che ho avuto con i nuovi compagni di scuola : al fatto che sono ultra timido, si aggiungeva anche l'incompatibilità non tanto nel linguaggio ma proprio negli atteggiamenti e comportamenti tra le persone che mi facevano e mi fanno ancora sentire dentro ad un mondo a me completamente estraneo, da cui vorrei fuggire.E ancora dopo 5 anni mi sento molto a disagio cercando (quando parlo con qualcuno) di imitare maldestramente l'accento siciliano nella speranza di sentirmi come gli altri e farmi almeno accettare, quando invece so di non poter esprimermi come veramente vorrei (col mio vero accento).Grazie...

ciao e benvenuto....così, su due piedi mi vien da dire che non dovresti imitare un accento peraltro difficile come quello siciliano, in fondo non ti appartiene.....però allo stesso tempo mi rendo conto che la situazione non è facile, non lo sarebbe neanche per una persona senza nessun problema.
Spero che il tempo possa aggiustare le cose, te lo auguro..
ciao
Vecchio 04-11-2007, 11:17   #4
Esperto
L'avatar di Lyra
 

Ciao!Innanzitutto benvenuto nel forum.Spero ti troverai a tuo agio e che potremo esserti d'aiuto! Inutile dire che qui sarai integrato senza dover parlare siciliano :lol:

Ho vissuto una situazione in parte simile alla tua. Sono nata in Germania (da madre tedesca e padre italiano) e ho vissuto lì per i primi 5 anni della mia esistenza, poi ci siamo definitivamente trasferiti in Italia e mi sono ritrovata a dover iniziare la prima elementare qui senza saper dire altro che "ciao". :roll: Mi ricorderò per sempre il primo giorno di scuola e la sensazione di estraneità a questa realtà che non riuscivo a sentire mia.
Ovviamente all'età di 6 anni ci si adatta più facilmente ai cambiamenti, infatti non ho avuto particolari difficoltà ad imparare la lingua, ma è anche vero che ho subito sin da subito l'ostilità degli altri. I bambini ,si sa, sono capaci di essere a loro modo molto crudeli, e per anni e anni mi è stato (più o meno scherzosamente) fatto notare non solo il mio accento nordico (con tanto di imitazioni) ma anche la diversità della cultura in cui sono cresciuta. Ero forte ed estroversa,ho saputo farmi strada, però è inutile dire che il peso della diversità l'ho avvertito, e a lungo ho sperato di perdere quel maledetto accento che ogni volta che incontravo altre persone, inevitabilmente, le portava a domandarmi "sei straniera?". Con il passare degli anni ho assunto anche io l'accento fiorentino, e ormai quando affermo di avere la madre tedesca nessuno, purtroppo, mi crede neanche più. :roll: Quello che volevo dirti, però, è che non è bastata questa integrazione "linguistica" a farmi sentire miracolosamente a mio agio. Ho sempre continuato a sentirmi un'estranea in questa realtà e anche i miei nuovi compagni, nelle diverse scuole che ho frequentato, sono sempre riusciti a trovare nuovi motivi per farmene sentire il peso.O sono troppo morigerata,oppure troppo interessata alla cultura per poter essere ritenuta una teenager doc, oppure sono semplicemente troppo intelligente 8) .
Insomma, tentare di iimitare l'accento per sentirti inserito non potrà essere una tattica di successo. Ovviamente soprattutto da adolescenti è difficile riuscire ad essere fieri della propria "diversità", ma solo così potrai realmente sperare di integrarti in modo sano e la gente seria e dalla mentalità aperta, l'unica con cui potrai sentirti veramente te stesso, apprezzerà la tua peculiarità . Se le persone che hai attorno, per campanilismo, invidia o altro, non hanno saputo mostrare interesse e curiosità nei tuoi confronti tentando di inserirti nella nuova realtà...non meritano neppure che tu le prenda in considerazione.
Esprimiti come ti viene spontaneo, con il TUO accento e il TUO modo di fare, sii orgoglioso della tua individualità, e avrai molte meno difficoltà. La gente stupida colpisce solo dove istintivamente avverte debolezza e vulnerabilità.

Hai comunque mai preso altrimenti in considerazione la possibilità di ritrasferirti al nord? Sei maggiorenne ormai, e se proprio pensi che Palermo non faccia per te puoi sempre fare rotta per il nord.No?
Se ti va, parlaci un pò più di te! :wink:
Vecchio 04-11-2007, 13:33   #5
Intermedio
 

innanzitutto grazie a tutti delle risposte; volevo dire a Lyra che, secondo me, le nostre situazioni, per quanto simili, sono in realtà molto diverse: un conto è trasferirsi, anche in un paese straniero, all'età di 6 anni che è veramente quasi l'inizio della formazione mentale di una persona, un altro è cambiare totalmente vita nella turbolenta età adolescenziale quando, bene o male, dovresti essere già abbastanza maturo. Comunque ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza.

Per rispondere all'altra tua domanda sul fatto di ritrasferirmi, posso dirti che questa è la mia più grande aspirazione (almeno per il momento).Penso di finire i miei studi qua all'università (se ne avrò la forza) per poi tornare a vivere magari proprio nel mio paesino natale che ho lasciato con le lacrime al cuore e che mi manca più di ogni altra cosa :lol:
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