Mi spiace un po' presentarmi con un nick di così bassa lega ma pensando ad un bug di sistema ho così perso le staffe.
Volevo che mi chiamaste malachite
Sono piuttosto impulsivo nonostante la mia scorza non faccia uscire emozioni se non rara emotività sepolta da cumuli di foglie marce per i troppi ormai autunni.
Sono qui perché nonostante tutto credo a questa vita del cazzo. Ne ho passato di tempo ma non recrimino più. Leggo e non giudico la mia e la fobia degli altri. La fobia comunque è inflazionata. Pare che non conti più la sostanza e la capacità di relazionarsi. Se prima quello era la causa, ora conta solo la bellezza versus la bruttezza. Siamo di fronte ad un imbruttimento o ad un prendersi in giro per scopare la noia e mandare in soffitto ogni sostanziale mutamento.
Non mi arrendo ora nonostante i miei 30 anni. Mi sento giovane e se non bello mi sento eroe. Cantava qualcuno che gli eroi sono tutti giovani e belli. Capre e asini deturpano i miei sogni. Li conto, sono tanti ma almeno la notte come pecore all' insonnia sono un rimedio. Voglio cavarmi il cuore, prenderlo dal ventricolo e arrivare in cucina a scaldarlo sul fuoco. La mia cucina è bassa, popolare, mi fa ingobbire più del peso della mia solitudine. Vorrei invitarvi a cena, a mangiare al mio tavolo dove il vino mi tiene compagnia. Posso ancora salvarmi? Riuscirò ad andarmi bene che non c'è nessuno come me? Non è snobbia la mia, è ricerca. Fottuta e dannata ricerca come dannato sono io e la mia vita. Mi sono iscritto all' università perché un pezzo di carta è comunque meglio, un attestato di stima, un lasciapassare per un inferno più accogliente. Anni di vita all' inferno, ma l' ignoranza la voglio cullare insieme all' incanto della conoscenza.
Un po' colto, un po' coglione, viva il re e la regina.
Mi sono iscritto perché ho voglia di scrivere, di stare tra me e me e tra te e te. E' d' altronde forse una delle poche cose che mi fa sentire vivo. Molte altre feriscono. La fobia sociale è anche proteggere e proteggersi. Non è una condanna di per sé. E' un grido munchiano del rifiuto che diventa così assenza, abbandono. Va recuperato il suo grido che dal sentirsi monchi può essere invero fondante. Fondamentale è essere riconosciuti, riconoscersi in quel terrore di chi non ci vuole. Bruttezza, fobia e altri ostacoli indipendentemente dalla loro veridicità vanno smascherati anche solo per gioco.
Mi sono dilungato fin troppo e la mia presenza forzata e violenta di padre bambino assassino, è ora di occultarla. Mi sembra di aver detto un po' di cose: età, sesso, circostanze e motivi per cui sono qui. Mi spiacerebbe che mi venga richiesto ulteriore documentazione. Io sono queste parole e sono qui per leggere, scrivere e con delicarezza interagire. Anni tra strizzacervelli e strizzapalle non vadano perduti. C' è il loro onore e sono pronto alla morte per ringraziarli delle loro cure.