Dopo diversi mesi in cui ho letto i vostri messaggi, mi sono deciso a iscrivermi.
Sono un ragazzo, beh un giovane dai, del nord Italia di 32 anni, e come penso sia successo a molti di voi, le cose sono andate aggravandosi negli anni universitari. Non che prima siano state floride, ma uno sport, un paio di amici e una prima storia sentimentale che sembrava andare bene (almeno il primo anno) si univano a creare un minimo di decenza. E soprattutto la scuola, specie nei primi 3 anni delle superiori in cui mi fermavo a fare i compiti nel pomeriggio dopo mensa e basket all'aperto, aiutando a far nascere una passione sportiva in un amico e mi rendevo utile per cercare di salvare due ragazzi dalla possibile bocciatura; i voti belli non mancavano affatto, il che non guastava.
Poi, con l'università, una discesa piuttosto costante.
Un ambiente non controllato come la scuola, ma dispersivo, in cui mi sono fatto un solo amico, e che sembrava troppo scollegato con il mondo lavorativo.
La prima grande delusione, cioè la fine del rapporto con la prima vera ragazza, anche se devo dire che non mi sono sempre comportato in maniera perfetta con lei. Questa fu una grande batosta per me.
Mi laureai in ritardo (che brutto dover usare il passato remoto), ma nemmeno io so come sono riuscito a fare ultimi esami e tesi, dato che ho visto finire in quei mesi un breve ma intenso rapporto in cui ho tirato fuori tutto il meglio di me stesso nell'amore per una ragazza.
Avevo già contattato uno psicologo in quanto attorno a quel periodo non riuscivo a sbloccarmi nello studio.
Ma lo abbandonai anche perché questa ultima ragazza mi rendeva assolutamente felice, ed ero certo del reciproco sentimento e sicuro che il mio fosse così forte che anche da solo, così immenso e costante, potesse garantire un futuro luminoso, con una nuova spinta motivazionale. Ma già in quei mesi in cui questa ragazza era presente, avevo mollato lo sport.
Amici sempre meno, arrivai praticamente a zero: non mi trovavo nei gruppi, non avevo ottenuto con nessuno (tranne uno, che però dopo la bocciatura a scuola cambiò carattere) un bel grado di confidenza, avevano perlopiù interessi diversi o erano parte di gruppi già consolidati.
E così arriviamo ad oggi. Un oggi che dura da anni, nel cui mezzo c'è stata una esperienza lavorativa in proprio che non poteva garantire affatto un minimo sindacale di entrate.
Un oggi caratterizzato da tante lezioni private di matematica e affini, e poi il nulla cosmico, a parte un non convinto interesse per i fumetti.
Prendo Brintellix da qualche mese dopo aver provato un altro antidepressivo, al quale associavo Xanax per riuscire a contenere una ansia che mi coglieva anche a fare ciò che mi piace, cioè aiutare i ragazzi delle superiori nello studio.
Sono qui perché mi ritrovo nel modo di pensare e ragionare, nonché nelle difficoltà che incontrate, di voi utenti.
So che esiste una faccia opposta della medaglia che è una sensibilità e un animo riflessivo che spiccano di gran lunga rispetto alla media. E questo è un lato della medaglia che ha i suoi grandi pregi.
Ci risentiamo nei vari topic.