Buongiorno a tutti.
Ho 31 anni e già da tempo pensavo di iscrivermi a questo forum, anche se non ho quasi mai trovato il "coraggio". Non so se posso definirmi veramente un fobico, quel che è certo è che ho molte altre "qualità": timido, introverso, immaturo, pigro, svogliato, pauroso, tutte caratteristiche che nel corso del tempo mi hanno portato ad una totale asocialità.
Premetto che non ho mai avuto problemi con compagni o amici, grossomodo sono andato sempre d'accordo con tutti, e non ho mai avuto problemi a parlare, anche con le ragazze, cosa che capita ancora oggi senza particolari difficoltà (parlo ovviamente a livello amicale, dovessi provarci non saprei da che parte iniziare). Quello che mi è mancato è stato il voler passare più tempo con gli altri, al di fuori dei canonici rapporti minimi che si dovevano intrattenere in ambito scolastico o universitario. Finiti quelli rifiutavo spesso gli inviti e mi rinchiudevo a casa, perdendo così tutti i contatti sia dopo le superiori che dopo l'uni. Le mie occasioni con le ragazze (che anche se si contano sulle dita di una mano sono comunque state 3-4, che per uno come me che non usciva mai non erano neanche poche probabilmente) le ho avute quasi esclusivamente intorno ai miei 18 anni, sia con avventure estive sia con possibili fidanzamenti.
Tuttavia non ho combinato nulla sia per una mia "paura" del sesso (per la precisione avevo il terrore che il preservativo si rompesse e lei rimanesse incinta) sia per il fatto che ero quasi "infastidito" dal dover avere una ragazza; doverla portare in giro, farle regali ecc... tutte cose che mi provocavano un brivido lungo la schiena. A differenza di molti non me ne importava nulla, non ero triste per la mia situazione e fondamentalmente sono stato bene fino alla fine dell'università, dopodiché mi sono reso conto della landa desolata che avevo lasciato dietro, fatta di rimpianti e occasioni perdute.
Diciamo che comunque queste mie caratteristiche si sono manifestate fin da piccolo, quando alle elementari e alle medie rifiutavo gli inviti degli altri o, quando venivano a casa mia me ne uscivo con frasi del tipo "Cosa siete venuti a fare a casa mia?" che fanno capire già il personaggio. A questo si aggiunge una famiglia che adoro ma che giudico colpevole almeno di un 30% dei miei problemi, essendo troppo soffocante in certe occasioni (essendo forse anche figlio e nipote unico).
Ora è troppo tardi per recuperare, visto che a parte casa e lavoro non ho praticamente occasioni di uscire (e poi per andare e fare cosa?). Anche se la vita è lunga e può durare 80 anni, sono grossomodo i 10 anni che vanno dai 15 ai 25, tra superiori e uni, dove si hanno il grosso delle interazioni sociali e si creano le qualità che serviranno per avere una buona vita sociale e, si spera di conseguenza, una relazionale sia a livello amoroso che amicale.
Direi che ho scritto abbastanza. Spero di non avervi annoiato.