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Vecchio 25-02-2016, 15:38   #1
Principiante
L'avatar di Saretta992
 

Ciao a tutti, mi presento. Sono Sara, ho 23 anni (quasi 24), studio psicologia in una grande città che non è quella dove sono cresciuta e da qualche mese credo di soffrire di ansia sociale abbastanza grave. La mia psicoterapeuta non mi ha fatto questa diagnosi, probabilmente è convinta (e probabilmente viste le sue competenze, a ragione) che sia solo un momento passeggero dettato dal periodo contorto è negativo che ho vissuto e che sto vivendo. Sono sempre stata una persona molto introspettiva introversa sensibile e un pó insofferente nei confronti della società così come le persone senza fobia sociale la vivono, ma negli ultimi anni forse complici la fine del l'adolescenza e l'ingresso nell'età quasi adulta tutto è peggiorato.. A novembre del 2013 lasciavo il mio ragazzo dopo 4 anni e passa perché mi rendevo conto che stare con lui per me era sinonimo di sicurezza ma non di felicità, probabilmente avevo bisogno di questa sicurezza, i miei genitori sono sempre stati assenti e hanno entrambi la mentalità di due quindicenni, sono separati e per quanto non voglia usare la mia famiglia come scusa sono arrivata alla conclusione che molti dei miei problemi dipendano da loro: detto questo però credo che sia mia responsabilità andare avanti e risolvere i miei problemi. Prima di lasciare il mio ex ragazzo vivevo in uno stato di profonda apatia, sono stata anoressica e bulimica e pensavo che non ne sarei mai uscita, invece l'ho fatto, anche se purtroppo temo di non esserne completamente fuori. Dopo questa rottura ero molto felice, quasi in uno stato di mania, felicità che è stata spezzata da una relazione malata che ho avuto con un ragazzo che mi tradiva, mi faceva violenza psicologica e alla fine mi ha annullata, e che mispiace dirlo non riesco ancora a vedere per il manipolatore che è. Mi ritengo una persona intelligente, e se da un lato mi sentivo completamente oppressa da questa relazione dall'altro cercavo in tutti i modi di uscirne. Nel frattempo è morta mia nonna, che mi aveva cresciuto come una madre, e, forse un pó incoscientemente, mio zio che è psichiatra mi ha prescritto degli ansiolitici che ho preso fino a circa due mesi fa, che se da un lato mi facevano stare meglio dall'altro ora che non li prendo più mi rendo conto che non ero veramente io quando li prendevo, certo ero più rilassata, ma ho fatto cose di cui mi pento amaramente e che assolutamente non sono nel mio stile: sesso occasionale, abuso di alcool, decisioni avventate, litigi.. Il culmine è stato forse un incidente in macchina, avevo bevuto troppo e non mi volevo mettere alla guida, per circostanze che non sto a spiegarvi alla fine ho fatto la stupidata e ho guidato, rendendomi conto che non ne ero in grado ho cercato di fermarmi per lasciare la macchina, ma fermandomi ho urtato delle macchine parcheggiate. Intendiamoci non sono alcolista, proprio oggi mi sono accorta che senza rendermene conto non ho bevuto neanche una birra per circa un mese proprio perché non ci ho pensato minimamente, ma visti i precedenti che ho in famiglia (i miei genitori sono entrambi alcolisti) tengo sempre gli occhi bene aperti. Ora che sono tornata in me, che ho smesso gli ansiolitici (e gli antidepressivi che un altro psichiatra mi aveva prescritto e che ho preso per 3-4 mesi) tutte queste cose mi perseguitano. I miei errori e gli sbagli che ho fatto in parte perché non del tutto in me mi ossessionano, credo che le altre persone mi giudichino un caso irrecuperabile, mi vergogno di come mi sono comportata e vorrei solo sparire. Come credo sia tipico da ciò che ho letto e studiato della fobia sociale ma anche del disturbo socio evitante, ho un'immagine di me variabile. Non riesco a capire se mi considero completamente inferiore agli altri o completamente superiore. Fatto sta che non ho amici, i miei genitori continuano ad essere assenti e mi sento completamente sola. Qualsiasi aspetto della mia vita mi sembra un fallimento, sento che potrei fare molto, che dentro sono ricca, ma che non riesco a sfruttare queste capacità e sto vivendo la vita da spettatrice. Sento di starmi perdendo tutto, la spensieratezza dei 20 anni, la bellezza dell'Università.. A volte penso di non andare bene per gli altri, di essere strana e di non avere le normali capacità sociali che hanno gli altri, altre volte penso di essere superiore agli altri e per questo di non riuscire a trovare il mio posto (ovviamente sapete che mi costa ammetterlo e che non lo sto assolutamente dicendo per fare la splendida). Sono una bella ragazza, intelligente, timida di natura (ma mai a questi livelli), parecchio permalosa, irascibile, ma molto leale, non ipocrita e onesta, una che difende i più deboli anche se deve rivoltarsi ai più forti, è vero sono irascibile ma non lo do a vedere, e soprattutto perdono sempre, probabilmente troppo, e nonostante abbia un sacco di difetti penso di essere una persona che può essere definita buona, non farei male a una mosca, e non capisco perché io debba vivere in questo modo, non capisco perché vengano accettate persone con difetti molto più gravi mentre io sono sempre da sola e senza amici. Le situazioni sociali, se prima ero solo timida, ora mi mettono a disagio al punto da scappare letteralmente, da evitare di mangiare se devo uscire e parlare col negoziante per comprare, da evitare di fare passeggiate o anche solo di andare fino in banca. La situazione che più mi mette a disagio è l'università, mi sento brutta, grassa, inadeguata, quando sono in gruppo sento di non avere nulla di interessante da dire e di risultare sempre strana, anche per come mi muovo e mi sembra che tutti mi analizzino con il microscopio e che ogni mio difetto sia sotto gli occhi di tutti, ma da un altro lato mi sembra anche che siano tutti o quasi superficiali e che sia per quello che non riesco a farmi amici. In realtà credo di essere io stessa il mio giudice più severo. In questo momento sono molto turbata perché, come dicevo, studio in una città che non è la mia, perché psicologia nella mia città non è molto buona, fin ora ho sempre lavorato per mantenermi durante gli studi, ma ho perso tre anni a studiare design quando sapevo benissimo di voler fare psicologia (e anche il pensiero di avere perso tre anni mi ossessiona e mi fa vergognare di me stessa, come forse avrete capito lo studio è molto importante per me), e ora avverto la necessità di concentrarmi solo sull'università, così sto pensando di tornare a vivere nella mia città che è a un'ora e mezza da quella dove studio e fare la pendolare, ma il pensiero di tornare a vivere con mia madre mi atterrisce, per quanto le voglia molto bene e la consideri molto intelligente e forse la persona con la sensibilità più vicina alla mia che abbia mai conosciuto, credo che la sua influenza non mi faccia bene, lei fugge dai problemi, procrastina, non porta a termine nulla e in definitiva non sembra una persona con molta voglia di vivere, credo che mi assomigli molto, credo che avrebbe mille possibilità ma si senta atterrita davanti alla difficoltà di sfruttarle davvero. Persino salire sull'auto bus per me è diventata una tortura, mi sento strana, un'aliena, incapace di adattarmi al mondo e alla società.. Mi piacerebbe molto parlare di questi problemi (sia dei miei sia di quelli degli altri) con altre persone che possono capire cosa provo e che magari sono contente di sapere che io posso capire cosa provano loro, perchè credo che uno degli aspetti più terribili di questa condizione, che è anche uno dei motivi per cui si fatica tanto a uscirne, sia proprio la sensazione di sentirsi soli al mondo, come se nessuno ci potesse capire e nessuno stesse male quanto noi, e perchè no sarebbe bello anche farsi qualche amico!
Aggiungo che condivido una casa minuscola con camera doppia con una coinquilina che è davvero molto intelligente ma che mi spaventa perchè è piena di amici e sembra non preoccuparsi minimamente del giudizio altrui, e sono un pò invidiosa di lei oltre che preoccuparmi che pensi che sono una depressa sociofobica, che se perlomeno vivessi sola potrei sprofondare nella mia solitudine senza dovermi anche preoccupare di dovermi vergognare della mia condizione.. e aggiungo anche che proprio per questa mia paura di espormi nascondo a tal punto la mia personalità, che a mio parere sarebbe molto forte e bella, tanto che penso che gli altri credano che io non abbia una personalità, spesso per piacere alle persone dico quello che vogliono sentirsi dire e solo ultimamente me ne sono resa conto e sto facendo di tutto per non farlo più. Per quanto riguarda le relazioni conl'altro sesso, ho avuto solo rapporti fugaci, non me ne interesso molto e ho anche molta paura di legarmi alla persona sbagliata e di sentirmi in prigione, insomma vorrei una relazione ma la vorrei con una persona con cui essere tranquilla e potermi aprire, e fino ad ora non la ho trovata, così preferisco mille volte stare sola.
Oggi (non oggi 25/02 ma oggi in questo periodo) vedo la vita vuota e senza senso, penso che non troverò mai il mio posto nel mondo e che sarò completamente sola per sempre, e che in fondo viviamo per sopravvivere e niente vale la pena di essere vissuto..
Un abbraccio.

Ultima modifica di Saretta992; 25-02-2016 a 16:08.
Vecchio 28-02-2016, 12:26   #2
Super Moderator
L'avatar di Loner
 

Benvenuta nel forum, Saretta

Ti invito, come nuovo utente, a leggere
Vecchio 28-02-2016, 13:13   #3
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

benvenuta
Vecchio 28-02-2016, 19:44   #4
Esperto
L'avatar di Sickle
 

Vecchio 29-02-2016, 12:53   #5
Principiante
L'avatar di Saretta992
 

Grazie a tutti!!
Vecchio 03-03-2016, 02:40   #6
Esperto
L'avatar di andrea1979
 

benvenuta !
Vecchio 03-03-2016, 20:49   #7
Banned
 

Ciao benvenuta
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