Mi chiamo Matteo e ho 24 anni.
Fin da piccolo mi sono sentito diverso dagli altri: ero silenzioso, mi piaceva stare per conto mio o giocare con gli animali piuttosto che stare con gli altri bambini. Avevo pochi amici, ma a loro ero molto legato. Fino alla fine del liceo la mia timidezza non mi ha creato grossi problemi, anche perché la accettavo per quella che era. L'unico grosso limite era il fatto che i bloccava con le ragazze. Con l'università sono cominciati problemi seri. Mi sono allontanato dalle persone che avevo frequentato fino a quel momento (fatta eccezione per gli amici più stretti) e, trovandomi in un ambiente completamente nuovo, anche perché l'università era in una città diversa dalla mia, non sono riuscito ad integrarmi. Ero quasi completamente isolato dagli altri (fatta eccezione per pochissime nuove amicizie che mi ero fatto) e questa situazione, assieme ad una forte delusione amorosa, mi ha fatto precipitare in una profonda depressione. La paura del giudizio altrui ha cominciato ad ossessionarmi (in precedenza, pur essendo timido e molto introverso, non mi curavo di cosa gli altri pensassero di me). Avevo una fortissima ansia e la mia autostima si era praticamente annullata. Conoscere persone nuove era diventato impossibile e tendevo ad isolarmi anche dalla mia famiglia e dai miei amici più stretti. Passavo ore a letto senza avere né la voglia né la forza di fare nulla. Non riuscivo più a studiare, mentre fino al liceo i risultati scolastici erano stati molto buoni. Ho deciso, quindi, di andare da uno psicoterapeuta. Grazie ai suoi consigli e ad una terapia farmacologica sono riuscito ad affrontare e, almeno in parte, a superare le mie paure attraverso un percorso che è durato anni. Ho ricominciato a vivere, anche se il mio rapporto col mondo circostante non è ancora del tutto normale. La mia "paura degli altri" si è fortemente ridimensionata, ma spesso mi sembra che tra me e le altre persone ci sia un muro, che mi fa sentire completamente isolato. Questo mi accade anche quando gli altri sono mossi dalle migliori intenzioni nei miei confronti e, quel che è peggio, succede anche con la mia famiglia e coi miei amici storici. Altre volte, invece, anche se più raramente, riesco a "comunicare" (non è il termine più adatto, ma non riesco a spiegare esattamente la situazione) con gli altri e questo mi fa sentire profondamente meglio. Inoltre, col passare degli anni, ho perso gran parte dei miei interessi, tanto che attualmente mi sento quasi privo di energia e di entusiasmo e la maggior parte delle cose mi lascia indifferente.
In questo forum vorrei, parlando con persone che comprendono quello che ho provato e che provo, trovare un po' di sollievo e, nei limiti della mia esperienza e delle mie capacità, aiutare altri a trovarne.
